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Autore: SmartieMiz    17/11/2012    0 recensioni
Parigi, 1881.
Sebastian Smythe è un giovane ragazzo appartenente alla nobiltà francese. È bello, ricco, attraente e ha tutto quello che si possa desiderare, eccetto l'amore. Quando arriva in città un giovane pittore da Londra, coglierà l'occasione per conoscerlo, ma i suoi piani non andranno come lui aveva sperato.
Storie che si intrecciano, intrighi, passioni, conflitti, matrimoni combinati, delusioni, duelli e un'oscura maledizione.
«Preparati a recitare le tue preghiere, Smythe!».
Sebastian incenerì il nemico con lo sguardo.
Avrebbe vinto, ne era certo.
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Blaine Anderson, Nick Duval, Sebastian Smythe, Thad Harwood, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt, Blaine/Sebastian, Nick/Jeff, Santana/Sebastian, Sebastian/Thad
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà della Fox; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
 



Il pittore


Parigi, 1881


I tocchi di verde si susseguivano con una rapidità sorprendente. La tranquilla campagna parigina stava prendendo vita sulla tela.
In meno di un’ora, il giovane pittore terminò la sua opera. La scrutò con attenzione: sembrava piuttosto soddisfatto del proprio lavoro.
Ripose con cura le sue cose e, compiaciuto, ritornò nel proprio atelier.

«Quinn, hai sentito?!», cinguettò Mademoiselle Berry.
«Che cosa?», chiese Mademoiselle Fabray incuriosita.
«È arrivato un pittore dall’Inghilterra!», rispose Mademoiselle Berry eccitata, poi con aria sognante commentò: «Ed è così carino».
«Oh, Rachel, non dovresti fare questi pensieri, sei una ragazza fidanzata!», ridacchiò Mademoiselle Fabray.
«’giorno, dolci fanciulle. Chi sarebbe questo nuovo pittore inglese? Sono interessato anch’io», chiese loro una voce sarcastica.
Quella voce, così seducente e suadente, apparteneva all’affascinante Monsieur Smythe. Sebastian Smythe, così si chiamava, era un nobile, per la precisione un conte, ed era l’oggetto dei desideri di tutte le donne di Parigi. Era alto, ben posato, con corti capelli castano chiaro e magnetici occhi verdi.
«Oh, buongiorno Monsieur Smythe», lo salutarono le due ragazze esibendosi in un breve inchino.
«Allora? Chi è questo pittore?», domandò loro Sebastian impaziente.
«Si chiama Blaine Anderson», rispose Mademoiselle Berry pronta: «Proviene da Londra».
«Interessante», commentò Sebastian con un ghigno: «Vorrei conoscerlo».

«Ragazzino», Sebastian fermò un garzone.
«Cosa desiderate, Monsieur?», domandò gentilmente il ragazzo voltandosi.
«Puoi consegnare questa lettera ad un certo Blaine Anderson? Abita in questa zona se non erro», gli chiese il ragazzo con un sorriso irresistibile al quale non si poteva dire di no.
«Certamente», rispose il giovane: «Blaine il pittore, vero?».
«Sì, proprio lui. Fa’ in fretta», ordinò Sebastian leggermente scocciato dalla domanda.
Il garzone lo guardò confuso, dopodiché afferrò la lettera e si aggiustò la coppola.

Blaine stava sistemando tutti i pennelli e il materiale che aveva portato per dipingere. Aveva già in mente il suo prossimo soggetto: i giardini delle Tuileries alle tre del pomeriggio. La luce sarebbe stata ottimale e avrebbe potuto giocare con le ombre degli alberi sul terreno.
Qualcuno bussò alla porta.
«Oh, salve… a cosa devo questa visita?», chiese confuso dalla presenza del garzone alla sua porta che abitava nelle sue vicinanze.
«C’è una lettera per voi», rispose il ragazzo porgendogliela.
Blaine la guardò circospetto e poi la prese.
«Grazie… Ted».
«Thad», lo corresse il garzone.
«Perdonatemi, Thad», fece Blaine.
Blaine salutò il garzone e chiuse la porta. Andò ad accomodarsi sulla poltrona sgualcita che aveva trovato nel piccolo appartamento e diede un’occhiata alla lettera.
Avvertì la carta pregiata al tatto. Doveva trattarsi di qualcuno di importante.
I bordi erano anche decorati con strisce d’argento. Una calligrafia sinuosa ed elegante indicava l’emittente: il “conte Sebastian Smythe”.
Blaine non aveva la più pallida idea di chi si potesse trattare.

Monsieur Blaine Anderson,
il vostro talento nella pittura è giunto sin dentro le mura di casa mia. Avrei davvero molto piacere nel potervi ammirare con i miei occhi all’opera. Proprio in questo periodo avrei bisogno di un ritratto da appendere nello studio, e quale occasione migliore se non chiederlo proprio a voi!

Espressa la mia richiesta, vi invito a raggiungere la mia dimora domattina alle dieci. Sarebbe davvero un grande onore se voi accettaste.
Vi prego di accogliere i miei più cordiali saluti.

Quella sera Sebastian incominciò a credere di aver esagerato con i complimenti nella lettera. In effetti nessuno gli aveva detto di quanto Blaine Anderson fosse talentuoso. Aveva soltanto sentito parlare Mademoiselle Berry della sua bellezza, niente di più.
Sebastian Smythe non può essere escluso dalle novità, si giustificò, cercando di trovare un senso a quello che aveva fatto.

Un medico stava tornando a casa dopo una lunga giornata di lavoro. Incominciò a piovere e si maledisse per aver lasciato il cappotto a casa. Durante la mattinata e il pomeriggio il tempo era stato sereno; non credeva potesse peggiorare.
La natura è sempre imprevedibile, pensò il ragazzo con un sospiro.
Le strade erano buie e deserte e si respirava una strana atmosfera di inquietudine. Proprio a qualche passo dalla sua casa, trovò a terra un giovane ragazzo. Era pallidissimo e la sua pelle gelida.
Il medico fece il suo dovere: caricò il ragazzo sulle sue spalle e lo portò a casa propria.

La mattina seguente, il conte Smythe era piuttosto agitato.
«Dovete fare colpo su qualcuno?», ammiccò il suo servitore con un leggero sorriso.
«Hummel, non ho bisogno di far colpo su qualcuno, sono già perfetto di mio», asserì il conte infastidito sistemandosi i capelli.
«Sì, certo», ridacchiò il servitore.
«Monsieur Smythe, il vostro ospite è arrivato!», annunciò la voce di un altro servitore.
Sebastian sistemò meglio la giacca e si fece trovare in salotto.
Di fronte a lui comparve il ragazzo che doveva essere il pittore Blaine Anderson. Sebastian pensò immediatamente che Mademoiselle Berry avesse completamente ragione: Blaine era un ragazzo bello e aggraziato, aveva i capelli scuri ricci e gli occhi di un intenso castano dorato. Forse era un po’ basso, ma al conte non importava.
«Salve, siete voi il conte Sebastian Smythe?», domandò il pittore timidamente.
«Oh, sì, sono proprio io», rispose il conte con voce ammaliante e sfoggiando un sorriso irresistibile, poi gli porse la mano: «Voi siete il nuovo sublime pittore inglese? In città si parla molto di voi».
«Sublime… che esagerazione!», ridacchiò Blaine imbarazzato accettando la stretta: «In realtà sono alle prime armi».
«Dimostratemi la vostra bravura», insistette il conte: «Avrei bisogno di un ritratto. Seguitemi nello studio».

 

Angolo Autrici

Salve a tutti! Eccomi con una nuova fan fiction ambientata nella Parigi della Belle Époque! La sto scrivendo insieme a mia sorella! :)
Ringraziamo tutti coloro che leggeranno! Al prossimo capitolo :D

   
 
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