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Autore: HippyQueen    17/11/2012    2 recensioni
"Le lezioni passano come il fuoco passa sulla pelle dei dannati: i professori mi squadrano, decidono che sono una buona a nulla che verrà bocciata e non considerata dal resto del mondo per tutta la vita e mi lasciano in disparte libera di maledirli per i loro pregiudizi."
"Forse è per questo che io e Alicia stiamo assieme e siamo innamorate; nessuna delle due ha mai avuto il coraggio di amare una persona che non potesse capire cosa significa non avere nessuno a disposizione."
"Voglio piangere e buttarmi giù da sola, senza che nessuno mi aiuti. Non ho bisogno di nessuno. Sono una vincitrice."
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Scolastico
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Salve! Questo capitolo rappresenta un momento di transizione tra “La disperazione” e il prossimo passaggio che sarà pubblicato. Più che un capitolo vero e proprio, è un chiarimento sulle giornate di Scarlett dopo la rottura con Alicia. Grazie, come sempre, a tutti voi.
 
I miei giorni proseguono, senza cambiare, quotidianamente faccio le stesse cose. Non so che giorno sia oggi. So a malapena che mese sia, ma non lo ricordo. In che anno siamo? È cambiato oppure è sempre lo stesso?
La mia tutrice si sveglia verso mezzogiorno. Lo so, perché quando vedo il sole mi arrabbio e capisco che sono le dodici. Sembra che io stia vaneggiando? Quella donna mi calcia gli stinchi se sono addormentata. Alle volte, cerco di alzarmi presto ed andare a scuola. Vedo Sally. Sta sempre male. Eppure quando sono con lei ho un vago ricordo di cosa sia la gioia.
Altre volte, be’, non ne ho la forza. Non ricordo più come si mette un piede davanti all’altro, come si mangia, come si deglutisce, se sbattere le palpebre è involontario, non so più respirare. Ci sono dei momenti in cui credo di essere morta.
La mia vita non ha nessuno scopo.
Ogni giorno è uguale al precedente, e se non lo è, non me ne rendo conto. Non so distinguere la mattina dalla sera, se non mi obbligo a scendere dal letto ed andare a scuola.
Quando Sally è di buonumore ed ha le forze, mi trascina a teatro. I ragazzi sembrano capire come mi sento. Abbiamo fatto delle lezioni sulla depressione, su come interpretare un personaggio depresso. Non ho avuto bisogno di spiegazioni.
Sally dice di sentirsi spesso stanca. I suoi occhi, però, sono sempre bellissimi.
I suoi genitori la vengono a prendere a scuola, tutti i giorni.
A Sally piacciono i disegni.
Una volta ho disegnato un fiore di pesco sul muro della classe, durante il pranzo. Lei mi ha baciata, ma sono stata sospesa per qualche giorno.
Dicono che la faranno studiare a casa, molto presto. Non ha più le forze per muoversi da sola.
Quando non vado a scuola, Clementine, la bambina fastidiosa, la aiuta. Non avrei mai pensato di poterle essere grata per qualcosa, eppure sapere che Sally non è sola a badare a sé stessa, mi rende sicura.
Un sorriso di Sally è il mio sole.
Comincio ad amare i giorni di pioggia come non avevo mai fatto.
L’altra sera sono uscita di casa nuda come un verme, pregando la pioggia di lavare via la mia anima.
Stranamente, non ho sentito nulla uscire.
  
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