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Autore: Eris_Malfoy    17/11/2012    6 recensioni
Questa è la mia prima long,siate clementi. Parla di Eris, 16anni, che presto scoprirà una verità che stravolgerà la sua vita. E fra momenti comici e tristi,amicizie e delusioni un nuovo amore sboccerà. Spero che lascerete una recensione,mi renderebbe molto felici. Vabbe,ora vi lascio,buona lettura ;D
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Nico di Angelo, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La verità
 




— Ci serve un arcobaleno! —

Le mie sopracciglia si innalzano così tanto da sfiorare quasi l'attaccatura dei capelli. Ditemi che non è vero. Abbiamo appena sconfitto un mostro mitologico e la prof cosa dice? “Ci serve un arcobaleno!”. Che cosa ce ne facciamo di un arcobaleno? E dove lo troviamo, poi? Aspettiamo un po’ di pioggia?

Guardo la mia professoressa con un'espressione abbastanza confusa. Lei fa finta di niente e comincia a camminare, con Trevor al seguito.

"Non preoccupatevi di spiegarmi cosa è successo, tranquilli! Sono solo stata quasi uccisa da un orrendo essere, niente di che!" penso con il mio solito sarcasmo.

— Dove stiamo andando? — domando, sperando che stavolta qualcuno mi dia una risposta sensata.
— In bagno! — risponde con ovvietà la mia prof.

Logico! In effetti avrei bisogno della toilette in questo momento!

— Perché? — domando ancora, arrancandole dietro. Lo so, sembrerò una bambina viziata ma è irritante essere all'oscuro di tutto.
— Swift, smettila di fare domande e seguici, dopo ti spiegheremo tutto! — mi risponde scocciato Smith.
Mantengo il silenzio per il resto del tragitto. Forse me lo spiegheranno sul serio.
Quando arriviamo davanti alla porta del bagno delle donne, mi fermo e li guardo.
— Beh, non stare lì impalata! Entra, su. — mi intima la prof.
— Questo è il bagno delle donne, in teoria lui non dovrebbe entrare. — protesto, fulminando con lo sguardo l’unico “uomo” presente.
— Non fare tante storie, di certo non è la prima volta che ci entro. — soggiunge Smith, con un tono malizioso.

Non sai cosa ti farei in questo momento!

Entriamo attraverso la porta scorrevole. Annabeth apre l’acqua calda del rubinetto e subito si forma del vapore nell'aria. Con il riflesso della luce, il vapore si condensa, creando uno splendido arcobaleno. Eccolo qui, e adesso che si fa?
La Chase traffica un po' nelle sue tasche e poi ne estrae due grosse monete d’oro. Sono strane, non ne ho mai viste di questo tipo.
— Che cosa sono? — mi viene spontaneo chiedere.
La Chase mi guarda con un sorriso — Sono dracme, le monete che usavano i greci. Prima che tu mi chieda il loro scopo, ti annuncio che sto per offrirle a qualcuno, in cambio di una telefonata. —

Okay, qui qualcuno ha perso la testa.

La fisso aspettando di vedere cosa faccia. La prof getta una moneta nell’arcobaleno e questa, invece di cadere a terra, sparisce. Sono molto stupita e penso che si colga nel mio volto, dal momento che Trevor sta sghignazzando.
— Oh, Iride, dea dell’arcobaleno, accetta la mia offerta! — recita la prof Chase. — Mostrami Percy Jackson, Campo Mezzosangue!

Ma che cosa sta dicendo? Iride? Mi pare di averla studiata a scuola... Giusto, è la dea di un mito! E chi sarebbe Percy Jackson, il suo fidanzato? E che diavolo significa “Campo mezzosangue”? Perché non mi spiegano qualcosa? Sono frustrata, non mi piace non sapere le cose.
Dall'arcobaleno, appare come per magia una sorta di ologramma.

Come può essere possibile?!

Nello schermo trasparente, compare un ragazzo con i capelli neri che sta tirando colpi di scherma. È molto bravo. Assomiglia molto al ragazzo del mio sogno... Un momento, quello È il ragazzo del mio sogno!

Quando finalmente si volta, si accorge di noi e sul suo viso spunta un enorme sorriso.
— Annabeth, amore mio, sono felice di vederti! Come va? — domanda quello che si dovrebbe chiamare Pepsi. A quanto pare è vero, sono fidanzati. Chissà chi è che comanda nel rapporto… Non che siano fatti miei.
— Percy, non c’è tempo per parlare! Mandami subito tre pagasi, è molto urgente! — risponde con impeto la prof.
Ecco la risposta, lei sì che dimostra che anche le donne hanno potere! A proposito, ha detto pegasi? Ma non intende quelli veri, giusto?
Percy si asciuga la fronte madida con un panno. — Li hai trovati? — chiede preoccupato notando me e Trevor.
— Te lo spiego quando arriviamo lì, sbrigati a mandarci quei pegasi! — risponde la prof.
E così finisce la loro “amorevole” conversazione. Subito la Chase ripete l’operazione delle monete, e stavolta appare l’immagine di mia madre. Mia madre? Cosa c’entra lei adesso? Evito di chiedere, tanto nessuno mi risponderà.
— Elen, vieni subito a scuola! L’hanno trovata. La portiamo al Campo! — urla la prof Chase. La mamma dopo qualche attimo di smarrimento annuisce, affermando il suo arrivo imminente.

Chi è che mi ha trovata? Non sarà per caso “Chi l’ha visto”? Rivaluto mentalmente l'idea della società mafiosa.

— Ok, ora qualcuno ha voglia spiegarmi qualcosa o dovrò aspettare che qualche altro mostro mi polverizzi? —
— Certo — risponde prontamente la prof — Innanzitutto... hai presente i miti degli dei greci e tutto il resto? Ecco, non sono esattamente miti. Gli dei esistono e tuttora vivono sopra New York, sulla cima dell'Empire State Building.
Assumo un'espressione indefinibile. Certo, anche Babbo Natale esiste e vive con i suoi elfi fatati al Polo Nord.
— Quando scendono sulla terra qualche volta si innamorano di un mortale e dal loro amore nascono dei bambini speciali, metà mortali e metà divini. — Si schiarisce la voce. — Vengono chiamati semidei e ce ne sono molti in tutto il mondo. Quando vengono riconosciuti dal genitore divino, ognuno di loro si reca al Campo Mezzosangue, un luogo dove vengono addestrati per combattere i mostri mitologici. Come quello di prima. —
La Chase si passa una mano fra i capelli e poi continua, fissandomi intensamente. — Eris, tu sei una semidea. —

Non mi riesco a trattenere e scoppio a ridere. Ehi, quando escono le telecamere della Candid Camera? Suvvia... non ci casco mica! Davvero la prof pensa che crederò a questa cosa degli dei? Pensa che io sia così stupida? Certo che ne ha di fantasia per inventare una balla simile!
Dopo un po’ mi riprendo e vedo che Annabeth e Trevor mi guardano accigliati. Oddio, ma dicono sul serio?
— Ma siete seri o mi state prendendo in giro? — chiedo preoccupata e loro fanno no con la testa.
E se fosse vero? Questo spiegherebbe i bizzarri avvenimenti della mia vita, la prof Richardson, l'ologramma... Spiegherebbe anche l’assenza di mio padre. Ma la questione è un'altra: perché mamma non mi ha detto nulla di tutto ciò?

— È tutto vero quindi? — sussurro piano. Mi sento persa, delusa e tradita. Mamma mi ha nascosta una parte di me. Per sedici anni, mi ha impedito di sapere chi sono in realtà.
Perché non ha voluto dirmi niente? Inizio a pensare che la mia vita sia una menzogna. Quali altri segreti non mi ha detto?
Ho bisogno di qualcuno in questo momento.
Mi sento all'improvviso fragile ed avverto le vertigini che lentamente si fanno strada nel mio corpo. Le mie gambe diventano di gelatina ma sorprendentemente, prima che cada, Trevor si avvicina e mi stringe in un abbraccio. Sussulto per il gesto avventato ma poi mi lascio andare... È strano ma rassicurante. È quello che mi ci vuole. Mi sento (quasi) al sicuro. Mi sento… bene.
— So come ci si sente. — mi rassicura, con il viso affondato fra i miei capelli. Quindi anche lui è un semidio.

In quel momento arrivano sia mia madre, che quelli che dovrebbero essere pegasi. Sono bellissimi. Uno è color crema con delle sfumature marroni sulle ali. Un altro ha il manto grigio perla con delle gradazioni bluastre. E infine c’è lui, alto e possente. Il manto argentato che degrada fino alle sfumature nere delle ali. Se ne sta lì, maestoso, con gli occhi neri e profondi.
Lo guardo affascinata, credo sia la creatura più bella che abbia mai visto. Mi volto verso mia madre che ha uno sguardo colpevole e rammaricato. Mi osserva aspettandosi una mia reazione, ma io non riesco a parlare. Non con lei.
Intanto Annabeth e Trevor sono saliti in groppa ai pegasi. La Chase su quello grigio e Trevor su quello argentato. Vado verso di lui e monto sul cavallo.
— Stringiti forte a me. — mi sussurra. Stavolta non ha il suo solito tono distaccato e strafottente, ma quasi protettivo. Con cautela gli cingo il busto, mettendo la testa poggiata sulla sua schiena.

— Andiamo via. — mormoro. Sembra quasi una supplica, una richiesta d’aiuto per fuggire via. Via dalle menzogne. Via da una vita che non mi è mai appartenuta. Via da tutto.

E in un momento, ci troviamo nel cielo azzurro, per andare verso quello che sarà il mio futuro.



Salve a tutti!
Ecco qui il  5° capitolo (oddio sono emozionata, già al quinto *-*) allora Eris ha scoperto la verità (finalmente direte voi)
Trevor è un semidio! molti di voi l'avevano già capito, ma la domanda adesso è: Chi è il suo genitore divino? si accettano scommesse ;p
Ringrazio tutti quelli che hanno recensito e che hanno messo la storia tra le preferite/ricordate/seguite :D
Ringrazio la mia beta reader, non so cosa farei senza di lei!
Al prossimo capitolo

Baci

Eris

  
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