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Autore: ImNoneSpecial    17/11/2012    7 recensioni
Avete presente la sensazione che avete quando siete bambini e con la vostra famiglia state tornando in città dopo un mese al mare? La malinconia che vi prende mentre la macchina sfreccia sulla statale e voi fissate dal finestrino quell’immensa distesa d’acqua per l’ultima volta prima dell’inverno? Ci si rassegna al fatto di tornare alla nostra vita di sempre, fatta di scuola, compiti, verifiche, amici, traffico e cemento. Era così che mi sentivo, mentre guardavo il suo aereo decollare. Chiusi gli occhi e sentì sulle labbra il suo ultimo bacio, e la sua stretta attorno ai miei fianchi, prima che se ne andasse per sempre, spezzandomi il cuore. Non avrei mai dimenticato quella scena, che sembrava troppo da film per una ragazza come me.
Genere: Drammatico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come back.. be here.
 

 
<< “Finalmente a casa! Londra è bellissima, ma è troppo bagnata ed umida! Amo il sole di Los Angeles.” Esclamai scendendo dall’aereo. Ryan rise, ed io mi girai a guardarlo, ma proprio in quel moment andai addosso al ragazzo che camminava davanti a me. “Oddio scusa! Io.. io non volevo venirti addosso, solo che ero distratta e..” quando alzai lo sguardo mi bloccai. Davanti ai miei occhi c’era il ragazzo più bello che io abbia mai visto. Alto, pelle ambrata, occhi scuri e ciuffo nero. La perfezione. Ci misi qualche secondo per capire dove l’avevo già visto, ma quando realizzai rimasi a bocca aperta. “Tu sei il ragazzo che c’è sul muro della camera di mia sorella!” esclamai stupidamente. Lui scoppiò a ridere divertito. “Se intendi dire che sono Zayn dei One Direction, si sono io”. I miei ormoni stavano scoppiando, ma per fortuna il  cervello si collegò un minimo da permettermi di chiedergli un autografo per mia sorella. Mentre tiravo fuori un foglietto di carta mi cadde il telefono dalla borsa, così mi piegai per prenderlo, ma Zayn fece lo stesso e ci tirammo un testata. Scoppiammo a ridere e ci tirammo su. Quel suono mi rimase impresso a fuoco nella mente, come se fosse qualcosa di cui avevo bisogno per sopravvivere.
 Lui aveva ancora in mano il mio telefono, e lo vidi digitare qualcosa, ma ignorai l’accaduto e gli porsi il biglietto per farmi fare l’autografo. Quando mi passò il cellulare notai che mi aveva lasciato il suo numero, ed in quel momento sentì che sarei potuta morire all’istante. >>
 
 

<< You said it in a simple way
4am, the second day
How strange that I don’t know you at all
Stumble through the long goodbye
One last kiss then you catch your flight
Right when I was just about to fall

I told myself: “don’t get attached”
But in my mind I play it back
Spinning faster than the plain that took you
 >>

 
 
Avete presente la sensazione che avete quando siete bambini e con la vostra famiglia state tornando in città dopo un mese al mare? La malinconia che vi prende mentre la macchina sfreccia sulla statale e voi fissate dal finestrino quell’immensa distesa d’acqua per l’ultima volta prima dell’inverno? Ci si rassegna al fatto di tornare alla nostra vita di sempre, fatta di scuola, compiti, verifiche, amici, traffico e cemento. Era così che mi sentivo, mentre guardavo il suo aereo decollare. Chiusi gli occhi e sentì sulle labbra il suo ultimo bacio, e la sua stretta attorno ai miei fianchi, prima che se ne andasse per sempre, spezzandomi il cuore. Non avrei mai dimenticato quella scena, che sembrava troppo da film per una ragazza come me. Le lacrime mi offuscavano la vista già da un pezzo, ma quando quel maledetto aereo scomparse dalla mia visuale crollai definitivamente. Le mie ginocchia cedettero e mi ritrovai per terra a singhiozzare come una bambina che aveva perso il suo giocattolo preferito, che nonostante la giovane età era consapevole che anche se i suoi genitori glie ne avrebbero comprato un altro non sarebbe comunque stata la stessa cosa. L’amore della mia vita era perso. Andato. Svanito. Scomparso. Ed io me ne stavo li in aeroporto a piangere. Due braccia forti e muscolose mi presero in braccio e camminando velocemente mi portarono fino ad un taxi, proprio fuori dall’aeroporto, luogo del nostro incontro e del nostro addio. Era il mio migliore amico, Ryan.  Quando mi adagiò sul sedile di pelle nel retrò del taxi i singhiozzi si erano calmati, ma le lacrime scivolavano costantemente sulle mie guancie.
Erano solo le sei e mezzo del mattino e il sole stava sorgendo in quel momento. Lo guardai, consapevole del fatto che Zayn stesse facendo la stessa cosa. E mentre l’auto gialla sfrecciava in mezzo al traffico di Los Angeles, mi persi nei ricordi.
 
 
 
 
<< “Non è strano? Non ci conosciamo per niente, eppure sto così bene con te. Su dai, dimmi qualcosa di te!” Lo guardai e sorrisi, perché provavo esattamente la stessa cosa. “Sono le quattro del mattino, siamo seduti per terra su una terrazza e vuoi sapere qualcosa di me? Tu sei pazzo!” esclamai divertita. “Okay, allora inizio io:  sono un potterhead, il mio colore preferito è il rosso, la mia bevanda preferita è la redbull e il mio film preferito è freedom writers. Adesso tocca a te, dai!”
Sbuffai, ma cominciai a stilare il mio elenco. “Anche io sono una potterhead, il mio colore preferito è il verde, la bevanda è  la sprite, e il film preferito è It’s kind of a funny story. Contento adesso?”. Lui sorrise ancora, e il mio cuore si fermò. ‘ Non affezionarti’ pensai. Le ultime parole famose. >>
 

< I don’t wanna miss you like this
Come back… be here
Come back… be here
I guess you aren't in New York today
I don’t wanna need you this way
Come back… be here
Come back… be here >>

 

Il giorno dopo mi svegliai con la consapevolezza che lui era a New York, e un vuoto nel cuore.
Non volevo sentire in quel modo la sua mancanza. Non era una cosa normale, non andava bene.
La sua assenza mi stava logorando ogni minuto sempre più, e mi aveva ridotto al punto di non riuscire più ad alzarmi dal letto. Guardai il cellulare, sperando di trovare un suo sms, ma poi mi venne in mente il ricordo del nostro addio. Le immagini nella mia mente erano così vivide, da sembrare vere.
 
<< “ Liz… Liz non devi piangere. – inizio lui. Il modo in cui aveva pronunciato quella frase l’aveva fatta sembrare la cosa più giusta sulla faccia della terra. – Questi cinque giorni sono stati la cosa più bella che mi sia mai successa. Meglio di xfactor, dei ragazzi, del cd, del tour e delle fan. Io ti giuro che non ti scorderò mai. Ma sai anche tu che la nostra storia non può andare avanti. Io devo girare il mondo e fare quello che amo, e tu devi finire l’università. Sono sicuro che diventerai una psicologa perfetta, perché non conosco nessuno che sappia ascoltare le persone come fai tu. Promettimi che non ti farai consumare dal passato, ma che lo lascerai andare, per ricominciare come si deve. E non mi riferisco solo a tuo padre, ma anche a me. Devi lasciarmi andare Liz. Sono sicuro che Ryan saprà prendersi cura di te”. Anche lui stava piangendo, e la cosa mi straziò il cuore. “E se io non volessi lasciarti andare? E se io volessi solo stare con te? La laurea la posso anche lasciar perdere! Niente mi interessa se non ci sei tu con me!” sussurrai con voce rotta dal pianto. “E tua sorella? I tuoi amici? E Los Angeles? Non puoi venire con me, e lo sai.” Così dicendo mi baciò intensamente e quando si staccò dalle mie labbra le lacrime scorsero ancora più intensamente. “Promettimi che ti prenderai cura di te” sussurrò guardandomi negli occhi. Io annuì, incapace di parlare. Zayn mise una mano dietro alla mia nuca e mi diede un leggero bacio sulla fronte. Sentì la sua esitazione nello staccarsi da me, ma dopo quel gesto si girò e si diresse verso i suoi amici, che ci osservavano ad una decina di metri di distanza. Quando li raggiunse si girò un’ultima volta a guardarmi e mi sorrise tristemente.>>

 
<
The feeling you can know so much
Without knowing anything at all
And now that I can put this down
If I had known what I know now
I never would’ve play so?
Taxi cabs and busy streets
They never bring you back to me
I can’t help

but wish you took me with you >>
 

Non so come trovai la forza di alzarmi dal letto, e mi appoggiai al davanzale della finestra. Il traffico di Los Angeles si stese sotto i miei occhi, e la consapevolezza che Zayn non fosse li mi colpì di nuovo, come l’onda di uno tsunami che porta solo distruzione e dolore. Avrei davvero voluto che lui mi portasse con se nella grande mela, ma non potevo farci niente. E poi aveva ragione, non avrei mai potuto abbandonare la mia sorellina.
 

<< And this is when the feeling sinks in,
I don't wanna miss you like this,
Come back... be here, come back... be here.
I guess you're in London today,
I don't wanna need you this way,
Come back... be here, come back... be here.
This is falling in love in the cruelest way,
This is falling for you and you are worlds away. >>

 

Erano passati otto giorni, e ancora mi chiedevo se lui mi pensasse. Non passava notte senza che io lo sognassi. Odiavo quella sensazione di impotenza. Presi il computer ed andai a guardare il suo profilo di twitter, cosa che ormai facevo tutti i giorni ossessivamente. Lessi che erano tornati a Londra. Bene, in quel momento era ufficialmente dall’altra parte del mondo.

 
<
But you're in London and I break down,
Cos it's not fair that you're not around.

This is when the feeling sinks in,
I don't wanna miss you like this,
Come back... be here, come back... be here.
I guess you're in New York today,
And I don't wanna need you this way,
Come back... be here, come back... be here.

I don't wanna miss you like this.
Come back... be here.>>

 
Ormai erano passati tre mesi, e in qualche modo mi ero ripresa. Ryan, il io migliore amico, si era dichiarato, e stavamo provando a frequentarci. Infondo era lui che aveva sempre curato tutto i miei mali, ed era lui che c’era sempre stato. Zayn Malik era stato qualcosa di speciale e unico, ma il destino aveva deciso di dividerci, ed io mi ero rassegnata. Non ci eravamo più visti ne sentiti in quei quattro mesi, e così una mattina di primavera presi l’iniziativa e gli inviai un sms.
 

“Ciao Zayn, sono Liz, ti ricordi di me?
Io ti penso tutti i giorni, ma sono riuscita ad andare avanti.
Adesso esco con Ryan. Tu come stai?
Non ostante tutto mi manchi ancora.”

 
Era strano scrivere quelle cose a lui, ma fu quasi liberatorio.
Mi persi nei pensieri, e la suoneria del cellulare mi fece sobbalzare.
 

“Anche io ti ho pensata moltissimo.
Adesso sono fidanzato, e spero che funzioni.
Mi manchi anche tu, davvero.
Fra due settimane sarò a NYC, ci sarai vero?”

 
Lui sarebbe tornato
Oddio, ci saremmo rivisti, riabbracciati, e poi lui mi avrebbe baciata e sarebbe stato perfetto. Ma il mio cervello, per una buona volta, prese la decisione giusta.
 

“Adesso sto con Ryan,
mi dispiace Zayn, ma non credo
che sopporterei di vederti.
E’ stato un errore scriverti.
Addio.”

 
Quando schiacciai il tasto ‘invia’ una lacrima solitaria mi scese lungo la guancia, ma ero consapevole che quella fosse la decisione giusta.
 

“Fa male, ma hai ragione.
Non ti dimenticherò mai Liz,
addio.”

 
Ed in quel momento, sperai che tornasse indietro e che stesse con me per sempre.
 

<< Come back… be here>>


i just wanna say a massive
thank you..


alle mie swiftie preferite:
Nicole e Sara
ma anche a quelle pazze sclerate di Gaia e Giulia.
E alla Marta che la amo vbsdfjgj <3
Ma sopratutto a chiunque legga questa SongFic.

- Mo.


P.S. grazie di nuovo a Nicole che mi ha aiutata a mettere il banner e grazie a @xkeepclimbing per avr fatto questo banner così vbjcvbksfhgk
 

  
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