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Autore: HidanJashinist    17/11/2012    5 recensioni
Una sera fantasticavo e mi sono immaginata l'Akatsuki a casa mia! Mi è venuta l'ispirazione e così ho cominciato a scrivere! Il primo capitolo parla dell'arrivo del mio preferito che sicuramente avrete già capito xD Spero vi piaccia: è la mia prima FanFiction
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akatsuki
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
Capitoli:
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Yaawhn… Avevo un cerchio alla testa quella mattina. Mi alzai e mi stiracchiai,poi mi piegai e diedi un bacio alla testa del mio micio. C’era un po’ di luce e osservai la mia camera: sul letto che spettava a mia sorella (che dorme ancora con i miei,per il momento) dormiva Kakuzu,sulla sedia della scrivania c’era Deidara che russava un pochino, sul grosso cavallo a dondolo (regalo di Natale di 8 anni fa) c’era sdraiato a pancia in su,Kisame. Guardai il tappeto per vedere chi ci fosse,ma era vuoto. Uscii senza far rumore dalla stanza e controllai il resto della casa. Passai prima per la camera da letto dei miei: Itachi dormiva sul letto matrimoniale! Lo osservai e feci una smorfia,lui da solo,lo aveva occupato tutto,dato che aveva le gambe e le braccia spalancate in stile “angelo”. Richiusi piano la porta e controllai il gabinetto,anche perché mi scappava… Aprii tranquillamente la porta e mi venne un colpo: Sasori seduto sul cesso! Mi coprii gli occhi ed esclamai imbarazzata: “Ma Sasori! Si chiude la porta del cesso quando si entra!” Sbraitò: “Guarda che si bussa prima di entrare! E comunque non sto pisciando… Ho passato la notte qui.” Mi tolsi la mano dagli occhi ed effettivamente,Sasori era solo seduto sul gabinetto chiuso. Chiesi: “Ma non potevi andare sulla sedia o sul divano? E comunque levati,mi scappa…” Piegò la testa di lato: “Cosa ti scappa?” Lo guardai male e scostai la frangia dagli occhi per fargli vedere il mio sguardo: “Ma stai scherzando? Mi scappa la plin-plin!” Fece una smorfia: “E che cacchio è la plin-plin?” Sbottai: “Oh Sasori,levati dalle palle!! Devo urinare!!!” Si alzò e sbuffò: “Sì sì,mi levo! Datti una calmata,dannazione!” Si tolse e io feci per abbassarmi i pantaloni del pigiama,ma notai che non era uscito. Dissi parecchio seccata: “Ma vuoi un invito per lasciarmi pisciare in pace? Per Jashin! Ma stai sempre nei cessi insieme agli altri?!?!” Mentre usciva sbuffò: “E’ ovvio che stavamo tutti insieme nello stesso cesso! Ma ti sei alzata con la luna storta!?” Risposi mentre mi sedevo sulla tazza: “No che non mi sono alzata con la luna storta! Sei tu che sei un pirla!” Spalancò la porta e urlò: “COME MI HAI CHIAMATO?!?!” Urlai a mia volta: “SASORI!!! CAZZO!!!” Gli lanciai in testa un flacone di crema che avevo davanti e lui si decise a chiudere la porta. Continuai: “Ma allora sei davvero un pirla! Sai cosa sto facendo e apri pure la porta! Ma oltre alla carne ti sei tolto pure il cervello?!?!” Rispose: “Lascia perdere… E comunque il mio cervello è più grande del tuo!” Lo mandai a quel paese sottovoce mentre mi sistemavo. Uscii dal bagno e tirai una sberla al rosso che protestò: “Ahia! Ma perché?!?” Risposi: “Così imparerai a non aprire le porte dei gabinetti quando c’è dentro qualcuno… E anche perché hai osato dire una stupidaggine sulle proporzioni del tuo cervello.” Stava per protestare e a giudicare dal colore della faccia uguale ai capelli,stava per raccontarmene di tutti i colori,ma gli tappai la bocca con una mano: “Ho sentito un rumore in soggiorno…” Mi afferrò il polso e mi spostò la mano con un gesto stizzito: “Magari sarà solo uno degli altri che si è svegliato,no!?” Lo ignorai e andai a vedere. Mi affacciai in soggiorno e vidi,girato di spalle, un coso verde e alto… Zetsu!!! Lo chiamai con cautela: “Zetsu.” Si girò e lo Zetsu bianco chiese: “Chi sei? E come fai a sapere come mi chiamo?” Quello nero gli disse: “E che t’importa di chi sia quella tipa emo? Mangiamola che ho fame!” Saltai indietro: “Ma che mangiarmi,oh?!? Non t’azzardare!” La metà nera rise: “Cibo che minaccia,ahaha. Mi sa che questa sa di roba piccante!” Quello bianco ribatté: “No! Per me sa di dolce,guarda che sguardo da agnellino impaurito.” Sbottai: “Agnellino ci sarai te! Vah che ti sbrano io se dici un’altra cacchiata simile! Nonno Kakuzu!!! Alzati per favore!! E’ una questione di vita o di colazione!!” Vidi comparire Kakuzu tutto strepenato (come si dice a casa mia,vuol dire disordinato,scosso) davanti alla porta di camera mia: “Che minchia hai detto? Questione di vita o di colaz” Si bloccò vedendo Zetsu e annuì: “Aaah… Capito… No Zetsu,lei non si mangia… Fa parte del club.” La parte nera sbuffò: “Dannazione… Sembrava buona…” La bianca si limitò a sospirare e anch’io sospirai,ma di sollievo. Kakuzu si mise a spiegare per l’ennesima volta la nostra lunga e intricata storia e alla fine Zetsu annuì: “Ho capito… Quindi ora state aspettando che Hidan ritorni e ogni giorno compare uno dei nostri? Bene…” Nel frattempo il resto degli akatsukiani si era svegliato e ora tutti volevano la stessa cosa: fare colazione. Misi in tavola i succhi di frutta,pane,miele e marmellata,dissi: “Servitevi pure. Io non faccio colazione,non ho fame.” Kakuzu mi fece uno sguardo severo: “Devi mangiare la mattina e sottolineo devi. Voglio cominciare ad addestrarti per farti diventare agile e veloce come noi.” Lo guardai come se avessi avuto un’apparizione: “Cosa?!?! Stai scherzando spero!” Mi guardò alzando un sopracciglio: “Ti sembra che stia scherzando? Sono dannatamente serio. Voglio che impari a difenderti e a combattere. Ho un’idea per te.” Scossi la testa: io e le arti marziali,ci siamo incontrate un po’ di tempo fa,quando ho fatto karate per poi fermarmi alla cintura arancione. Ora non mi ricordo neanche un kata (si pronuncia katà ma non so come si scrive .-.) ma in compenso avevo imparato a parare le rare sberle di mia madre. Chiesi incuriosita: “Che idea?” Fece un sorriso: “E’ una sorpresa. Non ti dirò nulla fino al momento opportuno.” Feci un broncio e lui sorrise ancora di più. Terminata la colazione erano le 10:27. Decisi di farmi una doccia per svegliarmi del tutto. Andai nel bagno,ma stavolta chiusi la porta a chiave per sicurezza.  Mi lavai con calma sotto il getto tiepido e una volta finito,afferrai l’asciugamano e me lo avvolsi al corpo. Ero appena uscita dalla doccia ed ero davanti allo specchio,quando vidi comparire dietro di me Zetsu. Saltai per aria e urlai: “ZETSU!! Ma che ci fai qua dentro!?!?!” Rispose con calma: “Ho usato la mia tecnica e sono entrato qui. Che c’è di male?” Sapevo che Zetsu era un po’ particolare,quindi gli spiegai con una sottile pazienza: “C’è di male che dentro al bagno ci sono io!” Mi osservò mentre mi tenevo stretta l’asciugamano e rispose: “Ok… Quindi io… dovrei uscire?” Annuii e lui scomparve lentamente passando nel pavimento. Ma usare le porte per lui era un optional?? Meno male che non mi stavo già cambiando… *Ihihihi,se no sarebbe rimasto traumatizzato,povero Zetsu!* Ringhiai contro la mia stessa perfidia e mi asciugai i capelli con il phon. Scossi la testa facendo ondeggiare la frangia e il ciuffo dietro al collo e osservai che anche se mi dimenavo come un cane,i miei capelli tornavano in ordine,come se li avessi pettinati, ghignai tra me e me: *Il vantaggio ad avere i capelli così dritti che volendo potrei evitare di pettinarli.* Mi pettinai comunque e mi lavai i denti,poi mi rivestii e tornai in soggiorno. I ragazzi si trovarono qualcosa da fare: Itachi era fuori con Kisame e Zetsu a fare un giro di perlustrazione. Kakuzu aveva detto che aveva bisogno di farsi un giro e Deidara era nella mia camera sdraiato sul letto. Anche io avevo bisogno di prendere aria e avvisai il biondo: “DeiDei… Esco. Avvisa gli altri quando tornano.” Mi misi il giubbotto e gli stivali. Mi rispose: “Ok. Fai attenzione.” Uscii e andai al parco. Mi sedetti sull’altalena su cui si era seduto Hidan. Appoggiai la testa alla catena e guardai il lago,l’aria era più fredda del solito. Non c’era nessuno,era ancora presto,probabilmente,visto che era domenica, la maggior parte delle persone dormiva ancora e il sole aveva ancora un po’ di strada da fare prima di arrivare in alto. Accesi l’MP3 e misi al massimo volume la canzone dei Lunapop, Un giorno migliore,infilai gli auricolari nelle orecchie: “Cosa mi aspetto dal domani,il sole in faccia o no,ma in fondo io ci spero ancora,che tu ci sia nel mio domani e se ti incontrerò,spero di sfiorare le tue mani. Soli eppure in mezzo alla gente io e te, riscaldati dal calore di una “Benson and Hedges”… Se mi vuoi domani sarà,un giorno migliore vedrai,se mi vuoi domani sarà un giorno migliore vedrai. E cosa dire di noi? Forse che in fondo,non importa se tu mi vuoi. Cosa mi aspetto dal domani? Beh,credo che sia giusto dirti che non voglio niente senza te. E tu sei molto di più di quello che tu sai,sei sole e pioggia negli inverni miei. Se mi vuoi,domani sarà un giorno migliore vedrai. Se mi vuoi domani sarà un giorno migliore vedrai! Aspetta almeno un minuto,non dirmi che non mi vuoi! Devo trovare un appiglio,prima che tu te ne vai da me. Wo-oh,apri le tue ali e vola via con me… Cosa mi aspetto dal domani? Il sole in faccia o no,ma in fondo io ci spero ancora che tu ci sia nel mio domani e se ti incontrerò spero di sfiorare le tue mani. Soli eppure in mezzo alla gente io e te,riscaldati dal calore di una “Benson and Hedges”. Se mi vuoi domani sarà un giorno migliore vedrai,se mi vuoi domani sarà un giorno migliore vedrai…” Quella canzone di circa vent’anni fa,mi era molto vicina e sentirla mi faceva stare male e bene nello stesso momento,male perché mi ricordava che lui non c’era, bene perché diceva le cose che provavo per Hidan. Serrai la mascella e in quel momento mi si oscurò la vista e mi spaventai. L’auricolare mi venne sfilato dall’orecchio e sentii una voce: “Chi sono?” Saltai dall’altalena e mi girai di scatto: “HIDAN!!” Gli saltai al collo e lo strinsi forte,sul punto di piangere per la gioia,ricambiò l’abbraccio e disse: “Che canzoni ascolti,eh? A quanto pare ti manco davvero,questo mi rende felice. Scusami,avrei dovuto fidarmi subito di te,perdonami per non averti dato fiducia…” Non alzai lo sguardo dal suo petto e risposi: “Ti perdono... E comunque,quella canzone mi fa pensare a te…” Mi strinse più forte poi si abbassò e mi diede un bacio dolce e non prepotente come il primo che avevo ricevuto da lui. Altro che farfalle,in quel momento nel mio stomaco c’erano gli elefanti! Avrei potuto sollevare il mondo con una mano da quanto mi sentivo bene. Ricambiai e mi lasciai stringere dal suo caldo abbraccio. Sentii una risatina alle nostre spalle,Hidan si girò e insultò lo spione: “Dannato Zetsu… Sempre in mezzo alle palle e sai pure i fatti di tutti… Sparisci prima che ti faccio diventare rosso di sangue.” La parte nera rise: “Ehehehehe. Suvvia Hidan, sei appena tornato e l’unica cosa che sai fare e accaparrarti la ragazza? Almeno saluta come si deve un tuo socio!” Hidan lo guardò male: “Fanculo… Ti piace come saluto?” La parte bianca sbuffò: “Non sei cambiato di una virgola… Sempre il solito cafone…” Urlai: “Zetsu sparisci!” Ridacchiò e scomparve nel terreno. Hidan si sedette su una panchina a fianco alle altalene e mi fece cenno di sedermi sulle sue gambe. Mi sorrise e si picchiettò le labbra con un dito. Chiesi: “Cosa vuoi dire con quel gesto?” Sorrise ancora di più: “Bacio.” Arrossii e nascosi lo sguardo sotto la frangia: “Mi mette un po’ in imbarazzo,un gesto del genere da parte tua…” Mi scostò i capelli: “Allora me lo prenderò da solo il mio bacio.” Mi prese il viso tra le mani e mi baciò sulle labbra,un gesto così dolce… Come vedevo fare da alcuni ragazzi con altre ragazze,le coppie che osservavo raramente, e ora quello che provavano loro,lo stavo provando io! Non sapevo come muovermi e decisi che l’istinto lo avrebbe fatto per me: allungai una mano verso la sua testa e lo accarezzai,mentre con l’altra mano mi appoggiavo alla sua spalla. Lui apprezzò e spostò una mano alla base della mia schiena,spingendomi verso di sé. A piccoli intervalli si scostava e mi fissava con i suoi occhi ametista, poi disse: “E così è questo quello che si prova… Il sentimento vero… Vorrei stare così per ore.” Commentai,accarezzandogli il viso: “Desideri l’impossibile. Ma ora è meglio se torniamo a casa,qui fa freddo.” Non avevo freddo da un pezzo, mi era salita la temperatura già da quando lo avevo rivisto, era solo una scusa per portarlo a casa: *Perché? Cosa pensi di fare???* Sbuffai: no non era per quel motivo. Ci alzammo e Hidan mi porse una mano,io gliela strinsi e camminammo mano nella mano fino a casa. Davanti al cancello,si era riunita quasi tutta l’organizzazione: colpa di Zetsu, che sicuramente aveva già detto tutto agli altri. Kakuzu fu il primo a parlare: “I miei occhi vedono davvero quello che sto guardando? Hidan mano nella mano con una futura kunoichi?” Hidan lo guardò male e chiese: “Cosa intendi dire con “futura kunoichi”? Di che stai parlando?” Kakuzu gli fece uno sguardo severo: “Quello che ho detto. La addestrerò io personalmente.” Hidan ringhiò: “Perché? Non ha bisogno di essere una ninja! Non dovrà fare la nostra vita!” Kakuzu fece uno sguardo che non ammetteva repliche e la discussione si concluse. Kisame e Deidara cominciarono a battere le mani e Kisame mi fece un gran sorriso: “Che meraviglia! Un’altra coppia!! Sono così felice per voi!” Ok… Kisame è gay. Deidara fece scoppiare alcuni C1 e sghignazzò:  “Lo sapevo!! Danna ho vinto la scommessa!! Sai già cosa devi fare!” Sasori gli fece lo sguardo assassino più spaventoso che gli avessi mai visto fare e cominciò… A cantare! “Io non ho fili eppur sto in piè,so camminar e so ballar. Fili avevo ed or non più eppur non cado giù! Viva la libertà,muovo testa,mani e piè. Che bella novità,fate tutti come me!” Cominciai a ridere e per poco non cadevo per terra da quanto ridevo: “Deidara! Ma perché gli hai fatto cantare la canzone di Pinocchio??” Deidara rideva tanto quanto me: “Perché ho vinto la scommessa!!! In pratica,gli ho detto che vi sareste messi insieme,ma lui sosteneva di no. Così abbiamo scommesso e se lui perdeva doveva cantarla!! Sto morendo,ahahah!” Sasori sibilò: “E morirai presto,stronzo…” Più Sasori si arrabbiava e più era divertente. Alla fine anche Hidan e Kisame si misero a ridere,mentre gli altri tre ridacchiavano senza farsi notare. Annunciai: “Ordineremo una pizza per festeggiare!! Ho 20 euro e basteranno. Preparatevi ragazzi! La adorerete!” Scendemmo ed entrammo in casa,afferrai il telefono e chiamai la pizzeria d’asporto. Mentre facevo l’ordine,sentii che i ragazzi stavano facendo un mucchio di domande a Hidan. Deidara era il primo: “E così Zetsu vi ha beccati,eh?!? Com’è stato Hidan?? Il tuo primo bacio!!” Hidan gli fece una smorfia: “Non è affar tuo… Però mi è piaciuto… Comunque non era il mio primo bacio!” Mi girai di scatto col telefono attaccato all’orecchio e Hidan aggiunse: “Però lo considero come primo,perché è il primo con vero… amore…” Faticava a pronunciare l’ultima parola e lo capivo,anche a me metteva un po’ in imbarazzo. Itachi fece una domanda totalmente diversa: “Dove sei stato fino ad ora?” Hidan si sedette sul divano e sbuffò: “Al freddo… Su una panchina e in alcuni edifici abbandonati…” Itachi annuì e per la prima volta,sorrise a Hidan: “Penso che ora non te ne andrai più. Vero?” Hidan lo fissò per un attimo,poi guardò verso di me e rispose: “No. Non me ne andrò più.” Sorrisi e chiusi la chiamata al telefono: “Tra 20 minuti arriva! Cosa facciamo nel frattempo?” Sasori prese la bottiglia di birra nel frigo e versò il contenuto in un bicchiere a parte,poi la richiuse e la appoggiò sul pavimento: “Ho sentito parlare di un gioco che si chiama Obbligo o Verità. Ebbene,voglio giocarci,così forse potrò vendicarmi sul cretino biondo…” Mi brillarono gli occhi: a quel gioco ci avevo giocato raramente,ma mi era sempre piaciuto. Annuii e ordinai: “Perfetto, Sasori. Sediamoci tutti in cerchio sul pavimento!” Gli akatsukiani si sedettero uno alla volta per terra e formammo un grosso cerchio,Kakuzu borbottò: “Mi sa che ne vedremo delle belle…” Sasori disse: “Comincio io.” E fece girare la bottiglia. Girò per un paio di secondi,poi,lentamente, si fermò su Kakuzu. Sasori chiese: “Obbligo o verità?” Kakuzu fece una smorfia: “Verità.” Sasori pensò,poi chiese: “Sei mai stato fidanzato?” Kakuzu ghignò: “No. Le donne sono uno spreco di tempo e denaro…” Sasori sbuffò: “E te pareva…” Kakuzu fece girare la bottiglia che si fermò verso Kisame: “Obbligo o verità?” Kisame rispose: “Obbligo!” Kakuzu sorrise compiaciuto: “Devi baciare Itachi sulla guancia.” Kisame diventò blu scuro: “Ma Kakuzu! Andrea dì qualcosa!” Mi scusai: “Mi dispiace Kisame,ma è la regola. Si chiama “obbligo” e infatti vuol dire che sei obbligato a fare questa cosa. Mi dispiace.” Kisame fece una smorfia contrariata e diventando sempre più blu,diede un bacio a Itachi,ma talmente leggero che quasi non lo aveva nemmeno sfiorato,poi sbottò: “Contento Kakuzu??” Kakuzu ondeggiò la testa: “Non molto,ma oggi faccio il bravo e non insisto.” Kisame tirò un sospiro di sollievo e fece girare la bottiglia che terminò il suo giro su Hidan. Kisame chiese: “Obbligo o verità?” Hidan rispose sicuro di sé: “Obbligo.” Kisame guardò Kakuzu con uno sguardo vendicativo e disse: “Ti obbligo a sedurre Kakuzu…” Hidan spalancò gli occhi: “Questo è un colpo basso Kisame,augurati che la bottiglia non scelga te dopo il mio turno!” Osservai mentre Hidan usava un tono suadente su Kakuzu e lo toccava con movimenti da far svenire. Ammetto che quell’obbligo non era male e vedere Kakuzu che sprigionava fumo dalle orecchie era divertente. Hidan si girò verso Kisame e sbottò: “Così può bastare?!” Kisame annuì e Hidan si risedette al mio fianco e fece girare la bottiglia che si fermò su Deidara, Hidan fece la domanda: “Obbligo o verità?” Deidara ci pensò: “Verità.” Hidan chiese: “Pensi ancora che suicidarsi facendosi esplodere,sia stata una grande trovata?” Deidara sbuffò: “Ammetto che mi sono incazzato parecchio quando ho saputo che Sasuke era ancora vivo nonostante il mio C0… Ma trovo che sia comunque la mia opera migliore.” Hidan annuì e Deidara fece girare la bottiglia che si fermò su Zetsu: “Obbligo o verità,Zetsu?” Zetsu rispose: “Obbligo.” Deidara rise: “Devi baciare il gatto di Andrew,senza mangiarlo!” Urlai: “NO! E se poi non si controllasse e mi mangiasse Dado?!?! Scordatelo!” Deidara tentò di rassicurarmi: “Non ti preoccupare,non gli piacciono i gatti,preferisce la carne umana.” Deidara chiamò il mio gatto,che arrivò quasi subito,poi lo prese e lo avvicinò a Zetsu. Dado cominciò a fare le fusa e quando Zetsu gli si avvicinò,gli leccò la punta del naso. Zetsu rimase stupito e diede un bacio sul muso del micio. Deidara rise e lasciò andare il gatto che se ne andò via tutto contento. Zetsu fece girare ancora una volta la bottiglia che si fermò su Itachi,Zetsu fece la famosa domanda e Itachi scelse Verità. Zetsu chiese: “Qual è il tuo cibo preferito?” Tutti si lamentarono: era una domanda sciocca,addirittura sprecata,ma a Itachi non dispiacque per nulla e rispose tranquillo: “Polpette di riso con alga konbu e il cavolo.” Sorrisi: la risposta la sapevo già, l’avevo letto su un libro speciale. Itachi diede un colpetto alla bottiglia che girò e si fermò nella mia direzione,Itachi chiese calmo: “Obbligo o verità?” Ero più calma se me lo chiedeva lui,in fondo era Itachi Uchiha,cosa mai avrebbe potuto chiedermi? Sfidai la mia sorte: “Obbligo.” Itachi disse la sua richiesta: “Dovrai dare un bacio a ognuno di noi e per ogni bacio,dovrai toglierti un indumento. Dove si darà il bacio,dovrà sceglierlo il fortunato. L’indumento lo sceglierai te.” Diventai rosso fuoco e chiesi incredula: “Stai scherzando,vero? Dimmi che stai scherzando!!” Rispose con la sua dannata pacatezza: “No che non sto scherzando. Dico sul serio.” Anche gli altri erano stupiti tanto quanto me e Itachi ordinò: “Il primo che dovrai baciare,sarà Sasori,poi Deidara,me,Kisame,Zetsu,Kakuzu e infine Hidan. Avanti.” Lo maledissi nella mia mente: il mio unico pensiero era Hidan! Chi se lo aspettava che mi tirasse un brutto tiro come quello?!? Sasori mi guardò impassibile e bisbigliò: “Fronte…” Chiesi mentalmente perdono a Hidan (e anche alle fan girl,che mi staranno maledicendo a loro volta) e diedi un bacio appena accennato sulla fronte di Sasori,mi tolsi la felpa e ringraziai il fatto che mi ero vestita a strati,così rimasi in maniche corte. Deidara ci pensò su: “Mano.” Mi allungò una mano,ma girò il palmo e mi avvicinò la bocca della sua mano! Gli tirai una sberla e gli baciai il dorso della mano: “Fai schifo DeiDei…” Sbuffò e io mi tolsi la cintura,Itachi mi guardò di traverso: “Non è un indumento!” Ribattei: “Sì che lo è,dato che sta sopra ai pantaloni. Non rompere Itachi,non hai specificato quello che dovevo togliermi,e ora è troppo tardi per rifare l’obbligo,quindi: Shhh!!” Itachi sbuffò: “Pff… Bene. Ora tocca a me.” Hidan lo bruciò con lo sguardo e gli fece capire che doveva fare attenzione. Itachi indicò la punta del naso e tirai un sospiro di sollievo. Mi sporsi in avanti e baciai piano il punto da lui indicato e mi tolsi la maglia a maniche corte,rimanendo in reggi. Il prossimo era Kisame che sorrise: “Guancia.” Con lui era già più facile,dato che avevo più feeling e che sapevo che era gay (o meglio,ne ero sicura al 99,9 %) e gli diedi un bacio amichevole senza problemi. Mi tolsi i pantaloni e rimasi in “tenuta da pigiama”. Toccava a Zetsu: la parte bianca indicò lo zigomo,mentre la nera,chissà perché,scelse la spalla. Eseguii il mio obbligo e mi tolsi le calze, ormai ero a corto di vestiti e mancavano ancora Kakuzu e Hidan… Kakuzu fece uno sguardo seccato e indicò il mento e gli diedi un bacio leggero e mi tolsi l’orologio,Itachi mi guardò male: “Adesso qua non puoi dire che non ho ragione! L’orologio non è un indumento!!” Feci una smorfia: “Ma ci tieni così tanto a farmi togliere i vestiti?? Te l’ho già detto: non hai specificato cosa devo togliere. E anche se hai detto indumento,non me ne frega un cavolo!” Kisame mi diede una mano e mi mise una sciarpa al collo,mi sorrise: “Ora puoi togliertela! Quella non si può dire che non sia un indumento!” La tolsi e feci un sorriso trionfante a Itachi che era sul punto di usare Amaterasu su Kisame. Sorrisi guardando Hidan e ricambiò il sorriso,indicando le sue labbra. Gli diedi un bacio,ma sembrava non voler mollare la presa e Kakuzu lo staccò con la forza. Itachi sogghignò: “Ultimo indumento. Che scegli?” Oh cazzarola… M’ha fregato… Hidan mi bisbigliò nell’orecchio… La sua idea era ottima! Si alzò e io lo seguii si mise davanti alla porta di camera mia e la aprii,poi si girò verso il resto degli akatsukiani e si mise immobile a coprirmi,dietro di lui,mi tolsi il “reggi-petto” e glielo consegnai. Lo prese e io entrai con uno scatto in camera,chiudendomi la porta alle spalle. Dopo ne uscii con addosso la giacca del pigiama e mi risedetti al cerchio,Hidan fece ondeggiare il mio “indumento” davanti a Itachi e disse: “Questo è mio. Ha eseguito il tuo orrendo obbligo. Non pensavo che fossi capace di simili richieste,Itachi…”  Itachi sbuffò: “Pfff,tu sei capace di cose ben peggiori e presto lo scoprirà anche Andre.” Aggiunse: “Quanto vorrei il Byakugan al posto dello Sharingan…” Lo guardammo tutti e si stava per commentare la sua affermazione ma il campanello di casa mia suonò e chiesi: “Ehm,vai tu Sasori?” Il rosso sbottò: “Perché io!?” Risposi: “Perché sei l’unico di aspetto normale e anche perché saresti l’unico in grado di pagare… Io non ho il tempo di rivestirmi…” Sbuffò,si alzò e andò verso la porta. Tornò dopo pochi secondi con il cartone della pizza in mano,la appoggiò sul tavolo e lo ringraziai. Mangiammo con calma,tra una chiacchiera e l’altra e Deidara si lasciò sfuggire un rutto,peccato che fosse uscito da 3 bocche… Commentai: “Salute Deidara! Ma dovresti sentire che ruggiti quando si beve la Coca-Cola,altro che ruttare come hai fatto te.” Chiese: “Cos’è la Coca-Cola?” Gli porsi il mio bicchiere e gli feci cenno di bere. Bevve quasi tutto il bicchiere in un sorso solo, fece una smorfia e poi si lasciò andare,ruttando in modo terrificante. Esclamò: “Katsu!!! Che roba! Ne berrò a litri di sta roba!” Gli rubai il bicchiere: “No! Prima che mi tiri giù la casa con le tue emissioni d’aria!” Rise e finì di mangiare. Terminato il pranzo,avevamo tutto il pomeriggio davanti: che fare? Tanto per cominciare: rivestirmi. Chiesi con imbarazzo a Hidan: “Ehm… N-non è che potresti ridarmi il mio… r-re…” Sorrise e lo tirò fuori dalla tasca dei pantaloni: “Tieni. Però… Posso allacciartelo io?” Pensai di prendere fuoco e risposi: “E-ecco… Io preferirei di no… Magari un’altra v-volta.” Fece un verso e me lo porse,lo presi e scappai nella camera per rivestirmi. Non ero psicologicamente del tutto consapevole di quello che era successo fino ad ora,ero ancora incredula sul fatto che il jashinista fosse tornato. Mi guardai nel riflesso del cellulare e rimasi immobile a pensare. Sentii la porta aprirsi lentamente e mi voltai per vedere chi fosse l’intruso: il mio gatto! Mi sedetti sul letto e lui mi raggiunse,accoccolandosi sulle mie gambe e cominciò a fare le fusa,strusciandosi sulla pancia. Lo accarezzai: “Ciao bello della mamma. Hai voglia di coccole? Come mai non sei da Itachi?” Sapevo che non poteva rispondermi,ma a volte sembrava che capisse,perché rispondeva con dei miagolii. Stavolta non miagolò,ma mi si strusciò sotto il mento,mordendomi piano. Gli feci una carezza sulla testa e si spinse contro la mia mano per intensificare il contatto: strano,non aveva mai fatto una cosa del genere. Mi sdraiai sul letto e il gatto si spostò,sdraiandosi sulla mia pancia,aprì la bocca e pensai che stesse per sbadigliare,ma invece parlò: “Bello della mamma,eh? Rilascio!” Poof! Il gatto in chi si trasformò? Nientemeno che nel sadico jashinista! Che ora occupava non solo una parte del mio stomaco,ma le gambe e il busto! Esclamai: “Hai usato la Tecnica della Trasformazione del Corpo!” Ridacchiò: “In parole povere: Henge No Jutsu. Sì,l’ho usato. Posso sapere perché mi hai chiesto il motivo per cui non ero da Itachi? O meglio,il tuo gatto.” Risposi: “Perché il mio gatto si è invaghito di Itachi… E posso sapere perché hai usato quella tecnica?” Sorrise: “Per curiosità. Volevo vedere come ti comportavi con qualcuno che non fosse del nostro gruppo. A volte sembra che tu nasconda qualcosa o che trattieni quello che vuoi dire e mi fa incuriosire troppo.” Feci un cenno verso di lui: “Se ti togli,potrei cominciare a dirti quello che penso. Altrimenti mi terrò i miei pensieri per me…” Si scostò e si mise seduto al mio fianco. Si avvicinò e mi accarezzò la guancia: “Allora… Cosa nascondi?” Presi fiato e volsi lo sguardo da un’altra parte: “Non mi sento ancora totalmente a mio agio con te… Nel rapporto che c’è ora… Io ti conosco in un modo diverso e ora mi sembra tutto così irreale: mi sembra di sognare.” Annuì e si avvicinò pericolosamente al mio volto: “Ah e così non ti senti a tuo agio con me? E come dovrei fare per tranquillizzarti?” Baciò con leggerezza il mento: “Così?” Mi diede un altro bacio,ma sulla gola: “O così?” Avvampai e mi allontanai: “Se continui così rischi di farmi venire un infarto! Vade retro stupendo ragazzo!” Rise e mi lasciò in pace: “Mi cacci come il demonio. So di essere un essere dannato,ma addirittura un “vade retro”. E comunque: non voglio ucciderti.” Si avvicinò e sussurrò: “Per ora.” Il mio cuore perse un battito e impallidii, lui mi fissò impassibile,poi rise e mi baciò: “Che baka che sei,credi a tutto quello che ti dico… Scherzo dobe!” Gli diedi un colpo sulla spalla: “Te sei un baka! Mi hai fatto spaventare…” Mi abbracciò e appoggiò il mento sulla mia testa: “Allora cercherò di non scherzare su temi del genere. Takara…” Lo guardai con l’espressione di chi non ha capito un tubo,sorrise: “Un giorno ti dirò il significato di quella parola… E sarà un giorno dopo che tu avrai detto un sì.” Ma cosa cavolo stava dicendo? Lasciai perdere e gli baciai un braccio: “Va bene.”

Ecco il settimo capitolo!!! Vi sono mancate le mie cavolate? Commentate per favore :3 Chi pensate che arrivi nell’ottavo capitolo? Sarà l’ultimo personaggio che arriverà (Ma come!?! Mancano almeno altri tre personaggi!! Se conti anche Nagato e tutti i Pain aumentano!!! Nd.Tutti) Lo so,ma ho deciso di non mettere tutta l’Aka,il perché lo scoprirete nel prossimo capitolo. Ripeto: i suggerimenti sono ben accetti!
Un abbraccio da HidanJashinist \(^O^)/  P.S: Mi dispiace per Ali,ma veniva davvero brutto tutto staccato tra una riga e l'altra ç_ç Posso sempre ingrandire il formato,ma staccarlo tra una riga e l'altra era davvero inguardabile. Mi scuso .-.
 

  
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