Fanfic su artisti musicali > Amy Winehouse
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Autore: WildTeenSpirit_    17/11/2012    1 recensioni
[Amy Winehouse]
Anna ha solo 14 anni. Bè, solo, li deve ancora compiere, il mese prossimo.
Ma non è come gli altri quattordicenni, ha trovato un'amica particolare. Quest' amica le parla attraverso le canzoni e l'accompagna in tutta la sua vita, anche se la segue dall'alto.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Amy era lì, seduta sul letto ormai disfatto di Anna, scalza, con dei pantaloncini e una canottiera. Come poteva, Amy, essere lì seduta? Amy era morta, pensò Anna, come poteva adesso essere seduta sul letto della sua camera, alle due di notte? Come poteva sembrare così reale? Sembrava umana. Ma Anna lo sapeva, non lo era. Anna si girò, il sudore freddo che scendeva dalla schiena, la mano tremante. In quel frammento di secondo durante il quale Anna aveva alzato la mano, e, senza emettere suono, aveva sfiorato una ciocca dei capelli di Amy (che erano sciolti, non come quando cantava. Le ricadevano crespi sulla schiena, e non c'era neanche il ciuffetto biondo che di solito accompagnava la sua famosissima cofana), Anna si accorse di dettagli a cui non aveva mai fatto caso, dettagli del viso di Amy che non risaltavano neanche dal mega poster attaccato con cura alla parete della sua camera. Amy aveva gli occhi verdastri, tendenti al marrone, di un colore strano; sembravano un po' lucidi. Le sue labbra per poco non si confondevano con il resto del viso, e i suoi capelli erano di un nero profondo; il piercing era scomparso, e anche il suo segno. Quando la mano raggiunse la ciocca riccia dei capelli di Amy, ella vacillò. Come se per un istante si fosse dissolsa, e poi fosse di nuovo comparsa, con una luce un po' più debole della precedente.
'Sei tu, davvero.. tu?' aveva chiesto Anna con voce incerta.
'Sì. Sono io, sono scesa qui per te.' rispose Amy. La sua voce era un po' fioca, come se avesse cantato per tutta la notte, ma era ancora quella di cui Anna si era innamorata. Anna sorrise, come alleviata da ogni problema. Che importava se tra qualche settimana avrebbe dovuto dare ripetizioni a Max? Amy era lì. Una lacrima cominciò a scendere dal viso di Anna, ma Amy non alzò la mano per asciugarla, perchè questa lo fece da sola.
'Le lacrime si asciugano da sole' sussurrò Amy con un mezzo sorriso.
'Siediti qui, davanti a me. Ci sono delle cose che devo raccontarti'. Anna si sedette proprio davanti ad Amy, a gambe incorciate, impaziente di ascoltare di nuovo la sua voce parlare.
'Anna, ho paura'. Quelle tre parole la lasciarono del tutto sconcertata. Amy Winehouse, cantante di fama internzionale, 6 Grammys, 1 Ivor Novello e moltissimi altri premi aveva paura?
'Di cosa? Insomma, io ci sono, lo sai. Non so se le mie parole ti sono mai arrivate' disse Anna spalancando gli enormi occhi azzurri.
'Già, grazie. Tu si che mi pensi. Sai, di questi tempi ci sono tante persone che dimenticano. Dimenticano come si fa ad ascoltare, come si fa ad amare. Hanno dimenticato come guardarsi neglio occhi, come baciare con amore, come provare emozioni. Ora le gente si dimentica pure di ascoltare musica, di mangiare, di sorridere. E, a mio malincuore, si stanno dimenticando cosa significa amare. Amare non significa apprezzare l'aspetto di un ragazzo, portarselo a letto e, tra un bacio e l'altro, mentre lui ti dice che è per sempre, rispondergli che si ama. No. E' qualcosa di più, è perdonare gli errori, affidarsi a qualcun altro, voler sacrificare la propria incolumità, donare qualcosa di vitale per noi. Si stanno dimenticando che ascoltare musica non vuol dire sentire le orecchie che rimbombano dal frastuono, vuol dire donare qualcosa a qualcuno che non vedi, ma di cui ti fidi. Per favore, Anna, non lo dimenticare' disse Amy, interrompendo i pensieri da qualche sospiro.
'Non devi aver paura' disse Anna sorridendo.
'Ci sono qui io, e finchè io ti ascolterò, finchè ti darò qualcosa di me ogni volta che t'ascolto, io sarò in te e tu sarai in me. E tu non sarai mai dimenticata, sarai immortale. Amy, io devo aver paura' disse Anna. Durante l'ultima frase il suo sorriso si spense, i suoi occhioni azzurri smisero di luccicare, la mano ricominciò a tremare.
'No Anna. Sai, io ho provato cosa vuol dire dare tutto ad un uomo, desiderare il suo bene piuttosto che il tuo. Sai, tu non devi aver paura. Tu devi entrare dalla sua porta di casa, spiegargli quel che gli devi spiegare, e senza troppi complimenti andartene. Devi entrare a testa alta, uscire sincera e dire quello che pensi se ti farà qualche domanda scomoda. Io ti aiuterò, pensami se sarai in difficoltà. Pensami, lo sai fare benissimo'. Anna sorrise alle parole di Amy, la voleva abbracciare forte, ma poi Amy ricominciò a parlare. 'Sei forte, donna! Non lasciare che Max ti intimorisca. Ama, ama finchè puoi, ma non lasciarti sfruttare'. Anna aveva una domanda che le girava per la testa da molto tempo ormai. La chiese tutta d'un fiato.
'Ti va di cantare con me? Io suono, tu canti'. Anna non ci poteva credere. Amy aveva annuito sorridente, e i suoi occhi persero quella lucidità che avevano all'inizio. Anna prese la sua chitarra. Non aveva paura di svegliare qualcuno, ma aveva paura che Amy svanisse, così la prese per mano e la portò al balcone.
'Mi raccomando' sorrise Amy 'Nessuna canzone che faccia troppo male. Sai quali sono'. Bene, pensò Anna, niente Back to Black o Some Unholy War. Non le voleva neanche ricordare la droga o l'alcol, così scartò sia Addicted che Rehab. Nella sua mente stava cercando furiosamente una canzone che le mettesse in pace l'anima, ma ce n'erano troppe. Così cominciò. Best Friends, canzone poco conosciuta, ma per Anna aveva un valore immenso.
'Ottima scelta' sorrise Amy sulle prime note. Poi scese il silenzio, nessun treno che passava, macchina che suonava il clacson, motocicletta che accellerava, teppisti che urlavano, cani che abbaiavano o animali che facevano rumore. Silenzio.
'I can't wait to get away from you.. and surplisengly you hate me too! We only comunicate when we need to fight, but we are Best Friends, right?' durante tutta la canzone Anna provava brividi dappertutto, la voce di Amy era indefinibile dal vivo. Come se ogni problema si ripiegasse su se stesso e, con il suono della sua voce, svanisse. A canzone finita, una lacrima rifece capolino dall'occhio di Anna, che non resisteva più, così abbracciò molto forte Amy, che ricambiò con tutte le forze che aveva l'abbraccio.
'Le lacrime non si asciugano da sole' sussurrò Anna 'Perchè tu hai asciugato le mie, e io asciugherò le tue, non importa come, non importa che tu presto svanirai, io lo farò. Per te'. Amy strinse più forte; ora anche lei piangeva -di felicità, s'intende-. 
'Fly me to the moon...' attaccò Amy. Anna proseguì, sapeva che quella era la sua canzone preferita. La sua voce non era delle migliori, ma per lei cantò. La voce di Amy era più debole e spezzata, ma comunque d'una forza impareggiabile. Mentre cantavano Amy s'arrestò e sussurrò 'A presto, amica mia!'  ad Anna, che ancora cantava, pure lei con voce spezzata. Anna continuò a cantare, mentre sentiva mancare quella stretta calda dalle braccia. Cadde sulla sdraio, aprì gli occhi e si diresse verso il suo letto, stanchissima, per dedicarsi almeno un'ora di sonno prima di svegliarsi per partire in montagna: le vacanze natalizie erano iniziate, ed Anna sarebbe partita con sua madre e suo fratello. Suo padre era morto quando lei aveva appena 5 anni.
  
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