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Autore: E22    17/11/2012    5 recensioni
Passarono tutta la serata a chiacchierare, a sorridere ed a sconvolgersi a vicenda il punto di vista con cui osservavano il mondo; parlarono di musica, canzoni ed artisti poi di diritti, doveri e politica ed infine di Londra, della magia e dei luoghi che avrebbero voluto visitare. Si confrontarono su tutto e su niente, in un mondo tutto loro che crearono per l’occasione e dal quale esclusero completamente le chiacchiere rumorose e le risate da ubriachi dei loro amici; lasciarono entrare nella loro bolla solo la musica della band indie che suonava sul palco del bar, giusto per dare un po’ di sottofondo ai loro discorsi leggeri ed allo stesso tempo impegnati.
(Una semplicissima storia d'amore).
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Note: quella che state per leggere – se ne avete la forza – è una mini storia totalmente diabetica e nosense.
È het ed è verdissima.

Come specificato nel titolo e nell'intro, quella che segue è una semplicissima - troppo semplice - storia d'amore senza troppe pretese, scritta in un quindici minuti di un sabato sera un po' malinconico.
Non ha una trama, parla solo di un incontro e della nascita di un amore, punto. Niente tradimenti, terzi incomodi o dispiaceri. Solo due ragazzi che si innamorano. (Scritta un po’ una Mary Sue, confesso!)
Spero possa piacervi anche se è così dannatamente diversa dal mio genere e dal mio stile! Nel caso ditemi dove vi sembra che abbia sbagliato – anche se dopo questa storia tornerò al mio angolino di slash e kid!au ♥.
(Grazie Ann per averla letta in anteprima!)
Dovevo scriverla, quindi, facendomi forza, la pubblico anche! (Ansia).
Spero possa piacervi, siate buoni, ♥




 

Ad Ans.
E con questa dedica vorrei dirti così tante cose, ma mi perderei e sarei confusa, quindi credo sia meglio riassumere tutto con un semplice “ti amo”.









La prima volta che si videro, si innamorarono.
Condivisero uno dei fenomeni più semplici e potenti della natura grazie ad uno sguardo ed un sorriso timido. Niente campane o cori celesti – forse un po’ di farfalle nello stomaco, ma la giusta dose.
Passarono tutta la serata a chiacchierare, a sorridere ed a sconvolgersi a vicenda il punto di vista con cui osservavano il mondo; parlarono di musica, canzoni ed artisti poi di diritti, doveri e politica ed infine di Londra, della magia e dei luoghi che avrebbero voluto visitare. Si confrontarono su tutto e su niente, in un mondo tutto loro che crearono per l’occasione e dal quale esclusero completamente le chiacchiere rumorose e le risate da ubriachi dei loro amici; lasciarono entrare nella loro bolla solo la musica della band indie sul palco del bar, giusto per dare un po’ di sottofondo ai loro discorsi leggeri ed allo stesso tempo impegnati.
In una serata di allegria, in un bar poco conosciuto di Londra, Harry ed Ans si raccontarono le loro vite, rivelando sé stessi a qualcuno come mai prima avevano fatto; ma, insicuri, si vergognarono di confessare la cosa più importante. Perché alla fine è così; ci sono persone che sono così testarde, coraggiose e sognatrici da innamorarsi di sconosciuti ma rimangono fregate perché manca loro quella sicurezza e quella temerarietà necessarie per confessarlo.
Harry non le disse di aver adorato i suoi occhi, la sua tenerezza e la sua tenacia ed Ans non gli disse che le sue fossette, la sua voce e la sua bontà le facevano tremare le ginocchia, come nel più classico dei cliché; si limitarono solo a maledire interiormente la loro mancanza di coraggio mentre si lasciavano trascinare a casa dai rispettivi amici.

La seconda volta che si videro, fu perché i loro amici li conoscevano bene e li amavano troppo per vederli soffrire per una cotta.
Fu ad una festa di Nick – uno di quei party rumorosi, colorati e pieni di gente interessante – un sabato sera; dopo essersi visti in cucina, si nascosero nella camera dell’ospite, seduti a gambe incrociate sul tappeto morbido, a parlare per ore di cose casuali, senza mai accennare al battito accelerato o al sorriso stupido che sentivano sulle labbra in quel momento. Erano intenti a parlare di come sarebbe stato bello vivere un’avventura da romanzo – quelli che trattavano di adolescenti e del loro crescere nel mondo, confusi – quando la porta si spalancò e, insieme alla musica, entrarono i migliori amici di lui.
Ans aveva conosciuto anche loro, vagamente, quella serata al bar ed adorò subito il modo in cui quel cinque sembrassero anime gemelle dipendenti l’uno dall’altro; il loro modo di interagire era quello che tutti cercano nelle altre persone. Era l’amore, nel senso inglese del termine. Quei cinque si amavano ed Ans capì che le sarebbe piaciuto tantissimo essere amata, nel senso italiano del termine, in quel modo – si sarebbe anche accontentata di meno, ad essere sincera – da Harry; lo capì e, spaventata dalla consapevolezza, sorrise uscendo veloce dalla stanza.

Non si sentirono per giorni; tweet messi tra i preferiti ed i “mi piace” alle frasi condivise su Facebook fu il loro unico contatto. Nessuno dei due sapeva se queste interazioni telematiche volessero dire qualcosa di particolare – “ti amo, voglio uscire con te e cercare di capire se potresti essere la mia persona” – o se fossero solamente gusti simili. Nessuno dei due - sciocchi - voleva fare il grande passo.

Ancora una volta, furono i loro amici a muoversi per loro ed i due innamorati si rividero una terza volta.
Una partita di calcio, il freddo e le urla a fare da scenario; seduti sugli spalti, Harry ed Ans giocarono per tutto il tempo con Lux – figlia di amici di lui -, divertendosi nel vederla tutta impacciata nel suo completino pesante invernale. Ans pensò che Harry fosse dolcissimo con i bambini ed Harry pensò la stessa cosa di lei.
Una volta che Tom - il padre della bambina - recuperò la figlia, i due rimasero da soli a guardare in terra senza parlare, avendo mille cose da dire ma nessun coraggio per rompere il ghiaccio; poi Louis fece un goal, tutti esultarono ed i due ragazzi si abbracciarono. Quando l’esaltazione per il punto segnato passò, Harry ed Ans sciolsero l’abbraccio ma continuarono a tenersi per mano – quelle di lei, piccole, coperte dai guanti a mezza dita e quelle di lui, giganti, troppo fredde -, sorridendo per terra e sentendosi eroi.

Si rividero con la prima neve; coperti entrambi da capotti, maglioni e sciarpe giganti, si incontrarono in un bar del centro di Londra ed ordinarono due cioccolate calde con la panna, da bere un po’ impacciati mentre, tenendosi la mano sopra il tavolo, fantasticavano su chi potesse essere la gente che passava davanti alla vetrina. Trascorsero il resto del pomeriggio in un negozio di libri, musica e dvd; parlarono, scherzarono, stettero in silenzio ed alla fine si baciarono, con i fiocchi di neve che sfioravano la pelle nuda del viso, facendoli rabbrividire.

Si baciarono nuovamente in mezzo alla pista di pattinaggio di Hyde Park, sotto la statua di Peter Pan a Kensington Gardens, seduti su un ponte sopra il Tamigi, ad un concerto della band preferita di lei e poi ad uno della band preferita di lui; si scambiarono un bacio sul London Eye, uno di fronte a Buckhingham palace, un altro davanti a casa di lui e poi ancora uno davanti a casa di lei.
Andarono a fare shopping nei mercatini dell’usato o nei semplici grandi magazzini, perdendosi a giocare ed a desiderare di poter comprare tutto; giocarono a fare i genitori - consapevoli di essere troppo giovani per un simile passo, ma divertendosi a fingere - portandosi in ogni dove Lux, troppo inteneriti dal suo essere così piccola e dolce. Ascoltarono insieme le follie di Louis, i drammi di Liam e Danielle, le cavolate di Zayn e Perrie ed i ricordi irlandesi di Niall; si addormentarono insieme sul divano, guardando maratone di telefilm americani ed inglesi con il gelato a sciogliersi sul tavolino.

Si misero insieme ufficialmente la notte di Natale, con un bacio – il novantatreesimo – sotto il vischio, una risata ed una corsa mano nella mano per non farsi vedere da nessuno; lui le disse che l’amava e lei lo strinse in un abbraccio lasciando che fosse quello a ricambiare.

E vissero la loro storia così; nel loro mondo fatto di coraggio ed incertezze, amandosi con la semplicità di due sognatori poco più che adolescenti.

   
 
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