Fanfic su artisti musicali > Big Bang
Segui la storia  |       
Autore: Yuna_Orange    18/11/2012    3 recensioni
(Dal capitolo 13)
- Posso sapere almeno che cazzo ci fai qui? – Sputò, acida.
Quello ci pensò su, prima di rispondere con uno scialbo: - Non lo so, Gaho ieri notte mi ha portato qua. –
Cane traditore!
- E ti sembra una spiegazione sensata? –
- Boh, forse: avevo sonno e non sapevo neanche dove mettevo i piedi. –
- Ah, adesso sì che ha senso! –
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 15 – Somebody To Love
 
 
 
 
Erano ancora tutti addormentati quando Nives si svegliò.
E, constatò, c’era qualcuno fra quei cinque bambinoni che faceva concorrenza ad un trattore per quanto russava forte.
Ma chi cazzo è?
Stropicciandosi gli occhi, si mise in piedi con una sola missione: scoprire chi fosse quella mietitrebbia.
Ao-san non poteva essere: aveva il sonno pesante, non si svegliava neanche sotto tortura, ma non russava.
JiYong neanche: s’era trovata quello strazio addormentato addosso più di una volta e, come Ao-san, era difficile da svegliare, ma non era rumoroso.
Non restavano che i tre moschettieri: Mr. Sorriso, lo spogliarellista timido e il pervertito idiota.
Aperta la porta della stanza otaku, trovò Daesung abbracciato ad un cuscino che mormorava qualcosa, ma non russava.
Ok, parla nel sonno, ma non è lui che fa tutto ‘sto casino…
Si diresse nella stanza della Bibbia e, come aveva previsto, trovò Young Bae, un’altra volta in boxer, spaparanzato sul letto, beatamente addormentato.
E poi mi viene a dire che non era sua intenzione starsene in mutande…MA SE VA A DORMIRE COSÌ!!
Ora, per deduzione, il colpevole di cotanto inquinamento acustico doveva essere per forza SeungRi.
Voleva mettergli un calzino in bocca e farlo smettere, non ne poteva più, le stava per scoppiare la testa.
La stanza delle scartoffie: ci si fiondò come un fulmine.
Peccato che quella non fosse la sua stanza, anche se lui lì c’era.
Trovò JiYong appiccicato ad un cuscino e SeungRi appiccicato al suddetto ragazzo.
Come fa a non svegliarsi con tutto questo rumore?
Si congratulò mentalmente con JiYong: lei non avrebbe chiuso occhio con tutto quel fracasso incollato all’orecchio.
- Ecco, adesso capisci perché ieri notte non ho dormito? Solo G-Dragon lo sopporta. –
Beccata sul fatto da Taeyang.
- Poveracci i vostri timpani…-
Girandosi, se lo ritrovò di fronte, mentre si stiracchiava, sempre in boxer.
Quel ragazzo sapeva come risvegliare i neuroni del gentil sesso.
- Ok, Taeyang, m’hai svegliata per bene, adesso vai a vestirti! – Disse, spingendolo nella sua camera, e, solo quando chiuse la porta, quel tipo cominciò a scusarsi.
Non è abituato a mettersi un pigiama…poveraccio.
S’appoggiò alla porta della stanza di Young Bae, sospirando.
Vide una testolina bionda far capolino ed esclamare: - Non ne posso più! –
- Di cosa? Di SeungRi? – La sua domanda lo fece sobbalzare, evidentemente non si aspettava di trovarla già sveglia.
Annuì dicendo: - Stamattina è peggio del solito, ha fatto svegliare me! Non sai quanto voglia mettergli un calzino in bocca…-
Lei sghignazzò: - Ho avuto la tua stessa idea. –
Lo vide poi trascinarsi verso la camera di JiYong: - Perché non lo facciamo? –
Nella sua voce c’era qualcosa di storto, che strideva con il Daesung che era abituata a vedere: c’era malvagità.
E in quel momento si spalancò la camera della principessa in rosa, armata di cuscino.
- Vado a sopprimerlo. – Disse Seung-hyun.
Aveva fatto svegliare pure Ao-san…il che è grave.
Daesung lo fermò, dicendo: - Hyung, abbiamo un’idea migliore! Mettiamogli un calzino in bocca! –
Gli occhi del biondo luccicavano, mefistofelici.
Seung-hyun fece spallucce: - Però dobbiamo mettergli uno dei suoi, di quelli che ristagnano sotto il suo letto. – E Daesung si fiondò nella camera dei video games alla ricerca dei calzini radioattivi.
In tutto ciò, Nives faceva da spettatrice, sbigottita.
E sì che anche lei era una grande stronza, ma quei due erano diabolici.
- Eccolo! – Daesung ritornò, trionfante, con un calzino che doveva essere stato, in tempi antichi, arancione: adesso era di un raccapricciante color zucca marcia, e il ragazzo lo portava in giro appeso ad una matita, schifato al solo pensiero di toccarlo.
Taeyang, coperti i muscoli, beccò Daesung proprio mentre usciva dalla camera del pervertito.
È finita la pacchia! Lui mi sembra quello con più sale in zucca, nudità mattutina a parte…ora li ferma.
- Ma che state facendo? – Chiese, allibito.
Prevedibile. Ragazzi, fuggite, prima che vi faccia il cazziatone!
- Volevamo mettere un calzino in bocca a Ri! – Disse Daesung, sventolando quel tripudio di schifo, sorridendo, come se quella fosse la cosa più normale del mondo.
La faccia imbronciata di Young Bae preannunciava una lavata di capo con i controcazzi.
- E non mi stavate aspettando?? NON SIETE VOI CHE L’AVETE SORBITO UNA NOTTATA SANA IERI! –
Nives restò lì, impietrita.
No…non ce ne era uno sano, lo aveva capito ancora prima di entrare in casa loro, quando tre piovre avevano attaccato Ao-san.
Taeyang…IO CONTAVO SUL TUO BUONSENSO!
Ma, purtroppo, il buonsenso in quelle testoline bacate aveva alzato i tacchi da un bel po’, o, cosa molto più probabile, non c’era mai stato.
Li vide andare nella camera di JiYong, e le parve di vedere un paio di corna da diavoletto spuntare sulle loro teste.
- Ma siete scemi? – Disse lei, che un pizzico di senno lo aveva conservato.
I tre si girarono in sua direzione.
La guardarono, come se fosse stata una mamma incazzata, e, come dei bambini disobbedienti, continuarono a fare quello che volevano fare.
- Non avete pensato che JiYong potrebbe svegliarsi? E poi…quel coso sporco in bocca! –
Ma quelli non la sentirono neanche: Dae reggeva quella roba schifosa; Tae teneva fermo Ri; Seung-hyun cercava di tenere la bocca del malcapitato quanto più aperta possibile.
E intanto JiYong si svegliò.
Anche un sasso si sarebbe svegliato dopo essere stato ore appiccicato ad un SeungRi ronfante e dopo essere stato buttato per terra come un sacco di patate. Perché quelli, accecati dalla malvagità, poco s’erano curati del ragazzo che era di intralcio.
Non con poca fatica, JiYong si mise in piedi, stropicciandosi gli occhi.
Intanto, Nives cercava di fermarli, o, almeno, di convincerli ad usare un calzino pulito.
Con molta calma, mentre loro litigavano, JiYong strappò il calzino dalle mani di Daesung e lo lanciò fuori dalla porta, spinse i tre Big Bang molesti in corridoio a suon di calci e buttò SeungRi giù dal letto, poi chiuse la porta e si buttò di nuovo sul letto.
In tutto ciò, Nives non era stata toccata, si trovava ancora nella camera di quel tizio e, quando fece per andarsene, sentì dire: - Resta qui con me, tu non mi dai fastidio. –
Volse lo sguardo in direzione di JiYong, che la guardava dal cuscino, porgendole una mano, invitandola ad andare da lui.
- Ma sei scemo? Quelli lì fuori si stanno per scannare! –
Quello sbuffò: - Che si scannino pure! Dai, vieni. –
Lei scosse la testa: - Devo impedire che si squartino. – e se ne andò, chiudendosi la porta alle spalle.
E, come previsto, trovò i tre carnefici rincorrere la povera preda.
- Ragazzi, smettetela! Siete grandi, forza! –
Ma quelli non se la filarono proprio.
- Nives! Nives, salvami! –
Un SeungRi in fuga si rifugiò dietro di lei.
Farsi proteggere da una tappetta come me…come ti sei ridotto, SeungRi! Che uomo sei?
Attese i tre deficienti con un Ri spaurito dietro la schiena.
- Ma vi volete calmare? Quanti anni avete 24? 25?? Vi sembrano comportamenti da uomini di 25 anni? –
- Io…veramente ne faccio 23 domani…- Sentì dire da Daesung.
- Oh! E fai certe stronzate, ma bravo! –
Gli fece la ramanzina, da brava mamma, poi se ne andò in cucina a fare colazione.
Ma il piccolo sfortunato SeungRi non poté evitare di beccarsi tre pugni.
 
 
 
 
                                                                                             ~~~~~
 
 
 
G-Dragon avvertì un dolore acuto alla tempia sinistra.
Aveva sbattuto la testa contro qualcosa, anzi, era stato sbattuto TUTTO contro qualcosa.
Pochi secondi dopo, s’accorse che quel qualcosa era il pavimento.
Si levò in piedi ed osservò, stropicciandosi gli occhi, questa scena: tre idioti cercavano di fare qualcosa al maknae e Nives cercava di fermarli.
Avrebbe voluto trucidare i compagni che lo avevano svegliato, ma trattenne il suo istinto omicida.
Li scacciò in malo modo, letteralmente a calci in culo, e si chiuse la porta alle spalle.
Rimasero soli, lui e la ragazza, che lo guardava, preoccupata.
Si gettò a peso morto sul letto, aspettando che lei dicesse qualcosa, che si preoccupasse, da brava mamma chioccia, per lui, che aveva avuto un incontro ravvicinato con il pavimento.
Ma lei non disse nulla e si diresse verso la porta.
E JiYong si sorprese delle sue stesse parole, quando si sentì dire: - Resta qui con me, tu non mi dai fastidio –
Va bene, ormai la cazzata l’ho detta. E le porse una mano, invitandola a fagli compagnia, a stare in santa pace fra le coperte, lontani da quei quattro casinari.
- Ma sei scemo? Quelli lì fuori si stanno per scannare! – Replicò lei, preoccupata per quei disagiati scemi.
G-Dragon, che ne aveva abbastanza del suo voler mammachiocciare ad ogni costo, sbuffò sonoramente: - Che si scannino pure! Dai, vieni. – e lui voleva sentirla vicino sul serio, voleva bearsi di quel suo profumo di violette, della sua pelle morbida: voleva lei, solo lei.
Quella, inflessibile, scosse la testa: - Devo impedire che si squartino. – e lo lasciò lì, da solo, a rigirarsi fra le coperte. E in più gli faceva male la tempia a causa di quei tre psicotici.
Maledetta! Perché deve sempre far da mamma? Siamo stati sei anni senza una madre che ci corresse dietro, ora è arrivata lei e invece di starsene un po’ qui con me va via perché quelli litigano. Ma sai che mi frega se litigano?
 
Perché non stai un po’ con me?
 
Ormai, a furia di arrovellarsi il cervello, stava diventando paranoico.
Non aveva senso starsene lì, a poltrire, se poi doveva farsi venire un mal di testa con i fiocchi per colpa di quella tizia.
Decise di alzarsi e raggiungere gli altri.
La fronte gli pulsava e gli faceva un bel po’ male, probabilmente era già spuntato un bel bernoccolo.
Li trovò tutti attorno a lei, che distribuiva caffè a quei quattro pulcini che erano i suoi compagni.
Si mise sul divano, in disparte: non voleva unirsi alla famigliola felice, non dopo essersi incazzato perché la mamma non era voluta stare con lui.
- JiYong, questo è tuo. – E poi se la ritrovò affianco, sorridente, che gli porgeva una tazza rossa.
Riluttante, la prese, senza neanche ringraziarla, proprio come un bambino capriccioso e testardo.
Lei sembrò non farci neanche caso e si avvicinò sempre di più, scrutandolo.
- Che hai fatto qui? – Disse, preoccupata, accarezzandogli delicatamente la fronte, poi si girò di scatto verso i quattro pulcini seduti al tavolo – Chi lo ha buttato per terra prima? –
Silenzio.
Il sentore di un cazziatone nell’aria.
Cazziatone che non arrivò, perché lei, da brava mammina, si prodigò per lui: cercò di alleviare un po’ il suo dolore, mettendo del ghiaccio sul bernoccolo.
Gli regalò poi un sorriso dolce come il miele e gli disse: - Non essere arrabbiato, passerà. E se invece sei incazzato con loro…beh, è inutile anche che parli, li conosci meglio di me. –
E se invece sono incazzato con te?
 
 
 
 
Venti minuti dopo già erano pronti, lui, Tae, Ri e T.O.P., per andare agli allenamenti.
- Non fate venire il manager a prendermi, verremo noi agli studi YG! – Sentì dire da un Dae sicuro di se.
Nives, assieme a i quattro Big Bang che stavano per lasciare l’appartamento, guardò il biondo ossigenato di sbieco.
Nives era allibita – Noi? Ma cos---
- Voglio farvi assaggiare qualcosa cucinato da me! Poi vediamo se avete ancora il coraggio di dire che non sono bravo! –
- Tu non è che non sei bravo, fai proprio schifo. – Disse GD, sgonfiando la sicurezza di Daesung.
Quello gonfiò le guance: - Poi vediamo ad ora di pranzo! –
- Se...vediamo come dobbiamo fare per andare all’ospedale per una lavanda gastrica! –
 
 
 
                                                                                             ~~~~~
 
 
 
- ‘Verremo NOI agli studi YG’ ? – Il cervello di Nives era fermo su quella frase, incapace di metabolizzarla.
- Sì, ti porto con me! – Un Daesung anche troppo entusiasta le regalò un sorrisone.
Scazzata, sospirò: non aveva voglia di sprecare ancora fiato, già aveva perso abbastanza tempo ed energie quella mattina appresso a quei cinque bambinoni.
Mezz’ora dopo era di ritorno dal supermarket, dopo aver fatto razzia di farina, uova, zucchero e burro.
Ho il sentore che questa non sarà una missione facile.
E infatti.
- Daesung, devi metterci poca vaniglia nell’impasto, una punta! –
E invece quello rovesciò mezza boccetta.
Quasi si stava per mettere a piangere quando sfornò dei cosi durissimi, che facevano invidia ai peggiori roccocò.
- Dae, non fa niente, riproviamo! –
- No! Sono un incapace! Hanno ragione gli altri quando dicono che faccio schifo! – Disse, buttando l’ennesima sfornata malriuscita nella pattumiera.
- Ascoltami, facciamo una cosa intelligente: io ti passo gli ingredienti, pesati e contati, e tu impasti, va bene? –
Daesung tirò su col naso, annuendo.
L’impasto era riuscito, la teglia imburrata, le formine erano pronte.
Peccato che il biondo invece di tenerla in forno per venti minuti a 180 gradi, l’aveva tenuta per lo stesso tempo, ma a 280.
- …è rimasta la farina necessaria per una sola infornata…Dae, per favore…- Disse Nives, appena vide dei meteoriti fuoriuscire dal forno.
Ormai erano completamente sozzi: con la farina fra i capelli, con l’essenza di vaniglia che aggrediva l’olfatto a causa di quel guaio di pasta, così pieni di impasto e farina che l’Uomo Focaccina a confronto era pulito, altro che ‘vive nella farina’!
Daesung guardò l’orologio e annunciò: - Sono le 11 e mezza…alle 13 dobbiamo andarcene…-
Si guardarono negli occhi.
- Sai fare almeno i sandwich? –
- Credo di sì…-
- Ok! Tu fai i sandwich, li faccio io questi fottuti biscotti, poi li spacciamo per tuoi! –
E lo sentì ridere di gusto.
Quel ragazzo era un bambinone, si vedeva, ma, il fatto che i suoi muscoli facciali fossero in costante tensione a causa di quel sorriso che si ostinava a tenere su, le diede da pensare.
- Me lo dici perché sorridi sempre? –
E la magia del sorriso si spezzò: i muscoli del suo faccione si rilassarono e un velo di tristezza intaccò il suo volto, stridendo con l’immagine del ragazzo che aveva avuto dinnanzi per tutta la mattina.
- Se non lo faccio io, chi lo fa? –
Nives non capì le sue parole, anche perché i suoi compari le erano sembrati tutto, fuorché tristi.
Il ragazzo comprese che non aveva capito nulla e cominciò: - Ecco, adesso se tu fossi una V.I.P. capiresti. Devi sapere che non…non è semplice. Non è sempre facile essere idol. –
- Ah questo l’avevo intuito: altrimenti perché Ao-san sarebbe scappato in Giappone? –
Il ragazzo guardava lontano, era perso nei suoi ricordi, Nives non lo aveva mai visto così - Già…credo che fuggiremo tutti a casa tua, prima o poi. –
Il tono della sua voce era così triste, così distante dal ragazzo pazzo che voleva mettere un calzino in bocca a Ri.
- Oh casa mia è sempre aperta: quando volete! – E questa volta fu lei a sorridergli. Lo sguardo intristito del biondo si spostò su di lei, e quell’ombra di tristezza che s’era posata sul suo volto sembrò sbiadire.
Quando misero i biscotti nel forno, Nives continuò il suo interrogatorio: - E me lo dici cosa è successo di così grave? Così grave da farti perdere il sorriso? –
- Sicura di volerlo sapere? –
- Certo che ne sono sicura! Siete miei amici…più o meno. – Disse, abbozzando un sorriso.
Fu così che Nives venne a conoscenza di molte, troppe cose.
Di come i Big Bang stavano quasi per sciogliersi.
Dello scandalo della marijuana di JiYong.
Dell’incidente di Daesung.
Di come, infine, proprio da avvenimenti così deleteri, i Big Bang avessero trovato la forza di andare avanti, più uniti di prima. Si erano sostenuti avvicenda, e si stavano continuando a sostenere avvicenda, nel bene e nel male.
E Nives si sorprese quando, alla fine di un discorso così triste, quel ragazzo le sorrise: un sorriso triste, certo, ma pur sempre un sorriso.
Capì che quel ragazzo aveva una forza d’animo ineguagliabile: lui era quello che aveva più sofferto, eppure continuava a sorridere e a far sorridere, come se quel suo sorrisone fosse una malattia contagiosa.
Lo abbracciò, capendo quanto dovesse soffrire ancora.
 
 
 
 
 
Un edificio gigante grigio, pieno zeppo di vetrate.
Ecco cosa era la YG ent.
- Hai senso dell’orientamento? – Le chiese Dae, recuperando la borsa con il pranzo per i ragazzi dal sedile posteriore della sua auto.
- Mmmh…sì. – Rispose Nives, che squadrava ancora quella costruzione imponente.
- Ne avrai bisogno, credimi! –
E infatti.
I corridoi erano tutti uguali: stessa moquette grigia, stessa tinteggiatura bianca.
Si distinguevano solo le porte, non perché fossero tutte diverse, erano sempre uguali, ma ognuna di loro aveva una targhetta, quindi si potevano leggere etichette tipo: ‘ ufficio di Tizio’, ‘Palestra 1’, ‘Sala 2’.
Arrivarono alla porta con su scritto ‘Palestra 8’, al quarto piano, dopo otto fottute rampe di scale.
- Ma esiste l’ascensore qui? – Chiese lei, prima che il ragazzo aprisse la porta.
- Certo, ma fa sempre bene fare esercizio fisico! –
In quel momento gli sarebbe arrivato un calcio rotante in fronte, se solo non avesse aperto la porta.
- …SE NON TI IMPEGNI È OVVIO CHE NON MIGLIORERAI MAI! SONO SEI ANNI CHE TI RIPETO SEMPRE LA STESSA COSA! –
Trovò un tizio che faceva la cazziata più cazziata che avesse mai visto al suo Ao.
Lui se ne stava zitto, seduto in terra.
E, quando sentirono la porta aprirsi, si girarono tutti e dieci gli occhi verso di loro.
- Va bene, ragazzi, per oggi abbiamo finito! –
Annunciò quello, volatilizzandosi.
Tre membri dei Big Bang, tali Tae, Ri e JiYong, li aggredirono, famelici, alla ricerca di cibo.
Praticamente tutti, tranne Seung-hyun, che se ne stava per terra, impassibile.
- Hyung! Certo che lo hai fatto incazzare oggi! E dire che ieri la coreografia era riuscita anche a te! E poi oggi…puff! L’arte della danza ti sfugge proprio, eh? –
E come al solito, SeungRi non pensava mai prima di aprire quella boccaccia, neanche quando quella stessa boccaccia era piena di un tramezzino al prosciutto.
Seung-hyun lo fulminò con lo sguardo, poi si alzò e se ne andò, sbattendo la porta.
Nessuno lo fermò.
Nives era shockata: - Ma che è successo? –
- Non sa ballare. – Disse un JiYong, che s’era seduto accanto a lei e che la invitava ad imitarlo tirandole la manica della felpa.
- E nessuno di voi lo va a consolare? –
- Ma che vuoi consolare, di solito si mette in un angolino per cinque minuti e poi ritorna quello di sempre! –
- Siete degli insensibili! E menomale che siete cinque fratelli. –
- Noi c’abbiamo provato altre volte a tirarlo su, ma è inutile…- La informò Taeyang - …in effetti però…non è mai scappato così…-
 
 
 
                                                                                             ~~~~~
 
 
 
‘- Hyung! Certo che lo hai fatto incazzare oggi! E dire che ieri la coreografia era riuscita anche a te! E poi oggi…puff! L’arte della danza ti sfugge proprio, eh? – ’
Ri…sei un coglione patentato!
Non bastava il loro coach lo avesse fatto una chiavica davanti a lei, ci si era messo pure lui!
…e il mio orgoglio buttato nel cesso…fanculo!
Incazzato, se ne andò girovagando per gli studi, alla ricerca di un posto tranquillo, dove annegare nelle sue paturnie.
E lo trovò, nella sala d’attesa di quel piano: non c’era nessuno.
Affondò in un divano e chiuse gli occhi, sperando di sparire per un po’.
Una ventina di minuti dopo, da fuori si sentiva uno sbattere di porte e qualcuno che correva, impazzito.
Rompicoglioni, mica esiste solo Ri! No! C’è n’è un intero pianeta pieno zeppo!
- AH! Tana per Ao! –
La sua voce arrivò affannata alle sue orecchie, probabilmente si era girata mezza YG per trovarlo.
Gli si andò a sedere affianco, riprendendo fiato.
- Certo che qui è tutto uguale, è un labirinto! –
- Nessuno ti ha detto di entrarci nel labirinto. – Ed ecco che il suo orgoglio offeso si tramutava in antipatia, verso chi non se lo meritava, per giunta!
Ma quanto sono scemo…
- Punto primo. Il tuo amico Mr. Sorriso mi ha trascinata in questo postaccio. Punto secondo. Non ti chiudere a riccio con me, cocco! – E gli diede un pugno sul braccio – Questo è per avermi fatto entrare nel bagno dei maschi. – E poi gliene diede un altro – E questo è per avermi fatto aprire porte a cazzo, facendomi fare figure abbastanza di merda! – Ma poi gli diede un bacio sulla guancia – E questo è per tirarti su. –
T.O.P. ringraziò Dio o chi per lui quando, subito dopo, la vide alzarsi il cappuccio della felpa, che le copriva mezza faccia.
Non perché non volesse vedere il suo volto, beninteso, ma lui non voleva farle vedere quanto fosse arrossito.
Dopo due pugni tutto si sarebbe aspettato, anche un calcio nelle palle, ma mai un bacio, seppur piccolo e innocente.
E sentì il suo cuoricino scemo ballare la samba, fare le valige ed uscirsene dalla sua cassa toracica, quando la sentì dire: - Non devi prendertela per le parole che t’ha detto quel tipo…tu vai bene così come sei, non tutti siamo fatti per ballare…tu vai bene così. –
Si ritrovò a sorridere al nulla come un deficiente.
Poi quella si alzò di scatto e annunciò: - Bene! Ora però devi mangiare! Non puoi stare mica a digiuno! – e si diresse in fretta verso la porta.
Lui la raggiunse, dopo aver recuperato quell’infame del suo cuoricino, sussurrandole: - Lo sapevo che non saresti cambiata…-
 
 
 
                                                                                             ~~~~~
 
 
 
Sono una cretina…
Continuava a ripetersi quella stessa frase mentre camminava in quei corridoi sempre uguali.
E ok che ormai il fatto che Seung-hyun le piacesse non poco era assodato, ok che da quando era venuta a conoscenza del fatto che fosse un’idol cercava in tutti i modi, fallendo, di estirparlo dal proprio cuore…ma si ritrovò a darsi della cretina comunque.
Perché l’obbiettivo del suo bacio, poco prima, erano le labbra di Ao-san, ma la ragione aveva deviato il tiro.
E menomale che esiste la ragione!
In silenzio, seguì quel gigante del suo Ao fino alla ‘Palestra 8’.
Ma lì dentro non c’erano quattro deficienti che si ingozzavano.
C’erano quattro sventole.
- Seung-hyun! – Quattro voci, una più bella dell’altra, si levarono, sorprese, quando videro il suo Ao aprire la porta.
Una, in particolare, sembrava particolarmente entusiasta di rivederlo.
Faccino da bambola, occhi enormi, capelli rossi.
In una parola: bellissima.
- Oh Seungie mi sei mancato! – Disse, avvolgendo i suoi tentacoli attorno al suo Ao.
…SEUNGIE?
E solo allora, da sopra la spalla di Seung-hyun, quella tizia s’accorse di lei.
- Seungie, chi è lei? –
…SEUNGIE????
- Ooooh! Ma che carina! – Sbucò da dietro di lei una tizia con i capelli castani rasati da un lato.
- Come ti chiami? – E un’altra tizia dai capelli biondi sbucò.
- Oh! È proprio carina! – E in fine anche la tizia dai capelli corti si fece largo fra le altre.
Queste oggi hanno voglia di prendermi per il culo…
Dal basso del suo metro e sputo, le ispezionò per bene.
Non erano di molto più alte di lei…considerando che lei e Taeyang avevano circa 5 centimetri di differenza in altezza…e Tae era il più basso fra i suoi cinque Big Bang.
- Lei è Nives, una nostra amica. – Annunciò, caustico, Seung-hyun, cercando di liberarsi dalla presa di quel polpo con le ciglia chilometriche.
- Piacere di conoscerti! Nives…non è un nome coreano, di dove sei? –
‘Piacere di conoscerti’ e poi non si presentano…ma l’educazione famosa dei coreani…neh ma che morte ha fatto?
- Sono italiana…-
- L’Italia! Che paese meraviglioso! Vorrei andarci un giorno! – Disse la tizia con i capelli castani, con aria sognante.
Paese meraviglioso un par di palle…
Intanto, Seung-hyun aveva intrapreso una conversazione anche abbastanza fitta con quella tizia polposa, ma erano in disparte, e lei non capiva.
- Scusate, ma gli altri scemi? – Chiese, zittendo tutti.
- Credo siano andati in sala prove. – Le disse la tizia dai capelli corti.
- Oh, allora ci stanno aspettando, mi dispiace, ma ce ne dobbiamo andare! – Ao-san si fece uscire quelle parole velocemente, si vedeva che aveva fretta di andarsene – Ci vediamo domani alla festa! –
E la trascinò letteralmente via.
 
 
 
 
- Ao-san, posso chiamarti anche io Seungie? – Gli chiese, ridendo, mentre lo seguiva in sala prove.
Rideva, ma dentro di lei qualcosa si era incrinato e faceva male.
- Ti prego no! – Le rispose il ragazzo, schifato.
- Ma dai, quella tizia può e io no? –
- Tu mi chiami già Ao, e sei l’unica che mi chiama così, non ti basta? – Le disse, scompigliandole i capelli corti, come se fosse una bambina capricciosa.
No che non mi basta!
- Ah…ma quelle tizie…chi sono? –
- Le 2NE1, un gruppo femminile kpop. –
Nives annuì.
Adesso si spiega perché sono quattro fighe…
Entrarono nella ‘Sala 10’, una sala di registrazione, loro si stavano esercitando: in quel momento c’era Dae al microfono.
- Ce ne avete messo di tempo! – E trovarono un Ri intento a sgranocchiare i suoi biscotti.
- Le 2NE1 ci hanno braccati…- Disse un Ao cinereo.
Nives sentì la risata di JiYong riempire la stanza: - Come è andata con la Bom? –
E Seung-hyun gli scoccò un’occhiataccia da far gelare il sangue nelle vene.
- Chi è ‘la Bom’? – La ragazza non c’aveva capito un’acca, anche perché quelle tipe non s’erano presentate.
- Sicuro che la Bom era quella appiccicata allo Hyung! – E dopo questa affermazione, Ri si beccò un pugno sul braccio.
In quel momento, Dae uscì dalla sala isolata, dove c’era il microfono.
- Come è andata? - Chiese, ricevendo un cenno positivo da Taeyang.
- Dae! Ma lo sai che questi biscotti son buonissimi? Mi rimangio tutto quello che ho detto anche io sulla tua cucina da film horror! –
Ho faticato tanto per farglieli fare e alla fine glieli ho dovuti fare io…grazie al cazzo che son buoni, Ri dei miei marroni!
- Ma…veramente…io… -
Nives gli diede un buffetto sulla spalla: - Dae…non essere modesto! Hai visto che sono riusciti? – disse, facendogli l’occhiolino.
Quello le sorrise, annuendo.
- Non ci credo che li ha fatti Dae, è impossibile! – Ed ecco il solito JiYong scassa palle.
- E invece li ha fatti lui, problemi? Come ci si sente ad avere torto? –
- Ma io non ho mai torto! –
- E stavolta invece sì! –
 
 
 
 
Tornarono a casa al solito orario.
Erano stati in sala prove per sette fottute ore, e Nives, nonostante non avesse fatto praticamente nulla, si sentiva più stanca del solito.
Se ne andò a dormire, cheta, sperando che quei tizi si saziassero con il sushi da asporto che si stavano facendo consegnare.
Ma, purtroppo, la giornata, alle due di notte, non era ancora finita.
Sentì bussare alla porta, una, due, tre volte, sempre più forte.
- CHI È?? –
E poi vide un Ri così conciato: pantaloni della tuta troppo larghi, canotta troppo aderente, cuscino alla mano.
- Hanno chiuso tutti le porte a chiave…- Quasi piangeva.
Ma povero cucciolo di mietitrebbia…
La ragazza sospirò: - Un altro incubo? –
Lui annuì: - Posso stare qui? –
- Lo sai che non è normale questa cosa? –
- Ma io ho paura! –
- Ma non hai cinque anni! –
- Ma io ho paura lo stesso! –
Uomo fatto e finito che non vuole dormire da solo a causa degli incubi…MA CHE UOMO SEI SEUNGRI??
- E ti rendi conto anche che io non sono un componente della band? E sono una DONNA?? –
- Ma tu sei come la mamma! Io non ti faccio niente! –
La stava implorando. Come dirgli di no?
Se…dopo tutte le sparate perverse ora mi viene a dire che non mi fa niente!
- Forza, stai qui, ma ti avverto, appena mi tocchi, appena cominci a russare forte, ti sbatto fuori! –
- Sì mamma! –
 
 
 
 
 
 
 
 
~ The idiot’s space o(*o)(o*)o   ~
Salve.
Sì, oggi mi andava lo zucchero, ok? T^T *muore felice*
No, ok, mi riprendo (?)
Bene. È inutile dirlo. È lunghissimo LOL *fiera* ed è venuto, come dicevo io 8D più o meno (?)
Io…io dopo aver scritto tanto non so che dire *si sente svuotata* non mi vengono manco da scrivere stronzate (?) *meglio Yuna…meglio così!*
Quindi, passiamo ai ringraziamenti! (?) Grazie, come al solito, a chi recensisce *manda bacioni a quelle sante persone*, a chi legge e a chi mette la storia fra le seguite/preferite/ricordate *^* sarang hae yooo~
Fatemi sapere se v’è piaciuto questo capitolo, mi sono uccisa per scriverlo *vi parla da una corda appesa nella sua camera, si è impiccata* (?) èwè
Alla prossima bella gente!
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Big Bang / Vai alla pagina dell'autore: Yuna_Orange