Chi avrebbe
mai detto che io, Harry Potter, avrei
mai avuto tempo per l'amore, tra le mie infinite
responsabilità?
Tra i piani
c'erano cose come catturare Horcrux e
uccidere Voldemort, ma non era certo previsto
il fatto che avrei trovato qualcuno che avrebbe popolato i miei
pensieri, che
sarebbe stata la ragione che mi avrebbe fatto alzare alla mattina e il
sogno
per cui avrei sperato di addormentarmi la sera.
Io penso che
l'Amore abbia piani precisi per le
persone sin dalla loro nascita: sceglie il momento perfetto, quello
più
improvviso, quello più impossibile, ed entra nella tua vita
come una malattia
dalla quale non vorresti mai guarire.
Non
può esserci altra spiegazione altrimenti per
spiegare cosa mi ha spinto, durante l'ultima battaglia contro i
Mangiamorte, a
salvare Draco.
Era
lì, accerchiato dagli Auror che forse si erano
lasciati coinvolgere dalla battaglia, che forse non si sarebbero
fermati ad un
semplice schiantesimo, che avrebbero distrutto il corpo dove
è racchiusa una
parte della mia stessa anima se io non fossi intervenuto.
Ho salvato
molte persone in vita mia, ma quando ho
stretto Draco tra le braccia e mi sono Smaterializzato con lui
è stata l'unica
volta in cui davvero sono stato felice di farlo.
Forse l'Amore
ha cominciato ad infestarmi mentre
gli Auror accerchiavano quella che è stata designata come
mia anima gemella, o
forse a iniziato il suo corso dopo, quando ho visto l'espressione dei
suoi
occhi: quell'espressione di paura e di angoscia rendeva i suoi occhi
grigio-azzurri simili a due gocce di mare turbolento dopo una violenta
tempesta.
Ed ora mi
sembra incredibile la semplicità con la
quale riesco, semplicemente guardandolo mentre è seduto tra
l'erba del parco di
Hogwarts, a dimenticare di essere in guerra, a dimenticare di essere
Harry, a
dimenticare di essere vivo.
E' stata una
decisione della McGranitt quella di
riportarlo ha Hogwarts; è decisamente il posto
più sicuro per lui, e io non
posso essere contento che, dopo tante sofferenze, almeno lui sia fuori
dall'orrore che attornia tutti noi, stringendoci in una spirale di
dolore e di
paura la quale unica via d'uscita spesso è solo la morte.
La cosa
più strana è che tra noi non c'è
assolutamente nulla di più rispetto a ciò che
c'era prima. Oltre ad un muto
accordo che ci impedisce di insultarci a vicenda, tra noi non
c'è una storia.
Tutto
ciò che posso fare è osservarlo mentre
è
seduto lì, sotto un albero, intento ad intrecciare i fili
d'erba con le sue
lunghe dita affusolate.
Il sole
risplende sui suoi capelli accentuandone
ogni singolo riflesso argentato, e persino la sua pelle bianca come la
neve
sembra brillare di una luce propria sotto i raggi. Una luce unica,
impossibile
da riprodurre; come se oltre ai suoi colori i raggi volessero
illuminare anche
la sua personalità.
Guardarlo a
sua insaputa è tutto ciò che oso fare;
comunicandogli un muto messaggio di amore eterno. Il mio amore
è destinato a
rimanere inespresso.
Ma qualche
volta lui alza lo sguardo, e i suoi
occhi incontrano i miei, così io posso osservare
l'espressione sorridente nelle
sue iridi grigie; perchè Draco sorride solo con gli occhi
mai con le labbra. E
nel suo sguardo leggo comprensione, felicità e assenso.
E quelle
volte mi rendo conto che in realtà il mio
muto messaggio viene sempre ascoltato e accolto.