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Autore: GWatcher    18/11/2012    8 recensioni
Faccia Libro è il Male. Pian piano sta distruggendo il mondo attraverso la sua nullafacenza contagiosa. In altre parole: i tanti motivi per cui in Paradiso non c'è Facebook...
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Parte Quinta

 

Bisogna specificare che prima di scrivere quest’altro mucchio di stronzate il quinto capitolo, sono stato vittima di una storia agghiacciante: una mia amica mi ha raccontato di essere rimasta intrappolata dieci ore consecutive in una cella frigorifera di una macelleria. E non sto scherzando. Quando le ho chiesto come tutto questo potesse essere possibile, lei mi ha risposto: “Perchè una volta entrata nel negozio, mi hanno scambiata per carne da macello… fuori forma”.

E con questa battuta squallida, si apre ufficialmente un nuovo frammento di storia: l’obesità su Facebook! Quindi, tu, lettore all’ascolto (?), se ti senti particolarmente sensibile all’argomento, ti sconsiglio di leggere, poiché non avendo di questo problemi, ci andrò giù pesante! Tanto oggi è la giornata dell’insensibilità (proprio così, potrai sfogarti nella recensione).


Allora, allora. Partiamo dalle prime cose che si fanno una volta iscritti su Faccia Libro. Grazie a Buddy, non c’è nessun campo dove si deve specificare il proprio peso, ma altrettanto… c’è il campo dove bisogna mettere un’immagine personale. Il che, se possibile, è ancora peggio. Si, perché i numeri, bene o male, puoi anche inventarteli, ma la foto è come uno specchio: mostra la realtà delle cose (poetic moment). A meno che non siate esperti di Photoshop, ma anche quello è un lavoro piuttosto arduo.

Così, il mondo ha dovuto assistere ad orrori incomparabili, a mostri di grandezza biblica (in tutti i sensi), a cose dell’altro mondo. Una volta capitato in un profilo “grasso” di Fuckbook puoi ufficialmente affermare di “aver visto cose che non si possono nemmeno immaginare”. Si, è così.

Tuttavia, bisogna distinguere l’obesità su FB in tre campi:

 

1.   “Sono grasso/a e lo so”. La consapevolezza è una delle cose peggiori di questo mondo, soprattutto quando al posto delle gambe si hanno due simpatici elefanti. Ciononostante, la persona in questione non si preoccupa minimamente del suo aspetto e di quello che gli altri possono pensare (saggezza), anzi, ad ogni occasione tira fuori la sua chiattosità come perfetto spunto comico. Non a caso tali soggetti hanno una vita sociale molto poco rosea.

2.   “Sono grasso/a e sono secsi”. In poche parole: la Sindrome del Gatto Obeso. Sono quelle persone cui la propria fattezza fisica potrebbe sfamare un’intera popolazione del terzo mondo. Persone, però, che non solo non riconoscono il loro evidente elefantismo, ma che inoltre sono convinte di essere incredibilmente e irrimediabilmente desiderate. Quando, in realtà, l’unico desiderio riconducibile a loro può essere giustificato da un folle momento di fame cannibale. Gli amici e fidanzati/e affibbiano gentili soprannomi, come: Gattona Sexy (evitiamo commenti), Salsiccione Mio (no, non è un pene), Panterona Zebrata (non ha alcun senso tra l’altro), Morbidoso Cicciottone (davvero: non è un pene). La cosa che più mi sorprende di tali elementi sta nel fatto che sono pronti a giudicare fisicamente gli altri senza problemi. Alzano il loro ditone grasso e cominciano a sparare sentenze. E tu, se non sei palestrato al punto di poterle fronteggiare, puoi solo subire, perché sei consapevole che una loro schiacciata di culo potrebbe provocarti un perenne trauma cranico. Il mio fratellino Andrea è stato vittima di certi avvenimenti… un giorno vi racconterò tutto, promesso!

3.    “Sono fotogenica”. Questo è un caso molto particolare, riconosciuto anche come la Sindrome della Vagina Grassa. E’ un caso che purtroppo si verifica soltanto nelle donne, data la vanità femminile. Questa grave malattia porta il soggetto a credere di essere fotogenica, quando in realtà sarebbe molto più corretto dire foto-igienica, in memoria della carta che usiamo per pulirci il culo. Ciò si verifica in ambito obesità poiché i chili di troppo offuscano la realtà, e convincono la persona di avere un fascino particolare. Queste persone, però, dovrebbero sapere che con le loro foto stampate, la gente normale si leva la merda dall’ano.

 

Per questa volta finiamo qui. Visto il gran numero di fan-club su FB, nel prossimo capitolo ritornerà Andrea. Vi consiglio di non perdervelo!


  
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