Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
Segui la storia  |       
Autore: _itsnickymine    18/11/2012    9 recensioni
“ha diciotto anni, Nicholas” disse Joseph guardandolo attentamente cercando di capire cosa passasse per la mente del fratello.
“e allora?” chiese il riccio interrogativo
“e allora hai già tuo figlio da crescere, non puoi perdere tempo dietro una ragazzina immatura che frequenta ancora il liceo”
“non la conosci” si difese il ragazzo
“Nick hai venticinque anni, un lavoro che ti richiede tempo e soprattutto un figlio di sei anni e mezzo da crescere solo! È vero meriti anche tu una donna al tuo fianco che ti sappia amare, che ti sappia amare veramente, ma questa donna di certo non sarà una ragazzina di diciotto anni!” disse il fratello
“..forse hai ragione”
“ho ragione, nessun forse” disse Joseph soddisfatto finendo di bere la sua birra.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


                                                                         

                                             'Do you believe in destiny?'



Capitolo 17.

 

 

 

Era passata una settimana da quando Samantha aveva raccontato la verità a Nicholas e stranamente le cose tra loro due sembravano andare perfette, certo, c’erano sempre i loro stupidi litigi, le stupide frecciatine di Joseph ma più meno potevano dire di stare bene insieme, di aver trovato finalmente qualcuno con cui essere ‘felice’.

Sam stava uscendo da scuola assieme alla sua migliore amica Anne, ma in cortile fu fermata da un ragazzo, non era della scuola, poiché non lo aveva mai visto ed era greda per frequentarla ancora, doveva avere più o meno diciannove/venti anni..

“Hey moretta, sei Samantha Edwards, vero?” chiese il ragazzo a Sam.

Sam ed Anne si guardarono.

Chi era? E cosa voleva da Sam?

Sam annuì.

“ si, sono io..Cosa vuoi?” chiese la ragazza curiosa.

“Dì al tuo ragazzo di stare lontano da Klark, okay? Perché la prossima volta non sarà lui quello a prenderle”

Sam sperava di non aver sentito bene, in quel momento avrebbe voluto sparire.

“c..cosa?” chiese la mora di nuovo

“hai sentito benissimo. Si, sto parlando dello stesso Klark che stai pensando tu, donna avvisata mezza salvata”disse il ragazzo sfacciato epr poi andare via.

“oh mio dio” disse Anne all’amica “nick ha picchiato klark?” continuò l’amica

Sam si morse il labbro.

“wow, si sta proprio comportando maturamente, non gliel’ho detto per far sì che picchiasse klark”

“glielo hai detto?” chiese Anne curiosa

Sam annuì

“wow, finalmene, sono fiera di te, sam”

Samantha prese il cellulare e compose velocemente il numero di nick, che ormai conosceva a memoria.

Non gli diede nemmeno il tempo di rispondere che lo assalì.

“che cavolo hai fatto Nicholas?” chiese la mora

“ehm…niente, piccola, perché?” chiese il ragazzo

“nick credevo che fossi una persona matura. Non ho bisogno di bambini vicino a me, okay accetto la tua eccessiva gelosia ma che tu abbia picchiato Klark, davvero non ci credo” ammise la mora

Passarono alcuni secondi in silenzio.

“mi…mi dispiace, ma l’ho fatto solamente per te.” Si difese nicholas

“ma..poi..come hai fatto a sapere come si chiamava e dov’era?” chiese la mora

“ho i miei informatori” disse il riccio ridendo

“non è divertente, nick. Non lo è affatto”  disse la mora attaccando

“che ha detto?” chiese Anne

“è stato lui, ha detto che l’ha fatto solamente per me… non l’ha fatto per me, l’ha fatto per il suo stupido orgoglio maschile. Perché gli uomini sono così?” chiese la mora

“me lo chiedo anche io, sam da quando sono nata” disse Anne

Samantha sbuffò.

“dai non pensarci, ti vuole bene” disse Anne sorridendole

“è che… credevo che con lui sarebbe stato diverso” ammise sam mordendosi il labbro.

“non mi hai sempre detto che lo è?” chiese l’amica

“si, lo è.. ma lui… dio…lui è impossibile, certe volte quando litighiamo mi verrebbe da picchiarlo ma poi facciamo sempre pace” ammise

“ed …è una cosa carina, no?” chiese Anne

“si, però…beh noi ..noi litighiamo quasi sempre… non credo sia una cosa buona” ammise la mora

“secondo me lo è,  anzi sai che noia stare con una persona ed andarci d’accordissimo.” Ammise Anne sorridendole

“non lo so, è che nick è imprevedibile ed io..”

“la smetti di essere paranoica? Okay ha picchiato quello stronzo di klark, l’ha fatto perché ti vuole bene e anche se sembra una cosa brutta per me è carina, nessuno aveva mai picchiato qualcuno per te” disse Anne sorridendole
“la smetti di fare la quattordicenne in calore? Avrei preferito che nick non conoscesse klark e non voglio che si metta in questa situazioni per me” ammise la ragazza

“la smetto di fare la quattordicenne in calore solo se tu smetti di fare la santarellina paranoica” disse Anne “ devi goderti più la vita, sam. Sii felice. Ora devo andare, ci sentiamo stasera” disse infine lasciandole un bacio sulla guancia per poi salire in macchina ed andare via.

Samantha sbuffò uscendo dal cortile della scuola e dirigendosi verso casa sua.

Il suo cellulare cominciò a squillare, era Nicholas.

Non le diede nemmeno il tempo di risponderle.

“mi dispiace, sam… davvero, ma è..stato più forte di me, mi conosci e sai come sono, in queste situazioni non mi so contenere”

“klark non mi ha violentato, okay? Ci ha solo provato e non ci è riuscito. Sono io che ho ingigantito le cose perché fa parte di me, ingigantire le cose e- ” nicholas non la fece finire.

“lo so, fortunatamente non ti ha fatto nulla ma dovevo fargli capire che non doveva avvicinarsi più a te”

“ci ha pensato già mio cugino a dirglielo, tre anni fa, cosa c’entravi adesso tu? Nick, io non voglio essere trattata come una dolce bambola di porcellana difesa dal suo principe, okay? A me non piacciono queste tipo di cose e non dovrebbero piacere nemmeno a te, cosa insegnerai a tuoi figlio? Che bisogna picchiare la gente che ti sta sulle palle? Hai anche un lavoro serio, cosa penserebbero le mamme dei tuoi pazienti?”

Nicholas rimase.

“ecco, rimani in silenzio che è meglio” sussurrò la mora

“io l’ho fatto solo per te, okay?” si giustificò il riccio

“io non te l’ho chiesto…forse ho sbagliato..a…a dirti tutto” ammise la mora

“no” disse il riccio pe telefono “aascolta, a me…dispiace, mi dispiace davvero.. scusami..non lo farò più”

“nick io non voglio che ti scusi con me, voglio solo farti capire che comportandoti come fai tu non concludi nulla, io ho sempre le mie paure e tu con me, è..è sato un gesto.. che mi ha fatto capire che ti ci tieni a me e non sai quanto questo mi renda felice ma la prossima volta dimostramelo in un altro modo, okay?”

“va bene, sei sempre così meravigliosa sam, mi chiedo come ti tuoi genitori poissano aver fatto un essere così opefetto e meraviglioso come te”

Sam rise

“ora devo attaccare, sta per entrare una signora, è tipo la trentesima volta che viene in questa settimana perché il figlio ha il raffreddore” ammise il riccio

“devo essere gelosa?” chiese sarcastica la mora

“impazzisco se lo sei” disse il riccio

Sam sorrise mordendosi un labbro

“e non morderti il labbro”

“come fai a saperlo?” chiese la mora guardandosi intorno

“lo fai sempre quando sorridi, e ti ho appena sentito sorridere” disse il riccio

 

 

 

 

“allooora piccolo Nate di’ a tuo padre quanto ci siamo divertiti oggi”

Joe e Nate entrarono in casa Jonas, dove Nick era seduto sul davanzale della cucina a leggere un giornale mentre Denise, la madre dei ragazzi, stava preparando una torta.

“ciao nonna” disse il piccolo correndo verso la donna

“hey tesoro”

Denise gli lasciò un bacio sulla guancia per poi continuare a leggere la ricetta del dolce che stava preparando.

“dove siete stati?” chiese Nicholas guardandoli

“in giro” disse Joe bevendo un po’ d’acqua.

Nick li guardò interrogativo

“ sai quante ragazze conosci in giro per New York?” disse Joe al fratello

Nick scosse la testa.

“devo smetterla di farti passare del tempo con Nate, Joe” disse il riccio alzandosi e andando verso il figlio che si era appena seduto sul divano per cercare qualcosa d’interessante alla tv.

“Kevin ti cercava stamattina” disse Joe al riccio

“si?”

Joe annuì

“stasera ci sei?” chiese Joe

“no, devo uscire con Sam” ammise il riccio

“ah giusto, devi crescere l’altra tua figlia” disse Joe spiritoso.

Denise che stava impastando la torta guardò stranita i due ragazzi.

“sta tranquilla, mamma non dare peso alle sue parole” disse il riccio

Joseph rise.

“è la verità” ammise il ragazzo

“non..non immischiarti nella mia vita, okay? Non immischiarti” ammise il riccio alzandosi e chiudendo la porta del salotto, dove Nate si era appena addormentato.

Tornò in cucina seguito da joe, dove la madre stava finendo di cucinare.

“ma non capisci che lo faccio per te? Per far avere un futuro migliore a tuo figlio?” disse Joseph

“ma ti ascolti quando parli? Stai delirando” disse stizzito il riccio

“tu stai delirando, nick” disse joe

“lei è perfetta e sarebbe tutto perfetto se non fosse per quella merda di carattere che mi ritrovo, okay? La differenza di età è davvero il mio ultimo problema” disse il riccio spazientito.

Non ne poteva più di Joseph e delle sue continue frecciatine.

“ragazzi, mi dite che succede?” chiese la madre immischiandosi, notando che i due stavano litigando.

“succede che Nick esce con una minorenne” disse joe alla madre

“non è una minorenne, ha diciotto anni” si difese Nicholas

“frequenta ancora il liceo” ribatté Joseph

“e allora? Non vedo dove sia il problema” ammise  il riccio

“come fai a non vederlo? Mamma digli qualcosa” disse Joseph alla madre che ascoltava attenta.

La donna guardò il riccio.

“io..non…non so se ho capito bene..ma tesoro, forse joe ha ragione.. diciotto anni?” chiese la madre preoccupata

Nicholas sbuffò.

“la vita è la mia, e non mi importa di quello che pensate” disse Nicholas scocciato.

“a noi importa invece, a dovrebbe importare anche a te” disse Joseph

“Joe ma che cazzo vuoi da me? La vita è la mia” ripeté il riccio stizzito

“perché ti stai accanendo così tanto per quella ragazzina? Sei sempre stato un tipo schematico, hai sempre pianificato tutto della tua vita anche quando Allie era incinta non hai mai perso il controllo, hai gestito la tua drammatica situazione in un modo brillante”

“E allora?” chiese curioso il riccio

“E allora le diciottenni non sono facili da gestire, Nick, sette anni possono sembrarti poco ma credimi non lo sono, avete due mentalità diverse. Lei va ancora in discoteca con le amiche”  disse joe

“E allora? Anche tu ci vai” si difese nicholas

“si, è vero ci vado ma non per acchiappare ragazzi ‘fighi’, come dicono loro” disse Joseph

“senti, la smetti con questo discorso? mi stai facendo sentire vecchio” ammise nicholas

“lo sei, per una di quelle, lo sei!” controbatté joseph

“perché non ti piace? Lei è.. è la ragazza più fantastica e meravigliosa che io abbia mai conosciuto, credimi Joe, mi conosci sai che non perderei tempo se fosse solo una sbandata” ammise nick

“ infatti è solo una sbandata. Poniti delle domande, che futuro hai con lei?” chiese

“un futuro meraviglioso” ammise nick sorridendo

“si certo, oltre che crescere tuo figlio dovrai crescere anche lei. Non ricordi io com’ero a diciotto anni? O vogliamo parlare di com’eri tu a diciotto anni?” chiese Joe guardandolo

Intanto Denise guardava attenta la scena, cercando di capire cosa pensasse Nick, ma cosa gli passava per la testa? Un diciottenne?

“Joseph lei è diversa” ammise Nicholas

“si cert-”

Nick non lo fece finire

“te la presento, vedrai che ti rimangerai tutto quello che hai detto” disse il riccio

“non ci tengo, grazie” disse Joseph

“non ci tieni a conoscerla? Bene, non parlarmi più di lei, okay? A Nate piace e soprattutto a me piace quindi evita commenti fastidiosi” disse il riccio alzandosi dal divano e dirigendosi in salotto  dove Nate stava dormendo beatamente sul suo letto.

Si sedette sul divano a fissarlo, era bellissimo.

I capelli ricci come il padre e gli occhi verdi come la madre.

A volte si domandava cosa sarebbe successo se Allison fosse ancora viva, se avrebbero continuato a stare assieme nonostante i loro litigi oppure si sarebbero lasciati.

Lui non amava Allison, mai lo aveva fatto, gli volevo solo un gran bene e lo stesso provava Allison per lui.

Si conoscevano dalla nascita ed erano migliori amici, mai avrebbero pensato di avere un figlio assieme.

Tutto era iniziano a quella stupida festa in cui si era ubriacati ed erano finiti a letto assieme.

Nicholas sospirò ricordando il giorno in cui era nato Nate ed Allison era morta.

 

“s..sarai un buon ..p..padre” disse la ragazza balbettando cercando di parlare nonostante le forze la stavano abbandonando.

“no Allie, per favore, io ho bisogno di te” la supplicò il riccio

“p..promettimi che.. sarai felice con nostro figlio, con Nate, che non gli farai mancare niente” disse la ragazza

“t..te lo prometto, Allie”

“i..io invece.. t..ti prometto.. che da lassù..cercherò di proteggervi, m..ma tu….tu promettimi anche che cambierai” disse ancora

“Allie, io ho bisogno di te, non puoi lasciarmi, sono solo uno stupido ragazzino immaturo, non so cosa…cosa fare”

“anche io lo sono, ma nostro figlio è stato l’errore più bello della mia vita, la cosa più bella della mia vita e so che con te sarà al sicuro, sei il mio migliore amico Nick e…. e ti voglio bene.” Disse la ragazza ancora.

Un lunghissimo rumore assordante proveniente dalla macchina era collegata al corpo di Allison cominciò a rimbombare nella stanza

Nicholas cominciò a piangere stringendo ancora la fredda mano di Allison.

“te lo prometto, Allie”

 

 

 


Saaalve bellissime<3 ho fatto più presto che potevo u.u spero che il capitolo vi sia piaciuto anche se fa schifo :/ 

Grazie delle meravigliose recensioni che mi lasciate, siete bellissime, perfette, meravigliose u.u

Lasciatemi qualche recensione anche a questo capitolo ,se vi va, voglio sapere cosa ne pensate :)

twitter: @_itsnickymine

baci<3


 

 

SPOILER.

“ chi è quella donna, nate?” chiese la ragazza sedendosi a terra di fronte a lui, mentre il piccolo giocava con le sue macchinine.

“non lo so, papà mi ha detto di non parlarle e non darle mai confidenza” ammise il piccolo

“l’hai già vista altre volte?” chiese ancora

Il piccolo annuì.

“si, una volta l’ho vista al cimitero quando siamo andati a trovare la mamma” disse il piccolo.

  
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers / Vai alla pagina dell'autore: _itsnickymine