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Autore: Cami_Oldman    18/11/2012    0 recensioni
Se tu guardassi avanti, al cielo, non ti accorgeresti che le piccole cose che ti circondano sono le più importanti. Se tu non andassi incontro a favolose opportunità e non te ne accorgessi, saresti sull' orlo della depressione. Per fortuna la vita ci rivela sempre sorprese inaspettate che possono avere luogo ovunque, che tu sia o meno una star!
La vita di una giovani ragazza può cambiare da un momento all' altro come le foglie di primavera, dapprima brutte e insignificanti ma poi belle e rigogliose. Nicole è come un fiore che sboccia durante una piccola tempesta che farà si che incontri il suo futuro e "famoso" amore.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Furry
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Era l’ estate scorsa e stavo camminando per Mullinger (Irlanda) in cerca di Casa Horan. Io, Nicole, 17 anni di età, bionda con occhi azzurri, ero disperata e in cerca di aiuto. Vivevo a Londra in uno dei quartieri più ricchi della città, i miei genitori, Stepany e Albert, sono i proprietari di una grande casa discografica dell’ Inghilterra ed io ero sempre stata la persona più felice del mondo.  Pratico da 13 anni equitazione e sono campionessa nazionale.  Il mio cavallo si chiama Benson e con lui ho vinto la maggior parte delle gare che ho fatto. Quando vivevo ancora con i miei genitori ero la classica “figlia di papà”, una ragazzina viziata che amava farsi notare per l’ ingente somma di denaro che possedeva e che poteva permettersi lussi e comodità che in pochi al mondo possono sognare. La mia vita però non è tutta rosa e fiori, anzi, esattamente l’ anno scorso i miei genitori, non sopportando il fatto che io non mi sia mai data da fare per lavorare, mi hanno detto che avrei dovuto cercarmi un lavoro.  Io, presa dalla disperazione, ho cercato in tutti i modi di convincerli che non sono adatta a questo tipo di cose, ma con scarsi risultati. Alla fine però sono riuscita ad arrivare ad un compromesso migliore: "Devi procurarmi una band che mi soddisfi se vuoi ritornare alla vita di sempre! E che siano bravi e facciano successo. La tua missione sarà quella di far passare dalla nostra parte gli idoli del momento, la band che tutti vogliono: i One Direction."mi disse mio padre.  Per quanto quella richiesta mi sembrasse impossibile da soddisfare ho deciso di provarci.  È per questo che ora mi trovo nel cuore dell’ Irlanda. Giustamente vi starete chiedendo come mai io sia qui da ben un anno e ancora non sia tornata a Londra.  La storia è buffa, ma torniamo un po’ più indietro.   Era la mattina del 12 dicembre del 2012, il mio autista mi accompagnò all’ aereoporto di Londra. Il mio volo sarebbe partito verso le 7 della mattina ed il mio stomaco fremeva dalla voglia di una buona colazione.  Non feci neppure attenzione al check-in o al resto, avevo solo l’ intenzione di appoggiarmi sul mio morbido sedile della prima classe, sorseggiare qualcosa di caldo e rilassarmi in attesa di arrivare in Irlanda. Oh, l’ Irlanda, a quei tempi la odiavo solo perchè sapevo che avrei dovuto faticare per guadagnarmi il mio rientro in patria.  
Ero seduta a fianco a uno degli imprenditori più importanti al mondo quando questo mi chiese: "Salve, Nicole, cosa ci fa su un aereo diretto in Irlanda? Qualche importante gara per caso?". Non avrebbe potuto farmi domanda più seccante data la situazione.
"No, sono qui per affari di massima importanza per conto di mio padre" risposi solenne.
"Ah, allora anche I figli crescono!".
Per tutto il viaggio non parlammo più.
Al mio arrivo pensavo di trovare uno dei miei autisti e facchini ad accogliermi con un’ auto delle migliori. Ma al loro posto vidi un rozzo signore di mezza età, panciuto e con una lunga barba che reggeva un piccolo foglietto con scritto il mio nome.
Quello strano signore di cui non mi fidavo per niente mi condusse alla sua auto, senza nemmeno aiutarmi con le valige.  Chiamarla “auto” era un vero complimento, sembrava quasi una scatola da scarpe con le ruote. Una volta salita in macchina non parlai, ne guardai fuori dal finestrino, mi limitai ad aprire la borsetta estraendone il portafogli per prendere il contante con il quale pagare l’ autista. Avevo notato la mancanza di uno di quegli affare nei quali strisci la carta di credito.
Alla fine della corsa mi ritrovai in un paesino immerso nel verde delle pianure Irlandesi, subito ebbi un moto di commozione per tanta bellezza ma poi feci in modo di tornare in me e chiesi di essere scortata nella minuscola residenza nella quale avrei alloggiato. Pagai l’ autista. Entrai.
All’ interno era veramente di modeste dimensione e non aveva nessuna delle comodità alla quale ero abituata.  –Uff- , pensai. –Sempre a me toccano le sfortune peggiori!- . Frase inopportuna data la mia provenienza.
Ero molto stanca e non mi andava di fare nulla, anche se iniziai lo stesso a sistemare le mie cose.
Feci una doccia appena ebbi finito di svuotare le valige e mettere in ordine tutti I miei averi.
La doccia era brutta, scomoda e piccola, non c’ erano ne la vasca, ne l’ idromassaggio. Vi era solo una piccola porticina che la separava dal resto del bagno. 
La casa aveva in totale otto stanze, ovvero nemmeno un decimo delle mie a Londra. C’ erano cucina, salotto, due camere da letto con rispettivi bagni ed un altro bagno a parte.
Dopo la doccia mi infilai il pigiama, e mi sistemai sotto le coperte del mio nuovo letto matrimoniale.  Anche se erano soltanto le quattro del pomeriggio mi addormentai e dormii fino alla mattina seguente.
  
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