Capitolo 16:
Guarda qua
Dimmock non ha la stessa
pazienza che Lestrade ha per
Sherlock, nemmeno nei suoi momenti migliori, ma perfino lui
è cauto e quieto
mentre Sherlock esamina il corpo. Anderson sta gironzolando a
pianterreno,
spuntando dalle scale come un cane impaziente; chiaramente gli
è stato detto di
stare alla larga da Sherlock. Perfino Donovan ha evitato di usare la
parola
“freak”(1) , almeno per una
volta. Scotland Yard si sta comportando
davvero bene oggi.
Se Sherlock se ne accorge
non lo fa capire. Sta soltanto
facendo quel che deve fare; mani ricoperte dai guanti sulla giacca
dell’uomo,
controlla le tasche, la parte posteriore delle sue scarpe, la carta tra
i
capelli dell’uomo morto, apre brevemente i suoi occhi, tira
su il retro della sua
giacca per un momento e poi si alza.
“Qualche
idea?” chiede Dimmock.
“Un
paio,” dice Sherlock, il barlume di un sorriso
all’angolo della bocca.
Eccolo qui. Sta per
sbalordirli un’altra volta. Ha ancora
una cicatrice rossa (che sta scomparendo lentamente) sul collo, la
maggior
parte coperta da una sciarpa, ma la sua mente è perfetta e
veloce come
prima. Magari
ancora di più; c’è
qualcosa da dire a proposito di perdere qualcosa di così
prezioso per la tua
vita e per te stesso, per poi riaverlo indietro. Sherlock non ci ha
messo tanto
quanto pensasse a tornare a tutta velocità. Sono passate
solo poche settimane
dalla prima piccola pillola verde. Continuo a tenere d’occhio
un paio di
giunture gonfie, ma la sua voce è tornata normale, e i suoi
livelli di energia
sono tornati al massimo. Non è ancora l’energia
frenetica che aveva, ma ci
arriverà. Non ha più bisogno della coperta
elettrica o del calore corporeo del
suo coinquilino, ma soltanto uno di questi due è confinato
nella seconda camera
da letto(2).
Sherlock mi guarda con
quel suo sguardo che dice sei pronto? Guarda
qua. E comincia a
raccontare la storia dell’uomo morto e della sua morte, nei
minimi dettagli.
Parla così veloce che Dimmock fa fatica a stargli dietro.
Straordinario.
Davvero straordinario.
(1) Come luciamondella
aveva fatto, ho evitato di tradurre
“freak”, perché secondo me è
una parola facilmente intuibile da chiunque e
perché l’italiano non rende la crudeltà
che ha in inglese. La trovo molto
sottile e cattiva, in quanto significa “scherzo della
natura”, “mostro”…
personalmente se mi chiamassero freak prima piangerei per una buona
mezz’ora
poi cambierei i connotati a chiunque l’avesse detto :P
(2) ovviamente
è la coperta quella che fa la forever alone
nella seconda camera da letto! :D
Saaalve gente!
Perdonatemi il ritardino, ma ero a casa con la febbre (per la seconda
volta
-.-“) e mi sentivo così schifezza da non riuscire
nemmeno ad aprire tumblr… che
cosa triste! Ora sono guarita però, ed ecco a voi il
penultimo cortissimo
capitolo.
Ebbene sì, la storia è quasi finita, e mi
dispiace tantissimo, perché me ne sto
occupando da un po’ e mi mancherà davvero tanto! L
Questo è - se possibile - il capitolo più corto
di Helpless, ragion per cui,
come al solito, in settimana arriverà l’ultimo
capitolo, giusto per non tenervi
troppo sulle spine… lo so che siete curiosi come un gattino
di fronte ad una
scatola! ;)