18/11/2012
6 recensioni
Chapter one.
Passo la punta delle dita sugli scaffali di legno scuro e lucido, con lo sguardo scorro i titoli dei libri che compongono la parte ‘mondo naturale’.
La bibliotecaria ci tiene alle sue cose, infatti tutto è disposto in perfetto ordine, ogni volume è posizionato secondo ordine alfabetico e quel posto è perfino troppo pulito per essere una biblioteca.
-Qui c’è qualcosa sui rettili, ci può servire?- chiede Harry sventolando in aria un libro dalla copertina marrone e rigida.
Sospiro e mi avvicino -I rospi sono anfibi, non rettili, non è complicato da capire- spiego esasperata.
Lui mette il broncio e ripone il libro dello scaffale.
-A cosa serve fare una ricerca sulla trasformazione dei girini in quelle brutte bestie?- sbuffa passandosi una mano fra i suoi riccioli disordinati.
-Chiedilo alla Perwinkle, quella donna ha un talento per rompere le palle- rispondo seria ritornando a cercare fra le mensole.
-Odio la scuola- conclude lui, poi tira fuori il telefono e scrive un messaggio.
Mi allungo sulle punte dei piedi e prendo uno dei libri di una raccolta sugli animali che sembra tutto tranne che recente.
Ne prendo un paio e finalmente uno di quelli scelti riporta il titolo ‘Anfibi’
-che dici questo va bene?- chiedo conferma al mio amico che è preso dal suo iphone, neanche alza lo sguardo dallo schermo e biascia un –sì, sì-.
Sbuffo, afferro il manuale, gli passo accanto dandogli una spallata –andiamo- dico a denti stretti.
Lui mi segue a testa bassa e spero che si schianti contro uno degli scaffali.
-Prendiamo questo- avverto con tono gentile la donna che siede dietro la scrivania vicino alla porta d’ingresso.
-Una settimana come sempre, nome?- mi chiede compilando un foglio.
-Sheever- lei mi sorride e mi ringrazia.
-Arrivederci- saluta Harry uscendo dalla porta, la donna ci sorride e usciamo dalla biblioteca.
“Casa mia o casa tua?” guardo Harry increspando le labbra, poi mi ricordo di quello che mia mamma ha detto stamattina: “oggi pomeriggio faccio i muffins, quelli ai mirtilli come piacciono a te e al tuo amico”.
E quindi –mia- rispondo decisa con un sorriso.
Lui annuisce sistemandosi lo zaino sulla spalla destra -finiamo velocemente questa ricerca, perché non ho voglia- e il suo tono è così pieno di angoscia che pur di non sentirlo in quel modo mi offrirei di finirla da sola.
“Facciamo veloce” lo rassicuro, lui sospira e mi passa un braccio intorno alle spalle e io gli circondo la vita con il mio.
Mi passa una cuffietta e da il via alla canzone e con Harry non puoi mai sapere quale melodia sta per iniziare, perché ogni giorno aggiorna la sua Playlist ‘favorite songs’ che alla fine raccoglie ogni canzone, non solo le sue preferite, perché ogni giorno ha una canzone preferita diversa.
E così mi ritrovo a cantare ‘viva la vida’ dei Coldplay.
Harry è così; se dovessi paragonarlo ad un colore un giorno sarebbe il blu, un altro il verde o forse il rosso, ma anche il viola.
E’ unico in tutte le sue fisse, le sue idee stravaganti e i suoi pensieri contorti e forse è proprio per questo mi rimane impossibile non amarlo.
Ci puliamo le converse sul tappetino di ingresso ed entriamo in sala.
Un profumo riempie l’aria ed entrambi respiriamo a pieni polmoni con un sorriso sulle labbra.
-Sapevi che li aveva fatti, vero?- mi chiede Harry con gli occhi verdi che brillano, io annuisco e lui mi stampa un bacio su una guancia.
-Ti amo- esclama e poi entra in cucina.
Lo sento salutare mia madre calorosamente, poi li raggiungo.
-Li portiamo su, okay?- dico indicando il vassoio pieno di dolcetti, lei annuisce –non finiteli- si raccomanda –non glielo assicuro- risponde Harry facendola ridere.
Mi passa accanto e mi ruba il contenitore dalle mani, infilandosi un muffin in bocca e facendomi la linguaccia.
Io scuoto la testa esasperata e rido aprendo la porta della mia camera.
-Okay, leviamoci il pensiero e facciamo subito questo brutto lavoro- consiglio tirando fuori dallo zaino il libro e tirandolo sul letto vicino a Harry, che si ingozza come solo lui sa fare.
Ci sdraiamo entrambi a pancia in giù ed iniziamo a sfogliare le pagine ingiallite per gli anni.
Delle foto di rane, salamandre, tritoni e animali simili sono stampate ovunque.
-Certo che poteva scegliere qualcosa di più carino, che so qualcosa sui delfini o sui gatti-si lamenta lui appoggiando il mento sul suo avambraccio.
-Dovremmo comprare un gatto e tenerlo un giorno per uno- lo guardo alzando un sopracciglio e lui mi guarda fisso negli occhi serio –che c’è? Amo i gatti- sbuffa afferrando un altro muffin.
Ne prendo uno anche io e torno al libro, sfoglio le pagine velocemente fino ad arrivare alle ultime.
Un foglio scivola via e cade a terra.
-Cosa è?- chiede perplesso, io mi allungo e lo afferro.
E’ un foglio stropicciato, che sembra persino più vecchio del libro.
Harry lo apre delicatamente svelando il suo contenuto: una serie di simboli indecifrabili seguiti da un paio di righe scritte in bella calligrafia, con china nera.
-E’ inquietante- dico scorrendo gli occhi su quelle piccole letterine.
Harry si mette seduto e mi guarda serio.
-capisci cosa c’è scritto?- lui annuisce e si avvicina per vedere quello che c’è scritto.
- La terra è ciò da cui tutto nasce. Ad ogni parola un destino. Gli elementi sigilleranno il tutto. Un legame fra chi crea e chi distrugge.- legge lentamente cercando di trovare un senso a quelle parole.
Alzo lo sguardo e incrocio le iridi di Harry –ripeto: è inquietante- dico seria.
Il suo volto si apre in un sorriso e i suoi occhi si curvano come succede ogni volta che nella sua testa passa un’idea malsana.
-E’ eccitante, altro che- dice entusiasta alzandosi di scatto.
Io sospiro e lo guardo preoccupata –credi nella magia?- mi domanda non alzando lo sguardo dal foglio.
Ci penso un attimo e poi –forse- rispondo poco convinta.
-Io sì- mi contraddice lui –e questa è magia, me lo sento. Ha un significato, è destino Aki!- esclama gesticolando come suo solito.
-io credo che dovremmo lasciar perdere … - consiglio timorosa –sarà una cazzata scritta da qualche studente- ma lui scuote la testa convinto facendo ondeggiare i riccioli.
-no, non è una cazzata. Percepisco una forza sovrannaturale in questa carta- spiega alzando gli occhi al cielo in fare teatrale.
Io scoppio a ridere e gli do una leggera spinta – mangia e smetti di sparare stronzate- dico infilandogli in bocca un muffin.
Lui masticando si siede di nuovo, si pulisce la bocca con il dorso della mano e poi torna a guardarmi.
-portiamolo stasera alla palude, facciamolo vedere agli altri e sentiamo che ne pensano. Non ti costa niente- poi batte le ciglia e fa sporgere il labbro inferiore e quando Harry Styles ti supplica in quel modo ogni parola che possa contrariarlo scompare dal tuo dizionario.
-va bene, ma dovrai ammettere che è stata tutta una tua idea- accetto esasperata.
-non potrei avere un amica migliore- poi mi abbraccia e mi trascina sul letto con lui e io sorrido perché anche per me vale lo stesso.
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Hii
Sono qui con una nuova fanfiction e sinceramente non so che dire.
Ho pubblicato questo capitolo, ma sono ancora molto indecisa su come si svolgerà la trama...
vabbè, spero che troverò qualcosa di decente da raccontarvi
fatemi sapere che ne pensate, siate sinceri ewe
non continuo se non me la cagate, quindi almeno tre recensioni
questa volta ci sarà anche un pò di fantasy, mi ispirava questa cosa lol
btw I hope you like it
per chi non avesse mai letto le mie storie: mi chiamo Francesca e su twitter sono @shelovehissmile
peace and love ♥