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Autore: faeyra    18/11/2012    0 recensioni
La one shot è un piccolo sfogo contro coloro che continuano a beffeggiare per i gusti musicali. Mi sono sentito più volte ferito per questo e oggi ho voluto mettere per iscritto il mio essere contrario a certe forme di BULLISMO.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era un sabato piovoso, usciti da scuola, io ed una mia cara amica ci dirigemmo verso il centro commerciale vicino casa. Il tragitto in auto era stancante come al solito, sulla schiena gravava il peso del dizionario di latino che, come ogni sabato dovevo portarmi dietro per esercitarci in classe. Ovviamente appena trovato un posto a sedere misi le cuffiette e ascoltai “up all night” con la sensazione che sarebbe rimasto sempre nel mio cuore. Lucia, la mia amica , era seduta qualche posto avanti a me, anche lei con le cuffiette alle orecchie. Le canzoni finivano in fretta, la percezione del tempo ormai era l’ ultimo dei miei problemi, ascoltare i ragazzi mi faceva questo effetto. Vedete, per me è un po’ diverso, diverso è il modo con cui mi vedono, magari anche il modo in cui loro fanno parte della mia vita. Sono maschio e si capisce che è una rarità essere XY e fan dei One Direction allo stesso tempo. Mi accasciai sul sedile e continuai ad ascoltarli, sarei dovuto essere quasi arrivato.

Scesi rapidamente dall’ auto senza troppi spintoni, senza timore di rimanere bloccato sull’ auto o cose simili, che facevano parte di me. Percorsi i pochi metri fino al centro e , una volta dentro, superai tutti i negozi visti e rivisti e dove, nella maggior parte delle volte non ero mai entrato. Il negozio di dischi era dietro la prima curva dell’ edificio a pianta circolare. Entrato percorsi a falcate più veloci la distanza che mi divideva dal mio desiderio più grande, calpestando la strana moquette color indaco, sporca e corrosa dai piedi di tutti i clienti di quel negozio. Presi il CD, era stranamente brillante in mezzo a centinaia di altri dischi quasi buttati lì per non essere notati da me. Pesava. Mi giro di scatto e…

Zayn Jawaad Malik era di fronte a me, con una strana sciarpa al collo che copriva anche la bocca e degli occhiali neri stile “secchione” che ormai andavano tanto di moda. Stava prendendo un disco in vinile, forse da appenderlo in casa, chi ascolta più quei cosi vecchi? Non sembrava aver capito che lo avevo riconosciuto, non feci in tempo ad aprire bocca che da dietro lo scaffale uscì Liam con la versione YearBook di Take Me Home in mano ed iniziò a parlare a Zayn dei “one direction” chiedendogli se aveva mai sentito parlare di questa nuova boyband. Ero decisamente confuso, avrei voluto parlare, dirgli che erano loro i One Direction, ma non ci riuscivo ,qualcosa mi bloccava. Nemmeno il tempo di sbattere le palpebre che Louis comparve con un libro in mano, un tascabile sui One Direction. Ero sempre più confuso, che cavolo stava succedendo? Mi sarebbe piaciuto fargli vedere che sulla copertina del CD che avevo in mano c’ erano loro, ma si fecero avanti anche Harry e Niall con , rispettivamente, un paio di cuffiette e dei plettri in mano. Iniziavo a chiedermi che fine avesse fatto Lucia, da quando ero sceso dall’ auto non l’ avevo più vista, mi sentivo anche in colpa. Harry e Niall iniziarono ad insultare i One Direction, con le tipiche frasi che un fan sente tutti i giorni: “quei cinque froci di merda” ,”quei quattro coglioni che non sanno cantare” e “quel kebbabbaro e company”. Decisi di intervenire perché credevo fosse uno scherzo, magari lo aveva organizzato Lucia, che adesso era dietro ad un televisore a vederli sclerare, sbellicandosi dalle risate, magari. Notai comunque che Harry non fece battute sul possibile orientamento sessuale dei ragazzi. Nonostante la stranezza della situazione ho pensato “È gay dai è evidente.” Presi fiato e con la voce tremante dissi : “Ma  è uno scherzo?” I ragazzi si girarono e mi  guardarono dall’ alto in basso, ci ero abituato. Iniziarono a chiedermi spiegazioni, non capivano quello che intendevo. Ero seriamente preoccupato. Iniziai ad esitare un po’ e i ragazzi risero di me. Quelli che reputavo i miei idoli non si riconoscevano in loro. Era un incubo … lo scherzo poi mi sembrava talmente di cattivo gusto che avrei voluto ignorarli e dirigermi alla cassa per pagare quel cavolo di CD e tornare a casa il più presto possibile per sentilo e per riconoscervi dentro quei cinque idioti che amo, ho amato tanto. Le risate di beffa di Harry e Niall risuonarono nella mia testa come un eco malvagio. I miei idoli mi insultavano per i miei gusti musicali, come mille altre persone al mondo fanno, mettendomi in imbarazzo, a volte, facendomi arrabbiare, altre.
Mi svegliai di soprassalto, ero sull’ auto, mi ero addormentato. Lucia mi scuoteva perché la prossima fermata sarebbe stata quella dove saremmo dovuti scendere e si era accorte che io mi  ero addormentato. Frastornato mi guardai intorno e capiì che era stato solo un sogno, un brutto incubo, scaturito da ogni singolo commentino sarcastico che la gente si sentiva in dovere di farmi perché nelle mie cuffiette ascolto la mia fottutissima musica.
   
 
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