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Autore: madoka94    18/11/2012    2 recensioni
"Ma chi me l' ha fatto fare?!"
Pensavano in quello stesso istante sei giovani: tra cui un ragazzo e una ragazza di venticinque anni e due ragazzi e due ragazze di diciotto, che tra breve si sarebbero incontrati tutti insieme. Solo che nessuno di loro se lo aspettavano.
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Ecco il primo scritto a quattro mani in collaborazione con fuxiotta95 che in sieme abbiamo deciso di postarla sul mio account.
Ma passiamo alla storia: non si parlerà dell' eterna lotta tra i nostri amati eroi Assassini e i temuti Templari, tutt' altro; Desmond, Altair e Ezio vivono la loro vita normalmente nel nostro presente.
Questo però non vuol dire che sarà tutto tranquillo, infatti si incontreranno con tre ragazze diverse fra loro, una molto timida e tranquilla, la sorella minore di questa spontanea e diretta e l' ultima una lunatica di prima categoria.
Preparatevi, perchè nell' aria si preannuncia una tempesta in arrivo!
Buona lettura! ;D
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altaïr Ibn-La Ahad , Desmond Miles , Ezio Auditore, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Verso mezzogiorno, dopo aver attraversato il ponte di Brookling e sopportato per varie ore il lunghissimo ed interminabile traffico della grande mela, i nuovi arrivati videro dai finestrini le luci dei cartelloni elettronici che popolavano i grattacieli del Times Square.
Ovviamente le strade erano piene di gente e innumerevoli taxi gialli si muovevano nel lento traffico del distretto.
A Sara e a Ezio brillavano gli occhi nel vedere quello che ritenevano un grande spettacolo, per quanto riguardava Sharon e Altair si sentivano del tutto estranei, in particolar modo la Ferro che stava giusto pensando spaesata:
-"Quanta cavolo di gente c'è?!"-
Era proprio come un gatto in mezzo alla strada, le luci che lo disorientano e i claclson assordanti che lo spaventano.
Altair osservava gli immensi cartelloni e la gente che con naturalezza affrontava l' ora di punta, poi spostò lo sguardo sulla ragazza (che aveva deciso di prendere il taxi con lui e Desmond invece che con Laura e Sara, infatti con loro c' era Ezio) accovacciata sul sedile con le gambe appoggiate al sedile di fronte che faceva di tutto per poter nascondere il viso e non affacciarsi a quel mondo troppo movimentato per lei.
In fondo la capiva, sicuramente era una di quelle persone come lui che amava la tranquillità, una vita semplice e forse c' era da dire che era anche una ragazza "difficile", con i genitori che l' avevano sbattuta dall' altra parte del mondo per farle dare una lavata di capo come si deve.
-Allora, come vi sembra New York vista da questa prospettiva?-chiese Desmond risvegliando l' arabo dai suoi pensieri.
-Affollata.-disse subito Sharon.
-Interessante.-aggiunse subito dopo l' Ibn-La'Ahad.
Lei schioccò la lingua immaginando già che fosse come tutti gli altri ragazzi superficiali dando loro il nome "montato", l' altro invece fece un piccolo ghigno continuando a guardare i cartelloni a neon delle varie pubblicità.
Il veicolo si fermò davanti a una pizzeria, la gente cercava di farsi strada tra la folla che riempiva il marciapiede, persino i sei ragazzi non riuscivano a passare.
-Okay, io torno in macchina...-chiarì subito  la Ferro facendo retro front, ma venne bloccata all' istante dalla Bristot maggiore.
-Avanti, entriamo.-
-Non puoi obbligarmi a entrare!-
-Riusciresti davvero a trattenere la fame fino alle nove di sera?-
Nel medesimo istante che Laura pronunciò la frase l' altra ragazza avvertì uno strano brontolio allo stomaco, diventando rossa all' istante.
-Dai, così potremo conoscerci meglio.-disse Ezio col suo solito sorrisetto compiaciuto.
Sharon semplicemente lo fulminò con lo sguardo.
Dopo aver attraversato la folla i sei ragazzi riuscirono ad entrare nella pizzeria, il locale era in tipico stile Italiano.
-Stupidi Americani che cercano di imitare gli azzurri!-proferì la Ferro tenendo lo sguardo basso, Sara la guardò interrogativa.
-Ma tu non sei Americana scusa? Sharon è americano come nome.-
Come risposta ricevette uno sguardo truce della nemica, che aprì bocca pronta a controbattere ma venne anticipata da Altair.
-In realtà se lo pronunci "Sheron" diventa americano, ma come lo pronunciamo noi è più ebraico.-
Sharon lo guardò, era la prima volta che qualcuno comprendeva la derivazione del suo nome. Sorrise di nascosto, quel ragazzo gli piaceva, non sapeva bene perchè.
Dopo alcuni minuti giunse al loro tavolo una cameriera, Ezio mise subito in mostra il suo sorriso malizioso, la ragazza con professionalità chiese cosa desideravano in Americano cercando di usare un accento Italiano.
-Cosa volete ragazzi?-tradusse Desmond notando lo sguardo interrogativo della Ferro.
-Pizza con wurlster e patatine.-urlarono all' unisono Sara e Ezio.
-Pizza Kebab.-rispose educatamente Altair.
-Io prendo una semplice margherita e una birra media.-rispose Sharon squadrando la cameriera con un sorriso sadico in volto.
-Tu che cosa prendi Laura?-si rivolse Desmond garbatamente.
-Peperoni e salciccia.-
-Da bere noi prendiamo tre birre medie.-disse Miles indicando se stesso è i due cugini, poi guardò Laura.
-Noi due Coca-Cole medie.-ordinò alla cameriera dando mostra del suo perfetto lessico americano.
Dopo aver preso nota delle ordinazioni, la cameriera si diresse in cucina scomparendo dietro la porta a molla, i sei ragazzi iniziarono a chiacchierare, dopo alcuni minuti la cameriera tornò con le bevande, fu all'ora che Ezio iniziò a dare mostra delle tecniche di conquista Italiane.
-Sai, sei davvero troppo carina per lavorare in un posto del genere, dovresti essere una di quelle modelle che si vedono sugli enormi cartelloni eletronici sulla strada.-
Per sua sfortuna la ragazza conosceva solo alcune parole Italiane, infatti a lei la frase suonò così:
-"Sai, sei davvero troppo carina per lavorare in un posto del genere, dovresti essere una di quelle che sono sulla strada."-
Con un veloce movimento la ragazza tirò il vassoio in faccia all'Auditore che non ebbe il tempo di schivare quell'improviso colpo. Stizzita la ragazza prese e tornò in cucina, lasciando il povero ragazzo con il naso sanguinante.
-Ma che ho detto di male?-chiese il ragazzo cercando di bloccare l'emmoraggia.
Sara gli porse immediatamente un pacchetto di fazzoletti.
-é meglio che vai a darti una rinfrescata.-lo avverti Altair.
-Lo accompagno io.-si offrì Sara accompagnando il mal capitato fino alle Toilet.
Entrarono da una porta ritrovandosi in una specie di corridoio da una parte le toilet per le donne e dall'atra quelle per gli uomini, in fondo al corridoio un lavandino in marmo bianco su cui erano stati appoggiati dei fiori, Ezio iniziò a far scorrere l'acqua e soffiando dalle narici cercò di far uscire il sangue.
-Certo che deve aver preso quella frase come un vero è proprio insulto per assalirti in quel modo.-disse Sara appoggiata al lavello intenta a passare pezzi di carta al ragazzo.
-Forse te l' ha rotto...-
-No, tranquilla, non è rotto.-rispose il giovane continuando a sciaquarsi la faccia, dopo alcuni minuti l'emmoraggia si fermò.
-Finalmente!-esordì il ragazzo asciugandosi il volto e chiudendo l'acqua.
Sara lo osservò pronta ad afferrarlo in caso il giovane fosse svenuto per la perdita del sangue.
-Chi sa che cosa ha capito?-si chiese Ezio,controllandosi allo specchio per vedere di non essere ancora sporco di sangue.
-Non lo so ma non deve essergli piaciuto.-rispose la ragazza ridendo.
-L' ho notato.-concordò lui iniziando a ridere.
Sara gli era simpatica, allegra e piena di vita e come lui sembrava amare vedere posti nuovi.
Intanto in sala Laura e Desmond chiacchieravano raccontandosi a vicenda il motivo dell'arrivo dei prorpi parenti, ridendo del fatto di trovarsi nella stessa situazione, ad un tratto Sharon si alzò seccata.
-Io vado fuori a fumare.-disse incamminandosi verso la porta senza attendere una vera risposta.
Laura la osservò, sapeva che sarebbe stato un compito duro riuscire a controllare quella ragazza, anche Altair si alzò.
-Vado a vedere un attimo la strada.-informò prima di dirigersi verso la porta, appena usci trovò la Ferro appoggiata al muro della facciata della pizzeria intenta ad accendersi una Wilston blu.
-Posso?-chiese indicando il muro.
-Fino a prova contraria il muro non è mio.-rispose stizzita la ragazza prima di espirare una nuvola di fumo bianco che si dilsose nell'aria, Altair osservò il fumo uscire dalle labbra carnose della ragazza.
-Tu fumi?-chiese porgendo la sigaretta ad Altair.
Senza rispondere afferrò la sigaretta e cominciò a tirare lasciando che il fumo gli scendesse nella trachea pizzicandolo appena. Sharon lo osservò pensando che si pavoneggiasse anche nel fumare, tornò a guardare davanti a se notando la gente che passava e le macchine imbottigliate nel traffico.
-Odio questo posto...-disse senza giri di parole.
-Perché?-
-...lo odio e basta.-rispose, non voleva di certo ammettere di avere paura di quella enorme città che nascondeva dietro una maschera di illusioni e promesse il suo vero volto, ovvero una citta che oprimeva i poveri privandoli dei beni primari persino delle cure mediche, una città dove potevi morire in mezzo a un incrocio e nessuno ti guardava.
-Beh, a me piace.è molto modernizzata.-
La ragazza stava per ribadire ma vennero bloccati da Desmond che era uscito per informarli che le pizze erano in tavola.
Altair spense la sigaretta riponendola in un vecchio pacchetto di cicles che aveva in tasca.
Rientrarono nell'edificio, le pizze già in tavola ancora fumavano, i due si accomodarono.
-BUON APETITO!-urlò Sara incominciando a tagliare la pizza in quattro parti, Ezio gustava la sua cercando di consolarsi dal fatto di essere stato respinto.
-è buona vero?-disse Laura, quando notò che la Ferro guardava la pizza come se la stesse analizzando.
-Qualcosa non va?-chiese Desmond.
-La crosta è bassa.-prese il coltello e tagliò un triangolino portandolo alla bocca.
-L'impasto non è stato fatto con la biga, perciò non è lievitato naturalmente. La salsa è per lo più concentrato di pomodoro allungato con dell'acqua, la mozzarella è una falsa imitazione della mozzarella di bufala.-
La cameriera, che aveva notato che i ragazzi non mangiavano si avvicinò chiedendo a Desmond se ci fosse qualcosa che non andava.
-Puoi dirgli che le pizze sono peggio di quelle che si comperano surgelate al super mercato e che la smetta di cercare di imitare l'accento Napoletano visto che sta solo insultando la nostra lingua?-rispose fulminando con lo sguardo la cameriera che interrogativa guardò Desmond per avere la traduzione di ciò che aveva appena detto la ragazza.
Con vergogna Desmond iniziò a tradurre vedendo il volto della cameriera sbiancare.
-Ci porti il conto.-concluse.
La cameriera si diresse alla cassa è iniziò a battere lo scontrino.
-Come fai a sapere tutte queste cose?-chiese Ezio cercando di trattenere una risata per la faccia che aveva fatto la cameriera, si poteva dire che aveva ottenuto la sua vendetta.
-Hai fatto l'alberghiero?-chiese Desmond, senza staccare lo sguardo dalla cameriera temendo di vederla entrare in cucina per uscirne accompagnata dal cuoco che di sicuro era un bestione grosso come un armandio a quattro stagioni.
-No, ho fatto un corso.-
-E tu con un semplice corso hai imparato tutte queste cose?-
-Il corso comprendeva uno stage di 4 mesi e credetemi o impari in fretta o sei fuori.-
Tutti quanti la guardarono con la bocca spalancata, persino Altair era stupito, la cameriera tornò al loro tavolo e cercò di scusarsi per l'accaduto. I sei ragazzi uscirono dalla pizzeria per tornare sui due taxi, per fortuna il traffico dell'ora di punta era diminuto, in pochi minuti le due macchine giunsero al palazzo dove si trovavano i due condomini.
Con fatica le valige furono portate sull'ascensore, che piccolo, offriva spazio solo per una sola persona, così Laura salì con le valige mentre gli altri salirono la rampa di scale.
Nel pomeriggio i quatro ragazzi si erano sistemati negli appartamenti: l' appartamento della Bristot maggiore dava un aria abbastanza semplice, appena entravi eri già in salotto con un divano a isola molto ampio messo di fronte alla TV, in un corridoio che portava a sinistra c' erano le loro camere e in fondo a esso il bagno;dopo il salotto si arrivava subito in cucina con un tavolo abbastanza lungo da poter farci stare più di cinque persone.Nonostante la giovane artista avesse cercato di mettere a posto c' erano alcuni quadri che erano ancora sparpagliati qua e là.
Sharon li osservava notando che la sua vecchia amica di famiglia non avesse perso l' abitudine di fare degli schizzi per poi non terminarli del tutto, in questo le ricordava il famoso Leonardo Da Vinci.
-Scusatemi se c' è del disordine ma in questo periodo sono presa da alcune ordinazioni e sto anche lavorando ad un progetto importante per i miei capi..-spiegò di fretta la Bristot buttando sul divano la borsa e le chiavi esausta.
-Non ti preoccupare sorellona, ormai ci sono abituata al tuo tipo di disordine.-disse con un sorrisetto sarcastico la sorella minore.
Intanto nell'appartamento di Desmond i due nuovi arrivati si stavano sistemando nelle camere degli ospiti.
L'appartamento del ragazzo si presentava in stile moderno: con i mobili in stile bar, la cucina con isola, il salotto composto da un  divano basso nero con i cuscini bianchi, al fianco di esso due sedie wow dalla struttura bianca con gli interni rossi, un televisore a schermo piatto faceva da padrone sulla parete, quattro casse poste in alto negli angoli della stanza, sulle mensole vicino alla tele si trovavano film, cd e videogiochi da utilizzare con la console X box360 posta sotto il televisore.
Ezio si fiondò in una delle due camere messe a disposizione dal cugino, buttò la valigia sul letto è si avvicinò alla finestra per vedere il panorama che la città offriva, Altair si dovette accontentare dell'altra stanza, con pazienza ripose i propri vestiti nell'armadio.
-Certo che c'è una bella vista da camera mia!-urlò l'Auditore uscendo dalla camera e buttandosi sul divano del salotto.
-Sono felice che ti piaccia- disse il cugino assottigliando gli occhi -ma ti dispiacerebbe non saltare sulla mobiglia?-
-Come sei pignolo!-rispose l'altro sedendosi compostamente.
-Non sono pignolo, è solo che vorrei che i miei mobili durassero per tutta la vostra permanenza!-
-Non ti preoccupare!-lo assicurò l'altro con un sorriso a trentadue denti, Desmond comprese di doversi preoccupare.
Altair uscì dalla stanza e si unì ai due cugini.
-Quindi...come va tra te e Laura?-chiese l'Italiano prendendo fra le mani un bicchiere da birra da collezione e iniziò a rigirarselo fra le dita.
-In che senso?-
-Mah, ho visto che sembravate molto in confidenza...-
Miles restò un attimo a fissare il cugino prendendogli infastidito il bicchiere, riponendolo al suo posto.
-Non pensare già male, siamo solo vicini.-
-Strano, eppure siete giunti all' aereoporto insieme.-soggiunse l' arabo tastando il telecomando della TV.
-Potreste mettere le mani in tasca, per favore?-proruppe il più grande perdendo la pazienza.
-Non hai risposto.-insistette l' italiano con un sorriso beffardo.
Desmond li guardò cercando di celare il suo imbarazzo mantenendo la calma.
-Coincidenza.-rispose secco.
-Come no...coincidenza.-fece eco l' Auditore guardando Altair che era affianco a lui con sguardo complice.
-Senti, non puoi sempre saltare a quel punto ogni volta che vedi due persone che si parlano.Il tuo è un chiodo fisso!-fece un gesto teatrale il venticinquenne martellandosi la fronte con l' indice.
-Forse hai ragione, ma almeno io non esco per un intero pomeriggio con il mio vicino.-setenziò ancora l' arabo.
-Pure tu ti ci metti?-
-Ma almeno siete usciti una volta insieme?-chiese ancora Ezio.
Desmond sembrava in trappola come un topo, anche Altair era contro di lui quando pensava che fosse dalla sua parte.
-No.-
-Da quanto tempo vi conoscete?-
-Mi stai psicanalizzando per caso?-
-Quanto?-ridomandò l' italiano senza ascoltarlo.
Restò muto per pochi secondi, fin quando non prese un bel respiro rispondendo: -Cinque anni.-
-COSAAAA?!Vi conoscete da cinque anni e manco avete limonato una volta?!-proruppe esagerato il cugino e per poco il più grande non perse un battito dallo spavento, Altair invece era troppo occupato a riprendere fiato dalle sue risate.
-Non gridare ste' cose alla leggera, idiota!Ti ricordo che da noi in America ci sono le pareti di cartongesso!!-urlò imbarazzato fiondandosi sull' altro per tappargli la bocca.
-Mpfghmpf!!!-
-Cosa?!-tolse la mano facendogli riprendere fiato.
-Ho detto che non respiro e che dovresti rimediare!-
-Non pensavo che avessi detto tutte quelle parole in un solo mugugno.-si riprese dopo un pò Altair asciugandosi una lacrima.
Ezio lo ignorò per quella battuta che era riuscito miracolosamente a formulare.In effetti pensava ancora un pò che fosse un vegetale.
-Rimediare a cosa?-chiese confuso Miles.
-Ma sei proprio un bìschero!Invitala ad uscire!-
-Uscire con lei?-fece eco il ragazzo più grande incredulo della proposta del cugino.
-Pronto!!! è carina, simpatica, con una terza di seno e se non erro è anche un artista. Una come lei non la trovi facilmente, anche se avrei preferito che avesse almeno una quart..!-
L' italiano fu bloccato nella frase dall' americano che prontamente gli aveva dato un pugno in testa per farlo tacere.
-Se dici ancora delle porcherie su di lei giuro che ti sbatto in Italia a calci in culo, chiaro?!-
Dopo tale minaccia si rintanò in cucina lasciando un Ezio dolorante e Altair che lo fissava con faccia compiaciuta di quel gesto.
-Perchè ogni volta che cerco di dire qualcosa di carino su una ragazza vengo menato come un sacco da boxe?-si lamentò strofinandosi la nuca.
-Forse perchè non pensi mai prima di parlare.-ipotizzò l' altro nonostante fosse tanto ovvia la risposta che gli aveva dato.
-Ah, fottiti!Io me ne torno in camera!-lo apostrofò andandosene offeso.

Dopo un ora e mezza, nell' appartamento di Laura, qualcuno suonò il campanello.
-Apro io Laura!-proferì la Bristot minore mentre lei e la Ferro si gustavano il the ai frutti di bosco e vaniglia.
Aprendo la porta vide il volto del fiorentino con un sorriso a trentadue denti stampato sulle labbra.Era sorpresa a vederlo però anche contenta non sapendo il perchè.
-Ciao!Qual buon vento ti porta qui?C' è stato un altro tentato omicidio da parte di una ragazza che non apprezza i complimenti?-disse scherzosa lei.
Ezio rimase un attimo sorridente mentre pensava che la ragazza sapeva avere una dose di stronzaggine senza accorgesene, ma volle restare muto su questo.
-Nulla di tutto questo, Desmond invita voi ragazze nella discoteca dove lui lavora.Ci saremo anche io e Altair.-
-Ah sì? E come mai non è venuto lui stesso a chiedercelo?-
Ecco la domanda che non si aspettava che facesse.
-Beh...è impegnato a prepararsi per la serata.Sai, essendo un barman si deve allenare a fare tutte quelle acrobazie con le bottiglie...-cercò di inventarsi una scusa il ragazzo.
-Comprendo..-disse lei squadrandolo, certa di sentire odore di menzogna.
-Oppure è un modo come un altro di rimorchiare senza chiedere il permesso al diretto interessato.-
Ezio ne rimase folgorato, era la prima volta che incontrava una ragazza con un intuito simile.Di solito appena lui chiedeva alle donne di uscire accettavano senza fare ripensamenti o riflettere sul perchè, dato che la maggiorparte non era intelligente.
-E chi dice che debba essere proprio io a rimorchiare?-fece altezzoso.
-Allora stai aiutando o l' incappucciato o il barman.-fece anche lei altrettanto altezzosa.
-Può darsi di sì e può darsi di no.Chi lo sa..-
-Se è il barman con chi so io allora hai tutto il mio appoggio, se invece è l' incappucciato con l' altra ti dico buona fortuna.-
-Davvero?-chiese sorpreso.
-Credimi, in tutti questi anni da quando sono nata mia sorella non ha mai avuto un fidanzato.Quindi penso che sia giunto il momento, tanto si conoscono da molto tempo.-
-E tu invece?Già occupata?-chiese il fiorentino appoggiandosi allo stipite della porta fissando Sara con sguardo malizioso.
-Forse sì e forse no.-ribattè lei stando al suo gioco.
-Ti potrei offrire da bere e sei vuoi anche invitarti a ballare.-
L' Auditore stava avvicinando il suo viso guardando negli occhi della castana.Gli ricordava il colore del cioccolato, così profondi da poterci immergere dentro.
-Mmh...si potrebbe fare.-disse Sara con voce profonda guardandolo nei suoi occhi neri.
All' improvviso lei fece la lingua con faccia furbesca lasciando il ragazzo interdetto.
-Pensavi davvero di accalappiarmi così facilmente?Guarda che ci vuole ben altro che queste strategie da donnaiolo!-
-No, ma non è come pensi...-farfugliò colpevole lui.
-Sì, certo...comunque è probabile che ci saremo.Ci si vede!-salutò mantenendo un tono dolce, chiudedendogli la porta in faccia.
-"No, c' è qualcosa che non va.Non è possibile che mi va male per ben due volte di seguito!"-pensò Ezio incredulo scendendo le scale.Che stesse perdendo colpi?
Nel frattempo Sara raggiunse le altre in cucina sedendosi insieme a loro.
-Chi era?-chiese la proprietaria dell' appartamento.
-Qualcuno che mi ha riferito che ci hanno invitato in discoteca.-
-In discoteca?-dissero all' unisono le ragazze incredule.
-Già.-disse semplicemente la sorella minore prendendo la sua tazza di the alla pesca.
-E chi sarebbe questa persona?-chiese ancora la maggiore guardandola sospettosa.
-Uno che sta al piano di sotto e fa il barman.-
-Desmond?!-eruppe ancora più sorpresa mandando giù a fatica il sorso della bevanda.
-Come mai non ci avevi detto una cosa simile?Se la sapevo andavo a prendermi una bella vodka alla fragola da quel tizio noioso.-disse la Ferro immaginandosi già di gustare quella dolce bevanda alcolica.
Laura la fissò un attimo per poi riportare lo sguardo verso la tazza che aveva in mano.
Ricevere un invito da Miles...davvero, non se lo aspettava proprio.Sapeva dove lavorava, eppure non ci aveva mai messo piede, parte perchè presa dal lavoro e parte perchè era una persona abbastanza diffidente e imbranata.
A pensarci loro due si conoscevano da molto tempo, sin da quando si era trasferita in quell' appartamento.
L' americano l' aveva aiutata a mettere a posto i mobili, molte volte l' aveva invitato a prendere una tazza di caffè e più passava del tempo insieme a lui, più si accorgeva di sentirsi bene.
Infine si accorse anche di provare qualcosa nei suoi confronti, glielo voleva dire, ma quando vide  una donna dai capelli biondi raccolti in un pucho che teneva per mano il ragazzo si racchiuse in se stessa.
Da all' ora se ne stava rinchiusa in casa a lavorare o usciva con le sue colleghe di lavoro con cui aveva fatto amicizia.
Lo vedeva poche volte, ma gli bastavano anche per salutarlo o scambiare due chiacchiere nonostante sapesse che stava con quella ragazza.
-Allora?-chiese all' improvviso Sara riportando l' attenzione della sorella.
-Che cosa?-
-Andiamo sì o no?-
Laura riflettè, sarebbe stato un modo per staccare la spina anche se avrebbe dovuto trascorre dell' altro tempo con Desmond.
I suoi occhi simili alla sorella si spostarono verso di lei che la guardava con occhi dolci, poi verso Sharon che aveva un aria indifferente.
-A te andrebbe bene?-le chiese appunto.
-Sempre meglio che stare tutto il giorno qui dentro, senza offesa.Mi basta soltanto che non ci sia una marea di gente per le strade e un traffico esagerato.-disse franca mettendosi in chiaro.
La venticinquenne sospirò portando gli occhi al cielo accettando la proposta.
-E va bene, ci andremo verso le nove.-
La castana dai capelli a caschetto gridò un "urrà" che si sentì per tutto il condominio fiondandosi verso la sua stanza e l' altra fece lo stesso con più calma a prepararsi.
Quando fu sola guardò verso la finestra, mentre il sole faceva già la sua scomparsa dietro i palazzi del quartiere.
-Forse non è poi una cattiva idea dopo tutto.-

 

 

 

 


SPAZIO AUTRICI:


-Gentili lettori e lettrici, è bello rivederci in questo ennesimo capitolo!-
 
*silenzio tra il pubblico* 
-Ehm...Fuxi?-
-Sì?-
-Come mai mi sembra di sentire i grilli in studio?-
-Come possono applaudire a una conduttrice tappata come Amleto?-
*madoka si guarda addosso con un teschio in mano*
-Pensavo fosse carino ed evocativo.-
-E poi dici a me!Vai a cambiarti e mettiti qualcosa di decente!-
-Sì signora...-
*abbassa la testolina e se ne va dietro le quinte*
-Bene, nel mentre che aspettiamo quella svitata di una mia collega...-
*non termina la frase che spunta qualcuno sul palco vestito di bianco e rosso con un cappuccio a becco*
-Ehi, che stai facendo di bello?-
-Ezio!Che fai qui? Non dovresti essere nei tuoi camerini?-
-Mi piacerebbe, ma c'è un piccolo problemuccio...-
*da dietro le quinte si avvertono dei rumori molesti e spuntano correndo Altair e Desmond*
-Ezio scappa!Arriva la comitiva!!!-
-Comitiva?!-
*un branco di fangirl corre dietro ai tre assassini e spiaccicano sul palco fuxi che ne esce mezza viva e mezza morta*
-Eccomi di ritorno!Oh che bello, il pubblico si sta divertendo!Cosa hai fatto per farli ridere co...-
*madoka si blocca dopo essere ritornata in scena *
-Fuxi?Tutto a posto?-
-Termina tu...per favore...devo andare a compiere un omicidio più tardi...-
-Ok...ringraziamo i nostri cari  Natalie95 e Volpotto per aver recensito e messo tra i preferiti/seguiti la storia.Ovviamente vi aspettiamo in tanti a seguirci.-

A PRESTO!!!!


  
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