Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: FairyFrida    19/11/2012    1 recensioni
« È forse prevista neve per domani? » gli chiese divertita facendogli cenno di lasciarla entrare.
« Oh, Harvey, non cercare di fare la spiritosa con me » ghignò Fred. « Stava su per miracolo, quella maledetta persiana; era ora che qualcuno la sistemasse. Vieni, ti ho preso delle ciliegie »

Tanti auguri, Cri! ♥
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Lakehouse {where we are, where we are}





Alla mia gemella,
che oggi compie gli anni;
happy birthday, my love!







C’era una casa, sulle rive del lago; d’estate il profumo dei faggi che vi crescevano attorno riempiva l’aria, e Christine puntualmente starnutiva, infastidita dal pungente odore dei pollini.
Quel pomeriggio, come ogni altro giorno in cui non era impegnata nelle stalle dei cavalli o con i compiti per le vacanze estive, aveva saltato con un balzo la staccionata e attraversato il declivio che scendeva al lago, la gramigna che le solleticava i polpacci. La casa era lì come lo era da sempre, disabitata da tempo immemore, l’edera che si abbarbicava su una delle facciate; ma Cri notò subito un dettaglio differente da ciò a cui era abituata, e prima che potesse rendersene conto stava già sorridendo.
« Fred? » chiamò, non appena raggiunse il piccolo portico antistante all’ingresso.
« Ehi » la salutò lui, spalancando immediatamente la porta cigolante. Probabilmente la stava aspettando, di solito impiegava almeno cinque minuti prima di comparire sull’uscio. Aveva un sorriso smagliante che Christine non poté fare a meno di notare.
« È forse prevista neve per domani? » gli chiese divertita facendogli cenno di lasciarla entrare.
« Oh, Harvey, non cercare di fare la spiritosa con me » ghignò Fred. « Stava su per miracolo, quella maledetta persiana; era ora che qualcuno la sistemasse. Vieni, ti ho preso delle ciliegie »

*



L’avevano scoperta lei e Fred quella casa, quel giorno di marzo in cui la pioggia torrenziale li aveva colti di sorpresa mentre si lanciavano una Pluffa sgonfia volando sul lago a pelo d’acqua. Il brivido era qualcosa che da sempre faceva parte dei loro pomeriggi insieme: « Se non c’è brivido non c’è divertimento » sentenziava sempre Fred dall’alto di quella sedicente saggezza che Christine adorava contraddire. Se c’era una cosa in cui era brava, questo era cercare di tenere testa a Fred - riuscirci, ovviamente, era un altro paio di maniche.

*



« Sai, non credevo l’avrei mai detto, ma quest’anno ho davvero sentito la mancanza di questo posto » disse Fred, spaparanzandosi sulla poltrona che aveva trafugato dalla cantina della Tana e passando a Christine un pacchetto di carta.
« È perché non c’è nessuno a controllarti e a dirti cosa puoi o non puoi fare » rise Cri addentando una ciliegia e sputandone l’osso dalla finestra.
« Sì, suppongo sia questo il motivo » approvò Fred alzandosi e andando a guardare a che distanza era caduto il nocciolo. « Oh, Harvey, puoi fare di meglio. Scommetto che riesco a lanciare il mio nel lago »
« Sfida accettata » approvò Christine posando una manciata di ciliegie sul davanzale.

*



Aveva sempre pensato che in quella casa regnasse un’influenza particolare, intima e benigna, ma se si trattasse di una sua personale sensazione o se anche Fred la condividesse non era mai riuscita ad appurarlo, né aveva mai osato chiederglielo. Ma quel pomeriggio di luglio, finalmente, ne ebbe la conferma.
Successe mentre stavano uscendo per andarsi a sedere lungo il lago, euforici ed estenuati dopo aver lanciato più di trenta noccioli oltre la stretta scia di sabbia grezza che ricopriva le rive melmose. Sotto la pressione dei loro passi il pavimento pareva sussurrare promesse e desideri incomprensibili alle loro orecchie, mentre fuori il vento caldo frusciava tra le fronde dei faggi. Fred stava ancora ridendo del suo ultimo vano tentativo di centrare un legno galleggiante, la bocca piegata in un sorriso sghembo e i capelli disordinati sopra la fronte.
Fu esattamente in quel momento che Christine sentì il suono di qualcosa che andava al suo posto, come una chiave nella giusta toppa o l’aggiunta dell’ultima tessera a un puzzle quasi completo; quella stessa tessera che aveva sempre avuto davanti e che tuttavia le era sempre sfuggita, ora l’aveva in pugno, stretta tra le dita: era Fred che aveva sempre fatto di quella casa un posto speciale, era la sua presenza che rendeva accogliente il piccolo soggiorno e stregati i granelli di polvere che filtravano dal soffitto nei pomeriggi d’autunno.
« Potremmo provare a prendere qualche pesce; da qualche parte dovrei avere ancora la canna da pesca di zio Bilius » stava dicendo lui, ma Cri lo ascoltò a malapena, rapita per la prima volta dalle sue mani che andavano a ravvivare i ciuffi ribelli. Percepiva qualcosa di nuovo dentro di sé, come un fuoco che ardeva e le serrava il cuore in uno strano magone; e anche se era una sensazione nuova, si chiese se mai sarebbe riuscita a spegnerlo, quel fuoco che si era acceso così all’improvviso in un momento all’apparenza tanto insignificante.
« Giù » sussurrò Fred strattonandola da una mano e risvegliandola dal torpore confusionale in cui era caduta. Christine lo osservò perplessa, un barlume di inquietudine nello sguardo, ma lui si limitò ad indicarle il faggio di fronte alla casa, sotto al quale una volpe annusava indisturbata tra le foglie del sottobosco.
« È importante conquistarsi la sua fiducia » spiegò Fred bisbigliandole tra i capelli. « Non vorremo farla allontan- ehi, che shampoo usi? È buono »
« Che scemo che sei » rise Christine, cercando di dissimulare l’effetto che la sua voce le aveva prodotto, così vicina al suo orecchio che le labbra di Fred avevano quasi accarezzato la sua pelle. Trovò incredibile, quasi impossibile, come un’ora prima scherzassero normalmente fianco contro fianco e come invece in quel momento percepisse un fremito elettrizzante ogni volta che lui parlava o la sfiorava.
« Pensi davvero che io sia scemo? » ripetè Fred, l’ombra di un ghigno sulla sua bocca e nelle sue iridi azzurre. « Ora ti dimostrerò che non lo sono affatto »
Il suo sguardo si fece serio, e Christine non potè fare a meno di preoccuparsi.
« Che vuoi fare? » domandò, un tono di nervosismo nella voce innaturalmente acuta.
Ma Fred, come suo solito, non si perse in spiegazioni, e prima che Cri facesse in tempo a spostarsi, si avvicinò furtivo al suo viso e le schioccò un bacio sulle labbra.
« Lo vedi? Solo uno scemo si sarebbe lasciato sfuggire un’occasione simile » ghignò; ma non fece in tempo a dire altro che Christine gli aveva passato un braccio dietro la nuca e lo stava di nuovo baciando. Non sapeva nemmeno lei da dove provenisse tutta quell’intraprendenza; l’unica cosa di cui era certa era che quando le loro labbra si erano sfiorate, il fuoco che ardeva dentro di lei aveva ruggito come un sole in fiamme durante il tramonto, come un incendio divorante in una foresta di querce.
« Harvey, da quanto tem- » cercò di dire Fred, ma l’irruenza di Cri gli impedì di completare la frase; sorrise quindi compiaciuto sulla sua bocca e con un braccio le cinse la vita.
Rimasero lì tutto il pomeriggio, seduti sulle scale della casa sul lago con i piedi intrecciati sui gradini, ridacchiando e sussurrando; e quando la volpe si allontanò erano troppo assorti per accorgersene.











~





Frida’s corner ~
Happy birthday to you, happy birthday to you, happy birthday Cristina, happy birthday to you!

Comunicazione di servizio: avete appena finito di leggere una Cred (Fred Weasley/Christine Harvey), scritta per il compleanno della mia meravigliosadorata gemella in rima. Per l’occasione qui con me c’è nient’altri che Oliver Phelps, il quale molto galantemente sta cercando di sbattermi via dalla tastiera per fare gli auguri in privato alla sua CristinaFromMaranello. ♥
Spero che questa... cosa sia piaciuta a voi che l’avete letta (e anzi, colgo l’occasione per ringraziare Cat che come al solito mi ha incoraggiata con parole tanto carucce), ma soprattutto spero sia piaciuta a Cri; tieni sempre presente che io sono la donna del Fluff (per l’Angst c’è Marti ù_ù ), ma se questo non bastasse per perdonarmi sei autorizzata - anzi, caldamente invitata - a montare su un treno e a venire a insultarmi per averti fatto un regalo così insulso. E comunque sappi che questo è solo un misero anticipo, a gennaio festeggiamo poi come si deve :3

Piccole precisazioni - sì, pensavate che me ne sarei dimenticata, vero? Prima: sia il titolo che alcuni riferimenti all’interno del testo sono citazioni di questa splendida canzone degli Of Monsters And Men, Lakehouse - DA ASCOLTARE. Seconda: non credo esista un lago nei pressi di Ottery St. Catchpole; so che c’è un fiume, magari c’è anche un laghettino, ma un lago vero e proprio no. Fingiamo ugualmente che ci sia. Terza: lo so, chi ha letto la mia Sirius/Alice avrà ritrovato anche qui la mia malsana passione per gli sputi dei noccioli di ciliegia; perdonatemi, ma evidentemente la mia mente bacata la trova un’attività divertente.
Ancora auguri, Cri; ti voglio bene.
Fri


   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: FairyFrida