'LIAM PAYNE, LA STAR DEI ONE DIRECTION DECEDUTA'

Rilesse quelle parole così tante volte che se fosse stato possibile le avrebbe consumate con gli occhi.

Odiava i giornali, per il fatto che parlavano solo di politica, di morti, di guerre, di attrici che si fanno mettere in cinta dal primo che trovano che abbia un po’ di soldi, ma da quando era arrivato in quella casa,per l’incidente e il problema alle gambe, se li trovava ogni mattina sul comodino accanto al suo letto, all’inizio gli dava fastidio, ma spesso, annoiato, si metteva a sfogliarli cercando qualche notizia su loro. E spesso ne trovò, per questo prese l’abitudine di controllare i titoli ogni mattina.

Tornò a fissare quelle parole senza poterci credere, senza volerci credere, Liam James Payne, il suo migliore amico, era morto. Perché? Se lo chiedeva anche lui, perché Liam? Perché non prendersi lui, vecchio, senza la capacità di camminare, senza la speranza di riavere una vita come prima? No, non poteva essere vero, quello non poteva essere stato il loro addio. Spostò la sedia a rotelle fino ad arrivare al comodino, aprì il cassetto e ne trasse fuori un pacco di carta, lettere, le lettere che lui, Liam e i ragazzi si erano scambiati da quando aveva dovuto lasciare la band e andare in quel dannato ospedale. Dal giorno dell’incidente. Ne prese alcune ed iniziò a rileggerle, mentre nella testa si ripeteva di non piangere, di essere forte, ma senza poter fare niente le lacrime iniziarono a sgorgare dai suoi occhi macchiando le lettere.

Alzò gli occhi color caramello verso la ragazza appena entrata in camera con le medicine che doveva assumere giornalmente. Appena lo vide in quello stato la ragazza gli corse incontro chiedendo il perché di quelle lacrime, poi, vedendo il giornale posato sul tavolo, capì e abbracciò il vecchio seduto sulla sedia.
-Perché lui? Perché?- singhiozzo il vecchio tra le braccia della giovane. – Non lo so … non lo so. –
Zayn alzò gli occhi pieni di lacrime fissando quelli della ragazza, azzurri, limpidi.
-Non lo dimenticherò mai … - fissò il vuoto con gli occhi persi, mentre immaginava la figura di Liam entrare dalla porta come faceva abitualmente ogni settimana e salutarlo, ma sapeva che non sarebbe successo mai più. – Mi ricordo, la prima volta che l’ho visto … che li ho visti. Quel giorno ad x-factor, quel giorno in cui ci chiamarono su quel palco, non potevamo sapere cosa sarebbe successo, non potevamo sapere che saremmo diventati da cinque sconosciuti, cinque fratelli inseparabili … eppure … appena li vidi capì che non erano come tutti i ragazzi, capì che ognuno di loro aveva qualcosa di speciale … qualcosa di unico. Chi l’avrebbe mai immaginato che saremmo arrivati in cima alle classifiche mondiali, che avremmo raggiunto il successo? Noi, cinque ragazzi … quante ne ho passate con loro, quanto abbiamo riso, quanto ci siamo divertiti, ma anche quanto abbiamo pianto per il nostro sogno, per le critiche, per chi cercava di buttarci giù … ma insieme, noi e le nostre ragazze, le directioner, ce l’abbiamo sempre fatta, e li ringrazio per avermi fatto diventare il ragazzo  che sono ora, li ringrazio per aver fatto parte della mia vita, e ringrazio la vita per avermeli fatti conoscere. E ti svelo un segreto, Karen, nemmeno ora, nemmeno ora che Liam ci ha lasciati, nemmeno ora che ho smesso di cantare per l’incidente, nemmeno ora che siamo vecchi gli One Direction finiranno, finchè un nostro disco girerà nello stereo di qualcuno, finchè una ragazza canticchierà ancora le nostre canzoni, finchè una donna ci porterà nel suo cuore, gli One Direction esisteranno, continueranno ad esistere, nei cuori delle persone.