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Autore: acculturazione    19/11/2012    2 recensioni
Ciao, questa One-shot racconta del momento in cui i Malandrini decidono di diventare animaghi per stare vicino al loro amico, e dei loro ragionamenti riguardo le sembianze da prendere :)
Se decideste di leggere, vi inviterei a recensire ^.^
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: I Malandrini
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Lui ne aveva bisogno, loro erano pronti.

 
 
-Adesso ci dici cosa diamine hai in mente! – disse minaccioso James al migliore amico.
- Appunto, io devo anche fare i compiti di Rune Antiche. – rincarò prontamente Remus, immusonito.
- Lascatelo parlare ragazzi! – li zittì entrambi Peter, mentre pendeva letteralmente dalle labbra di Sirius.
- Posso? – chiese quest’ultimo scocciato.
- Mhhh. – fu la risposta incomprensibile di Remus, e Sirius parve prenderlo come un assenso.
- Allora... – iniziò, ma si bloccò subito alla ricerca delle parole più adatte. – si tratta della luna piena. – il non proprio celato senso nascosto fu subito colto dai tre amici, che immediatamente si rizzarono a sedere interessanti, e un po’ agitati.
- Noi siamo i Malandrini.. e lo saremo per sempre. Saremo per sempre noi quattro, per me, dobbiamo stare vicino a Remus e al suo... – di nuovo Sirius si interruppe incapace di trovare i termini adatti -... piccolo problema peloso. – gli venne subito in aiuta James, con un sorriso. – Ecco quello.  È un po’ che cerco un modo per, appunto, riuscire a stargli accanto senza rischiare la pellaccia. E oggi a Trasfigurazione ho trovato la soluzione! – concluse trionfante. Per qualche secondo gli altri tre rimasero in silenzio, poi Remus si sentì in dovere di intervenire.
- Sirius, perché questo modo che hai trovato, anche se non l’ho ancora sentito, mi sembra assurdamente pericoloso, stupido, immorale, illegale e contro le regole?– chiese, lievemente arrabbiato, sia James che Sirius scoppiarono in una sonora risata.
- Beh amico, perché mi conosci, ovviamente! – esclamò il ragazzo dandogli una manata sulla spalla.
- Oh, fantastico. – commentò sarcastico Remus, alzando gli occhi al cielo.
- Eddai Sirus, adesso non ci tenere sulle spine, qual è quest’idea? – li interruppe tutti Peter ansioso, mentre si mordicchiava le unghie.
- Beh, sono stato illuminato mentre eravamo a Trasfigurazione, e la McGranitt si è trasformata in soriano... rullo ti tamburi... – disse per aumentare la suspance  -Diventeremo animaghi! – esclamò infine trionfante, tutto felice come se avesse appena catturato il Boccino della vittoria alla finale del Mondo. Di certo non si aspettava le reazioni che ebbero gli altri. Il viso di Remus divenne soltanto una maschera di cera gelida, non si capiva se fosse più arrabbiato o spaventato. James si bloccò, il sorriso che gli si era formato sulle labbra nell’attesa delle fantastica idea dell’amico stava sbiadendo lentamente. Peter era immobilizzato dallo stupore, e probabilmente anche dal terrore.
- No. – si sentì poi la voce bassa e vibrante di mille emozioni di Remus.
- Si invece! – esclamò forte James, una volta riscossosi dalla specie di trance in cui era caduto.
- Così mi piaci, Potter! – disse felice Sirius che iniziava a temere di non aver neanche un alleato.
- Non potete... è pericoloso imparare, e ci vogliono anni, ed è contro le regole, e siccome siete minorenni lo dovrete fare di nascosto, potrebbero espellervi... e in ogni caso sarebbe troppo imprudente passare la luna con me, correrei il rischio di farvi del male. – disse Remus, aveva paura ed era preoccupato adesso, non c’era più traccia della rabbia di prima.
- Certo che possiamo. Noi impareremo! Ci informeremo su tutto e cercheremo di farlo nel minimo della sicurezza.- lo tranquillizzò James sicuro. Aveva deciso. L’avrebbe fatto.
- E poi mi sono informato. A quanto pare i Lupi Mannari hanno nel loro DNA solo il bisogno di mordere e uccidere gli umani. Gli altri animali non gli fanno ne caldo ne freddo... ho fatto qualche ricerca ieri e ho scoperto che non c’è alcun precedente ma che a quanto pare, nel 1920 o giù di li, un Guaritore famoso ha formulato l’ipotesi che se un Lupo Mannaro sta in contatto con un animago trasformato è in qualche modo più umano. L’ipotesi non è mai stata provata in quanto considerata troppo pericolosa... la proveremo noi! – si mise a dire Sirius parlando come se fosse un libro stampato. Si era impegnato tanto per quel “progetto”, ci teneva davvero e Remus lo capì, gli vennero le lacrime agli occhi nel vedere la profonda passione con cui l’amico parlava, lo faceva solo per lui e la cosa lo commuoveva, e lo commuoveva anche l’immediata adesione al piano di James, sempre pronto a rischiare tutto per un amico.
- Lo vogliamo dare ai voti? – chiese James convinto, fingendo di non vedere gli occhi lucidi di Remus.
Ma nel frattempo nessuno si era reso conto del lungo silenzio di Peter. Lui si mordicchiava furiosamente le unghie. Non voleva. Cioè si, voleva aiutare Remus, ma non voleva certo rimetterci la pelle solo per stargli vicino una notte al mese! In più lo sapeva che era pericoloso, e lui non era abbastanza bravo per fare una cosa del genere... forse Sirius e James si, ma lui no.
Eppure non poteva di certo dire loro che non ci stava, che si ritirava, avrebbe fatto la figura del codardo... ma lui lo sapeva, che in realtà era un codardo. Non di certo un Grifondoro.
-Ovvio, io ci sto! – disse subito Sirius alzando la mano, tutti i ragazzi presenti nella Sala Comune si voltarono divertiti verso il “bel Black” che si comportava in modo strano, ma lui li ignorò.
- Io anche, naturalmente. – si aggiunse prontamente James, facendo uno di quei suoi sorrisoni affascinanti a cui di solito Lily rispondeva con una smorfia. I due si voltarono contemporaneamente verso Peter, mentre Remus si mordeva la lingua per evitarsi di insultarli.
- C-certamente c-ci sono anche io.. r-ragazzi. – si costrinse a dire, mentre ogni cellula del suo corpo gli urlava che non doveva.
- Ragazzi, vi prego no... – li implorò Remus, consapevole che oramai i suoi amici avevano preso una decisione, e non l’avrebbero cambiata.
- Mi dispiace amico, ma le regole sono le regole: vince la maggioranza... diventeremo animagus. –concluse trionfante James. – Beh, adesso credo che andrò a letto, sono stanchissimo, ci vediamo domani. – aggiunse poi alzandosi in piedi e dirigendosi verso il Dormitorio, e Sirius e Peter lo seguirono immediatamente, mentre Remus rimaneva a fare i compiti di Rune Antiche.
 
 
Remus era seduto rigido su una poltrona davanti al fuoco, i compiti di Rune Antiche abbandonati sul tavolo, lo sguardo perso in pensieri troppo dolorosi.
Loro non potevano –anzi potevano, perché l’avrebbero comunque fatto, lo sapeva- loro non dovevano diventare animaghi, era pericoloso e si sarebbero potuti fare molto male. E lui ne sarebbe stato responsabile per sempre, chissà se Silente l’avesse scoperto? L’avrebbe espulso sicuramente, avrebbe dovuto espellere tutti loro, ma soprattutto lui, perché stava permettendo a quei tre scellerati di diventare animaghi non registrati internazionalmente... e poi, loro neanche sapevano dei rischi che correvano tentando ripetutamente di trasformarsi... per non parlare di quell’assurda teoria di Sirius che se un Lupo Mannaro sta con degli animaghi trasformati non è poi così bestia.
Ma almeno con se stesso doveva ammetterlo, gli piaceva l’idea, aveva ragione Sirius, aveva bisogno di qualcuno durante le sue trasformazioni, era troppo per lui doversi mordere a sangue tutti i mesi, necessitava del sostegno dei suoi migliori amici.
 
 
James teneva stretti gli occhi sdraiato nel letto, e viaggiava nel buio all’interno delle sue palpebre, perché odiava sentirsi così vulnerabile quando li teneva aperti e non distingueva gli oggetti.
Era intrigato da questa nuova avventura. Non vedeva l’ora. E a parte il fatto che lo esaltava il pensiero di diventare assieme ai suoi amici il più giovane animagus non registrato del mondo, sapeva che era la cosa giusta da fare. Sirius aveva ragione, Remus aveva bisogno di tutti loro durante la luna piena, non poteva continuare a mordersi selvaggiamente, rischiava grosso.
Decise: un cervo. Sarebbe diventato un cervo a suo piacimento, non è fantastico? Un cervo si, perché il cervo è il re della foresta come il leone è il re della giungla. Un cervo, imponente e calmo allo stesso tempo, che dimostra la sua forza attraverso la grandezza delle sue corna, un cervo per combattere. E poi si sa, i cervi lottano a cornate per le cerve, e lui aveva intenzione di darsi da fare per Lily, e l’avrebbe conquistata,  alla fine.
Ma soprattutto, sarebbe diventato un cervo, per stare vicino a Remus.
 
 
Sirius era sdraiato a letto ed osservava il soffitto del Dormitorio come se vi fossero proiettate una serie di immagini interessanti, in realtà rifletteva, furiosamente concentrato.
Finalmente aveva avuto il coraggio di dire la sua teoria ai Malandrini. Finalmente era riuscito ad affrontare la rabbia che si aspettava da Remus. Voleva farlo, sapeva che James sarebbe stato con lui, e sapeva che anche Peter avrebbe accettato dopo un paio di titubanze. Era felice, era pronto a mettere tutto l’impegno in quel progetto, come ne aveva messo nelle complicate ricerche sull’argomento.
Sarebbe diventato un cane. Un bel cane nero, più veloce e più potente di qualsiasi altro animale domestico. Sarebbe diventato un tenero segugio pronto a ringhiare a chiunque avesse minacciato di toccare uno qualsiasi dei suoi amati amici.
Era pronto a mettere tutto se stesso per imparare a  trasformarsi, era pronto a rischiare per Remus, perché glielo leggeva negli occhi ogni giorno dopo la luna piena. Lo vedeva in quella stanchezza e in quelle rughe premature, lo vedeva nelle profonde cicatrici che si trovava sul corpo dopo aver passato notti intere a mordersi e a ululare, lo sentiva nella sua voce triste e spaventata quando li salutava per andare nel Platano Picchiatore, lo percepiva: aveva bisogno di loro.
 
 
Peter non faceva che cambiare nervosamente posizione a letto, si rotolava di qua e di la sempre più scomodo, sempre meno stanco, occupato a compiangere la sua stupida codardia.
Non voleva. Non voleva ma doveva. Doveva assolutamente perché se no non sarebbe più stato loro amico. Cioè, lui era diventato un Malandrino per puro caso, e ne era più sorpreso lui di chiunque altro, ma se si fosse rifiutato loro non l’avrebbero più voluto. Ma aveva paura, lo sapeva che era solo un codardo, però non poteva farne a meno. Faceva parte del suo DNA, avere paura, lasciare il pericolo e le difficoltà agli altri. Si, era solo un vile.
Ma se proprio lo doveva fare, sarebbe diventato un topo. Un ratto per scappare in ogni situazione, per fuggire nei buchi senza essere visto, per nascondersi prontamente in ogni angusta fessura da sorci.
Si, era solo un vile. Ma sarebbe stato un vile-topo, pronto a darsi alla fuga se solo la situazione fosse diventata troppo pericolosa per i suoi gusti.
Si, era solo un vile.
 
 
 
 
 Ave, persona che ha letto tutta questa spatafiata :) da dove mi è venuta? Uhmmm, a dire il vero avevo una gran voglia di scrivere su James e Sirius, e sulla loro amicizia... ma poi mi sono resa conto, che Remus e (purtroppo) anche Peter sono parte integrante di quest'amicizia.. ho iniziato a riflettere sui possibile rapporti fra i quattro Malandrini, e ho deciso di sviluppare la trama di questa One-shot sulla decisione di diventare animagus per Remus, e seguentemente di concentrarmi sull'introspezione di ogni Malandrino rispetto alla scelta presa :)
beh, vi invito a dirmi che ve ne pare, un bacione, Fede
  
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