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Autore: Nivees    19/11/2012    7 recensioni
[Ib]
Sapeva benissimo di esserci stata quando era ancora una bambina, insieme a sua madre, suo padre e Mary, eppure se solo provava a ricordare i momenti che aveva passato in quella galleria, le veniva solo un gran mal di testa e nella sua mente c'era solo il buio totale. Niente colori, niente immagini, niente dipinti o quadri e sculture. Non ricordava niente.
{ Garry / Adult!Ib }
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Garry, Ib
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Garry. *s'accascia*
Ho appena finito il gioco, e ovviamente - dato che mi è stato riferito che ci sono molteplici finali - io ho sbloccato il peggiore, Forever Together, dove, giustamente, il mio personaggio preferito muore. Logico. *soffre*
Ah, ho il coraggio di rigiocarci ancora e ancora solo per il gusto di avere il mio tanto agognato happy ending, e lo avrò dannazione. A costo di starci tutta la vita (?). Ma aspettando ciò, emotivamente istabile post trauma da finale a questo bellissimo gioco, ho avuto il bisogno impellente di scrivere qualcosa di fluff (no, niente angst o simile, a quello è bastato il gioco) su Garry e Ib. Un Adult!Ib, benissimo. Perché lei è sopravvissuta, lei è viva, e non può aver dimenticato proprio tutto, no? No? Soprattutto se ha sempre tra i piedi quella Mary che io ammazzerò in qualche modo.
Bene, spero che apprezzerete (e ignorate lo sclero sopra, per favore) questa sciocchezzuola e che mi facciate sapere cosa ne pensate.
Enjoy it!
Niv.


ps: titolo preso dall'omonima canzone dei Within Temptation, con la sola aggiunta di 'blue'. Tutte le notizie riguardante il quadro The Hanged Man sono prese dal gioco stesso. Insomma, chi ci ha giocato lo sa!





The truth beneath the blue rose
 

Ib non ricordava affatto quel posto.
Sapeva benissimo di esserci stata quando era ancora una bambina, insieme a sua madre, suo padre e Mary, eppure se solo provava a ricordare i momenti che aveva passato in quella galleria, le veniva solo un gran mal di testa e nella sua mente c'era solo il buio totale. Niente colori, niente immagini, niente dipinti o quadri e sculture. Non ricordava niente.
Come allora, anche quel giorno c'era una mostra sulle opere di Guertena.
Nonostante fossero passati molti anni, Ib era certa che mai e poi mai avrebbe dimenticato una mostra di quel genere, in grado di mettere addosso a chiunque osservi quelle immagini, un senso di inquietudine che difficilmente si ignorava.
E poi a lei piaceva l'arte. Quelle opere erano di una bellezza particolare, era più che certa che era impossibile non ricordarsi proprio niente. Eppure era così.
Camminò lentamente tra i bianchi corridoi illuminati. Non c'era molta gente e il silenzio - a parte qualche lamento da parte di un bambino annoiato - regnava sovrano; sembravano tutti troppo occupati a capire la magnificenza di ogni opera, immaginando cosa potessero significare per l'autore piuttosto che commentare il tutto ad alta voce.
Si sentì persa. La sensazione che sentiva non era affatto bella, era come se avesse paura.
“If you need help... I'll come running...”.
Sobbalzò e si girò di scatto, non vedendo però nessuno alle sue spalle. Poco lontano da lei, c'era solo un ragazzo dai buffi capelli e vecchi vestiti osservare assorto un quadro in particolare. Diede un ultimo sguardo a destra e a sinistra, ma continuò a non vedere nessuno a parte loro due, e ciò le provocò un brivido lungo la schiena - sembrandole tutto molto familiare - convinta al cento per cento di aver sentito una voce sussurrarle quelle parole nell'orecchio.
«Vuoi guardare anche tu?» chiese il ragazzo, allontanandosi appena dal dipinto per poterle fare spazio, «Questo è un bel quadro. Ricordo che anche la prima volta che sono stato qui, ho passato molto tempo a contemplarlo».
Non rispondendogli, Ib si accostò a lui portando lo sguardo cremisi sull'opera. Diversamente da come la pensava l'uomo accanto a lei, quel quadro proprio non le piaceva. The Hanged Man non era un bel vedere, quel viso smorto a testa in giù, sofferente, le metteva persino più inquietudine del resto dell'esposizione.
«A me non piace» mormorò appena, convinta che lui non fosse riuscito a sentirla.
Ma si ricredette, quando le si rivolse nuovamente, con un lieve sorriso ad increspargli le labbra, «Perché no?» domandò, con curiosità, «Sai, ho imparato molto delle opere di Guertena fin dalla prima volta che ho visto questa esposizione. Ho saputo che questo quadro è stato dipinto solo per riempire una pagina di una rivista su cui Guertena stesso lavorava. Una volta che questo è diventato famoso e rinomato, è stato venduto per un tempo limitato come una carta per i tarocchi», abbassò gli occhi, e il suo sorriso tremò leggermente, «Attualmente, è impossibile trovare questa carta» terminò, portandosi pensieroso una mano al mento.
Quel ragazzo sembrava sapere così tanto su Guertena, forse un po' troppo. Non aveva mai sentito quella storia prima di allora, ma secondo le sue parole, doveva aver imparato tutte quelle cose durante l'esposizione avvenuta quando era bambina. Che, forse, anche lei ne era a conoscenza, ma che purtroppo avesse - come tutto il resto - dimenticato?
«Continua a non piacermi».
La sua risata leggera e appena accennata la sorprese, ma non ne fu irritata. Era bella, quella risata, così come il suo sorriso. Stuzzicava qualcosa nella mente di Ib, ma per quanto si sforzasse continuava a non ricordare niente.
Forse l'aveva incontrato anni prima, quando era bambina. Per questo le ricordava qualcosa.
«Facciamo così» disse poco dopo, porgendole una mano, «Ti farò da guida, va bene? Così vedrò di farti apprezzare meglio ogni opera, con qualche curiosità in più».
Non seppe nemmeno lei stessa perché, ma si ritrovò quasi d'istinto ad accettare quella mano, a stringerla tra le sue dita come se lo avesse fatto altre volte prima di allora. Ricambiò appena il sorriso, annuendo e seguendolo attraverso i corridoi dove ogni tanto compariva qualche persona che contemplava rapita un quadro e una scultura.
«Oh, che sbadato» esordì qualche minuto dopo, «Non mi sono nemmeno presentato: io sono Garry. Piacere di conoscerti!».
«Piacere mio. Il mio nome è Ib».
Intravide appena, all'angolo di una sala, dentro ad un vaso grigio appoggiato su un tavolo di vetro, una rosa blu aprirsi lentamente, spalancando i petali in tutta la loro bellezza, proprio come se restare a contatto con l'acqua l'avesse fatta rinascere e crescere sana e forte. Come se prima fosse morta, e adesso fosse guarita.
Ma Ib scosse il capo, scuotendo lievemente la testa. Non voleva più pensare.
Ora quella mostra non le metteva più paura.

  
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