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Autore: marys_2503    19/11/2012    3 recensioni
Uomo e lupo. Le due facce della stessa medaglia. Ecco cosa ha scelto Ruby di essere, l'uno e l'altro, e in una notte come tante altre, molte paure si possono superare.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cappuccetto Rosso/Ruby
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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moonlight Moonlight

La luna è piena questa sera. E' una luna che diffonde la sua luce su ogni cosa intorno a me. E' una luna che odio, ma che è parte di me.
Corro.
Corro e sento il vento tra i capelli, le foglie sotto i piedi, l'odore della terra e della resina degli alberi.
I miei sensi si risvegliano, quando sono nel bosco. Gli alberi fitti fanno entrare poca luce , ma io, al buio, ci vedo benissimo. Vedo i dettagli che gli occhi degli altri non riescono a vedere. Come non riescono a percepire il diverso, il chi non è come loro.
E io, non sono affatto come loro. Mi danno la caccia. Sento le loro voci, ma sono più veloce.
Supero con agilità i tronchi morti caduti a terra e ricoperti di muschio, supero le pozzanghere e i rivoli d'acqua. Domino gli istinti che sono propri degli animali, non voglio essere come mia madre, che diceva di lasciare che l'animale si liberi totalmente. Voglio dominarlo, non essere dominata. Voglio la libertà. Voglio poter scegliere chi essere e come esserlo.
Le voci si sono spente nell'immensità della foresta.
Rallento la mia corsa, tendo le orecchie e finalmente posso rilassarmi. Mi avvicino ad una pozza e mi specchio. Due occhi come fari nella notte, il pelo lucido bagnato dall'acqua e della luce della luna, i denti bianchi e appuntiti. Sono io. Sono il lupo.
Riprendo il mio cammino, anche se non so dove sto andando ma non ho paura, il bosco è casa mia.
Anche stanotte, come tutte le altre volte, dovrò cercarmi un riparo dove andare a dormire.
Il mio naso fiuta qualcosa. Seguo la traccia , che mi porta in una radura . Sono scoperta, ma quell'odore metallico mi trascina. Supero la tomba di mia madre, c'è ancora il paletto con la luna disegnata sopra ma non posso fermarmi, è pericoloso.
Continuo ad avanzare e vedo una sagoma seduta sotto un albero di pino. Mi avvicino nell'ombra. E’ una sagoma piccola, forse un bambino. Mi avvicino ancora e a quel punto sento indistintamente l'odoro del sangue.
Il lupo che c'è in me vuole attaccare. Ma io sono più forte. Mi avvicino ancora, il bambino è impaurito e si mette a piangere, urla.
Mi siedo per fargli capire che non voglio fargli del male. Lui sembra capire e mi tende una mano , tremando. Gliela lecco e mi faccio accarezzare la testa. Non sono un cane domestico, mia madre non avrebbe approvato ma io non sono lei.
Faccio compagnia al bimbo, cerco di scaldarlo con il mio calore.
All'improvviso le sento di nuovo le voci e poi vedo dei fuochi. Voci umane che urlano e hanno delle torce.
Non so cosa fare: lascio qui il bambino da solo, o scappo? Possono essere persone del suo villaggio che lo vengono a cercare oppure persone che hanno altri scopi e di sicuro non benevoli.
Mi metto nella posizione di attacco e aspetto. Pochi minuti dopo eccoli li. Accerchiati con le loro torce , con le loro spade, con la paura negli occhi.
-Il grande Lupo!- urla qualcuno -Guardate ha ferito il bambino! Uccidiamolo!- Grida qualcun'altro.
Già bella specie quella umana. Preferiscono uccidere piuttosto che cercare di capire. Perchè il diverso fa paura.
Il bambino si è alzato ma è caduto subito. La ferita è profonda e non riesce a stare in piedi. Gli uomini avanzano tenendo le torce in avanti. Come se servisse quello per abbattermi o farmi scappare.
Arretro verso il ragazzino. Si fermano tutti, trattenendo il respiro. Pensano che lo voglia uccidere. Invece lo annuso , lo lecco, lo spingo con la zampa e cerco di fargli forza. Gli uomini intanto , capendo che non voglio fargli del male, abbassano le torce, qualcuno si fa avanti.
Continuano a non fidarsi -Piccolo, tutto a posto? tua madre ti cerca. E' preoccupata!-
-Sto bene!- disse il piccolo  -Il lupo mi ha aiutato non fategli del male!- l'uomo mi fissò e ricambiai lo sguardo. Era diverso adesso, non sentivo più la sua paura. -Forza andiamo a casa- l'uomo lo prese in braccio e si avviarono , insieme agli altri, nel buio della foresta.
Devo tornare anche io a casa, altrimenti la nonna si preoccuperà. Corro tra gli alberi, aspirando profondamente l'aria fredda della notte, gli ultimi istanti di libertà. Arrivo davanti alla vecchia casa, le luci sono accese. Un ululato riecheggia ai margini del bosco.
-Ti aspettavo nipote... forza entra!-  La nonna si affaccia alla porta con il suo scialle addosso, l'immancabile balestra e il mio mantello rosso. Entro e porto un pò di terriccio in casa, mi stendo accanto al fuoco. La nonna mi copre con il mantello. Il legno del pavimento è caldo accanto al fuoco, mi alzo e sorrido alla nonna.
-Allora , com'è andata stanotte?-
-Bene nonna, sono stanchissima!-
-Ho sentito che è scomparso un bambino ne sai qualcosa?-
La guardai e le sorrisi –Si è un bambino fortunato!- Anche lei mi sorrise  -Vado a letto nonna. Sogni d'oro!-
 -Sogni d'oro anche a te... figlia della luna!-


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