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Autore: Snookie    19/11/2012    3 recensioni
Le vicende del dolce Amoris.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Sasha, Lysandre, siete presenti?" La voce della direttrice riecheggiò in tutto il giardino.
Mi feci avanti fra la folla di alunni sperperati in quel luogo aperto, e senza rivolger parola a nessuno salii sul bus che ci avrebbe portato al luogo della corsa campestre.
Mi sedetti nei posti centrali, e cominciai a fissare lo spazio al di fuori del finestrino.
Fortunatamente ero dalla parte opposta a dove facevano gli appelli, così da non essere obbligata ad intravedere Lysandre o Ambra a salire sul pullman.
Scossi la testa, al momento sbagliato evidentemente.
Lys si trovava proprio di fronte al mio sedile, e rimasi tanto perplessa dal suo rimanere ammutolito davanti a me senza parlare, quanto del mio fissarlo in silenzio.
Dai posti dietroil mio si sentìì una voce :
"Lysandruccioooo vieni con noooiiii"
L'avrei riconosciuta fra mille: quella voce stridula che perforava le orecchie non poteva che essere dell'oca.
Improvvisamente quel piccolo momento quasi magico quanto breve che ci fù tra me e Lys si spezzò.
Tornai a guardare il finestrino e ciò che ne concerneva l'esterno, ma non mancai di notare il suo sospiro strozzato e il suono dei suoi passi che si allontanava pian piano nel corridoio del pullman.
Ogni passo era come un tonfo, un salto nel vuoto, ogni metro che Lys faceva verso Ambra, lo sentivo allontanarsi da me di almeno 2 kilometri.
Nonostante il bus fosse stretto e angusto, mi sembrava stesse precorrendo una distanza infinita, e sentivo, che se avessi continuato a permetterglielo, quella distanza si sarebbe trasformata in un universo, un universo dove non ci saremmo mai più potuti rincontrare una volta toccati gli estremi.

Sfortunatamente quella mattina dimenticai di portare con me le cuffie, e fui costretta a sorbirmi le stronzate di quella gallina e delle sue amiche per tutto il viaggio.
Nonostante durò solo un'oretta, mi sembrò un'infinità.
Quando il bus si fermò, e toccai la terra ferma, sentii di essermi liberata della vocetta stridula di quell'oca, che mi aveva appannato la mente, era come se tutto mi fosse schizzato via dalle orecchie passando la porta del pullman, e fosse rimasto li a far compagnia ai sedili vuoti, perchè diciamocelo: sarebbero gli unici in grado di sopportarla.

Dopo averci brevemente spiegato le regole della corsa campestre, gli alunni si dispersero per raggiungere la prima tappa.
L'approccio fra me e Lys fù più che imbarazzante, soprattutto perchè non ci fu proprio nessun approccio.
Semplicemente l'uno seguì l'altro, fino ad arrivare dal Sig. Franzie, che ci aspettava con un foglio e una matita in mano, che non esitò a consegnarci, augurandoci in bocca al lupo.

-Crepi- pensai, non tanto per la corsa campestre quanto per il dover collaborare con Lysandre.
Avevo più speranze di vincere le olimpiadi che di parlargli, se non per via di un miracolo.
Sul foglio dell'insegnante vi erano scritti 4 oggetti che andavano trovati in quella tetra foresta, il primo e il secondo non furono difficili da trovare: una pietra che luccica, in quell'oscurità risultava subito, e una grossa foglia di albero fù ancora più semplice: eravamo circondati da alberi.
Come ci inoltrammo nel bosco più fitto ebbi l'istinto di aggrapparmi al suo braccio: gli alberi scuri e vecchi davano l'idea di volermi attaccare per quanto sporgessero i loro rami e le loro fronde, il pavimento era ricoperto di foglie, e non si toccava la terra se non sotto una ventina di centimetri di arbusti, fogliame e quant'altro.
"Se metto un piede su un serpente?" borbottai fra me e me.
Fortunatamente poco dopo tornai alla realtà e pensai che li di serpenti non ce n'erano.

Ci misimo a cercare gli ultimi due oggetti: l'impronta e l'animale della foresta.
Un'impresa ardua sottolineerei.
Improvvisamentè Lys si fermò come illuminato da un'idea pressocchè geniale
"Sas...hem, scusami, potrei avere la amtita e il foglio?"
Rimasi basita, la prima interazione che riuscivamo ad avere da quella mattina!
Finsi l'indifferenza e gli porsi ciò che gli serviva, lo fissai mentre ricalcava letteralmente la quercia di un albero, dove vi aveva appena appoggiato il foglio.
"Giochi per bimbi di 5 anni..." La mia cattiveria era dettata dal contesto, non da lui in particolare.
"Mio fratello, quando eravamo picc...."
Si interruppe.
"L'ho visto fare qualche volta." Lessi la freddezza totale nei suoi occhi, e non potei fare a meno di sentirmi in colpa per la cattiveria con cui avevo schifato la sua idea.
In quel momento il materiale che avrebbe descritto perfettamente il mio cuore sarebbe stato ancora una volta il vetro.
Questa volta non potevo dare la colpa a nessuno, nemmeno ad Ambra: avevo deciso di graffiarlo da sola, con le cose stupide che avevo appena detto.
Bruciava come le orecchie al suono de gesso sulla lavagna, e la cosa peggiore era che non avrei potuto alleviarlo, ne in quel momento, ne mai.

Lo lasciai fare senza proferir parola, e mi misi a fissare il fitto fogliame che ci circondava, finchè non notai qualcosa di rosa spuntare da sotto la diramatura delle radici dell'albero in cui ci trovavamo.
Ne tirai fuori un peluches, il 4 oggetto: l'animale della foresta.
Lysandre trattenne un gemito, che voleva forse essere qualcosa di euforico per averspuntato tute le caselle della lista.

Arrivammo alla seconda tappa, nella quale la direttrice ci spiegò cosa trovare e in che zone cercare: qua e la erano state nascoste delle grosse lettere in polistirolo, tutte di colori diversi, ma, se venivano sistemate in scala cromatica avrebbero composto una parola.
Non tardammo a trovarle: lui la O, io la E, la L e la V.
Ebbi più fortuna in questa tappa, perchè me la cavai quasi interamente da sola.

Il tempo di ritornare dalla preside, che feci il mio brutto incontro quotidiano: la gallina non si smentiva mai.
"Lyyyys, scommetto che è grazie alla tua intelligenza che siete già così avanti! Avete già trovato tutte le lettere? Non è che mi daresti una mano a capire che scritta compongono? io con i colori non ci so fare" -Taci- fu l'unica parola di senso compiuto che riuscii a farmi venire in mente.
Se fosse stato per me l'avrei presa per i capelli, ma Lys, lui non era così, o forse non con lei.

Prima che altri pensieri del genere mi balenassero per la testa, incrociai le braccia, e voltai lo sguardo da un'altra parte, aspettando che lui desse una risposta a quella sciocca ragazzuola, che valeva ancora meno di quanto potesse sembrare.
-Sasha! L'invidia ti amngerà viva!- Sapevo benissimo che si trattava di gelosia, ma nemmeno io capivo me stessa, come avrei potuto evitare di farmi fraintendere dagli altri?
Rimasi in silenzio ad ascoltare la risposta di Lysandre.

"Ambra, non posso dirti la soluzione perchè sarebbe come tirarmi una zappa sui piedi e perdere.
Sai che non mi importa vincere, ma per rispetto del gioco di squadra devo dare il meglio, anche per la mia compagna.
Posso provare a spiegarti cos'è."
Ambra sconsolata accettò la sua proposta, era conscia che insistere, con lui, sarebbe servito a ben poco.
"Vedi, è qualcosa che ti sconvolge profondamente, qualcosa che non puoi comandare a tuo piacimento, quando capita, capita e basta." Si voltò verso di me e continuò
"Ci sono momenti in cui ti senti come il vetro, d aun momento all'altro potresti cadere d auna mensola e scheggiarti o romperti nel peggiore dei casi, a volte sei forte come una roccia, perchè c'è chi ti infonde fiducia.
Ti sembra di avere una festa di farfalle che ti ballano nello stomaco, e gli arti non ti ascoltano, sia nella gioia che nel dolore.
Perchè è qualcosa che è capace di provocarli entrambi, a volte allo stesso tempo, e con la stessa intensità.
Prima o poi tutti dobbiamo provarlo, o saremmo vissuti invani.
Ti auguro di sentirti, come mi sento io adesso, anche se fa male."

-Accipicchia che mega discorsone! Che cavolo ha.....oh. Oh, no.-
Nella mia testa piano piano si formarono un mucchio di idee, su ciò che diceva Lys, sulla faccia buffa e annoiata che fece Ambra prima di salutarci e andarsene, e su mille altre cose.
Non arrivavo a un nesso, ne con Ambra, ne con gli scoiatoli di quel bosco, ne con altro, stavo cercando ogni collegamento logico, sapevo solo che Lys aveva descritto perfettamente le emozioni che provavo da qualche tempo a quella parte.

Lys si rese conto di aver perso la mappa, e non riuscimmo più a tornare a consegnare le lettere alla direttrice, ci perdemmo ,anzi, nel bosco.
Era assai inquietante, e appena scese la sera divenne ancora più tetro di quanto non lo fosse in pieno giorno, era assolutamente spettrale.
Lys sbadigliava e io ero stanca morta, mi sedetti con la schiena appoggiata ad un albero e le gambe distese.
Vidi Lys che si accartocciava in mille modi per trovare una posizione ideale, e così gli proposi di accostarsi a me.
In pochi minuti la sua testa si accasciò sulla mia spalla, e così, la poggia sulle mie gambe, mentre gli misi una mano sul petto.
Sentivo il battito del suo cuore regolare, e non potevo non notare come, invece, il mio fosse accelerato improvvisamente.
Fissai le grosse lettere in polistirolo che mi stavano davanti.

-Scala cromatica eh!- pensai.
-Viene prima il giallo, poi il rosso....e poi? mmm prima l'azzurro o il verde?-
Non riuscivo a venire a capo del rebus finchè non ebbi l'illuminazione:
Il giallo era una L.
Il rosso era una O.
Il verde era una V.
Il blu era una E.

Mi si era aperto un mondo, al leggere la parola per intero: "LOVE".

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