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Autore: The Princess of Stars    19/11/2012    1 recensioni
In un universo alternativo, dove il tempo e lo spazio si confondono, 12 tra i sovrani dei regni più importanti dell'Asia Minore si sono riuniti per un importante trattato di pace: i monarchi delle regioni di Grecia, i sovrani di Persia e le Amazzoni della regina Atena. Ma al Titano, misterioso leader del Clan, la cosa non piace.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Annabeth Chase, Grover Underwood, Luke Castellan, Percy Jackson, Quasi tutti
Note: AU, Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Zeus’s:POV:
 
Quella ragazza! Quell’…assassina! Ha ucciso mio figlio, il fratello di Talia e lei ha deciso di mettere il veto per proteggerla! Perché?! Perché si fida di Perseus e sono amici dalla nascita! Per di più, Perseus è molto influente sui principi, tutti si fidano di lui, e ha anche dimostrato il perché.
Avevo appena fatto uscire il principi dalla sala dell’assemblea. Dovevamo discutere sulla sorte della ragazza e di come difendersi dal Clan. Io non mi fido di lei, anche se mi fido di Perseus. Nulla cambierà la mia sentenza, come re, ma come padre, non voglio deludere Talia che ha esposto ottimi motivi per non giustiziarla.
 
“Bene, dobbiamo trovare una strategia per sconfiggere Crono” dissi.
 
“Prima bisogna discutere del destino dell’assassina” disse Re Ermes.
 
“Io non mi fido di quella ragazza. Può averci detto di fare quello che vuole Crono. E’ sicuramente una trappola. Il mio giudizio non cambia” dissi.
 
“Re Zeus, è vero che ha ucciso molte persone senza pietà, ma quella povera ragazza è stata indottrinata nei principi del Clan. Non aveva ancora capacità di intendere e di volere, loro si sono approfittati di ciò e le hanno fatto il lavaggio del cervello, non potete giustiziarla come se fosse una fuorilegge qualunque” disse re Poseidone.
 
“E’ una fuorilegge qualunque!” tuonai
 
“Vi sbagliate! Dovete tener conto di questo” rispose Poseidone.
 
“Allora dovete tener conto anche che ha ucciso i nostri figli!” disse Re Dioniso “Non potete salvarla solo perché ha salvato il vostro!”
 
“E voi non potete giustiziarla senza prendere in considerazione le cose buone che ha fatto solo perché ha ucciso i vostri figli!” disse la Regina Sally decisa e autorevole. Anche se mi duole dirlo, Sally aveva messo il dito nella piaga e aveva ragione. “Re Zeus, la ragazza non ha solo salvato mio figlio, ha permesso che riportasse lo Scudo, ha salvato anche il satiro e prima di costituirsi ci ha detto tutto quello che sapeva sulle strategie del Clan. Dovete tener conto anche di questo”
 
“Ha ucciso mio figlio e questo non cambia la mia sentenza. Annabeth Chase sarà giustiziata!” riposi.
 
“Se voi giustiziate mia figlia, io giustizierò voi” disse la Regina Atena mettendosi di fronte a me e guardandomi con quei suoi intimidenti occhi azzurri che avevano preso il famoso colore grigio. Vidi una grande determinazione negli occhi della regina. Mai vista in vita mia. Per un momento il mio coraggio mi abbandonò, per poi ritornarmi.
 
“E come pensate di farlo?” risposi sfidandola.
 
“Considerando solo il legame di sangue tra me e Annabeth, lei è la mia unica erede. Quindi se voi toglierete qualcosa di indispensabile a me, io toglierò qualcosa di indispensabile a voi tutti” disse la Regina guardandomi negli occhi “Quando arriverà Crono, io e le mie Amazzoni non combatteremo per voi” detto questo mi diede le spalle e uscì dalla sala dell’assemblea, Sally aveva tentato di fermarla ma il loro legame di amicizia per una volta fu inutile.
 
“Vuole la secessione? Che faccia come vuole!” dissi io.
 
“Ma Re Zeus, le Amazzoni e la stessa regina sono indispensabili a vincere contro Crono!” disse Re Apollo.
 
“Apollo ha ragione. Abbiamo bisogno della forza e l’organizzazione delle Amazzoni quanto la strategia e la saggezza della Regina Atena” disse la Regina Persefone.
 
“Atena non è lucida e noi siamo abbastanza per fare a meno delle Amazzoni; e adesso pensiamo alla strategia” decretai. Ma infondo sapevo che senza l'intelletto di Atena e le sue Amazzoni le nostre possibilità di successo erano calate di molto. 


 

Annabeth’s POV:
 
Presi fiato e trattenendo il pianto le posi la domanda che da tempo volevo porle “Mamma, perché mi hai abbandonata?”
 
“Io non volevo” e una lacrima cadde dal volto della Regina Atena.
Io non volevo’ fu la prima frase della sua risposta. Ci fu un istante di silenzio. La regina sembrava pensare ad un modo per parlarmi, forse con tatto o forse per moderare una mia possibile reazione. Solo una lacrima le era caduta quando disse quella frase, le altre minacciarono di cadere ma la regina le trattenne. Decisi di intervenire e mettere in chiaro cosa volevo da lei.
 
“Dimmelo e basta. Nessuna paura. Nessuna pietà” dissi. Lei annuì, prese un respiro e parlò.
 
“Avevo 13 anni quando incontrai tuo padre per la prima volta” iniziò “Cavaliere Frederick Chase. Siriano di nascita ma cresciuto in Scizia. Io e Frederick ci siamo conosciuti quando i nostri genitori hanno firmato un’alleanza con la Tessaglia poiché i suoi erano nostri ambasciatori. Frederick era più grande, aveva 16 anni e all’inizio eravamo solo amici. Io per lui ero come una sorellina minore e lui un fratello più grande. Eravamo veramente inseparabili, poi quando ebbi 17 anni scoccò la scintilla. Vedevo come tuo padre aveva cominciato a guardarmi diversamente, era più sorridente e quando mi vedeva parlare con qualche altro principe o un ragazzo in generale, spesso diventava geloso. Ci fidanzammo l’anno dopo, avevamo entrambi capito che eravamo fatti l’uno per l’altra e volevamo sposarci. Ippolita, tua zia, non era gelosa o invidiosa che avessi trovato l’uomo della mia vita prima di lei, anzi ne era ben contenta. Una volta mi disse che pensava al matrimonio combinato, per permettere a me e Frederick di sposarci il prima possibile”
 
“Perché Ippolita doveva sposarsi per permettere a voi di sposarvi?” chiesi non capendo.
 
“Fino a 14 anni fa, c’era una legge: le secondogenite della famiglia reale non possono sposarsi prima che la primogenita lo abbia fatto, (appena sono salita al trono quella è stata la prima legge che ho abolito). Io e Ippolita eravamo gemelle, ma lei era la maggiore per pochi minuti. Comunque, io mi rifiutai di far sposare mia sorella con un uomo che non amava, sapevo che il suo desiderio più grande era di avere il suo lieto fine, con un uomo che ama e una sua famiglia. Quando lo dissi a tuo padre, lui era disposto ad aspettare Ippolita questo mi portò ad amarlo ancora di più” Atena fece una pausa “Avevo 23 anni quando accadde il guaio e la causa del perché sai che sono tua madre adesso. Ero rimasta incinta e Ippolita non si era ancora sposata”
 
“E…cos’è successo?” chiesi con voce tremante.
 
“Tua zia fu la prima che lo seppe. Sapeva che ci eravamo messi nei guai. La soluzione sarebbe stata l’aborto”
 
“Allora perché non l’hai fatto?”
 
“Perché tu sei una figlia voluta!” Rimasi a dir poco esterrefatta da quella risposta “Io e tuo padre ti desideravamo tantissimo ma dopo il matrimonio. Il casino accadde quando lo dovetti dire ai miei genitori. Erano furibondi, ma sapevano quanto ti desiderassi e hanno trovato una soluzione alternativa, ma il prezzo è stato caro, ma se non avessi pagato quello, il prezzo saresti stata tu”  Capii cosa intendeva. Rimasi in silenzio lasciandola continuare. “Tuo padre ed io rompemmo il fidanzamento, lui se ne tornò in Siria e io andai in segreto con lui, facendo credere di essere andata a Sparta per un trattato di pace. Quando nascesti tu, io e tuo padre mettemmo su una messa in scena e ti lasciai a lui. Poi Ippolita e Frederick si fidanzarono e si sposarono pochi mesi dopo e tu eri diventata la figliastra della Regina Ippolita VII. Era stato tuo padre a chiedere in moglie Ippolita e lei capì prima di me perché lo aveva fatto. Solo poco tempo prima che morirono capii perché si erano sposati l’uomo che ho sempre amato e mia sorella. Sarò per sempre riconoscente a Ippolita per avermi concesso di vederti crescere… fino a quella notte” Atena non ebbe bisogno di continuare. Io ero quasi senza parole. Ci fu un istante di silenzio quando misi insieme i pezzi del puzzle.
 
“Sono stata arrabbiata con te per così tanto tempo” dissi “Chiedendomi come hai potuto scegliere di abbandonarmi” Atena voltò lo sguardo aspettandosi che infierissi su di lei “Ma… dopo aver sentito Luke e ascoltato la tua storia…” Atena si voltò mentre presi fiato voltando lo sguardo, non sapendo dove guardare  “Tu, Ippolita, papà, avete rinunciato a ciò che vi era più caro… per me e tu ancora cerchi di proteggermi” feci una pausa cercando di mantenere forte la voce “Scusa, non sono brava in queste cose è che-che… i-io no-…io non sono abituata ad essere messa per prima” Atena mi venne incontro e mi abbracciò strettissima.
 
“Beh, facci l’abitudine” disse lei “Sei mia figlia, e non mi importa ciò che sei diventata, mi importa solo che sei viva. Fuorilegge o no io cercherò sempre di proteggerti. Anche quando hai confessato io sapevo che non è stata una tua scelta” Le lacrime mi scivolavano sulle guance come cascate. Piangevo silenziosamente mentre mia madre mi abbracciava forse per l’ultima volta, considerando la mia situazione. Quando ci separammo dall’abbraccio, Atena mi asciugò le lacrime dagli occhi accarezzandomi i capelli.
 
“Come sei cresciuta…” disse mia madre “Mi somigli tantissimo”
 
“Ma ho i capelli lisci come papà” dissi cercando di farla sorridere, ma ottenni un’altra reazione.
 
“Te lo ricordi?!” disse meravigliata. Cambiai espressione ripensando all’unico ricordo che avevo di lui: la sua morte.
 
“Sì, me lo ricordo…” risposi “Aveva i capelli lisci e biondi, gli occhi marroni, asciutto e credo fosse alto, sull’ultimo dettaglio non ne sono sicura” dissi, Atena sorrise.
 
“Non altissimo ma giusto, per i miei gusti” confermò Atena.
 
“Ma me lo ricordo ferito… quando morì tra le tue braccia” le dissi. Lei abbassò lo sguardo.
 
“Gli avevo fatto una promessa e io non sono riuscita a mantenerla” disse lei.
 
“Non è stata colpa tua” la rassicurai. “Mi ricordo quella notte. Tu hai cercato di salvarmi ma Luke ti ha tenuta sotto scacco e tu sapevi che non avrebbe esitato ad uccidermi se ti fossi avvicinata. Hai cercato di proteggermi, come stai facendo adesso” le dissi. Atena stava per rispondermi quando Percy piombò di nuovo nella stanza della cella. Aveva il fiatone ed era allarmato.
 
“Regina Atena, il Clan ci sta attaccando! Chiamate le Amazzoni, presto!” disse Percy.
 
“Mi dispiace, ma non posso” disse Atena.
 
“Cosa?! Perché?” chiesi confusa.
 
“Sto tenendo Zeus sotto scacco… con la secessione” disse lei.
 
“COSA?!”disse Percy sbalordito.
 
“No, mamma! I monarchi hanno bisogno di te e delle Amazzoni, non puoi fare la secessione!” dissi.
 
“Ma lui non può giustiziare mia figlia” rispose, chiuse la cella e se ne andò. Sgranai gli occhi incredula. No! No! Non poteva fare questo per me! Le Amazzoni sono indispensabili! Percy era rimasto meravigliato quanto me. Ma un altro pensiero mi piombò nella mente: Percy doveva andare a combattere. Era un uomo responsabile e conosceva i suoi doveri di principe. A quanto pare anche Percy sapeva questo perché prima che potessi dire qualcosa nel tentativo di persuaderlo di restare, ancora prima di proferire parola, passò le mani tra le sbarre della cella e afferrandomi il viso mi baciò. Non ebbi il tempo neanche di reagire che il bacio era già finito.
 
“Tornerò” disse e si allontanò per andare in battaglia. Adesso ero rimasta sola nella cella.
Poi sentii un corno e sapevo che la battaglia stava per iniziare e io non potevo fare niente. Mi avvicinai alla finestra della cella dove era possibile vedere il campo di battaglia. Scrutai le truppe, vidi tutti i principi e alcuni monarchi in campo, le Amazzoni non c’erano ma quando vidi in che modo avevano messo le truppe, capii che tipo di strategia volevano usare e capii anche che probabilità di vittoria si erano abbassate ancora più di prima: Zeus credeva che le mie informazioni fossero una trappola e aveva schierato le truppe come i tanti che sono caduti sotto gli  attacchi del Clan.
Vidi il Clan pronto all’attacco. Crono era in prima linea come sempre, solo per rimanere indietro in seguito, e subito diede il segnale di attacco; il Clan partì alla carica.
 
“ARCIERI!!” gridò Percy e anche se non vedevo gli arcieri, vidi una pioggia di frecce abbattersi sul Clan, ma alcuni si salvarono con gli scudi, altri con la loro abilità.
 
“CARICA!!” ordinò la Principessa Talia e tutto l’esercito, Percy a cavallo di Blackjack compreso, andò incontro al Clan e cominciò una battaglia senza esclusione di colpi. Guardvo solo Percy tutte le sue mosse i membri del Clan che combatteva con tutte le sue forze e, mentre lui rischiava la vita, io non potevo fare niente.



Eccomi tornata! Che ve ne pare questo capitolo? Un po' troppo alla Beautiful? Spero vi sia piaciuto anche se forse un po' pallosetto. Al prossimo capitolo!
Un bacio
The Princess of Stars

P.S.
Per chi non avesse capito bene cosa intendeva Annabeth dopo che Atena le ha raccontato tutta la storia: Atena voleva la sua bella famiglia e il suo bel Frederick, Frederick voleva la sua bella famiglia e la sua Atena, Ippolita voleva il suo happy ending. Pur di tener in vita Annabeth, Frederick e Atena si lasciano e pur di far in modo che Annabeth conoscesse la madre e Atena vedesse sua figlia, Frederick chiede in moglie Ippolita e lei volendo un gran bene alla sorella se lo sposa anche se non lo ama.
Spero di aver chiarito possibili dubbi :-)


 



     

 
  
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