Nightmare

Pairing: Harry/Niall

Rating: Verde

Avvertimenti: Fluffosaggine a palate!

NdA: Alloraa, prima di iniziare devo fare una piccola introduzione. Questa storia è stata ispirata da una fanart (questa per capirci https://fbcdn-sphotos-f-a.akamaihd.net/hphotos-ak-ash3/525764_4322813151393_995577407_n.jpg ) che mi sembra sia stata utilizzata anche durante uno dei giorni di "Le Mille e una Fic", contest organizzato da #THEGAYSHAVEGAYEDAGAIN. Tutto ciò per dire che, se trovate su efp una storia con lo stesso pairing e contesto simile, non è che nessuno ha plagiato nessuno o, per dirla meglio, data che sono stata io l'ultima a pubblicare, non ho copiato niente da nessuno. Ho semplicemente visto quella fanart e me ne sono subito innamorata, così ho deciso di scriverci sopra una one-shot. Spero che l'autrice che ha pubblicato quella one-shot a cui mi sto riferendo (se stai leggendo, fammi sapere) non se la prenda se ho pubblicato una storia, basandomi sulla stessa fanart. Se c'è qualche problema a riguardo, mandatemi un messaggio e cercherò di risolverlo ;)
Ah e, tanto per specificare, questa storia non partecipa al contest! L'ho scritta in seguito per puro diletto personale ;)






 

Correva. I suoi piedi si muovevano frenetici, senza che riuscisse a controllarli. La milsa gli faceva così male da sembrare che stesse per scoppiargli da un momento all'altro. Ogni tanto si voltava indietro per controllare se lo stessero ancora inseguendo, ma la sua visione era ostacolata da una foschia densa e grigia, che non gli permetteva di vedere più lontano del suo naso.

Ansimava, il fiato corto ed i polmoni che imploravano pietà, ma nonostante ciò continuava a correre. I suoi piedi sembravano ormai dotati di una volontà propria e, anche se avesse voluto fermarsi, quelli non lo avrebbero ascoltato.

Tornò a guardare avanti a sé, per non rischiare di sbattere contro qualche albero e fu allora che le vide.

Due iridi rosse, il colore acceso che spiccava in contrasto con il grigiore della foschia. Un ringhio basso si levò, mentre continuava a correre verso quella stessa direzione, non riuscendo a fermarsi o a scappare dalla parte opposta.

Urlava, continuava a gridare con tutto il fiato che aveva in corpo, ma nessun suono usciva dalla sua bocca. Ogni suo sforzo per chiedere aiuto era vano.

Aveva paura, vedeva quelle iridi ingrandirsi sempre più e sapeva che la fine era vicina. Così continuò ad urlare, sperando che qualcuno lo sentisse e venisse a salvarlo, ma più lo faceva, più il ringhio si levava alto a sovrastare i suoi lamenti.

Era finita per lui.

«Nì. Nialler svegliati» Harry continuava a scrollarlo per le spalle, cercando di fargli aprire gli occhi, ma il ragazzo continuava a dimenarsi ed a gridare nel sonno.

Le urla dell'irlandese rimbombavano tra le mura di casa ed il piccolo aveva temuto il peggio, quando queste lo avevano svegliato. Si era precipitato nella stanza adiacente, dove aveva trovato Niall intento a dimenarsi, le coperte spinte in fondo al letto, reduci da quella che doveva essere stata una lunga e dura lotta. Si era avvicinato al letto, convinto che il ragazzo lo avesse ormai sentito entrare e che si sarebbe svegliato, ma invece continuava a gridare.

«Niall, svegliati! È solo un incubo, svegliati ti prego» lo scosse più forte, stringendolo per le spalle, facendogli sbattere per sbaglio la testa contro il muro, e quello aprì finalmente gli occhi. Sbattè più volte le ciglia, prima di riuscire a mettere a fuoco la figura accanto a lui.

«Hazza?» mormorò con voce tremante. Sembrava incredulo all'essersi svegliato. C'era stato un momento, mentre dormiva, in cui aveva temuto di non riuscire più ad uscirne e di essere costretto a scappare ed urlare per il resto della sua vita.

Harry si ritrovò specchiarsi in due iridi celesti, impaurite come non mai, che poteva giurare stessero diventando più lucide ad ogni secondo che passava. Gli sorrise dolcemente, accarezzandogli i capelli, ridotti ad un completo disastro.

«Haz..» iniziò con voce implorante, il labbro inferiore che tremava minaccioso. Ma non ci fu nemmeno bisogno di continuare: gli fece un cenno con la testa, invitandolo a fargli spazio, ed il biondo obbedì, più che felice di eseguire quell'ordine.

Harry si infilò velocemente sotto le coperte, cercando subito il corpo dell'altro per riscaldare il suo, ormai congelato dalle basse temperature di dicembre. Doveva ammetterlo, non era poi una bella idea quella di continuare a dormire nudo con 4° fuori.

La cosa non sembrava comunque importare a Niall, che si avvicinò al riccio per farsi abbracciare, incastrando il volto nell'incavo tra collo e spalla. Harry poteva sentirlo tremare contro di sé, e sapeva che non era dovuto al freddo. Vedeva le sue palpebre calare ma, dopo qualche secondo, le costringeva a riaprirsi, timoroso di addormentarsi di nuovo e rivivere quell'incubo.

Il riccio lo strinse più forte contro il suo petto, passandogli lentamente una mano tra i capelli, mentre canticchiava al suo orecchio una di quelle che sapeva essere tra le sue canzoni preferite. Vide gli angoli della sua bocca curvarsi verso l'alto, mentre concedeva alle sue palpebre di abbassarsi lentamente, ora più rilassato.

«Grazie» sussurrò piano, le labbra a fargli il solletico, mentre si muovevano lente contro il suo collo.

«Per cosa?» gli chiese ingenuamente, cercando di camuffare uno sbadiglio. Non poteva addormentarsi, o almeno non poteva farlo prima di assicurarsi che Niall non si fosse riaddormentato.

«Per questo. Perchè stai con me anche se ti ho svegliato nel bel mezzo della notte, facendoti prendere un colpo. Perchè passerai la notte ad abbracciarmi pur di farmi dormire tranquillo, anche se domattina non riuscirai più a sentirti le braccia. Perchè lo farai vero?- chiese improvvisamente, con voce tremante che tradiva l'insicurezza che tentava di celare - Non.. Mi lascerai.. Da 'olo..Ver-? » le sue parole vennero intervallate da sbadigli, mentre il sonno tornava a farsi sentire, l'adrenalina di poco prima svanita. Harry gli sorrise pigramente, facendo del suo meglio per interpretare la frase sconnessa dell'altro. Ma Niall non poteva vedere le fossette che si erano formate sulle sue guance, perchè aveva ceduto alla stanchezza, concedendo alle sue palpebre di chiudersi.

«Non devi preoccuparti Ni. Starò qui finchè vorrai. Anzi, sarai tu a mandarmi via, perchè sentirai caldo con me addosso, lo sai che sono una specie di stufa umana. Ora dormi però piccoletto, domani ci aspetta una lunga giornata a lavoro. ».

Solo dopo aver finito di parlare rivolse lo sguardo verso l'irlandese, per accorgersi che quello si era già tuffato tra le braccia di Morfeo. E tra le sue.

Stringeva il suo braccio forte contro la guancia, usandolo come cuscino, ed Harry era sicuro che la mattina seguente gli ci sarebbero voluti dei buoni minuti per risvegliarlo dall'intorpidimento. Posò un bacio leggero tra i suoi capelli mentre l'eco di un “Buonanotte” appenna sussurrato aleggiava nella stanza.

Sorrise un'ultima volta mentre si aggiustava meglio contro il corpo dell'altro, per poi chiudere le palpebre a sua volta, ed addormentarsi, cullato dal leggero russare del suo irlandese.

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Salveee! Beh gente, che dire, intanto Grazie per aver letto! :)
Ho scritto questa one-shot di fretta, perchè erano tipo le una di notte e stavo morendo dal sonno, ma mi sentivo ispirata e allora ho preferito finirla subito, senza pensarci su troppo :)
Spero vi sia piaciuta, e che non vi abbia fatto venire carie ai denti e/o attacchi di diabete per il troppo fluff :3
purtroppo questi due mi ispirano tanto, troppo!, fluff e non posso impedirmi di scriverlo :)
un bacione, x

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