Una figura si smaterializzò in un vicolo buio e stretto. Aveva il fiato corto, mentre delle lacrime rigavano il suo volto. Uscì da quel cunicolo, finendo in una strada deserta. Intorno a lei, c'erano solo campi. Si guardò intorno, impaurita. Con la mano destra stringeva, sotto la giacca, una bacchetta. In fondo a quella via desolata, vide una casa enorme. Consisteva di tre piani, l'esterno era di un color mogano. Alcuni gargoyle rendevano la villa ancora più terrificante. Entrò dalla porta principale con un semplice Alohomora. Era strano che non ci fossero altre protezioni. Non finì neanche di pensarlo che davanti a lei scoppiò una pallina di polvere buiopesta.
- Stupeficium!- sentì urlare qualcuno, prima di svenire a terra.
Hermione aprì gli occhi e si trovò davanti due piccoli occhi verdi che la fissavano.
- Granger, che sei venuta a fare qui?- chiese Theodore Nott alla sua interlocutrice. L'aveva trascinata in soggiorno, dove aveva magicamente fatto comparire due ventole che giravano in aria, per rinfrescare l'ambiente.
La ragazza si mise a sedere sul pavimento e si massaggiò la testa. Nott doveva averla schiantata poco prima e lei si era presa una bella botta in testa.
- Ahi…- si lamentò per il momentaneo dolore.
- Scusa per prima… pensavo che fosse un Mangiamorte… - si scusò il moro, sorridendo timidamente. - Comunque… che ci fai qui? Come hai fatto a sapere che mi trovavo qui? Draco è in pericolo? Cosa è successo due settimane fa, quando i Mangiamorte sono entrati nel castello?- chiese Theo tutto di un fiato.
- Silente è morto…- riuscì solo a dire Hermione.
- L'ha… l'ha ucciso Draco?- chiese l'altro, spaventato.
- No… Piton. Draco non ha avuto il coraggio.-
Theodore rimase immobile, esterrefatto. Piton… Severus Piton aveva ucciso Albus Silente? Lo stesso Piton che era un infiltrato tra i Mangiamorte insieme a suo padre.
- Ti sbagli… Piton non può aver ucciso Silente…- rispose lui, confuso.
- Vorrei che fosse così, ma l'ha visto Harry. Lui ha assistito a tutta la scena sulla torre di Astronomia. Era nascosto e Silente l'aveva pietrificato. E' così che ho scoperto dove trovarti. Draco stava lasciando libero Silente. Ha detto di proteggerti e che ti trovavi qui. Harry ha sentito e me lo ha raccontato.- spiegò la ragazza.
- E' morto qualcuno? Oltre a Silente.- chiese Theo, preoccupato.
- Pansy è... è morta. E' stata assalita da Greyback.- gli raccontò lei.
- No! Pansy…- sussurrò l'altro, tenendosi il volto tra le mani. - Greyback era venuto a cercare me per farmi fuori. E invece si è sfogato con la povera Pansy. E' colpa mia.-
- Mi dispiace.- rispose Hermione, dandogli una pacca sulla spalla.
- La guerra è ufficialmente iniziata non è vero?- chiese lui, guardando fuori dalla finestra.
- Sì. Di questo volevo parlarti. Qui non sei al sicuro. Se ti scoprissero qui, il primo che incolperebbero è Draco. Ti sto proponendo di venire con me ed essere protetto dall'Ordine!-
- Ah, l'Ordine… Certo… Così sarò protetto come lo è stato mio padre? Lo sapevi che era una spia per conto di Silente e che è stato brutalmente ucciso da Tu Sai Chi? Lo sai cosa significa vivere senza genitori? Draco è tutto quello che ho.-
- Io ho appena fatto perdere la memoria ai miei genitori e li ho spediti in Australia, per metterli al sicuro. Potrebbero non ricordarsi di me mai più. La guerra è iniziata là fuori e centinaia di innocenti vengono uccisi senza ragione! Tu sei in pericolo, Theodore. Non puoi difenderti da solo. Accetta il mio aiuto.- gli propose Hermione. Nessuno in realtà sapeva che lei era lì. Era stata una sua idea. Voleva mettere al sicuro la persona a cui Draco era più affezionato… perché, nonostante tutto quello che le aveva fatto, lei si era innamorata di lui, di un mangiamorte.
- Draco verrà a prendermi. Scapperemo da qualche parte. Non dovete preoccuparvi per noi. Io aspetterò finchè non si farà vivo.- rispose serio Theo.
- E pensi che i Mangiamorte lo faranno venire qui senza nessuno e senza controllo? Theodore, svegliati! Siamo in guerra e neanche loro sono così stupidi da fidarsi di un ragazzino qualsiasi.- disse Hermione con ovvietà.
- Draco mi ha detto che sarebbe venuto e io mi fido di lui. Quindi ti ringrazio, ma devo rifiutare il tuo aiuto.- insistette Theodore. Hermione lo fissò per alcuni istanti e poi si alzò.
- Allora a presto…-
- Comunque… mi dispiace per i tuoi genitori…- aggiunse Theo all'improvviso. Lei sorrise. In fondo Nott era un bravo ragazzo. Non si stupiva che fosse l'unico vero amico di Draco.
- Buona fortuna, Theodore.- disse Hermione con un dolce sorriso.
- Buona fortuna, Hermione.-
Era notte e Malfoy Manor sembrava ancora più tetra e cupa del solito. La casa era grande e accogliente all'interno. I camini erano sempre accesi e bastavano a riscaldare l'ambiente. Invece… le segrete del maniero erano completamente l'opposto. Draco sentiva freddo, tanto freddo. Era poggiato nella colonna più lontana dall'ingresso della cella. Era stato imprigionato lì da tempo ormai. Zabini alla fine aveva fatto la spia… su tutto.
-
Come nuovo
Mangiamorte è però mio dovere avvertirvi di un
possibile traditore di sangue
puro.- aveva esordito Blaise quella sera, quando era stato marchiato.
Voldemort
strinse i suoi occhi in due fessure.
-
Di chi parli,
ragazzo?- chiese con voce serpentina.
-
Beh, si dia il caso
che a scuola abbia assistito a una scena indecorosa per noi Purosangue.
Il
giovane Malfoy qui presente è stato avvistato da
più persone in atteggiamenti
intimi con una Mezzosangue, l'amica di Potter con precisione. E inoltre
giurerei averlo visto scortare il ricercato Theodore Nott al sicuro, il
giorno
della battaglia a Hogwarts. Quindi mi chiedo, possiamo ancora fidarci
dei
Malfoy?- chiese Blaise con fare interrogativo. Un vocio di
disapprovazione si
levò dalla tavolata. E Draco rabbrividì,
cominciando a sudare freddo. Spostò
leggermente la sedia, pronto a scappare, anche se sapeva che ormai era
tutto
inutile. Vide il padre sbiancare, guardando il figlio in cerca di una
smentita
ufficiale.
-
Tu! Feccia della
nostra famiglia! Non sei degno di possedere il sangue dei Black!- aveva
urlato
Bellatrix, sfoderando la bacchetta.
Draco
si alzò di
scatto, indietreggiando impaurito.
-
Beh, Draco, mi
sembra che la tua reazione ti tradisca.- aveva detto il Signore Oscuro.
Gli
occhi del biondo si incrociarono con quelli sornioni di Blaise. - Sono
molto…
deluso, da te, ragazzo. -
-
Lucius… fa'
qualcosa…- Draco sentì a malapena la voce della
madre sussurrare queste parole
a Lucius, che però era intento a guardarlo con disgusto.
-
Mi vedo costretto a
ucciderti, ragazzo.- continuò Voldemort, alzandosi in piedi
e puntando la
bacchetta contro il biondo. Draco chiuse gli occhi, pronto a morire. La
prima
cosa che pensò fu la neve. La neve che cadeva lenta e
leggera e si posava
delicatamente sul volto di una Hermione euforica ed emozionata.
-
Avada…- disse
L'Oscuro Signore con lentezza esasperante.
-
No!!!- una donna
urlò, parandosi davanti a lui. Sua madre. Aprì
gli occhi e Narcissa Black era
di fronte a lui, le braccia aperte.
Voldemort
si bloccò,
impaurito, ripercorrendo nella sua mente il deja-vu del sacrificio di
Lily
Evans per salvare Harry.
-
Non lo uccida, la
prego. Severus mi ha detto che Draco gli ha confidato che la storia con
la
Granger era solo una scusa per tenerla a bada. Sospettava di lui. Vero,
Severus? Diglielo anche tu!- improvvisò lei, in preda al
panico. Tutti gli
occhi furono puntati verso di Piton, che guardò la donna
negli occhi.
-
E' vero, mio
Signore. Il ragazzo mi ha confidato questo.- mentì lui per
aiutarla.
-
Non lo ucciderò, ma,
Bellatrix, Rodolphus, portate vostro nipote nelle segrete. Rimane
l'accusa di
aver liberato il giovane Nott. Voi saprete farlo parlare. - disse
Voldemort,
risedendosi sulla sedia, mentre i suoi due Mangiamorte scortavano un
taciturno
Draco.
Draco sentì la porta della cella aprirsi e richiudersi. Rimase immobile, rannicchiato su se stesso. Sapeva chi era, perché l'aveva riconosciuta dalla delicatezza con cui si era chiusa la porta alle spalle. Narcissa si accucciò al suo fianco. Veniva sempre a portargli da mangiare.
- Draco ti ho portato del tè. - disse lei con voce debole. Draco continuò a guardare fisso davanti a sé. Non aveva più parlato con nessuno da quando era rinchiuso là dentro. Neanche con sua madre.
- Draco, tesoro, prendilo. Ti piace tanto il tè.- osservò lei con voce triste. Draco le diede attenzione, rivolgendole lo sguardo.
- Io odio il tè. - rispose solamente lui, con una voce sottile e debole.
- Non è vero… lo bevi sempre quando stai a casa.- aggiunse la donna, confusa.
- Quando avevo cinque anni ti ho detto che non mi piaceva, ma hai continuato a darmelo. Io ho fatto solo finta di berlo. In realtà lo davo di nascosto a un elfo. E ora non mi va di far finta che mi piaccia per farti piacere. Quindi… sì, io odio il tè.- rispose lui tutto di un fiato. Narcissa rimase impietrita e abbassò lo sguardo, colpevole.
- Mi dispiace.-
- Non ci voleva tanto a capirlo, ma in questa casa a nessuno è mai importato delle mie opinioni. Zia Andromeda lo ha capito dopo due giorni che sono stato a casa sua. Lei mi avrebbe portato una cioccolata calda. - rispose Draco, stanco, poggiando la testa sulla colonna.
- Non è vero che a nessuno è mai importato delle tue opinioni, tesoro! Noi ti vogliamo bene, siamo la tua famiglia.- rispose Narcissa, quasi indignata. Draco sorrise amaramente.
- Sono qui dentro da due settimane e mio padre non è mai venuto a trovarmi. E' troppo impegnato a essere offeso e deluso dalle cose che ha detto Blaise su di me. Bellatrix viene ogni mattina a torturarmi per tirarmi fuori il nome del posto dove è nascosto Theodore. Prova anche il Legilimens a volte, ma lei stessa mi ha insegnato benissimo l'Occlumanzia. Non sa che preferirei morire, piuttosto che tradire Theodore. E poi ci sei tu. Tu pensi che basti il fatto che mi hai difeso davanti al Signore Oscuro, ma non è così. Tu… ogni mattina assisti alle torture che mi fa Bellatrix, ma non fai niente. Non fai niente, tu non fai mai niente. Mi guardi, forse dispiaciuta, ma non fai niente, continui a non fare niente. E io comincio a pensare… di aver buttato all'aria la mia vita, il mio futuro per delle persone a cui non importa nulla di me. Questo marchio che porto nel braccio non è mio, non lo voglio, non l'ho mai voluto. A volte mi sveglio la notte con degli incubi e comincio a grattarmi il braccio più forte che posso, con il desiderio di staccarmi dalla pelle questo Marchio. Ma non se ne va, non se ne andrà mai. Avevo imparato ad accettarlo, perché mi ero auto convinto che l'avessi fatto per una buona causa, ma non è così. Pensavo di essere un fallimento vivente per voi, credevo che dovessi ogni giorno dimostrarvi che valessi qualcosa. Ma ora l'ho capito, sai? Ho capito che io valgo qualcosa, ho capito che io so amare, ho capito che se avessi voluto sarei diventato un Guaritore di successo. Ho capito che siete voi… che non meritate un figlio come me.- disse Draco con rabbia, liberando alcune lacrime. Sapeva che sua madre era rimasta ferita da tutte quelle parole, ma non ne poteva più. La guardava negli occhi con odio e tristezza allo stesso tempo. - Voi non mi volete bene. Forse tu sì, ma tu continui a non fare niente. Tu sei niente! Non sei stata capace di esprimermi affetto, quando io non ho chiesto altro per diciassette anni! Io non ho bisogno di te, te che qualche volta ti ricordi di avere un figlio: mi fai una torta al compleanno, mi hai difeso una volta in tutta la mia vita. Assisti a ogni mia punizione, senza battere ciglio, anche quando non me lo merito. Io non ho bisogno di te, ho bisogno di una madre, che mi dia amore e mi stia vicino sempre. E tu non sei capace di farlo, ma mi va bene, ho imparato a convivere con questa cosa. Ma non venirmi a dire che voi mi volete bene e che siete la mia famiglia. La mia famiglia è composta da Andromeda, Ted e Nynphadora Tonks. Voi… non siete la mia famiglia. -
Istintivamente Narcissa mosse la mano velocemente, colpendo il figlio con un violento schiaffo, pentendosi però subito.
- Scusa, Draco, non volevo…- si giustificò lei, triste.
- Puoi andare ora.- disse lui con freddezza.
La donna si alzò lentamente e se ne andò, non sapendo che nascosta fuori la cella Bellatrix aveva sentito tutto.
Spazio dell'autrice:
Eccomi come promesso con il seguito di Just the way you are!!! Come ho già detto, il titolo si riferisce alla canzone di Eminem e Rihanna ( ce ne sono due, la parte uno e la parte due: questa è più ispirata alla parte due che invito ad ascoltare :D).
Spero che vi piaccia il primo capitolo. Io sono un po' perfezionista, ma devo dire che mi piace come inizio. Soprattutto i capitoli successivi saranno decisamente con il botto! XD
Troviamo una Hermione che ha appena "obliviato" (o come si dice XD) i suoi genitori e cerca di aiutare Theo ( Se vi ricordate Harry le dice il luogo nell'ultimo capitolo). Draco invece è stato punito. Narcissa sembra fare dei passi avanti, ma mille indietro e il figlio si è stufato di questo suo comportamento. Da notare inoltre Piton, che, zitto zitto, ha coperto Draco.
La storia è comunque molto diversa dalla precedente, riprende diciamo il tono più tetro e malinconico del settimo libro della Rowling. Mentre il precedente alterna alcuni elementi più leggeri, qui si avranno delle scene più serie: siamo comunque in un periodo di guerra.
Ho deciso che aggiornerò una volta a settimana, almeno per ora. Ogni martedì posterò un capitolo nuovo, perchè comunque non ho ancora finito di scrivere la storia, quindi voglio darmi un po' di tempo per scrivere, senza rinunciare a un aggiornamento regolare.
Inoltre volevo mostrarmi il mio blog! Lo creato pochi giorni fa in un momento di esaltazione XD
E' niente di che (sono una frana con queste cose), ma pensavo potesse essere carino per chi volesse sapere in anteprima delle storie che ho intenzione di pubblicare. Il giorno prima di ogni capitolo di Love the way you lie, inoltre, posterò nel blog dei nuovi spoiler :D
Mmmmm....
Per ora penso che basti XD Ho parlato anche troppo.
Buona lettura!!!
A presto!!!
Kiss