Capitolo 103
L'Angolo della Poesia Non Autorizzato di Sebastian Michaelis
Ne approfittiamo del fatto che Sebastian è andato a consolare il piccolo Ciel Phantomhive che si è risvegliato urlando (o meglio, si è messo ad urlare di frustrazione ancora più forte di quanto aveva fatto nel sogno non appena aveva scoperto di essersi svegliato e di aver sognato quella cosa così gloriosa); per mandare uno dei Grozzi a rubare il libretto delle poesie di Sebastian per leggere uno dei suoi attacchi di poetanza abusivamente e rendervi partecipe della nobilissima arte dello scribacchiamento attuata dal maggiordomo.
La poesia di oggi è:
Rosa nera
Dei tuoi petali neri ho scordato l'essenza
il profumo morbido
il suo dolce intonare
con la brezza che spira
e tutto il giardino che canta.
Ma non ho dimenticato il tuo velluto,
mia dolce rosa,
oscuro e delicato
come il sangue sulla pelle
come quel vecchio bacio caldo invernale.
Rosa nera,
morbida e bella,
protetta dal tuo manto di spine,
antico scrigno feroce che strappa la pelle
e profumata di nettare dorato.
E da oggi è disponibile per la rubrica della poesia anche il commento dello Psicologo con la Laurea di Carta Stagnola!
Quindi...
Commento dello Psicologo con la Laurea di Carta Stagnola: A Sebastian piacciono le rose, e soprattutto piacciono le rose nere. Lui, ehm... è molto bravo a scrivere le poesie perchè è un maggiordomo perfetto e... uhf... pensa che il giardino canti. Però, penso che sia metafroico, cioè metaforico: probabilmente la poesia della rosa non è riferita davvero a una rosa. È una cosa un pochino confusa: forse è riferito a una persona. O, conoscendo Sebastian a una gatta, una qualunque micia gattai che ha trovato in giro e di cui si è innamorato perdutamente. E la gatta lo pela e gli fa la pipì addosso: “protetta dal tuo manto di spine, antico scrigno feroce che strappa la pelle e profumata di nettare dorato” Fine dell'opinione dello psicologo.