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Autore: jessy12malik    20/11/2012    1 recensioni
Dal capitolo 2:
Tolsi le cuffie e quasi mi venne un colpo. Di fianco a me c’era ancora Niall:
io:Cosa ci fai ancora qui?!
N:Ehi antipatica! Stai calma io ero rimasto qui a farti compagnia… ma se non mi vuoi me ne vado.. ciao eh!
Io:No, aspetta! Rimani…
N:Solo se mi chiedi scusa!
Io:Scusa, sono stata un po’ scortese… ricominciamo? –chiesi sperando mi desse una seconda possibilità.
N:Va bene, rimango… piacere Niall! –sorrise, per la centesima volta. Mi stava facendo sciogliere con tutti quei sorrisi! Mi porse la mano e io la strinsi:
Io:Piacere Carly!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Niall Horan, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1
 

Camminavo per la strada e il mio sguardo si posò su un gruppo di ragazzi che giocavano a basket in un campetto. Bhè però, micca brutti! Comunque il mio obbiettivo quel giorno non era andare a rimorchiare qualche ragazzo carino, anche perché probabilmente non avrei avuto nessuna chance. Dovevo arrivare a casa della mia migliore amica,  Jade. Io e lei ci conosciamo fin da quando siamo piccole e da sempre, ogni pomeriggio, dopo pranzo, vado da lei per fare i compiti insieme. Ormai è come vivessimo assieme 24 h su 24. Cioè non esattamente, andavamo in due scuole differenti, ma erano una vicina all’altra e quindi finivamo per vederci anche lì. Anche se a volte non la sopportavo le volevo un gran bene e l’abbracciavo ogni volta che potevo. Era come se fosse mia sorella, e sua madre ormai mi aveva adottato, trovandomi in casa sua in continuazione. Preferivo stare con loro perché mia madre non c’è mai perché è sempre al lavoro, e mia sorella ha sempre allenamenti di basket, e mi io ritrovo tutta sola, e quindi decido di andare a casa loro. Il tragitto però è lungo così mi metto su un po’ di musica per passare il tempo, ovviamente MORE THAN THIS, adoro quella canzone! Mi culla nel freddo clima di Londra. Si, io abito a Londra, ma mio babbo ora è tornato in Italia, perché si è separato con la mia mamma e lui è voluto tornare da sua madre lì. È abbastanza lontano da qui però lo posso vedere più o meno una volta al mese, e me lo devo far bastare. Odio questa cosa dei grandi. Non so bene come definirla. Insomma odio tutte le cose da grandi, l’amore che finisce, i soldi che servono per qualsiasi cosa, lavoro, lavoro e ancora lavoro! Basta mi devo calmare perché sono arrivata. Casa sua è enorme ma abbastanza modesta. Suono il campanello e mi viene ad aprire la mia “seconda mamma”, che mi da un bacio amorevole e mi fa entrare. Mi ritrovo davanti a me la mia amica spaparanzata sul suo divano mentre accarezza il suo gatto, ciccione ma che lei invece trova in perfetta forma, di nome Cat, che originalità!
Io:Jade! Su su! Devo fare una caterva di compiti e tu mi devi assolutamente aiutare!
J:Uffa, non ne ho voglia! Io invece non ho niente! Ahaha piccola sfigghi!
Io:Cattiva! Dai aiutami che così facciamo prima!
Ovviamente il mio aiutami comprendeva che lei facesse metà del compito e io il resto, tanto le nostre calligrafie erano praticamente identiche e le mie professoresse non si erano mai accorte di niente.
Dopo poco più che un’oretta avevamo già finito:
Io:Contenta? Adesso possiamo fare quello che pare a te!
J:Finalmente! Bhè potremmo… ecco.. andare… e poi… e…em, proponi te!
Io:Wow oggi sei proprio ispirosa!
J:Ispirata!
Io:Cosa?
J:Si dice ispirata non ispirosa!
Io:Vabbè dai è uguale!
J:Più o meno…
Dopo tutte le nostre indecisioni e le nostre litigate sulla grammatica e altre robe varie decisi di portarla vicino a casa mia, in un parchetto dove di solito c’era poca gente e l’aria che si respirava lì era a dir poco rilassante. Quando arrivammo vi erano solo un bambino che avrà avuto circa 4 anni e probabilmente quella che era sua nonna. Ci sedemmo su una panchina e iniziammo a parlare del più e del meno. Cominciavo ad annoiarmi così tirai fuori il mio album da disegni, ormai praticamente consumato, e iniziai a fare qualche schizzò. Io mi ritengo una schiappa, ma Jade pensa che abbia qualche abilità artistica. Convinta lei.
Comunque dopo mezz’ora di nulla senti vibrare il mio cellulare dalla tasca della mia borsa. Guardai il numero. Kevin, il mio migliore amico. Avevamo litigato pochi giorni prima così spensi il telefono senza neanche rispondergli e lo rimisi al suo posto:
J:Chi era?
Io:Nessuno.
J:Conosco quello sguardo Carly, era Kevin vero?
Io:…
J:Non puoi non rispondergli più! Prima o poi dovrete affrontare questa cosa.
Io:…
J:Anche considerando che siete in classe assieme e lo vedrai comunque ogni giorno, quindi non rispondere al telefono non servirà a farlo allontanare da te!
Io:…
J:tu sei sempre di molte parole!
Io:Scusa ma non ho voglia di parlarne.
J:Va bene, però pensaci… io adesso devo andare mia mamma mi starà aspettando, vuoi che ti riaccompagno a casa?
Io:No no, torno da sola… grazie!
J:Va bene, però non fare quella strada!
Io:Quale strada scusa?
J:Quella che fai sempre, già è lugubre di giorno con il buio non ne parliamo! Non voglio che passi di lì!
Io:Ok mammina, farò come vuoi te!
J:Dai, io lo dico per il tuo bene!
Io:Si, va bene dai, ci vediamo domani…- la nostra conversazione finì lì. Io mi alzai, presi la borsa, mi rimisi la musica nelle orecchie e mi avviai verso la fine del parco.
Quella famosa “strada” era la via più corta per arrivare a casa. Devo ammettere che metteva un po’ di paura anche a me, così la presi larga, tanto non avevo fretta.
I miei passi erano pesanti ma veloci e io non facevo altro che pensare a quel giorno, il giorno in cui avevo smesso di parlare a Kevin. Gli volevo bene, anzi gli voglio ancora bene. Tutto è iniziato quando gli confidai che mi piaceva un ragazzo più grande di me nella classe a fianco alla nostra, e lui, pensando di fare una cosa giusta andò a dirglielo. Mi arrabbiai, ma poi mi passò tutto. Poi continuò a fregarsene di me e a urlare i miei fatti a tutti, e più continuavo a dirgli di smetterla più lui mi allontanava, non so bene il perché. Lui diceva che non faceva niente di male, ma non capiva che così mi feriva. Così decisi di non parlagli più, almeno non avrebbe più potuto dire niente in giro su di me…
Arrivata a casa mi svestì e mi misi subito il mio pigiamone caldo e morbido. Mi faceva stare bene quel pigiama perché mi ricordava tantissimo mia mamma e mio padre quando erano ancora una famiglia e ogni volta che lo mettevo mi sembrava di trovarmi tra le loro braccia.
Prima di guardare un po’ di tv e preparare la cena per me e mia sorella Francy che sarebbe arrivata a momenti, decisi di passare dal bagno per struccarmi un po’. Mi piace guardarmi allo specchio perché riflette quello che sono esternamente, ma purtroppo non internamente. Nel riflesso potevo semplicemente vedere una ragazzina di 17 anni, abbastanza alta e magra, con i capelli castani. Niente di più…

 

Ciaoooo gente!!! c: Io sono Jessy, ho quasi 16 anni e, e... bhè non so più cosa dirvi! c: spero che questa storia vi piaccia! è la seconda che scrivo, la prima l'ho scritta sulla mia pagina fb. non mi piace tantissimo, ma se me la chiedete magari la metto, anche se scommetto che farete fatica a leggere questo... vabbè! buona lettura!
ciaooo c:

  
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