Era una bella giornata: il sole era alto in cielo, una leggera
brezza giocava allegramente con piccole nuvole bianche, gli uccellini
cinguettavano gioiosamente dalle cime degli alberi.
Shinjo, un giovane ragazzo da lunghi capelli biondi un po’ spettinati e gli
occhi dell'azzurro del cielo, stava passeggiando un po’ annoiato per i boschi
vicini al suo villaggio natale, il villaggio della foglia. Le mani dietro la
nuca, camminava guardando il cielo e fischiettava assurde canzoni, le cui note
componeva sul momento. Che noia, non c'è proprio niente da fare, pensò tra sé.
Era appena tornato da una missione di livello D, un banale compito per cui non
avrebbero dovuto neppure scomodare dei ninja. Da quando si era diplomato, le
sue missioni erano state troppo semplici e prive di emozioni, e anche quando
tornava al suo villaggio la cosa non cambiava per niente: noia più totale.
Decise che era meglio tornare nel villaggio, almeno avrebbe potuto trovare
qualche suo amico e anche qualcosa da fare. Attraversò quegli immensi portali
che foravano le possenti mura di legno del villaggio e si addentrò per il
dedalo di vie.
Passeggiò ancora un po’ lungo le vie del villaggio. Nel suo andare lento e
senza meta incontrò alcuni ex compagni di accademia: persone con cui aveva
parlato appena, che avevano a malapena un nome per loro. Li salutò uno ad uno e
poi proseguì.
Poco più avanti incontrò Rei, attorniato da quella sua sfilza di galline che
gli sbavavano sempre dietro. Stava raccontando una delle sue ultime missioni,
naturalmente rincarando a più non posso la dose. Quanto odiava quel ragazzo.
Cercò di proseguire, senza fermarsi, anzi aumentando il passo.
-Ma guarda chi c è... Shinjo!- Quella sua voce acida gli volò dietro
costringendolo a fermarsi. Si girò svogliatamente e cercò di essere gentile.
Sorrise.
Ciao- E si trattenne dal far seguire a quel saluto qualche insulto.
Lo guardò ridendo, lo stava prendendo in giro, e poi riprese più spavaldo di
prima:
-Ti va una sfida fra ninja?-
-No, grazie-
Shinjo si voltò e lasciò quel pollaio, mentre il gallinaccio gli dava del
perdente. Quella parola non gli fece né caldo né freddo. Non si voltò nemmeno e
riprese la sua noiosa passeggiata.
Il sole era ormai alto e una piccola scansafatiche se ne stava
stesa sul ramo di un grande albero,a godersi tutto il calore che proveniva dei
suoi raggi. Era piacevole e rilassante...sicuramente più di quella noiosissima
missione di livello D che le avevano affidato. Perché scomodarsi per una simile
sciocchezza?!Non era mai riuscita a spiegarsi come potessero essere considerate
quali "missioni"...!
Socchiuse gli occhi lasciandosi accarezzare dal lieve venticello che tirava a
quell'ora del mattino,passandosi tra le labbra una foglia che aveva staccato
poco prima...era davvero piacevole.
Si era quasi addormentata quando sentì il ramo lievemente vacillare...
-Kairi! Perché caspita hai saltato la missione?!-
La voce irritata di Shinjo la raggiunse dal basso facendola destare. Il
compagno la fissava con aria severa,mentre sferrava un nuovo calcio al
tronco,facendo vacillare ancora. La ragazza si lasciò cadere giù con il
busto,per poi rimanere aggrappata al tronco con i piedi,sbadigliando
sonoramente.
-Eheh... Scusa Shin! Non mi andava! E poi non c'era bisogno che ci andassimo
tutti! Ve la siete cavati alla grande anche senza la sottoscritta! Che problema
c'è?!- Chiese con aria innocente rivolgendo all'altro una bella smorfia.
-Sei proprio insopportabile, lo sai?-
Shinjo girò i tacchi e se ne andò nella direzione opposta a quella della
ragazza. A volte gli dava proprio sui nervi. Faceva sempre come voleva, senza
preoccuparsi minimamente della squadra.
La giovane gli corse dietro e, con voce mielosa, cercò di farsi perdonare dal
compagno, che non sembrava per niente disposto a cedere. La ninja continuò a
gironzolargli intorno, sempre cercando il perdono dell'altro, ma niente. Shinjo
manteneva la sua espressione seria e leggermente arrabbiata. Allora Kairi tentò
la strategia fallo – ridere – e – tutto - passerà: iniziò a fargli boccacce e a
fare strane smorfie. Il ragazzo riuscì a resistere alcuni secondi, poi mostrò
segni di cedimento, per scoppiare, infine, in una grassa risata. La ragazza lo
seguì e continuarono così per un minuto buono.
Poi Shinjo riprese il controllo:
-Sei proprio scema!-
La ragazza rispose con un sorriso innocente:
-Adesso che si fa?-
Miren correva all’impazzata tra gli alberi. Saltando da un ramo a
l’altro si dirigeva verso una metà oscura. La fatica la stava distruggendo, ma
non poteva fermarsi o l’avrebbero raggiunta.
I capelli ramati erano ben legati in una sottile coda, mentre gli occhi color
del bosco esprimevano tutta la sofferenza che il suo corpo stava subendo.
Lei primogenita della famiglia Sekigaisen, nata nel villaggio dei Sigilli era
l’ultima erede di quel potere. Odiava la sua condizione, ma allo stesso tempo
ci aveva fatto l’abitudine.
Vivere come un contenitore, viaggiare da un capo all’altro del mondo sigillando
gli spiriti malvagi ancora liberi. E poi… e poi raggiungere il Monte Fuin dove
liberarsi da quel terribile fardello.
Ce l’avrebbe fatta stavolta?
Non lo sapeva.
-Vado da sola padre!- aveva spiegato al genitore. Era la prima volta che si
prendeva una responsabilità completa, ma preferiva così. In fondo essere in
gruppo non faceva che aumentare le sue preoccupazioni. Ogni volta che partiva
per una missione con i genitori c’era sempre qualcuno che ci rimetteva la pelle
o peggio ancora riportava ferite tanto gravi da essere costretto a letto per
tutta la vita.
Lei non voleva più vedere, non voleva più soffrire. Per questo era andata da
sola.
Ed in quel momento anche se a fatica era riuscita già a compiere metà della sua
missione.
Si era infiltrata nel villaggio delle Ceneri, i qui abitanti da parecchi anni
adoravano in segreto due spiriti maligni; li aveva sigillati nel suo corpo ed
ora li stava portando nella montagna sacra, l’unico luogo dove si sarebbe
potuta liberare dai due mostri.
“Maledizione!” sussultò sputando sangue.
Un tremendo dolore le invase il corpo. Il suo fisico era troppo fragile, presto
non sarebbe più riuscita a trattenerli. Doveva sbrigarsi e soprattutto evitare
di essere raggiunta.
Due uomini del villaggio delle Ceneri infatti la stavano inseguendo.
Non sarebbe stata in grado di combatterli, l’unica speranza era la fuga.
Ad un tratto però si ritrovò fuori dal bosco, di fronte a lei scorse un
villaggio.
-Ma dove sono finita?- si chiese ansimante e poi riprese a correre.
Attraversò velocemente un immenso portale costruito in legno, poi proseguì la
corsa all'interno di quel luogo sconosciuto. Si voltò indietro: non c'era più
nessuno, gli uomini del villaggio delle ceneri non gli erano più dietro. La
ragazza sorrise fra sé, ma qualcosa la riportò subito alla realtà.
Finì a terra dopo aver urtato qualcosa di duro. Era andata a sbattere contro un
altro ragazzo. Si alzò velocemente e si liberò dalla polvere depositata su sui
vestiti, poi Miren si avvicinò al ragazzo che la guardava molto scocciato.
Un'altra ragazza accanto a loro se la rideva per la scena comica a cui aveva
assistito.
La rossina diede una mano ad alzarsi a Shinjo, che accettò malvolentieri.
-Scusami- Si inchinò la giovane per farsi perdonare da quel tipo imbronciato.
-Fa niente- fu la risposta dell'altro, mentre si guardava i pantaloni tutti
impolverati. Non fece niente per pulirsi, non ne aveva voglia. Poi guardò la
ragazza che lo aveva urtato e si chiese chi fosse, visto che non sembrava del
villaggio della foglia.
-Di solito non sono le donne che cascano ai piedi degli uomini?-
lo prese in giro un ragazzo dai capelli neri e corti. Tutti e tre si girarono
verso il nuovo arrivato.
-Ah, ci mancavi solo tu, Yuya! Ciao!- disse divertita Kairi.
-Già, perchè non vai a farti un giro?- rispose brusco Shinjo.
-Sempre molto gentile eh, Shinjo? E tu Kairi, non fare come se niente fosse,
dato che hai saltato un'altra volta la missione! Sei peggio di una bambina...-
li redarguì Yuya con fare sarcastico. Yuya era un ragazzo sempre incline
all'ironia e dal carattere dispettoso, non si capiva mai quello che pensava
realmente e spesso si comportava da buffone, ma era buono e sempre disponibile
con chi avesse bisogno di aiuto.
-Che c'è di male nell'essere una bambina?- gli rispose Kairi con una
linguaccia.
-Nulla nulla...- alzò gli occhi al cielo Yuya con fare divertito.
Intanto Miren guardava la scenetta, ma non aveva né il tempo né la
voglia di apprezzarne la comicità, pensava solo al suo scopo. I tre del
villaggio della foglia alla fine si concentrarono su di lei, non la
conoscevano, non l'avevano mai vista. Volevano farle molte domande, ma nessuno
cominciava. Dal canto suo Miren temeva ciò che questi tre ragazzi potevano
chiederle e cercava un pretesto per allontanarsi subito...
Una violenta esplosione risuonò nell'aere, proveniente dalla
foresta attorno al Villaggio della Foglia... una nuvola di polvere si alzò
verso il cielo, mentre gli uccelli presero il volo, gracchiando mentre si
allontanavano...
Un ninja raggiunse camminando lentamente, come se fosse ferito, le porte del
villaggio... indossava una maschera da ninja inseguitore del Villaggio del Suono,
un villaggio da tempo in pace con quello della Foglia; i capelli bianchi
tagliati corti erano spettinati, il corpo, vestito con un paio di pantaloni
bianchi e una maglia nera senza maniche, era ricoperto di ferite... ancora un
paio di passi in avanti, dopodiché il ninja crollò a terra, svenuto.
Per l'ennesima volta l'attenzione si spostò da Miren, con suo
grande sollievo, per ricadere sul nuovo arrivato. I tre ninja della foglia si
affrettarono a soccorrere lo sconosciuto che era crollato davanti a loro, la
rossina, anche se un po’ riluttante a fermarsi ancora in quel posto, li seguì
in silenzio.
L'uomo aveva perso i sensi, sembrava parecchio malridotto. Chissà cosa gli era
successo, probabilmente c'entrava qualcosa l'esplosione che avevano udito
alcuni secondi prima. Yuya fu tentato da togliergli la maschera, ma Shinjo lo
rimproverò fermando quel tentativo. L'unica cosa da fare era ricercare qualche
componente della squadra medica oppure trasportarlo direttamente in ospedale e
visto che in giro non vi era praticamente nessuno. Yuya e Shinjo presero il
corpo inerte e lo alzarono di peso, dirigendosi verso l'impianto di cura del
villaggio. Kairi li seguì subito, mentre Miren rimase indietro, non sapendo
bene cosa fare. Ormai il suo tempo stava per scadere...