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Autore: Hope55    20/11/2012    1 recensioni
E' così bella, grandi occhi scuri, capelli castani mossi lunghi fin sotto il seno e quel sorriso, quel sorriso che mi fa morire dentro.
Lui, studente universitario che vive nella fredda e grande Torino; lei, studentessa di un liceo, vive nella calda e piccola isola di Capri.
Riusciranno a superare la lontananza e a coltivare il loro grande amore?
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico, Universitario
Capitoli:
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Capitolo IV - Matematica
 
E' inutile dire che la cucina napoletana di mare era assolutamente fantastica! Non avevo mai mangiato così tanto in vita mia!
Bella era seduta accanto a me e chiacchierammo un po'.
"Giacomo ma tu non sei mai venuto a Capri?" mi chiese la madre di Justin.
"No, questa è la prima volta, ma per quel poco che ho visto, mi piace
molto"
"Jus perché oggi non lo porti a fare un giro per l'isola?"
Mi sarebbe piaciuto molto ma volevo Bella non Justin!
"Non vorrei disturbare" dissi con un sorriso pestando un piede a Justin che
stava già per accettare.
"Ahhh mi piacerebbe molto ma non posso!" disse con una smorfia di dolore. "Oggi avevo promesso a Greta che avremmo studiato insieme, è da una vita che non passiamo un pomeriggio insieme" disse guardando la sorella che fortunatamente resse il gioco lanciandomi un'occhiata
incuriosita che ignorai.
"Ah capisco" le risposi con un finto sguardo affranto.
Con la coda dell'occhio osservai Bella, aveva ascoltato il nostro scambio di
battute e si mordicchiava il labbro.
"Jake, se ti va posso accompagnarti io"
Mi girai con un sorrisone.
"Certo va benissimo" 
Mi sorrise anche lei. 
"Ti va bene per le cinque? Devo studiare prima"
"E' perfetto" le risposi.

"Logaritimi e funzioni! Ah, quanto ti capisco" le dissi sbirciando sul suo quaderno.
"A me piace molto la matematica ma ora come ora non mi va di farla" mi
rispose arrossendo.
Mi illusi che fosse perché preferiva passare il pomeriggio con me. E sorrisi mentalmente al pensiero.
"A che punto sei?" le chiesi impaziente. "Ho voglia di vedere Capri" e ho una matta voglia di stare con te.
"Non mi esce questa! Uffa!" mi rispose mettendo su un delizioso broncio.
Quanto avrei voluto morderle quel labbro sporgente!
Era tutta attenta e concentrata che mi venne voglia di prenderla un pò in giro.
"Mamma mia quanto sei ignorante!! Io le facevo ad occhi chiusi 'ste cose!"
Mi scoccò uno sguardo glaciale. 
"Punto primo mi escono sempre e sono bravissima in matematica, punto secondo quest'anno ho un professore del cavolo che non mi fa capire un tubo e punto terzo la tua presenza mi sta distraendo molto!" disse tutto d'un fiato arrossendo.
Irritabilina la piccola eh? Scoppiai a ridere guadagnandomi un'altra occhiataccia. E così la distraevo molto, il mio ego si gonfiò, eppure
stavamo solo chiacchierando.
"E così ti distraggo molto eh?" mormorai avvicinandomi a lei.
"Non nel modo in cui pensi" mi rispose con uno sguardo indifferente.
"E in che modo? Stiamo semplicemente chiacchierando" le risposi
chinandomi su di lei. Riuscivo a sentire il suo profumo del collo, dolcissimo, che mi inebriò i sensi. Che voglia matta di baciarla.
Tornò a farmi visita 'l'amichetto delle parti basse'. 
Girò il viso verso di me spalancando lievemente gli occhi. Non credeva fossi così vicino a lei. E neanch'io credevo che mi provocasse questo effetto. Aveva la bocca leggermente socchiusa e il suo respiro si infrangeva sul mio viso. Delizioso. I miei occhi scesero su quelle labbra piene, una tentazione. Controllati Jake controllati! 
"Bella hai fatto" disse tutto d'un fiato Greta sbucando dalla porta del soggiorno e bloccandosi di colpo. Mi raddrizzai di scatto osservando Greta. "Emh si, volevo sapere se ti era uscita l'ultima" 
Mi girai verso di Bella "No Grè è l'unica che non riesco a fare" le rispose con il viso i fiamme.
"Ah va bene" rispose fissandoci e poi uscì dalla stanza. 
"Dà qua" le dissi prendendole il quaderno. "Fa fare all'esperto" aggiunsi
per ridurre l'imbarazzo.
"Certo certo Jake"
Fortunatamente erano cose già fatte e in poco tempo riuscì a risolvere l'esercizio.
"Et voilà" le porsi il quaderno con un sorriso trionfante.
"Mmm, grazie" rispose con una smorfia.
Non voleva darmela vinta.
"Dillo che sono stato bravo"
"Ma non ci penso nemmeno!"
"Ma dai, ammettilo!" le dissi ridendo.
"Mai" mi rispose con un sorriso.
"Dai!" le dissi pizzicandole l'anca. Saltò sulla sedia. Soffriva il solletico? Che occasione! Mi alzai e iniziai a solleticarle i fianchi facendola ridere e
saltare come una pazza.
"Dillo!"
"No poi inizi a fare il pavone!" mi rispose cocciuta tra le risate. "Dai basta Jake non respiro!" continuò divincolandosi.
"Non la smetterò finche non me lo dirai!" 
"Ok dai basta, sei stato bravissimo" mi disse alzando gli occhi al cielo.
"Si lo so" le risposi con una linguaccia fermando le mie dita.
"Hai finito i compiti? Possiamo andare?"
"Si" mi sorrise. "Vado a cambiarmi magari, sono ancora con i vestiti della scuola e ho il trucco sbavato" sorrise.
"Tranquilla, sei sempre bellissima" le risposi sinceramente. Ed era vero infatti. Era così bella, con quel maglioncino verde scollato che le evidenziava il seno, i capelli scombinati e il viso arrossato dalla nostra 'lotta'.
Arrossì ancora di più rivolgendomi un timido sorriso.
Mi ascoltò, prese la borsa, la Canon e uscimmo.

"L'isola di Capri è divisa in due 'parti', Capri e Anacapri; oggi visiteremo Anacapri; ti farò passeggiare un pó per il centro e magari vedremo anche i
faraglioni" mi disse con un sorriso.
"Bene avviamoci allora" le risposi allacciandomi la felpa in vita.
"Aspetta, aspetta. Mettiti qua, si così che si vede il mare dietro" mi disse scattandomi una foto. E così fece altre miliardi di volte, in quella
macchinetta c'ero solo io ormai!
"Ecco questo è il caffè Nightlife, il più importante di Capri, ed anche il più caro" mi informò. 
"Allora vieni dai ti offro qualcosa"
"Non ho i soldi" mi rispose con uno sguardo triste.
"Ho detto offro infatti Bella" precisai sorridendo.
Spalancò gli occhi.
"Scherzi?! Non ci penso nemmeno! No dai!" mormorò arrossendo.
"Insisto, su muoviti" le dissi prendendola per mano e portandola
all'interno del bar.
"Buonasera, cosa volete ordinare?" ci chiese il cameriere una volta
seduti. 
"Per me un caffè e per lei.." indicai Bella.
"Per me un gelato con cioccolato e vaniglia" rispose sorridendo.
"Ti piace il gelato?"
"Ne vado matta" mi rispose con un sorrisone che le illuminò gli occhi rendendola ancora più bella. Tutto per un gelato. Era una ragazza
semplice, un altro passo avanti nel conoscerla.
"Ehi ciao Bella!" la salutò un ragazzo alto con gli occhi verdi. 
"Ciao Ale!" ricambiò lei alzandosi e baciandolo sulle guance.
La gelosia si impossessò di me. Chi diamine era quello?
"Ale lui è Jake, un mio amico" disse indicandomi.
Avevo già detto, da sedicenne innamorato, quanto mi piaceva sentire il
mio nome pronunciato da quelle bellissime labbra?
'Lui è Jake, un amico'
Amico. No, decisamente troppo poco. Non mi bastava affatto, volevo di
più.
Il ragazzo mi squadrò. 
"Alessandro" disse porgendomi la mano.
"Giacomo" gli risposi stringendola.
Chi era lui? Stavano chiacchierando della scuola quindi immaginai un compagno di scuola. Mentre parlavano le aggiustò una ciocca di capelli dietro l'orecchio sfiorandole i viso. Ma lei si ritrasse. Strinsi forte tra le mani la mia tazzina. 
"Io devo scappare Bella, ci si vede" 
"Ciao Ale" gli sorrise.
"Scusami Jake" ritornò sedendosi davanti a me con un sorriso di scuse.
"Figurati. Era un tuo amico?" le domandai con un pò troppa durezza quindi
le sorrisi cercando di addolcire i miei modi.
"Si, diciamo" mi rispose con una smorfia abbassando gli occhi. 
"Ah! E' il ragazzo che ti piace!" le dissi con un tono tranquillo mentre ero
divorato dentro dalla gelosia.
"No anzi! E' a lui che piaccio io" spiegò quasi incredula che potesse
piacere a qualcuno. 
Mi rilassai.
"E ti sembra strano?" le domandai incredulo ridendo.
"Si cioè guarda lui, alto con occhi verdi e io, capelli scuri, occhi scuri,
altezza nella media. Non sono niente di che"
Davvero una bassa percezione di se stessa.
"Tu sei pazza" dissi scuotendo il capo. "Fidati, non sai quanto ti sbagli" le sussurrai guardandola negli occhi e avvicinandomi sul tavolo. Arrossì violentemente.
"Sei esagerato Jake"
"Assolutamente no" le risposi con un sorriso. "Quindi trovi carini i ragazzi con gli occhi chiari?" 
"Chi non li trova carini!" rispose come se fosse una cosa ovvia.
"Non mi importa degli altri, voglio sapere di te" 
"Beh si, ho un debole per i ragazzi con gli occhi chiari" mi disse
abbassando gli occhi e arrossendo.
Si! Un altro punto a mio favore!
"Io ho gli occhi azzurri" constatai guardandola.
"Tu sei un pavone" mi rispose con una linguaccia. 
Scoppiai a ridere. "Lo faccio solo per far ridere gli altri, non sono affatto
così" precisai.
"Immaginavo" sorrise.
"E che ne sai tu?" le sorrisi a mia volta.
"Ti conosco più di quanto pensi" mi rispose.
"Che fai mi spii?" la presi in giro anche se non mi sarebbe affatto
dispiaciuto.
"Macché, sono brava a leggere le persone"
"Avanti allora, dimmi. Sono curioso"
Finì il gelato, si leccò le labbra e si sporse sul tavolo con le braccia
conserte.
"Allora, sei un ragazzo molto solare, che cerca sempre di far ridere tutti, di far star bene tutti anche se poi sei tu a non essere felice. Sei molto altruista e anche molto dolce. Ma spesso ti nascondi dietro la maschera da 'duro' per non mostrare a tutti realmente chi sei perché quando l'hai fatto sei stato ferito" finì seria.
Diamine! Ero sbalordito! E anche lei se ne accorse poiché mi sorrise.
"Ho indovinato quindi?" chiese.
"Mmm" le risposi con una smorfia.
"Sai, mi chiedevo una cosa, perché invece con me ti comporti come sei realmente? L'ho capito osservando il tuo comportamento con me e con gli
altri. Sei diverso"
Bella domanda, cosa risponderle?
"Domanda intelligente" le dissi con una smorfia. "Non lo so neanche io,
con te mi trovo bene, mi piace la tua compagnia e non credo che tu possa mai ferirmi quindi non ho motivo di nascondermi" conclusi guardandola negli occhi che sostennero il mio sguardo per interminabili minuti. 
"Andiamo?" chiese poi distogliendo gli occhi. 
Mi alzai e pagai il conto.
"Che si fa ora?"
"Ti porterei alla grotta azzurra ma c'è l'alta marea quindi non potremmo
entrarci" mi rispose con una smorfia.
"Potremmo andare a vedere il panorama" mi propose.
"Mi fido di te" le risposi alzando le braccia.
"Ma questa volta le foto le faccio io" precisai.
Arrivammo su questo piazzale; il paesaggio era magnifico.
Si respirava l'odore frizzante del mare e una leggera brezza scompigliava i
capelli.
Vidi Bella rabbrividire. "Hai freddo?"
"Si un pò, sono molto freddolosa" mi confessò.
"Tieni" le porsi la mia felpa grigia.
La infilò. Le andava davvero enorme! 
"E' un tantino grande" constatò rimboccandosi le maniche.
Era davvero buffa con quella felpona che le arrivava quasi al ginocchio. Il
che mi fece scoppiare in una fragorosa risata.
"Dai qua dobbiamo immortalare il momento!" proposi sfilandole la Canon
dalle mani.
Si avvicinò a me posandomi una mano sul fianco mentre io giravo la
macchinetta avanti a noi e scattavo la foto.
"Bellissima" le sussurrai porgendole l'oggetto.
"Si davvero molto bella"
In quel momento mi squillò il telefono.
"Jake?"
"Dimmi Justin"
"Stasera andiamo in discoteca, ci stai?"
"Certo va benissimo! Dove e quando?"
"Vieni a casa che ci andiamo insieme, credo che devi cambiarti"
"Giusto! A tra poco allora"
Mi rivolsi di nuovo a Bella.
"Stasera dormi da Greta?" aggiunsi.
"No, oggi no"
"Allora ti accompagno a casa, guidami" le proposi con un sorriso.
Arrivammo a casa sua in poco tempo, era, fortunatamente, vicino casa di
Justin così non mi sarei perso!
"Domani mattina sarai la mia guida?" le chiesi sperando in un si.
"Vado a scuola la mattina Jake"
Giusto!
"Ci sarà Justin comunque" 
"Ma io voglio te" le sorrisi in modo provocante.
"Allora dovrai aspettare a domani pomeriggio" mi rispose con una
linguaccia.
"Sissignora!" 
"Allora ci vediamo domani" disse entrando nel cancello della sua villetta.
"Bella?" le sussurrai avvicinandomi.
Si girò trovandosi con il viso a due centimetri dal mio. Socchiuse la bocca.
Di nuovo quel delizioso sapore.
"Tanti sogni d'oro" soffiai sulle sue labbra e le lasciai un delicato bacio
sulla fronte.
Mi girai e mi avviai verso la mia casa sentendo poco dopo il rumore del
cancello.
Ripensai alla giornata appena passata sorridendo come un idiota.
Quant'è bella la vita!









Salve gente! 
chiedo umilmente perdono per il ritardo ma con l'inizio del conservatorio sono stata impegnatissima!
Cosa ne pensate?
Cosa succderà in disco?
Vi aspetto nelle recensioni!
Un bacio
  
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