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Autore: Nene_89    01/07/2004    8 recensioni
In questo giro mi sono cimentata in un'impresa ardua, cogliendo un Draco pensieroso, triste e incerto sul suo futuro, incapace di ribellarsi e desideroso soltanto di poter vivere insieme all'unica persone che abbia mai amato... la sua Ginny. Questo è un esperimento, non sono molto esperta di questa coppia e non so come possa essermi venuto fuori... ma le critiche stanno a voi... prego ;-)... insomma draco/ginny a tutto spiano!!!
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Sto consumando la mia cena con quei due imbecilli di Tiger e di Goyle quando vedo la mia Virginia

Benché la mia vecchia fanfiction non abbia riscosso molto successo (solo tre recensioni, sigh sob -_-‘’) ringrazio vivamente coloro che hanno lasciato un commento, poiché sono stati alquanto gentili e complimentosi, ed è solo grazie a loro se ho deciso di pubblicare anche quest’altra fanfic! E poi mi ha recensito anche una delle mie autrici preferite…. Oh che bello :-P! Ma ci pensate come ci si deve sentire, quando uno dei tuoi idoli ti dice che hai scritto una storia carina, e bellissima x la coppia Ron/Herm? Un grazie speciale a Marcycas - the Lady of Darkness, ma anche a tutti gli altri commentatori, e a tutti coloro che leggeranno questa storiella e la recensiranno… ;-). Ma grazie anche ai non-recensori!! Nonostante sia un’accanita della coppia Ron-Herm questa volta ho deciso di dedicarmi ad un’altra coppia da me molto amata, quella Ginny/Draco. Tuttavia ho la strana sensazione che non mi sia venuta molto bene, o perlomeno che sia venuta peggio di “Perché sei tu la cosa che per me è importante”. Draco mi è venuto troppo dolcino e ha perso tutto il suo fascino di ice-boy e Ginny… mah, temo che non renda molto. Facciamo così, voi leggete, e poi me lo dite, ok? Tutte le critiche sono ben accette, anzi accettatissime, almeno posso migliorare, perché questa storia su una coppia che non conosco molto bene è un vero e proprio esperimento! Grazie!!! 

 

 

 

Sto consumando la mia cena con quei due imbecilli di Tiger e di Goyle quando scorgo la mia Virginia, che con occhi tristi e malinconici fissa Potter, che sta parlando con la Granger e quello stupido dello Weasley. Non è possibile che una bellezza così pura e dolce si sprechi dietro ad un… ad un essere immondo e spregevole come Potter. Non perché ha sconfitto il Signore Oscuro, non per questo, certo: mio padre è un Mangiamorte e mia madre è una fedele serva di Voldemort, ma io non approvo le loro idee da almeno due anni, ovvero da quando ho al facoltà di pensare da solo. Naturalmente i miei genitori non dubitano minimamente della mia dedizione a loro e all’Oscuro Signore, altrimenti forse mi avrebbero già ucciso. Provo un forte disprezzo per Harry per i suoi stupidi comportamenti, e per il semplice fatto che si crede il migliore semplicemente perché sedici anni fa ha sconfitto Riddle. La gente lo ammira, lo adora per questo, e lui fa la vittima, il poveretto… capisco che deve essere dura essere orfani, ma avere dei genitori come i miei che non si amano, non mi amano, ed hanno già programmato il mio futuro non è molto meglio. A diciotto anni dovrò sposare Pansy Parkinson e divenire un Mangiamorte. Ma per allora sarà già fuggito e mi sarò rifugiato da Silente. Voglio diventare uno scrittore. Può sembrare stupido ma è così: il perfido, freddo e insensibile Malfoy sarà un grande scrittore. Forse perché nessuno conosce veramente i suoi pensieri, forse per questo nessuno può ritenere possibile che io cambi in un sensibile e comprensivo letterato. Nessun essere vivente si è mai curato dei miei pensieri, dei miei veri sentimenti, nemmeno Pansy che si dice tanto innamorata di me, nessuno, esclusa lei, la mia dolce Virginia. Ė accaduto sette mesi fa, e da allora non faccio che pensare a lei, a quanto sia diversa dai suoi stupidi fratelli, ai suoi bellissimi capelli rossi, lunghi e setosi, alle labbra carnose sempre piegate in sorrisi amari, a suoi splendidi occhi verdi. Ad ottobre stavo camminando nel parco, e rimiravo silenziosamente il lago quando lei mi apparve davanti. Mi sembrò naturale prenderla in giro, quindi feci per insultarla ma lei, con la sua candida purezza, mi anticipò, sussurrando:

-         Sei triste? –

Rimasi colpito da quelle semplici parole, perché era la prima volta nella mia vita che qualcuno si preoccupava per me, che qualcuno si dimostrava interessato alla mia felicità. Si, ero molto triste. Avevo appena saputo da Pansy che le nostre famiglie avevano deciso che noi due ci saremo sposati due anni dopo e che io non sarei potuto divenire uno scrittore. Glielo aveva riferito mio padre, tramite una lettera.

A quelle dolci e soavi parole risposi con un sorriso malinconico.

-         A dir la verità si, Virginia. Non c’è niente che vada bene nella mia sciagurata vita… -

Lei si sedette per terra ed io la imitai. Rimanemmo seduti accanto per non so quanto tempo, quando mormorò:

-         Se avessimo confidenza, o fossimo amici, o perlomeno non ci odiassimo potrei chiederti cosa è che ti affligge… ma ho troppa paura che tu mi risponda male, per farlo. –

-         Non lo farò. Sono felice che tu sia qui. –

Non so perché quelle parole mi uscirono di bocca, ma fui felice di averle pronunciate.

-         Allora… se vuoi puoi parlarmene. – accennò lei, timidamente.

-         Virginia… - feci un lungo sospiro. – Promettimi che non farai parole con nessuno di ciò che sto per dirti. Nemmeno con la tua famiglia, con Potter, con la Granger… nemmeno con la tua più cara amica, se la hai. O forse se hai il ragazzo… - quel pensiero mi fece inconsciamente male.

-         Non ho amici importanti, e nemmeno un ragazzo. E anche se li avessi non andrei certo a raccontare loro i tuoi problemi. – borbottò lei, leggermente risentita.

-         Infinitamente grazie, Virginia. Vedi… non dubitavo della tua fiducia, ma quello che sto per dirti è una cosa molto personale. Ho appena scoperto che fra due anni dovrò convolare a nozze con Pansy Parkinson… ed io non la amo, non le voglio nemmeno bene, non la sopporto! In più ho saputo che da grande non potrò svolgere la professione che amo… ovvero lo scrittore. –

Lei tacque un attimo, poi mi fissò con occhi sconvolti:

-         Ma è terribile… -

-         Non dovrei dirlo così apertamente, ma oramai tutti lo sanno: i miei genitori sono dei seguaci di Voldemort e desiderano per me che io segua le loro orme. –

Il suo dolce sguardo si rabbuiò un attimo.

-         Ribellati! Non puoi rinunciare alla tua vita per due egoisti che non ti vogliono bene! – dopodiché le sue gote si tinsero di un piacevole color corallo e lei abbassò gli occhi. – Scusa io… non so cosa mia sia preso. –

Virginia si alzò velocemente in piedi e si allontanò correndo. Rimasi a fissarla, incantato da tanta casta grazia, da una simile dolcezza. E me ne innamorai, perdutamente. Amare per la prima volta nella mia vita, amare in gran segreto, amare con la coscienza di essere disprezzato, amare con rabbia, amare con passione, amare con desiderio, amare con le lacrime, amare e sapere di essere invisibile, perché nel cuore della piccola, tenera Virginia Weasley c’è posto solo per uno sbandato, un inetto, che non fa altro che farla soffrire e che la umilia continuamente, involontariamente e volontariamente. Finisco velocemente la cena e faccio per dirigermi al mio dormitorio, quando odo tre voci ben distinte dietro di me.

-         Ma l’hai visto Harry, come ti fissava Ginny durante la cena? Poverina, oggi ha sentito pure la tua conversazione con Annie di Tassorosso! Ti immagini come ci è rimasta male? Vedere il grande amore della sua vita mentre si mette con una ragazza e le dice che la ama! –

Intuii nella voce squillante della Granger un tono di rimprovero. Nonostante l’abbia sempre presa in giro per le sue origini babbane è l’unica con un po’ di cervello in quello stupido terzetto…

-         Beh, è vero… è un problema per te, Ron? – quello stupido di Potter guarda di sott’occhi Lenticchia, il quale risponde, ridendo:

-         Ma stai scherzando Harry? E chi la sopporta quella piagnucolona di mia sorella! Bene che abbia sentito il tuo dialogo con Annie, così la smette di romperti, vecchio mio! –

Rimango stupito, ferito da queste parole. Dopo quindici lunghi anni ho avuto una sorella, tre mesi fa, e nonostante l’abbia vista solo tre o quattro volte, l’adoro con tutto me stesso, anche perché ho sempre desiderato avere un fratello o una sorella. Come può Weasley parlare in questo modo di sua sorella? Povera Virginia… La Granger fa per ribattere, ma viene subito fermata da Lenticchia.

-         E chiudi quella bocca Hermione! Non ci scassare, d’accordo? So io come trattare Ginny! –

-         A quanto pare no! – sbraita lei, diventando tutta rossa. – Sapete cosa siete, entrambi? Due stupidi immaturi, infantili, che se ne infischiano dei dolori degli altri! Soprattutto tu, Ron! Ė tua sorella! Mi fai, mi fai… mi fai schifo! –

Sento dei passi e capisco che è corsa via. Non l’ho mai ammirata così tanto, la Granger. Ė stata veramente fantastica… improvvisamente cambio il mio tragitto e faccio per andarle incontro, ma Lenticchia mi blocca il passo. 

-         Ehi, dove credi di andare? Mica vorrai infastidire Hermione, vero? Se no te ne faccio passare delle belle, Malfoy! –

-         Già! – borbotta lo Sfregiato con aria poco convinta.

A quel punto esplodo.

-         Non ho intenzione di infastidirla! Vorrei solo complimentarmi con lei perché è stata fantastica! E vorrei proporle di andare a consolare tua sorella! Non accetto ordini da chi non rispetta i propri fratelli, Weasley! Tu e i due gemelli non siete nemmeno degni di portare questo nome! Pensa un po’ a Percy, a Bill, Charlie e a tua sorella! Tu e i tuoi stupidi fratellini Fred e George siete solo la loro… brutta copia! Ha ragione la Granger: fai schifo! –

Lo sorpasso velocemente e mi dirigo nella biblioteca, in ceca di Hermione. Appena entro la vedo seduta ad un tavolo con un grosso tomo in mano.

-         Granger! –

-         Malfoy, guarda, non è aria: vedi di non darmi noia! – sbotta lei.

-         Non ti darò fastidio! Ho sentito la tua discussione con i tuoi due stupidi amichetti, e volevo dirti che sono d’accordo con te! Hai ragione, ma dobbiamo consolare Virginia o lei… non posso vederla così triste come stasera a cena, capisci? –

Lei sorride amabilmente e posa il libro.

-         Come mai tutto questo interesse per Ginny, o come la chiami tu, Virginia? –

Rimango a bocca aperta e capisco di essere arrossito.

-         Va bene, ho capito. Non importa che tu mi risponda. – dice lei velocemente. – Sono soltanto felice che tu non sia quello che appari. –

-         Ma dovrò esserlo o mi uccideranno. – rispondo. – Comunque per ora sono soltanto Draco, e devo aiutare Ginny… -

Lei annuisce soltanto e mi fa cenno di seguirla. Attraversiamo la biblioteca, l’ala ovest del castello, la parte sud, ed eccoci in giardino. Appena pochi passi e la troviamo con i piedi dentro l’acqua del lago, seduta, con un sorriso infantile dipinto del volto. Gli anfibi, i calzini e gli scaldamuscoli gettati nel prato accanto a lei, e negli occhi un muto, profondo dolore.   

-         Virginia! – mi rendo conto troppo tardi che Hermione è scomparsa.

La mia piccola, indifesa e vulnerabile Ginny mi fissa con occhi carichi d’odio. Si alza di scatto, con i piedi ancora immersi nell’acqua e mi squadra come se per lei fossi un perfetto estraneo, come se per lei non fosse mai esistito quel giorno di sette mesi fa…

-         Malfoy! Immagino che tu abbia saputo di Annie Wistard! Che bravo, sei aggiornatissimo! Appena c’è una novità corri per ferirmi! Bene, cosa devi dirmi oggi? Ah… perché non ti sei messo d’accordo con mio fratello? Pare che anche lui sia nato per farmi star male! Lui ed il suo caro amico Harry! –

Non riesco a replicare. Perché devi farmi stare così male, Ginny? Cosa ho fatto io, di male? Io ti amo! Voglio soltanto il tuo bene!

-         Io volevo solo dirti che mi dispiace. –

Sussurro queste parole fissando il prato, perché non potrei sopportare di vedere i tuoi occhi tristi ed angoscianti puntati su di me, come due pugnali che sembrano desiderare soltanto trafiggere il mio cuore e con esso il mio dannato amore per te…

-         Già, ti dispiace! – le sue labbra emettono una risata fredda, cattiva, vuota… - Nessuno è interessato a me, figuriamoci un patetico poeta che dovrà diventare un Mangiamorte! –

A queste parole sento le lacrime che stanno pungendo i miei occhi. Ma come… ? Che essere ti ha fatta diventare, Potter? Come ti ha ridotta?

-         Ti dici tanto disgustato all’idea di dover sposare la Parkinson e in questi giorni non fai altro che camminare al suo fianco dicendo felice ai quattro venti che la prossima domenica vi fidanzerete ufficialmente! –

-         Virginia, non posso far altro! – scoppio infine, dimenticandomi dei suoi problemi. – Tu sei l’unica persona che conosco con cui mi sono confidato, in sedici anni di vita! –

-         Ma la baci! – strilla lei scoppiando in un pianto dirotto.

-         No… - le poso le mani sulle spalle e dico: - No, Virginia! Io… -

Sto per dirle che desidererei baciare solo lei, che vivo in finzione di lei, e che non bacio Pansy da più di sei mesi, con grande disappunto della mia futura fidanzata, ma improvvisamente vengo come scosso da un’illuminazione.

-         Ma tu piangevi per Potter! Che ti importa se io bacio o no la Parkinson? –

Una piccola, bellissima idea comincia a farsi strada nella mia mente… che sia gelosa? Che mi ricambi? Oh, Ginny, sarebbe così bello!

-         Ė che non mi va di essere presa in giro! Tutti mi prendono in giro! Persino… persino tu, quando fingevi di essere disperato! Io ti consolai, ma poi ho capito che ti stavi soltanto prendendo gioco di me, come fanno tutti sempre! – sbotta lei stringendosi nelle spalle. – Oh, ma non sei l’unico! Te l’ho già detto, vai da Ron e troverai una buona compagnia! –

-         Se sono qua è perché voglio parlare seriamente con te! Non desidero affatto prenderti in giro, Ginny! – mi butto in ginocchio ai suoi piedi e incrocio le dita, a mo’ di preghiera. – Credimi! Io e la Granger abbiamo appena litigato con Potter e tuo fratello, ed eravamo corsi qua a consolarti, ma lei… la Granger è scomparsa! Non sei sola, comunque! Io e lei ti vogliamo vedere felice, non così triste! –

Mi scansa da lei con aria sprezzante e si allontana, sdegnosamente, lasciandomi solo in quella assurda posizione.

Rimango immobile per un tempo che a me pare infinito, fino a che non sento una voce squillante e, purtroppo, ben nota dietro alle mie spalle.

-         Draco! –

Mi volto di scatto e sorrido tristemente a Pansy. Ė veramente esilarante e allo stesso tempo deprimente vedere come quella poveretta mi adora da circa tre anni. In fondo è brava, so che mi vuole bene con tutta se stessa e non merita che le risponda male.

-         Che fai? – mi porge la mano e io l’afferro. In pochi secondi mi tira su e mi fissa con uno sguardo enigmatico. – Cosa ci facevi lì, Draco? Sono quasi le undici! Fa così freddo qui fuori… e tu tremi! –

Vorrei dirle che non tremo per il gelo che mi attanaglia ma per l’orrore che mi sento dentro, ma non ci riesco. Pansy mi porge il suo mantello ed io mi copro, dopodiché la prendo sottobraccio e la conduco verso l’entrata della scuola.

-         E così… e così mia cara amica il gran giorno si sta avvicinando. – balbetto cercando di apparire felice. – Domenica ci fidanziamo e appena diventeremo maggiorenni… ci sposeremo. –

-         Non sembri moto felice. – mi fa notare lei con voce malinconica. – E poi… mi chiami “mia cara amica”… tu non mi ami? -

Mentre ci dirigiamo al nostro dormitorio incrociamo Virginia e la Granger per i corridori. Pansy lascia la sua voce triste e dolce ed assume un tono più freddo, cattivo:

-         Oh, la Mezzosangue e la Babbanofila cronicamente innamorata di San Potter! –

“Cronicamente innamorata di San Potter”… queste parole mi feriscono come una pugnalata al cuore, ed improvvisamente realizzo che Pansy ha proprio ragione. Ginny ama ed amerà solo Harry, per sempre! Tuttavia non riesco a farle del male… né alla mia Ginny e nemmeno alla povera Granger, che è stata molto gentile e corretta, poco fa, con me.

-         Pansy smettila… che fastidio ti danno? Lasciale in pace. Se loro non ti provocano, tu non offenderle. –

La mia futura sposa mi fissa, incredula, stupita e sbigottita.

-         Io ti amo e voglio solo pensare a cose dolci quando sono con te… niente guerra, né morte, né distruzione… solo noi due, Pansy. Va bene amore mio? –

Queste parole mi sono costate molto, ma non posso far insospettire la mia ragazza, e inoltre Virginia ha occhi solo per Potter… se sentendomi parlare così si ingelosisse, anche solo un pochino…

-         Certo tesoro! – squittisce lei diventando subito allegra. – Andiamocene, Drackie, voglio stare un po’ sola con te in pace! Appunto, senza queste Mezz… Grifondoro! –

Faccio un cenno di saluto alle ragazze, al quale Hermione risponde con un sorriso ed un impercettibile “Grazie” sussurrato sulla punta delle labbra. Virginia invece non dice niente. Mi fissa schifata, inorridita.

Bravo Draco, così te la sei persa di nuovo!

 

 

Il giorno dopo, durante l’ora di Pozioni, ho modo di parlare con Ginny. Fortunatamente mio zio Severus (lo chiamo zio ma in realtà soltanto il mio padrino) ci ha messi accanto, ed io osso annusare il suo dolce profumo. Vorrei parlarle ma non ho il coraggio… ad un tratto è lei che interrompe il silenzio che si è creato tra noi, dicendo:

-         Menomale odiavi tanto la tua Pansy! Ieri sera eravate vomitevoli da quanti complimentino v facevate… -

-         Sei forse gelosa, Virginia? – la stuzzico io.

-         Sei impazzito Malfoy? – il suo bel visino diventa paonazzo.

Incidentalmente mette tre grammi di troppo nella pozione, ed io, sorridendo, le faccio segno di no con la testa.

-         Che c’è da fare no? – sbotta lei.

Senza dire niente muovo le sue mani ed aggrappo con quelle dita così esili e bianche le giuste dosi, ed in un secondo le finisco la pozione.

Virginia mi fissa con occhi adoranti… si avvicina a me ed io sporgo il mio volto verso il suo… sento il suo respiro sul mio collo, e con una voce profonda e terribilmente affascinante mi sussurra:

   

-         Ehi sono le otto! Tra un’ora cominciano le lezioni! Ci siamo addormentati su divano della sala Comune di Serpeverde! –

La voce di mio cugino Blaise mi sveglia improvvisamente dal mio splendido sogno.

-         Blaise! –

-         Draco! – esclama lui alzandosi dal divano. – Ieri sera sei entrato qui con Pansy e poi lei è salita e tu ti sei addormentato qui… dopo poco sono arrivato anche io. Avevo freddo ed ho dormito sopra di te! –

Mi alzo velocemente e corro a lezione, triste, deluso, infuriato, con un terribile senso di amaro in bocca. Quel sogno era così bello, così verosimile… e come se non bastasse adesso ho un’ora di lezione di Trasfigurazione con i Grifondoro del sesto anno, ovvero con Potter e Lenticchia!

Entro in classe sbuffando e noto, con mia grande sorpresa che c’è solo la Granger.

-         Malfoy! –

-         Hermione! – inconsciamente la chiamo per nome e le sorrido.

Mi siedo accanto a lei e le chiedo come mai ci sia solo lei in classe.

-         Ma come, non ricordi? – mi apostrofa lei. – Oggi la professoressa è assente, ce lo aveva detto la volta scorsa! Io sono qui per ripassare. –

-         Accidenti! – sospiro, deluso. – Ho fatto una tale corsa… temevo di essere in ritardo! E tu… di’ un po’, come mai sei sempre a studiare? –

-         Che domanda buffa! Perché lo studio mi soddisfa. – risponde lei ridendo.

-         E Weasley che ne pensa? – ridacchio io, facendola diventare tutta rossa.

-         Cosa intendi? – balbetta lei.

-         Non dirmi che non hai ancora capito che è letteralmente perso per te! Intendevo se a lui va bene che tu dedichi così tanto tempo allo studio e non a lui. –

La ragazza tace, poi scuote la testa e si morde un labbro.

-         A Ron interessa solo che io gli passi i compiti. Per il resto di me non gli importa niente. –

Scoppio a ridere, ma mi fermo di botto quando scopro che la Granger sta quasi piangendo.

-         Hermione… scusa io… io ridevo perché mi sembra assurdo ciò che hai detto! Ogni volta che qualcuno ti offende lui… lui lo riduce a pezzi! E quando hai partecipato al ballo con Krum, due anni fa, era nero come un cappello! –

-         Questo è vero ma lui mi tratta sempre male e non è mai carino con me… a meno che non debba copiare dei compiti. –

-         Ma questo lo fa perché è stupido! – replico io, incoraggiante. – Perché non ha abbastanza coraggio per dirti che è innamorato di te! –

-         Non è così! – esclama lei decisa. – Vuoi saperne più te di me? E adesso per favore lasciami in pace! –

-         Scusa… - rispondo prontamente io. – Non volevo farti star male! Ho detto soltanto quello che penso. –

-         E comunque sia a me non mi importa niente di lui! – urla lei sbattendo di colpo il libro di Trasfigurazione. – Capito? –

-         Ma se ne sei innamorata, che male c’è? – questa volta non riesco a trattenermi. – Hermione svegliati! Cerca di sfogarti un po’, diamine, altrimenti prima o poi scoppierai! –

-         E con chi mi sfogo, Malfoy? – la ragazza appoggia i gomiti sul banco e posa la testa sopra alle mani. – Harry non è mio amico, checché lui ne dica, Ginny ha già abbastanza problemi e Viktor non può stare ad ascoltarmi mentre gli parlo dei miei problemi amorosi! Lui mi ama! –

-         Ci sono io, Hermione! – le metto una mano sulla spalla. – Tu hai capito che io vivo solo per Virginia, e mi hai aiutato. Ed ora io voglio aiutare te. In fondo sei… sei come la mia prima amica per me. –

La Granger mi sorride, incoraggiante, ma poi si alza dalla sedia e mi fissa con fare guardingo.

-         E se tu mi stessi solo prendendo in giro? –

-         Non è così. Semplicemente voglio sdebitarmi con te, inoltre vorrei che Lenticchia la smettesse di far soffrire le persone. –

-         Grazie Draco. – Hermione sospira. – Ma non mi sento pronta per parlarne. –

-         Ti prego, sfogati! – mi inginocchio ai suoi piedi e le prendo le mani, per farla ridere. – Vuoi dirmi che la mia prima amicizia non è ricambiata? Sniff, sniff! Signorina Granger, vuol farmi piangere? –

Lei scoppia a ridere, insieme a me, ma ad un tratto irrompe nella stanza nientemeno che Lenticchia Weasley.

-         Oh merda… - borbotto scorgendo la sua espressione furiosa.

In effetti la scena è piuttosto fraintendibile: Hermione seduta su uno sgabello che ride, ed io, inginocchiato davanti a lei, che le tengo le mani, ridendo insieme a lei… vai a spiegarglielo che voglio solo essere suo amico e che in realtà sono cotto di sua sorella!

-         Che ci fai qui, Ron? – sussurra la mia nuova amica con aria piuttosto nervosa.

-         Che cazzo ci fai tu qui, in dolce compagnia di questo figlio di buona donna,  piuttosto! – strilla lui, con aria isterica.

-         Cosa ti importa, Ron? – replica lei, con voce calma. – Non posso stare in dolce compagnia di chi mi va? E comunque io e Draco stavamo solo parando. –

-         Draco?!? Draco! Ah è diventato un tuo amichetto! Puttana Mezzosangue che non sei altro! - 

Weasley si avvicina ad Hermione e le tira un violento schiaffo, facendola cadere dalla sedia. Una strana impronta rossa si forma sulla guancia della ragazza, che fissa l’amico come se lo vedesse per la prima volta. Guardo la scena scioccato, e poi porgo la mano alla povera Hermione, che trema come una foglia, più che per il dolore per l’umiliazione.

-         Dannato figlio di puttana, che cazzo hai fatto? – grido io, dopo aver aiutato Hermione a rialzarsi in piedi. – Testa di cazzo! Picchia quelli grossi come te, se ne hai il coraggio! E comunque hai fatto bene a darle un ceffone, perché se la avessi sfidata con la bacchetta ti avrebbe ridotto a pezzi! Sei un pezzente, e non perché sei un Weasley, ma perché te la rifai con le ragazze! –

Weasley mi agguanta il colletto e urla:

-         Fottutissimo di un Malfoy, fatti i cazzi tua, bastardo! –

-         Stupido, lasciami, così non respiro! -

In quel preciso istante entra Potter, che fissa la scena con aria confusa: la Granger che piange, sullo sgabello, con una grossa impronta di una mano sulla gota, Lenticchia che mi sta picchiando a sangue, ed io che lo imploro di smettere.

-         Stupeficium! – grida San Potter.

Chiudo gli occhi, pronto ad essere schiantato, ed ecco che invece torno a respirare. Quando li riapro vedo Weasley a terra, privo di sensi, Harry che fissa tutti noi con una mano sulla fronte, il mio corpo accovacciato a terra, con le dita strette intorno al collo rosso e pieno di graffi, ed Hermione che si è precipitata ad abbracciare Potter.

-         Che è successo… Malfoy, tutto bene? – borbotta lui, stupito.

-         Si… grazie Potter. – mormoro io, alzandomi in piedi.

-         Herm, smettila di piangere, ti prego. Ron non sta male… -

Harry cerca di dare forza alle sue parole, perché non vuole sapere il vero motivo che spinge la Granger a piangere, nonostante pare che lo abbia intuito benissimo.

-         Non me ne importa niente di Ron! Speriamo che muoia! – strilla lei, correndo fuori dalla classe.

Potter mi scruta con aria confusa ed io apro le braccia.

-         Io ed Hermione stavamo semplicemente parlando, è entrato Lenticchia, ci ha visti ed ha pensato male. Ha offeso Hermione e lei ha detto che poteva farsela con chi voleva… quindi Weasley ha avuto la fantastica idea di tirarle lo schiaffone più potente degli ultimi mille anni. Poiché non sopporto che vengano picchiate le donne ho insultato Weasley… e lui stava per uccidermi. Tutto qua. –

-         Io… grazie. – borbotta lui annuendo, come uno scemo.

-         Perché? –

-         Per aver difeso Hermione. – tace un attimo e poi mi fa una domanda piuttosto strana. – Ne sei innamorato? –

-         Le voglio bene. – ammetto, sorridendo. – Ė molto più simpatica e comprensiva di te e Lenticchia rimessi insieme. Tuttavia amo Virginia Weasley. Adesso devo andare, Potter. Ci vediamo e… occupati della povera Hermione. –

 

-         Hermione, che è successo? – esclama Terry Steeval di Corvonero andando vicino ad Hermione, che è appena fuori dall’aula.

-         Terry! – sussurra lei asciugandosi velocemente le lacrime. – Niente… niente. Vai a lezione o dovrò togliere punti a Corvonero… -

-         Hermione, sono anche io un Prefetto… adesso sono al quinto anno… sai, non sono poi così piccolo! – le risponde lui. – E comunque non voglio ricattini idioti. Voglio solo consolarti! –

-         Hai ragione… scusa! –

-         Mio Dio, ma tu hai una chiazza rossa sulla gota! – Terry strabuzza gli occhi e la fissa, preoccupato. – Che cosa hai? –

-         Niente… - mormora lei con aria poco convinta.

-         Qualcuno ti ha aggredita? –

-         Terry, ti ho detto che non ho niente! – grida lei. – Ed ora lasciami in pace! –

Il ragazzo la fissa, stupito ed allarmato. A quel punto mi sento in dovere di tirare quella ragazza fuori dai guai.   

-         Tutto a posto, Granger? – chiedo io, uscendo dall’aula.

-         Malfoy… - Steeval alza le mani, sorridendo. – Non le stavo facendo niente, giuro! –

-         Lo so, Steeval! – esclamo io. – Solo che… la vedo un po’ impacciata. Ė perché prima sei caduta dalle scale ed hai sbattuto la faccia? Dai, succede a tutti! –

Ad Hermione si illuminano gli occhi, e mi lancia uno sguardo felice.

-         Sai com’è, mi vergognavo! – dice lei.

-         Oh… ed io che credevo che ti fosse successo di molto peggio! – i lineamenti di Terry si rilassano immediatamente.

Mi allontano lentamente e sento che Terry sta invitando Hermione ad uscire con lei, il prossimo sabato ad Hogsmeade. La ragazza esita, un po’ incerta, e subito dopo blatera un misero “ok”.

 

-         Si è svegliato? – chiedo bruscamente a Potter rientrano nella stanza. – Le lezioni della seconda ora stanno per cominciare… credo che mi fingerò malato. –

-         Anche noi faremo così. – Potter sospira e scuote leggermente Lenticchia. – Ron… -

Lui riapre lentamente gli occhi e abbozza un sorriso distaccato a Potter.

-         Harry… sono un miserabile demente! – balbetta alzandosi in piedi.

-         No, sei solo un bastardo! – risponde lui tirandogli un pugno sul naso.

Ihihih, che scenetta divertente…

-         Oppure sei semplicemente innamorato. – intervengo io con aria seria. – Solo che, comportandoti così, non lo dimostri molto… -

-         Sono un dannatissimo stronzo! – grida lui mettendosi a piangere. – Così l’ho persa per sempre! E mi odierà per il resto della mia vita! – 

In quell’istante mi fa un po’ di pena… povero Lenticchia…

-         Vai ad implorare il suo perdono. – propongo io, fulminato da un lampo di genio. – Le dici che la ami e che hai agito così per pura gelosia. Ti odierà lo stesso, ma almeno così sarai sincero una volta per tutte. –

-         Ma mi vergogno! – piagnucola lui.

-         Me ne sbatto! – urla Harry puntandogli contro la bacchetta. – Hai fatto piangere Hermione! Ora rimedia! –

Weasley annuisce e si dirige, seguito da Potter all’uscita dell’aula.

 

Due giorni dopo vedo i due allegramente abbracciati, allora si sono chiariti… mentre osservo la scena con il sorriso sulle labbra, Ginny mi si avvicina.

-         Ė tutto merito tuo. – sussurra guardandomi come se mi vedesse per la prima volta.

-         Virginia…! – esclamo io, sorpreso di vederla lì. – Oh grazie ma… non è come dici tu. –

-         Invece si! Ron ha seguito il tuo consiglio e adesso loro sono felici! E tu… con Pansy? –

-         Domani l’altro ci fidanzeremo… ufficialmente. – dico io, senza espressione. – Ma non diventerò mai un Mangiamorte. Io sarò uno scrittore… se riuscirò a sovrastare la volontà dei miei. –

Lei mi fissa con aria triste, poi mi posa un leggero bacio, senza nemmeno schiudere le labbra, e poi si allontana mormorando:

-         Ce la farai… -

 

Più volte quelle parole mi sono risuonate nella mente, infondendomi coraggio e fiducia, ma adesso che sto convolando a nozze con Pansy, adesso, mentre tengo stretto a me il suo braccio contrassegnato da un indelebile Marchio Nero, adesso che Draco, triste diciottenne, sta per sposare una donna che non ama e dice per sempre addio all’unica ragazza che conta per lui, mi chiedo a cosa serva essere un poeta e non un Mangiamorte. Tanto la morte vivrà per sempre dentro di me… il gelo mi ucciderà, senza la mia Ginny. Esco dalla chiesa con un sorriso falso stampato sul viso, e mentre mi preparo a salutare a baciare parenti e amici vari, scorgo il suo candido volto. 

-         Virginia… - la voce muore nella mia gola, mentre la stringo a me.

-         Sono qua con i miei… in fondo siamo dei Purosangue, anche se ci odiamo… e i tuoi dovevano invitarci. –

-         Io amo solo te, Virginia! – balbetto cercando di fermare le lacrime.

-         Anche io ti amo e ti amerò per sempre, Draco. – dice lei accarezzandomi i capelli. – Ma tu non diverrai mai un Mangiamorte, vero? Sarai uno scrittore, me l’hai promesso due anni fa!

-         Te lo giuro, Virginia! Non sarò mai un servo di Voldemort! Ti amo, ti amo, ti amo! –

-         Adesso vai, amore mio. A quanto pare la felicità non è di questo mondo, per noi… –

Le sue bianche mani accarezzano la mia gota pallida e rigata dalle lacrime, e con l’altro braccio allontana il mio corpo dal suo.

-    A presto, Virginia… -

-         Addio amore mio… -

 

 

 

Allora, che ve ne pare? (Uno schifo totaaaaale!!! Buhhhh!!! Ritirati!!!!!! NdQuei pochi lettori che ancora leggono le mie ff)…

Va bene, va bene, vi lascio in pace!!! Lasciatemi solo rispondere e ringraziare le commentatrici della mia vecchia fic. Ah, e scusate se scrivo tutte one-shot, ma mi piacciono molto di più di quelle a capitoli… :-)

 

Yuo: In effetti hai ragione… l’inizio è un po’ favola, ma è stato fatto apposta per rendere ancora più drastico il momento in cui arriva il povero Martin (pace all’anima sua :-P) a spezzare la quiete dei nostri eroini! Così fa ancora più effetto… sebbene Martin sia un personaggio che fondamentalmente (almeno questo è il mio pensiero) non si può odiare… è così buono e caruccio… innamoratissimo… poverino!! Grazie mille dei complimenti, davvero!!!

Marcycas - the Lady of Darkness: Grazie mille per avermi recensito! Poi tu, che sei così brava…! Sei stata davvero complimentosa e gentile, non mi meritavo tutto questo! Mi fa piacere che mi sia riuscita bene la fine… (insomma, chiamare il bambino Martin era proprio una beffa per il povero Ron!) ma soprattutto ti ringrazio per avermi detto che ho azzeccato la mia amata coppia ;-). CmQ hai capito bene, perché avevo una mezza idea di cambiare il pairing… Adoro la coppia Ron-Herm ma ho creato un ragazzo così dolce in Martin che mi dispiaceva lasciarlo solo! Quindi l’ho fatto morire per togliere i problemi… hehehehe :-P. Grazie ancora per la tua recensione!!

Bebba: Infinitamente grazie per i complimenti, non li meritavo!! Sono felice che mi sia riuscita bene la coppia Ron-Herm, che io adoro con tutta me stessa! Ti confido che anche io vorrei avere un prof come Ron… siamo in due a morirgli dietro!!

 

 

  

 

 

 

 

  
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