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Autore: The_only_exception    20/11/2012    5 recensioni
Io sono Megan Flawless, ho quasi 18 anni e vengo dalla Francia. Non sono altissima, ho gli occhi verdi chiarissimi e i capelli biondi sbiaditi. Odio con tutto il cuore i miei capelli, tendono al bianco e mi fanno sentire vecchia.
Questo è tutto quello che c’è da sapere.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1. I'm in love with my Malboro
 
 
Gli artisti sono particolari. Passare gran parte della tua giornata con loro, ti rende la vita diversa.
Già. Diciamo che sono viziati, ma no… hanno dei gusti strani. Ecco.
Uno metterebbe solo maglie a righe e pantaloni rossi, l’altro mette la giacca classica sopra qualsiasi cosa, o quei ridicoli papillon con quelle fantasie geometriche.
Fidatevi, renderli presentabili per la stampa è un lavoro estenuante!
Sì, io sono l’aiutante di Lou e mi occupo di spuntargli i capelli, aiutare a scegliergli i vestiti per un concerto e, ogni tanto, di ascoltare le loro prove. Sto parlando degli One Direction per chi non l’ha capito.
Lo so, state pensando sicuramente ‘cazzo, che lavoro figo!’ e invece no.
Mi spiego, amo fare il mio lavoro, per dei VIP oltretutto, ma sono timida. Troppo timida perfino per chiedergli come stanno. Quindi quando ci sto insieme, la mia unica parola è Ciao, dopo sto zitta.
Cerco perfino di non fare rumore quando respiro, per non disturbarli. Preferisco che sia così, anche se un tempo era diverso.
Loro sono i miei idoli.
Li amo tutti in segreto.
L’unica con cui parlo è Lou, o sua figlia Lux, che però non credo conti.
La mia ‘tutor’ è semplicemente stupenda, fantastica e un giorno spero di diventare come lei. Solare, socievole e con un sorriso sempre sul viso. Se non si fosse capito la adoro per l’opportunità che mi ha offerto.
E poi c’è Baby Lux. La sento come se fosse anche la mia bimba, in un certo senso. Mi viene un sorriso grandissimo quando sbiascica il mio nome e si avvicina gattonando, lasciando perdere i ragazzi.
Comunque io sono Megan Flawless, ho quasi 18 anni e vengo dalla Francia. Non sono altissima, ho gli occhi verdi chiarissimi e i capelli biondi sbiaditi. Odio con tutto il cuore i miei capelli, tendono al bianco e mi fanno sentire vecchia.
 Questo è tutto quello che c’è da sapere.
Sto andando da Harry per dirgli che devo aggiustargli i capelli per un’intervista. Sarà il mio primo taglio da sola, e la cosa mi eccita. Ma devo anche chiamare Harry da sola.
È seduto su un divanetto rosso fuoco, con cuffie nelle orecchie.
Ma santo cielo, proprio ora deve ascoltare la musica!?!
Prendo un profondo respiro e cerco di farmi coraggio.
Sussurro il suo nome, invano.
Ok, ora gli tolgo le cuffiette così si gira e mi vede.
No, ma che sto dicendo, non posso farlo!
Allora gli tocco la spalla. Oddio, la sua possente spalla.. e io devo toccarla.. solo con le dita e per pochi secondi, non succederà nulla.
Cerco di ripetermelo mentre mi avvicino.
Sono esattamente dietro di lui e scruto i suoi ricci. Una volta era perfetti, sembravano quasi dei boccoli, ora invece sono una massa informe di cappelli.
Sarà un duro lavoro.
Sorrido a quelle parole, forse sono un po’ pervertita, ma non lo faccio notare.
Avvicino piano la mia mano alla sua felpa viola, cercando di non tremare. Lo tocco e picchietto con l’indice due volte.
Tiro immediatamente la mano verso il mio corpo mentre lui si girà. Incrocio i suoi occhi verde smeraldo e mi sento male. Mi sale il vomito tanto sono belli e brillanti.
Sorride e io sto per svenire, ma mi faccio forte, solo per non fare l’ennesima figura di merda.
Cerco le parole per iniziare ma non mi vengono, così improvviso.
“I capelli. Io dovrei tagliarteli. Oggi hai un’intervista”
Avevo fatto 3563467 pause ma la frase aveva un senso.
Peccato che Harry non avesse tolto le cuffie, così non aveva sentito nulla.
Porca miseria!
“Scusami. Dicevi?” disse, posando l’iPod.
Respira, e ricordati quello che avevi detto prima. Ce la puoi fare, io credo in te.
Io credo in me, sto seriamente diventando pazza.
“Hai un.. emmh.. servizio… no, un’intervista… sì, e io devo.. ecco.. dovrei.. tagliarti i capelli…” sono una cretina.
Ho fatto il doppio delle pause e ho continuato a guardarmi i piedi.
Le mie all star bianche sono improvvisamente diventate interessanti.
Deglutisco rumorosamente, mentre aspetto una risposta.
Voglio morire colpita da un lampo esattamente… Ora!
Niente, sono ancora qui. Perché il lampi non mi ascoltano?
Perché mi odiano anche loro, ecco perché.
Harry mi guarda, ne sono sicura, ma non oso alzare lo sguardo.
Si fa una risata.
E adesso cosa c’è? Cosa ho fatto? Perché ride?
“Potevi dirlo prima! Comunque abbiamo le stesse scarpe, sai sono le mie preferita. Aspetta, tu dovresti saperlo…”
Non ci credo. Cerco di respirare con calma.
“Già…” sussurro, per poi girarmi e andare verso il suo camerino.
Prendo a respirare con più calma, mentre aggiusto il necessario.
Ok adesso gli tagli i capelli e zitta. Capito Megan?
Ebbene sì, una parte di me odiava Harry.
Forbici e silenzio, il mix perfetto.
Come sempre.
“E se ritornassimo indietro nel tempo?” penso ad alta voce.
Il ragazzo si gira, guardandomi in faccia, con la fronte corrugata.
“Spiegati meglio” sussurra curioso.
Odio la sua curiosità, perché non so cosa intendevo. Cioè lo so, ma non so come dirglielo.
Non voglio dirglielo. Non voglio parlare.
“Se tornassimo… insomma, ai ricci perfetti che hanno fatto innamorare le prime directioner?”  lo avevo detto sul serio.
Certo, dopo una pausa di due ore, ma lo avevo fatto.
Sto avendo una conversazione normale.
Continuo a rigirarmi le forbici fra le dita, facendo qualche taglietto qua e là.
Harry credo stia pensando, o almeno così vuole farmi credere.
“Mi piace. Vai, fallo” sbotta alla fine.
Si gira e torna a giocare a Fruit Ninja, mentre io inizio a concentrarmi su come fare.
I suoi capelli sono messi abbastanza male, ma una volta erano perfetti, e deve esserci per forza qualcosa per farli tornare così.
Prima cosa, uno shampoo decente.
Sì, nell’ultimo periodo lui ha insistito per lavarsi i capelli da solo, e non è stata per nulla una bella idea.
 
Sto da due ore vicino a Harry, con le forbici in mano, mentre cerco di farlo diventare come 2 anni fa. Più dolce. Meno latin lover. Più romantico. Più ingenuo. Più ragazzino. Più inesperto. Più normale. Più Harry Styles.
Finito. Ho finito.
Giro con forza la sedia su cui è seduto per vederlo meglio.
Voglio vedere la mia creazione.
La mia prima creazione.
Mi vengono le lacrime, purtroppo una riesce a scorrere verso il mento.
L’asciugo ma è seguita da un’altra così mi arrendo.
Mi rivedo insieme a lui, la prima volta che sono venuta qui, due anni fa.
Due lunghissimi anni.
Cercavo di renderlo più adulto e adesso ho fatto il contrario.
Risento le sue risate e mi tremano le mani. Lui, a quel tempo, sapeva della mia esistenza. Ora è tutto diverso, e vederlo così mi fa male, molto.
È per la stampa Megan, lo hai fatto solo per la stampa.
Respiro.
Respiro come un essere umano normale.
Senza singhiozzi o lacrime.
Gli faccio segno di girarsi verso lo specchio, lui esegue.
Mentre lui si osserva mi tornano alla mente le parole di Lou. Non le aveva dette a me, bensì a Harry, ma io avevo sentito tutto. Era successo tempo fa, eppure le ricordo tutte chiaramente, come se fosse accaduto ieri.
 
Non lo so, tutti in questi casi dicono ‘chiarite, così si risolve tutto’. Ma non è così, dopo una litigata io non chiarisco, dopo un po’ si fa finta di aver dimenticato, ma non è così. So che non sarà mai come prima. Quindi posso solo dirti fai quello che ti senti, quello che ti sembra giusto fare, ma pensaci bene. Io è così che ho perso le persone più importanti della mia vita, non chiarendo, lasciando le cose in sospeso e rintanandomi nel mio mondo, con le cuffiette e la musica.
Harry,qualunque cosa farai, io, nel mio piccolo, ti appoggerò, perché se la fai, vuol dire che in quel momento per te è la cosa giusta.
 
La cosa giusta.
Facile da dirsi, ma come faccio a capire se è davvero giusta?
Una lacrima scende dall’occhio destro di Harry.
“Hai fatto un ottimo lavoro” dice, quasi sofferente.
“Alle 4 hai l’intervista” gli rispondo velocemente, fredda, senza ringraziarlo.
Me ne vado lontano.
Già, con il mio iPod e le cuffie, senza nient’altro.
Nessun altro.
Solo io e me stessa.
Già, la me stessa che odia Harry.
La borsa mi sembra improvvisamente pesantissima, come se fosse piena di sassi.
Ma continuo a camminare per le strade di Toronto senza voltarmi.
Non ho la più pallida idea di come tornerò indietro, ma adesso me ne frega altamente.
Non voglio tornare là mai più, per nessun motivo.
Sento le gambe che stanno cedendo al mio peso, così mi accascio su una panchina.
Dietro un negozio di televisori.
Tiro fuori il pacchetto di sigarette, le mie migliori amiche, e ne accendo una.
Mi rilasso.
La mia mente smette di funzionare e i muscoli non si contraggono più.
Aspiro avidamente la nicotina e tutto il resto di schifo che c’è dentro a quella piccola stecchetta.
Poi una nuvola di fumo, e un’altra, più densa e bianca.
Mi ricorda il colore dei capelli di Lou, di quel colore indefinito fra il lilla e il biondo grigiastro.
Poi mi viene in mente mia madre. L’odio per lei.
L’odio per mio padre.
Aspiro l’ultima volta,  per poi lanciare il mozzicone per terra.
Si è fatto tardi, e non è giusto che gli altri debbano mettere a posto il mio disordine, così mi avvio per quella che dovrebbe essere la strada giusta. La giusta direzione.
La cosa giusta da fare.
Rieccola, quella frase. Mi perseguita da un tempo che mi sembra infinito.
Alzo il volume e continuo a camminare.
Nothings fine, I’m torn…
 
 
Fortunatamente sono arrivata viva in studio. Erano tutti molto preoccupati, anche perché avevo il cellulare spento.
Mi sento uno zombie così metto a posto tutto, senza pronunciare parola, per poi andare in hotel a riposare. Lo so, è presto, ma non voglio vedere nessuno per un po’.
Devo riflettere.
 
Mi ero scordata di aver programmato il televisore in modo tale che, all’inizio del programma dove Harry veniva intervistato, si accendesse da solo.
Ed ora alle 10 di sera, così sono appena stata svegliata dalla musichetta di inizio programma.
Che palle.
Vedo un’immagine di Harry abbastanza recente, successivamente il conduttore inizia a parlare.
È un bellissimo ragazzo biondo, capelli abbastanza lunghi e mossi, occhi azzurri e carnagione chiara. Le gote rosse, forse per il calore delle lampade, e le vene del collo, piene di sangue.
La prima domanda sui capelli, dovevo aspettarmelo.
Il perché di quel look.
“Beh, è stata un’idea di una parrucchiera che mi è piaciuta  tanto, così ho approvato ed eccomi qui” rispose sorridente.
Spengo il televisore.
Una parrucchiera, eh? Dopo tutto quello che abbiamo passato insieme io sono una semplice parrucchiera? Al diavolo.
Ritorno ad essere quella strana che non parla mai. Preferisco.
Vaffanculo, lo schifo con tutto il cuore.
Magari.
Adesso devo dormire. Devo riflettere. Non devo pensare a Harry o agli altri cinque. Devo iniziare a pensare solo a me.
 

SPAZIO ME *-*
Ok, non è la prima FF che metto su EFP, ma l'altra l'ho dovuta eliminare perchè non la cagava nessuno ç.ç
Di questa invece vado piuttosto fiera.
Eh niente, spero vi piaccia. Se lasciate una recensione, anche piccolina mi fa piacere C:
Me

  
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