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Autore: EmmaStarr    20/11/2012    11 recensioni
Hogsmeade le era sempre sembrato un villaggio fatato, incantato.
"Magico" era sicuramente la parola più adatta a descriverlo.
Ma la sua magia, Hannah la vedeva d'inverno, quando nevicava.
Allora lei non avrebbe potuto immaginare passatempo migliore che passeggiare in completa solitudine per le viette piene di gente, mentre soffici batuffoli di neve si posavano sul suo naso.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hannah Abbott, Neville Paciock | Coppie: Hannah/Neville
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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LA MAGIA DELLA NEVE



 

Hogsmeade le era sempre sembrato un villaggio fatato, incantato.

Magico era sicuramente la parola più adatta a descriverlo.

Ma la sua magia, Hannah la vedeva d'inverno, quando nevicava.

Allora lei non avrebbe potuto immaginare passatempo migliore che passeggiare in completa solitudine per le viette piene di gente, mentre soffici batuffoli di neve si posavano sul suo naso.

Anche quel giorno, la vigilia di Natale, Hannah stava camminando da sola per le vie di Hogsmeade.

In realtà, non passeggiava proprio a caso: stava cercando qualcosa.

Improvvisamente, però... “Ehi! Che ci fai qui da sola?” chiese una voce dietro di lei.

Hannah si voltò di scatto: aveva già visto quel ragazzo, era del suo anno, Grifondoro.

Neville, probabilmente.

Neville Paciock.

Le piaceva come suonava quel nome: sapeva di casa, di coperte soffici, di affetto.

Con quei suoni prima morbidi e poi secchi in fondo.

“A cosa stai pensando?” domandò curioso il ragazzo,

“A come suona il tuo nome.” rispose tranquillamente Hannah, prima di rendersi conto di cosa aveva detto.

Avvampò.

“Scusa... No, cioè, intendevo...”

Ma Neville la interruppe ridendo. “Buffo, sai? Anch'io pensavo al tuo nome. Hannah Abbott. Se lo ripeti tante volte, sembra uno scioglilingua!”

La ragazza, sorridendo, ci provò: “Hannah Abbott, Hannah Abbott. Hannah Abbott...”

“Più veloce!” la incalzò Neville.

“Hannabbott, Annabbott, Annabot, Anbotaba... Oh, no! Mi sono incastrata!” sbuffò lei, pestando un piede a terra.

“Capita con gli scioglilingua! Te l'avevo detto!.” la rassicurò Neville, sorridendo.

Hannah arrossì violentemente: perché non si era mai accorta dello splendido sorriso di quel giovane Grifondoro?

Perché solo adesso le faceva battere il cuore a mille?

“Hai freddo?” domandò apprensivo lui.

“No, no... Mi piace camminare mentre nevica.” spiegò lei.

“Davvero? Perché?” chiese stupito il ragazzo.

“Bé, la neve è... la neve. Mi rilassa. Boh, non lo so perché mi piace. A te non piace qualcosa senza sapere il perché?” chiese, imbarazzata.

Perché non riusciva a spiegarsi, con lui vicino?

“Certo, solo... A volte basta semplicemente dire Mi piace perché è bella.” ribatté Neville, pensieroso.

“Non credo. Se un ragazzo mi dicesse Mi piaci perché sei bella, credo che gli tirerei un calcio.” fece Hannah, piccata.

“Oh, un ragazzo non potrebbe mai dirti questo. Se un ragazzo si dichiarasse a te, credo che direbbe che gli piaci perché sei unica, perché non ridi come un'oca, ma quando ridi sei speciale, perché sei leale, perché sei coraggiosa, perché ti opponi ai Carrow, perché il tuo nome è uno scioglilingua e tu ti diverti a pronunciarlo, perché ami la neve. Credo che direbbe questo.” spiegò Neville, l'ombra di un sorriso sul volto.

“T-tu dici?” balbettò lei, rossa come un peperone.

“Ma certo! Ovviamente, però, quel ragazzo ti deve piacere.” Neville abbassò lo sguardo, pensieroso, e le si avvicinò. “Andavi da qualche parte, prima che io ti interrompessi?” chiese, esitante.

Hannah cercò di tornare in sé. Andava da qualche parte. Natale. Hogsmeade. Rispondere senza arrossire. Ce la poteva fare.

“Sì, cercavo... un dolce di Natale.” rispose, abbassando gli occhi. “Uno di quelli morbidi con dentro i canditi, non l'uvetta. Detesto l'uvetta. Ho già cercato da Mielandia, ma erano tutti con l'uvetta, e non mi piace. A te piace?” domandò, curiosa.

“No, neanche un po'!” rispose Neville, sorridendo. “Infatti conosco un posto dove fanno il Pandoro con i canditi, ma senza l'uvetta. Vieni, ti ci porto.” propose, e le afferrò la mano.

Attraverso i guanti di lana, Hannah sentì una scarica elettrica attraversarle il corpo.

E si lasciò trascinare fino ad un negozietto nascosto in una piccola via, sotto un portico di pietra.

“Che bello...” mormorò lei, sfiorando un mattone.

“Vero? Sono felice che ti piaccia.” rispose Neville. Poi entrarono nel negozio.

Dieci minuti dopo, uscivano con un sacchettino rosso e oro che emanava un profumo delizioso.

“Oh, sarà eccezionale!” mormorò Hannah, sognante.

“Che cosa?” chiese Neville.

“Non lo so, ma... Ho una bella sensazione. Mi sento felice qui dentro, come se stessi volando.” rispose Hannah, indicandosi il cuore.

“Sai? Anch'io pensavo la stessa cosa. E mi sono chiesto... Se magari... Ti ricordi il discorso che facevamo prima?”

“Quello sullo scioglilingua del mio nome?” provò Hannah, sperando con tutto il cuore di sbagliarsi.

“No, dopo...”

Il cuore della ragazza accelerò il ritmo dei battiti. Sentiva che sarebbe potuta scoppiare.

“Quando parlavamo dell'essere semplicemente belli... Io credo che dicendo che qualcosa è bello, non ci si riferisca solo all'aspetto esteriore.”

Neville sospirò, come non sapendo cosa dire.

“E... cioè?” lo imbeccò Hannah.

“Insomma... Voglio dire, la bellezza può essere quella esteriore ma anche quella interiore. La neve è bella fuori e anche dentro. Le stelle pure. E anche Hogwarts. Dire che qualcuno ti piace perché è bello può voler dire che... che è bello dentro.”

Hannah raccolse tutto il coraggio che aveva e guardò Neville fisso negli occhi.

“E...”

Ma Neville non la lasciò continuare.

“Sai, Hannah... Secondo me se ti impegni riesci a spiegarmi perché ti piace la neve.”

Lei fece un sospiro profondo.

C'era un motivo per cui le piaceva la neve...

“La neve è... è indiscutibilmente bella. Rende tutto più puro e bianco, più semplice, uniforme. Ma la neve... È quando c'è la neve che succedono le cose più belle. La neve è tanto fredda che ti fa venire voglia del caldo. La senti, questa voglia, e poi, quando finalmente arrivi davanti ad un fuoco, ti senti benissimo. La neve è una fase intermedia prima di qualcosa di specialissimo. La neve riesce a farti apprezzare di più le cose belle. Per questo mi piace.” concluse con un sorriso.

Non aveva mai messo tanto a nudo i suoi sentimenti come allora, non aveva mai parlato tanto ad un ragazzo, non si era mai spinta tanto in là.

Ma, quando si decidette a sbirciare negli occhi di Neville, fu felicissima di averlo fatto.

Stettero così, in silenzio, beandosi di quel momento solo loro.

Dopo un po'...

“Che ne dici se, dopo esserci raffreddati ben bene sotto la neve, andiamo ad apprezzare il caldo che c'è da Madama Rosmerta?” propose Hannah, sorridendo.

In preda ad un irrefrenabile atto di coraggio, afferrò la mano guantata di Neville, come lui aveva fatto qualche minuto prima.

Il ragazzo si lasciò trasportare, sorridendo, e Hannah sentì che qualcosa in lei era cambiato.

Sì, Hogsmeade le era sempre sembrato un villaggio fatato, incantato.

E Magico era sicuramente la parola più adatta a descriverlo.

Ma la sua magia, Hannah la vedeva d'inverno, quando nevicava.

E, finalmente, aveva trovato un passatempo migliore di passeggiare in perfetta solitudine: passeggiare solo lei e Neville per le viette piene di gente, mentre soffici batuffoli di neve gli si posavano sul naso, per il semplice piacere di poterli baciare via prima che si sciogliessero.

  
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