Sai cosa c'è?
C'è che fa male
perché il dolore
non si può dimenticare.
Fare finta che tu
non mi abbia accoltellata,
credere che il tuo amore
fosse sincero e puro,
quando mi hai frantumata,
in cocci che mai potranno
ricomporre una figura solida.
E sai la cosa più grave?
Che tu non ti senti in colpa.
Che non capisci il male che hai inflitto.
Che le lacrime non smuovono il tuo animo.
Che ormai sei solo un morto che cammina.
Come quasi tutto il mondo. Tranne pochi.
E intanto io corro, e corro.
E cerco, e vago a vuoto.
Alla ricerca del mio posto.
Un luogo dove ricomporre i pezzi
straziati del mio rivestimento.
Perché ormai non posso nemmeno più
fingere sorrisi, né mentire a nessuno.
E non posso nemmeno urlare il tuo nome
ai quattro venti, affinché tutti sappiano
il male che mi hai fatto e che continui a fare.
Ma chi lo sa, già non ti sopporta
e chi conosce, mi vuole proteggere
e a chi ho detto, è dalla mia parte.
Perché in fondo, come sei ora,
non potrai che restare solo.
Quindi auguri, che non ti pesi,
io me ne vado a vivere
con chi mi ama veramente.
Spero che così il rimorso
ti tocchi da vicino.