N.B. le stelline indicano il cambio di Pov., okay?
Leggete la FlashFic con: http://www.youtube.com/watch?v=ZuwTY4gqu0Y



Se qualcuno mi dovesse chiedere cosa sogno di notte, risponderei il mio vicino di casa.
Dio, è così carino… con quei ricci fantastici, mi piacerebbe passarci la mano mentre bacio lentamente quelle labbra apparentemente morbide.
Per non parlare degli occhi, quelle iridi verde prato che mi stregano tutte le volte, e quelle fossette quando lui, il ragazzo perfetto, sorride…
E’ sempre simpatico e dolcissimo con me, e non riesco a capire ciò che prova!
Io so solo che lo amo alla follia, cavolo.
Non so se mi accetterà, sento sempre di non essere alla sua altezza, come se lui fosse il divo e io l’ombra… ho deciso: gli dirò che lo amo, appena lo vedo passare.
Mi avvicino alla finestra, e lo noto mentre passa davanti a casa mia.
”Forza”, mi dico, “ce la puoi fare, buttati!”, ma ho paura: e se non dovesse volermi?
Rischio di non rivedere più quel sorriso stratosferico e quei ricci mossi dal vento, temo che impazzirei di dolore.
***
E’ difficile e incredibile da dire, ma… sono innamorato.
Già, io innamorato?
E’ così strano, ma è vero.
Soltanto che quando vedo l’amore della mia vita, temo sempre che capisca che sono straboccante d’affetto… e rovinerei tutto l’enorme castello che ho costruito fra di noi.
Sto passando proprio ora sotto casa sua, adesso mi fermo e confesso tutto.
Lo faccio davvero… desidero che quegli occhi azzurri da cerbiatto scorrano lentamente tutto me stesso, e fare mio quel corpo perfetto, voglio baciare quelle labbra fino alla morte.
Mi faccio coraggio e suono il campanello di quella casa, e ad accogliermi arriva proprio la persona che mi fa battere il cuore a mille tutte le volte che ci guardiamo.
- C-ciao… - balbetto impacciato.
- Ciao! Cerchi mia sorella? – la Perfezione dagli occhi azzurri piega la testa di lato, e fa quel sorriso dolcissimo che vorrei tanto fosse per me…
- No, mi servi tu. Ecco, è da un po’ di t-tempo che devo dirti una c-cosa… - Dio, come mi sento stupido quando balbetto.
- Vieni dentro? – oh, diamine, non me l’aspettavo. Annuisco, mordendomi il labbro inferiore, ed entro nell’appartamento. – Allora, che mi dovevi dire?
- E’ complicato, come faccio… - e dopo cinque secondi di imbarazzo e silenzio puro, trovo un coraggio inaspettato e spingo piano quel corpo mozzafiato contro il muro del corridoio. Siamo così vicini, sto per andare in iperventilazione. – Tu mi… mi… ecco, tu mi…
- Ho capito… - sento due mani sui fianchi, il petto del mio amore contro il mio, e non so come finisco premuto contro il muro. – Allora, parlerò io. Credimi, è difficile anche per me, molto.
***
Ci siamo, sto per dirglielo… oddio, quel viso angelico così vicino al mio, sento che non potrei dominarmi.
- E’ che ti amo, okay? Ti amo, bastardo riccioluto, ti amo! – quelle braccia intorno al collo, gli occhi verdi puntati nei miei, e quelle labbra che premono sulle mie.
Chiede teneramente l’accesso alla mia bocca, e le nostre lingue cominciano ad accarezzarsi e a giocare dolcemente, una sensazione unica e perfetta.
- Ti amo, Harry.
- Ti amo, Louis.