Era buio. Molto buio. Troppo buio.
Poi si accese una luce. Era strana.
Bianca. Bella. Accecante.
Una nuova vita era nata. Una speranza
in più per il mondo.
La luce nelle tenebre
Era ormai
passata la mezzanotte.
Il S. Mungo,
famoso ospedale per maghi, era quasi deserto.
Nella sala di
aspetto del reparto di maternità c’erano tre uomini.
Uno di essi,
alto e dai capelli color cenere, aveva un’aria stanca e leggeva un libro per
ingannare l’attesa. Si intitolava “Maghi
e streghe più famosi del nostro secolo”. Era uno di quei libri che si
aggirano intorno ai quattro chili e, come i suoi amici sapevano bene, facevano
molto male in testa, oltre ad essere di una noia mortale.
Il secondo,
un uomo moro dagli occhi grigio scuro che stava comodamente stravaccato sulla panca
di legno, rivolse la parola all’ultimo dei tre, trascinandolo violentemente
fuori dai suoi pensieri.
-Nervoso,
James?-
James Potter
alias Ramoso alias uno dei Malandrini aveva i capelli neri ancora più
scompigliati del solito e gli occhi pieni di agitazione.
Sottolineata
dal fatto che stava consumandosi la suola delle scarpe facendo avanti e indietro
per la già piccola sala.
-No che non
sono nervoso! Perché dovrei, Felpato?-
Felpato alias
Sirius Black alias il playboy dei
Malandrini alias il tizio stravaccato sulla panca aveva negli occhi lo stesso
lampo di quando trovava la vittima da tormentare.
-Strano…
Allora immagino che tu stia sporcando il pavimento solo per vedere se poi
puliscono bene, vero?-
-Sto solo
tenendomi in forma. Qualcosa in contrario?-
-O no, certo
che no, non voglio mica togliere all’Inghilterra il suo futuro cercatore…
Sempre che tu non voglia tenerti in forma per altri motivi…-
-Uffa!
Lunastorta digli qualcosa!-
Remus John Lupin,
o se preferite Lunastorta, il terzo Malandrino, distolse gli occhi dal libro
che stava fingendo di leggere, sentendosi chiamato in causa. Accennando un
sorrisetto rivolse la parola a Felpato.
-Sirius, non
tormentarlo. Il nostro Ramoso a tutto il diritto di sentirsi agitato-
Gli occhi
nocciola fissarono il ragazzo cenere con aria accusatoria.
-Traditore!
Dov’è Codaliscia, l’unico che mi capisca?-
Il quarto ed
ultimo Malandrino, Peter Minus (o Codaliscia), era assente all’appello.
-Non fare il melodrammico, Ramoso-
-Il melocosa? Guarda Felpato che si dice melodrammatico non melodrammico.- disse Remus -E comunque Codaliscia non poteva
venire-
-E che
impegno aveva all’una di notte?- rispose Ramoso
-Chissà,
magari a letto…- disse Sirius, ma non poté aggiungere altro perché fermato da
due occhiate dall’intento omicida.
- Considera,
James, che il bambino era atteso ieri-
-Già, Ramoso.
È proprio tuo figlio!- commentò Felpato che era riuscito a non farsi uccidere.
-Che vuoi
dire?-
-Ha già preso
le cattive abitudini paterne. Noi siamo tutti qui, che lo aspettiamo… e cosa fa
il futuro Malandrino? Si fa attendere!- ma mentre lo diceva il suo sguardo
tradiva l’emozione che provava per l’amico.
Mentre Remus
sorridendo tornava al suo libro e ringraziava il cielo che non era successo
ancora nulla, il futuro padre si sedette pensando che, dopotutto, aveva gli
amici migliori del mondo…
***
Era l’una e
venti quando entrò qualcuno. Era una donna giovane, probabilmente un paio di
anni più grande di loro. Portava il camice verde, da Guaritrice. Si sedette ad
un tavolo nella sala e, dopo un breve cenno di saluto, si mise a compilare dei
moduli borbottando su pazienti dal naso trasfigurato e casi gravi, da
Cruciatus, per finire con l’argomento più adeguato al reparto: donne incinte e
padri irresponsabili.
Chissà perché
parlando di quest’argomento sembrava fissare il “signor Potter”.
Fu però Remus
quello che ricordò.
-Ma tu non
sei Hodson, il prefetto di Corvonero del ’74-‘75?-
La ragazza
alzò lo sguardo.
-Buonasera,
Lupin- per gli altri due si limitò a dire -Potter. Black-
James decise
allora di nascondersi dietro al suo migliore amico, cosa non difficile vista
l’altezza di Sirius. Come non aveva fatto ad accorgersi che quella era una
delle sue ex? Beh, non che, anche a suo tempo, ci avesse fatto molto caso visto
che era già cotto di Lily. E il fatto che fosse prefetto solo Remus se lo
poteva ricordare.
Per fortuna,
o purtroppo, intervenne Felpato.
- Hodson! Non
mi ricordavo che fossi così bella! Si sa che James non ha gusto…- la giovane
non riuscì a non arrossire nonostante ci avesse messo tutta la sua buona
volontà.
Intanto
Lunastorta, avvicinatosi a James, commentò l’ultima frase dell’amico.
-Pensa se tua
moglie avesse sentito!- esclamò, divertito al solo pensiero.
Poi alzò gli
occhi al cielo.
-Certo che
potrebbe smettere di provarci con qualsiasi donna gli capiti a tiro…-
Ramoso guardò
il suo migliore amico mentre ci provava con una sua ex e si sentì
improvvisamente al settimo cielo.
-Sono felice-
esclamò diretto a tutti e a nessuno.
Remus alzò un
sopracciglio.
-E perché se
si può sapere? Se non si considera che tua moglie è incinta del tuo futuro
erede- aggiunse poi con un tono che si avvicinava molto all’esasperato spinto.
-Vuoi saperlo
sul serio?- chiese James incerto.
Remus John
Lupin avrebbe dato tutti i suoi libri pur di sapere cosa diavolo stava
pensando il ragazzo che aveva di fronte.
-Sennò non te
l’avrei chiesto-
James Potter
lo guardò negli occhi con una delle facce più serie che gli avesse mai visto
-Perché anche con tutto quello che sta succedendo, con la predizione, non siamo
cambiati e spero tanto che non cambieremo mai-
In quel momento si udì un pianto. Il
pianto di un bambino.
In quel momento James Potter non
sapeva quanto si stava sbagliando. Non sapeva quello che sarebbe venuto. Non
sapeva se tutto sarebbe finito. Non sapeva se suo figlio c’entrava sul serio.
L’unica cosa che sapeva era che era felice di essere lì.
Felice di essere vivo.
By Shine93
Nota dell’autrice:
Come
avrete capito (se non scrivo così male -_-“), questa è la notte in cui è nato
Harry vista da me. Inutile dire che non ho mai assistito ad un parto e ho
lasciato James fuori ad aspettare, mentre la povera Lily dava alla luce il
futuro “bambino Prescelto”.
Ho
anche fatto un minuscolo accenno alla predizione, che gli altri Malandrini, in
teoria, non dovrebbero conoscere. Inutile dire che qui Remus ne è a conoscenza.
Spero
che vi sia piaciuta.