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Autore: Hope19972308    21/11/2012    0 recensioni
Rosy è una ragazza di inizialmente quattordici anni. Ama la musica, definendola il suo unico vero amore, la sua famiglia, in particolare suo padre con il quale ha un ottimo rapporto e i suoi amici. E' una ragazza che non crede nell'amore. Ma il perenne rivale del così detto 'principe azzurro' le farà cambiare idea.
Da poco uscito dal carcere minorile per motivi ancora sconosciuti da tutti, Marco del Grado rimane invaghito da Rosy in quanto bellissima e difficile da conquistare. Chiunque senta al suo nome inizia a tremare. Ma... chi è Marco del Grado?
Diciassettenne, moro, occhi grigi, arrogante, presuntuoso e puttaniere, è figlio di genitori separati. Il padre, stimatissimo avvocato e la madre preside in una scuola a Londra. Spesso messo in ombra dal fratello maggiore, Francesco Writers, Marco non ha avuto una delle migliori infanzie. A spezzare quel cuore duro, quasi di pietra è Rosy. Il suo primo vero amore. L'unica ragazza che lui sia mai riuscito a non prendere in giro.
Ma cosa succederebbe se la persona che ami di più al mondo perdesse la memoria e si dimenticasse di te per sempre? Tutto questo è da scoprire.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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- Sei un'idiota! - mi lasciai sfuggire appena uscita da scuola.
 
Marco adesso era davanti a me, con quel maledetto sorriso beffardo.
 
- Cosa ti ridi? Lo sai che potrei benissimo denunciarti?
- Perché mai dovresti farlo? - si avvicinò a tal punto da essere a due centimentri dal mio viso.
- Nel mio paese rubare è reato.
- Ma io non ho rubato proprio un bel niente.- sorrise.- ho solamente preso in prestito.
- Dammi il cellulare maniaco! 
- Lo hai in tasca Clemente, guarda bene prima di accusare il prossimo.
 
Lo guardai male ancora una volta per poi diregermi verso casa. 
Quel giorno ero a piedi, mio padre aveva fatto il turno di notte in ospedare, era un chirurgo ed era molto stanco, mamma era a lavoro, Danila, mia sorella minore, ovviamente non aveva la patente ma se ne sarebbe tornata a casa con qualche sua compagna, quindi quel giorno, mi toccava.
Presi il mio amato I-pod e alzai la musica a tutto volume. Dio, quanto potevo amare la musica, era un'ancora di salvezza per me.
 
 
Pov Marco.
 
Sarebbe stata sua quella ragazzina, nessuno si rifiuta d'avanti a me, si disse Marco mentre era bloccato nel traffico di quella stupidissima scuola.
Ma poi perché? Si domandava. Nessuno lo aveva mai trattato in quel modo, nessuno gli aveva mai ordinato di abbassare la musica, nessuno gli aveva mai dato ordini, come si permetteva quell'insulsa figlia di papà? Sarebbe stato divertente conquistarla, vederla fragile, prostarsi a lui.
Il traffico si era smaltito e mentre tornavo a casa, la vidi.
Dovevo ammettere però, che era veramente bella pur avendo solo quattordici anni. Ricordo di aver avuto voglia di toccarle i capelli, apparentemente così morbidi e ricordo il suo sguardo, pieno d'arroganza e sicuro si sè. 
Le avrebbe fatto abbassare le ali.
Si mise accanto a lei con la macchinina, notò che aveva gli auricolari, quindi potè osservarla per un po prima che lei si accorgesse di lui.
 
- Cosa vuoi Del Grado? - disse accellerando il passo e alzando gli occhi al cielo.
- Sei rimasta a piedi? - risposi con tono divertito.
- Camminare fa bene.
- Vorresti un passaggio? - chiesi cortesemente.
- Preferirei farmi tutto il paese a piedi.
- Vedo che sei una ragazza acida.
- Dipende dalle persone con le quali mi ritrovo a parlare.
- Ma io non sono acido con te.
- No, ma credi di potermi infliggermi ordini, anzi, pensi di poter infliggere ordini a tutti, ed è una cosa che non sopporto.
- Mi piace comandare, cosa posso faci? - ci scherzai su.
 
D'un tratto se ne venne al finestrino, ci ficcò dentro la testa tirandomi dal colletto della camicia ed avvicinandomi molto, forse fin troppo a lei.
 
- Senti Del Grado, fai quello che cazzo vuoi, con chi diamine ti pare e piace, ma lasciami in pace. Io non sono un giocattolo, non mi piace ricevere ordini di alcun tipo, specialmente da te.
 
Perché quegli occhi color cioccolato mi attraevano tanto? Perché la voglia di baciarla saliva?
Mi lasciò di stucco, ed io detestavo rimanere senza parole. In un attimo, sistemò il suo zaino in spalla, e continuò il suo cammino ed io la vidi allontanarsi.



*Angolo scrittrice*
Ciao belle! Come state? 
Ok basta, parliamo del capitolo che è meglio.
Visto che la nostra Rosy è una tipa tosta?
Fuck yeah Rosy lol.
Ha lasciato il povero Marco così :O 
Vabèè vi saluto.
Ciààààà :)

- Hope.
  
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