15 DICEMBRE “Rowland? Rowland?” Che bello, mi sono di nuovo riaddormentata in classe e sono solo le 8.24. La professoressa mi ha richiamata davanti a tutti e io ho fatto una bella e grande figura di merda. Direi che questa giornata è cominciata da dio proprio..
Sono Alice Rowland, per gli amici Rows e sono una ragazza diciassettenne che nei suoi 17 anni di vita non ha concluso praticamente nulla. Vivo in Italia da quando sono nata, ma mio padre è inglese.
“Rowland, vogliamo svegliarci? La sera piuttosto che uscire dorma e veda di non addormentarsi più a lezione o sarò costretta a prendere provvedimenti seri” . Ma chi vuole uscire che fa un freddo cane in sto periodo? La verità è che la mia prof deve sempre rompere e io sono stufa di sta noiosa vita insulsa.
Terminata l’ennesima orrenda giornata a scuola, tornai a casa. Appena arrivata mia madre, come di consueto, venne lì a salutarmi e chiedermi che cosa avessi fatto a scuola e come ogni santissimo giorno alla mia risposta niente, cominciò il suo monologo noioso sul mio andamento scolastico.
Beh non vado male a scuola, ho solo insufficienti 6 materie, ma… vabbè diciamolo sono una sega a scuola: non me ne frega proprio nulla. L’unica cosa in cui vado bene è inglese essendo figlia di un madrelingua.
Dopo aver passato il solito pomeriggio noioso in camera mia a fingere di studiare, alle 8 scesi da basso per mangiare con i miei. Ovviamente mia madre aveva già urlato due volte “A tavolaaaaa!” ma in cucina il tavolo non era ancora nemmeno apparecchiato e chi doveva farlo? Ovviamente la sottoscritta. Svogliatamente come mio solito, presi tre forchette, tre coltelli, tre bicchieri e tre piatti dalla mensola e li misi a casaccio sulla tavola.
Quando finalmente la tavola era pronta ci sedemmo a mangiare: nessuno disse nulla finchè mio padre interruppe il silenzio dopo aver scambiato un’ occhiata complice con mia madre. “ehm, Alice” disse in modo abbastanza impacciato “io e tua madre vorremmo discutere con te di una cosa che ci sta molto a cuore”. “Spara” risposi con il mio solito tono menefreghista e quando mia madre stava per cominciare la sua solita ramanzina sulle buone maniere e sul rispetto mio padre la interruppe e parlò come se volesse liberarsi di un grosso peso: “Abbiamo deciso di trasferirci a Londra: la nonna mi chiede costantemente di andare a visitarlae restare lì per un po’. E pure i miei amici d’infanzia e tutti i miei parenti” disse” insomma mi manca il mio Paese: la mia Inghilterra.”. Io guardai mia madre come per chiedere spiegazioni e lei si limitò ad annuire. “La mamma è d’accordo, ne abbiamo già parlato. La tua situazione scolastica non è delle migliori e magari cambiare un po’ aria di farà bene”. In quel momento l’unica cosa che riuscii a dire fu “ Quando?” I miei si limitarono a sussurrare all’ unisono “ la settimana prossima”
Ciao a tutti! Questa è la mia prima ff e spero che vi sia piaciuta!
Sto già scrivendo il capitolo 2 e la storia si sta facendo più interessante :)
Grazie a chi ha letto e se avete qualche consiglio da darmi e dirmi cosa ne pensate recensite!