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Autore: supernova_the_fifth    21/11/2012    2 recensioni
Quando la vita ti sembra normale. quando credi che tutto andrà per il meglio...è allora che il passato ti si ripresenta dinnanzi!
Dal capitolo 6:
[ Cloud non alzò lo sguardo da terra e non cercò di discolparsi. In cuor suo sapeva che ciò che lo sfregiato aveva appena detto era vero. In fin dei conti non aveva tentato nulla per fermalo e impedirgli di fare qualcosa.
Aveva perso davvero tutto quello che era un tempo.
E fin da subito sapeva di aver condannato tutti loro a morte certa. Nella sua mente aveva cercato più volte di pensare che si sarebbe concluso tutto per il meglio per tutti loro ma sapeva di mentire a se stessa.
Lei aveva comunque continuato a sperare; ora però tutta la consapevolezza di ciò che attendeva Anna, Erica, Mattia, Giulia, Naya, Elisabetta e Alice la colpì come un macigno.
Le parole che la raggiunsero qualche istante dopo furono il colpo di grazia.
- Anche se immagino che un secondo omicidio di massa non possa pesarti troppo sulla coscienza. Vero Supernova?- ]
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Donatello Hamato, Leonardo Hamato, Michelangelo Hamato, Nuovo personaggio, Raphael Hamato/ Raffaello
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Nexus Universe'
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Donatello

 

La luce arancione filtrava tra i rami della foresta creando strane ombre al suolo; era una notte limpida, non una nuvola in cielo e la luna era visibile in tutto il suo splendore su PZ-7. Il particolare colore arancio la rendeva inusuale, strana, meno tenebrosa, addirittura più calorosa ma era comunque il monito più lampante che portava qualsiasi anima viva a rimembrare di non trovarsi sulla Terra.

In quel momento le uniche creature che potevano sentire la mancanza di quest’ultima però, erano troppo impegnate nel restare all’ascolto di una delle storie più inverosimili che le loro orecchie avessero mai udito.

Draciel volse un occhio alla grande sfera aranciata in cielo per la prima volta proprio nel momento in cui Cloud smise di raccontare. La storia non era giunta alla fine; anzi, si poteva sostenere che la parte fondamentale dovesse ancora arrivare ma l’ex ninja aveva bisogno di qualche secondo prima di riuscire a continuare la narrazione.

Il basilisco si accoccolò meglio su se stesso. Nelle due ore precedenti la scena attorno a lui era un po’ mutata: ora Anna si era lasciata cadere distesa su di un fianco ed Elisabetta si era sistemata più comodamente sulla sua stuoia. La lieve pressione che sentiva sul fianco significava che Mattia era ancora appoggiato leggermente a lui.

Anche Alice si era rilassata. La posa rigida che aveva assunto all’inizio aveva lasciato posto ad un fisico più disteso, questo anche a causa della fatica e dello sfinimento della giornata trascorsa; l’espressione era restata comunque seria lungo tutta la narrazione se non in alcuni sprazzi in cui al basilisco era parso di vedere l’ombra di un sorriso sulle labbra della rossa mentre Cloud raccontava del bei momenti con la sua famiglia.

Quest’ultima era ora intenta a riordinare le idee: anche se faticava ad ammetterlo pure a se stessa, non aveva mai constatato quanta confusione ci fosse nella sua testa per ciò che riguardava Quel giorno. Vi aveva ripensato parecchie volte, soprattutto negli ultimi giorni, ma non si era resa conto di come le informazioni fossero davvero, ed era il caso di dirlo, un fottutissimo casino.

- Ok ehm… - cominciò la ragazza. – Datemi un secondo che riordino le idee e poi riparto. – Per poi grattarsi il capo come alle prese con un attacco di pidocchi.

- You need a hand. -

- No need to, Dras. Give me a minute big guy and I’ll figure out myself what to say. -

- You sooo need a hand.*  

Ma prima che Cloud potesse replicare per togliere il ghigno di vittoria che si era formato sul muso del basilisco, Elisabetta si intromise nella discussione. - Aspetta un attimo! Hai detto che quando ti sei svegliata nella tana delle tartarughe, a tre anni, avevi perso la memoria no? – Elisabetta si sporse in avanti quasi ad enfatizzare la sua curiosità.

- Sì l’ho detto. –

- E allora come diavolo fai a sapere chi sono i tuoi genitori? Non hai mai voluto fare ricerche in proposito da quanto ho capito. –

Uno spettro parve apparire sul volto della ragazza. – E’ stato in un sopralluogo in un pianeta. In quel periodo Jack lavorava a capo di una squadra di esplorazione. Degli archeologi avevano scoperto un portale che permetteva di avere accesso ad alcuni mondi ed era nato un progetto segreto all’interno dell’esercito americano. – disse la ragazza. Una lacrima le scese lungo la guancia ma subito la asciugò cominciando a strofinare l’occhio.

- Uno dei pianeti che eravamo appena riusciti a collegare al Nexus a quanto pare aveva un portale come quello americano e in pratica la nostra squadra e la sua si sono ritrovate su quel pianeta.

L’assurdo sta nel fatto che dopo sei mesi che ci eravamo ritrovati mio padre è stato ucciso in missione. –

Per la seconda volta, dopo l’inizio dell’intera narrazione, scese il silenzio nella baita. Questa volta non durò molto perché fu proprio Cloud ad interromperlo.

- Niente musi lunghi. Ho promesso a Jack che non avrei mai avuto una faccia triste pensando a lui e così voglio continuare a fare. -

- Ma se ti sei messa a piangere proprio adesso! – esclamò Mattia. – Sei contraddittoria forte. –

- Eh? Macchè piangere… - disse Cloud mentre nuovamente si ritrovava ad asciugare l’occhio sinistro lacrimante.

- Ehm…stavi dicendo? – schernì di rimando il moro.

Anna si mise nuovamente a sedere e poggiò una mano sulla spalla dell’amica, pronta a consolarla. Cloud però la fissò acida con l’occhio lacrimante mentre era intenta ad asciugare l’occhio, il destro questa volta.

- Avete. Intenzione. Di. Finirla? –

- Wow Cloud easy there! Capita a tutti di piangere. –

- Non anche tu Draciel! Cristo santo! – La bruna scattò in piedi incurante dei muscoli indolenziti e lesionati. – Non sto piangendo!! Sono le lenti! Shell!*

- Le cosa? - chiese Draciel.

- Lentiii! Lenti a contatto Dras! Mi stanno facendo un male cane! - Cloud ormai cercava in tutti i modi di togliere quegli aggeggi infernali dagli occhi con le dita, con scarso successo. - Ci sono. Ci sono quasi! -

Draciel si coprì il muso con la coda schifato dalla scena. - E' la cosa più disgustosa che io abbia mai visto! -

E così l'aria di serietà che era scesa nelle ultime ore era bella che andata.

- Su su Draciel non fare la mammoletta! - disse Anna rivolta al basilisco. - Cloud, serve una man.. -

- Fattoooooooo!!!! -

- Ok come non detto. - sentenziò la giovane brunetta tornando nella sua comoda posizione sul pavimento (N.A: no l'autrice non è ironica, sì Anna è comoda distesa sul pavimento. Sì ANNA TU SEI COMODA DISTESA SUL PAVIMENTO!).

- Certo che queste bellezze hanno scelto il momento sbagliato per creare rogne. - soggiunse Cloud mentre si apprestava a togliere anche l'altra lente. - Ahh! Deve essere entrata polvere, che schifo! -

Elisabetta storse il naso. - Polvere nelle lenti a contatto? Cloud levale va a finire che ti entra nell'occhio, poi ti si infila nei capillari e diventi cieca! -

- Si e poi muore. - Alice lanciò un'occhiataccia all'amica incrociando le braccia al petto. Cloud la fissò sbieca con l'occhio sano. - Grazie del supporto morale. -

- Non c'è di che. - rispose fredda la rossa.

L'ex ninja riconcentrò la sua attenzione sulla lente mancante. Faceva male e per almeno quindici secondi non aveva voglia di avere a che fare con una poco collaborativa Alice. - E di poco collaborativa non c'è solo lei. - mugugnò tra i denti. Con una mano steccata andava decisamente male a togliere la lente ed aveva il forte dubbio che se non l'avesse tolta nel giro di poco, la scena sarebbe diventata parecchio ridicola, per non dire imbarazzante.

Era così concentrata che non si accorse dell'arrivo di una sberla sulla mano se non nell'esatto momento in cui quest'ultima la colpì. Con il risultato di riuscire solamente a farle infilare un dito in un occhio.

- Fuck! -

Cloud non fece in tempo a infierire contro chiunque l'avesse attaccata che Alice era già intenta a trafficare col suo occhio.

- Sta ferma che se aspetto te, per il resto delle spiegazioni mi ci vuole un secolo di attesa. - La bruna dovette ricacciare in gola un centinaio di vari insulti prima di sbuffare e concentrarsi nel tenere l'occhio aperto per permettere ad Alice di “lavorare”.

Il resto della cricca non poté far altro che attendere che la piccola operazione chirurgica andasse a buon fine anche se, dagli sguardi che le due ragazze si lanciavano, buon fine sembrava impossibilitato ad entrare nell'atmosfera del momento.

Alice finalmente tolse alche la seconda lente dagli occhi di Cloud e dopo avergliela molto sgraziatamente lanciata sul palmo sano, se ne tornò al suo posto dall'altra parte della baita.

Cloud dal canto suo si strofinò l'occhio per pulirlo alla bene e meglio.

- Riflettendoci. - disse Draciel, finalmente rinsavito dopo il suo “Cloud è la cosa più disgustosa blah blah blah.”. - A cosa ti servivano quelle cose? -  

- Quelle COSE, servono per vedere bene. Vedi male uguale occhiali. Non vuoi gli occhiali uguale sostituti. Sostituti uguale lenti a contatto. - Draciel alzò un sopracciglio perplesso mentre cercava di seguire quel (davveeeero v.v) elementare discorso.

Cloud alzò gli occhi al cielo.

- Senti. Il sigillo del Ninja Tribunal mi ha pure levato vista. Se io riuscissi a vedere la tua squama scheggiata sotto la giuntura del muso non avrei bisogno delle lenti! -

Draciel la fissò sorpreso. Cloud si immobilizzò subito dopo e fissò il basilisco altrettanto sorpresa.

- Perché vedo la tua squama scheggiata? -

Fu allora che a Draciel si accese la lampadina (ping! XD) e cominciò a collegare i pezzi.

Cloud dal canto suo fissava la lente nella sua mano e la punzecchiava.

- Non è sporca. -

Improvvisamente alzò il viso verso il serpente gigante. - Draciel non era polvere la polvere! La lente era la polvere! Cioè. Non era nemmeno polvere! -

Mentre parlava si era alzata era era andata a pararsi davanti al basilisco ed aveva cominciato a saltellare, per quanto i dolori e le lesioni le permettessero di fare.

- Non ho capito un cazzzoooooo. - ammise sorridendo come un idiota Draciel.

- Ci vedo bene perché la vista si è normalizzata! Non ho più il sigillo e quindi sto tornando un po'  ai parametri normali! Prima vedevo strano per colpa della lente che non andava più bene con l'occhio ormai a posto! Mi segui? - esclamò allegra l'ex ninja.

Trascorsero parecchi istanti di silenzio fino a quando sull'enorme muso del basilisco non si stampò un secondo sorriso ebete. - Ahhhh! Ma questo l'avevo capito anche io! -. Normalmente Cloud l'avrebbe riempito di botte, ma in quel momento era troppo felice anche per fare quello e semplicemente cominciò a danzare con la coda di Draciel per la stanza.

Elisabetta si sporse verso Mattia. - Sono solo io, o stanno facendo l'apocalisse per un nonnulla? -

- Non me ne parlare. - disse il ragazzo in tono piatto. Elisabetta, felice di non essere l'unica a pensarla in quel modo, tornò a fissare la scena rilassandosi sulla stuoia.

Cloud stoppò brutalmente la sua danza della felicità con Draciel per guardarli sbieca.

- Tornare a vederci bene: Non. E'. Un. Nonnulla. - sbottò gonfiando le guance.

Il resto della cricca non poté fare altro che ridere all'espressione della ragazza; quest'ultima dopo qualche attimo si aggiunse al coro di risa, finalmente libera di concedersi un attimo di normale pace.

- Mhh. -

Cloud si immobilizzò seduta stante. Mentre gli altri continuavano a ridere lei riuscì solamente a fissare la sua desta. Donatello era sempre disteso incosciente sulla stuoia.

Cloud abbassò lo sguardo: si era sbagliata. Eppure era convinta di aver sentito qualcosa.

Mattia si accorse che la bruna aveva smesso di ridere ed era concentrata a fissare la strana tartaruga mutante a terra.

- Ehi Cloud. - Anche il resto dei presenti smise di ridere, si erano accorti che qualcosa non andava. - E' tutto ok? -

Senza nemmeno guardare nella loro direzione Cloud, seppure incerta, annuì.

- Mhh. -

Cinque teste si volsero a destra: adesso Cloud era sicura di non aver sentito male.

La tartaruga strizzò un po' gli occhi prima di aprirli per la prima volta. Oltre la maschera era impossibile vedere le iridi che erano al momento semplicemente bianche, ma il ninja era palesemente sveglio.

- Donatello. -

Era uscito quasi come un sussurro ma il diretto interessato l'aveva per certo udito in quanto volse lo sguardo verso la fonte del rumore.

Lentamente la tartaruga inclinò il viso a lato. Appena mise a fuoco la figura a qualche metro da lui, gli occhi si spalancarono. Non poteva essere vero.

 

- Cloud? -

 

 

 

*  Hai bisogno di una mano.

    Non ce n’è bisogno Draciel. Dammi un minuto ragazzone e cerco di capire da sola cosa è meglio dire.

    Hai taaaanto bisogno di una mano.

* Le tartarughe in inglese sostituiscono la classica esclamazione “Hell”con “Shell” che significa guscio ;) fine della lezione!

 

 

 

 

{nota autrice: Ehhhhh che dire...ci ho messo un secolo ma finalmente ecco qui il nuovo capitolo! Grazie a tutti coloro che leggono perché siete davvero tanti e mi spronate tutti a continuare Nexus! ♥  un bacio grande!!

ah già ;) Perdonate i piccoli schizzi tra parentesi lungo il capitolo..non so oggi che mi è preso ma avevo il tic dei commenti fuori campo!!

   
 
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