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Autore: the fly    09/06/2007    9 recensioni
Ci sono casi in cui le dimesioni sono indispensabili e Draco non manca di falro notare ad Harry.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando le dimensioni contano.

 

 

Non è nulla di che, ma sxo comunque che vi piaccia. Besos.

Ne approfitto per scusarmi di nuovo per la confusione dei capitoli di Non tutto è perduto. Quello pubblicato ora è il 16 anche se è indicato col numero 15 e il prossimo sarà il 17. Arriverà presto nn temete.

 

 

“Tiralo fuori” esclamò il biondo con gli occhi inviperiti e oscurati da un sottile velo ostile.

“Draco ti prego non fare così” rispose Potter fievolmente, abbassando lo sguardo, timoroso.

“Io faccio quel che mi pare, è mio no l’hai detto tu, quindi tiralo fuori ora!” ripeté il serpeverde con fermezza allungando le mani verso il compagno.

“Almeno non qui davanti a tutti” supplicò il moro cercando di far ragionare il suo ragazzo che sembrava aver perso ogni barlume di lucidità.

“Oh, ma è questo il punto. Voglio che tutti lo vedano, perché magari sono io che sbaglio a valutarne le dimensioni, non si sa mai. Invece sono sicuro che terrai in gran conto il parere dei tuoi migliori amici, quindi procedi” asserì Malfoy esortandolo con un cenno della mano.

Ron ed Hermione si scambiarono delle occhiate perplesse in completo silenzio. Ancora non riuscivano a credere di essere stati trascinati lì da Draco Malfoy. Era piombato come una furia in biblioteca e, dopo aver farfugliato qualcosa di incomprensibile sulle ridicole dimensioni di qualcosa che apparteneva ad Harry li aveva abbrancati entrambi come una piovra costringendoli a seguirlo fino alla stanza delle Necessità.

Harry guardò il compagno negli occhi sperando di impietosirlo con la sua espressione da tenero cucciolo ferito, ma l’argento vivo nello sguardo dell’altro si confermò ancora una volta impassibile.

Si voltò dando le spalle a quel piccolo e improvvisato pubblico, rassegnandosi all’impassibilità del biondo.

“Avanti Harry quanto ci vuole” fece sempre più impaziente.

“Solo un attimo di pazienza” rispose l’altro.

- accidenti non ci riesco, si è incastrato dentro -

“Harry…”

“….”

“Conti di riuscirci entro la prossima vita?” sbottò il biondo, poi stufo di aspettare, si fiondò sul compagno.

“Draco fermo, ce la faccio da solo” protestò il grifone cercando di allontanare le mani del compagno dai suoi pantaloni.

“Potter se aspetto te facciamo notte” ribatté l’altro imperterrito.

“Ahia…così mi fai male” esclamò il grifondoro ritraendosi bruscamente.

“Non farla tragica…se solo levassi la mano da lì, l’ho quasi toccato” fece Draco.

Ron iniziava a preoccuparsi seriamente, che diamine stavano combinando quei due matti? Hermione invece cercava di sbirciare per quanto possibile fra l’intrico di braccia con espressione curiosa.

“Draco…. basta, credo di esserci riuscito” annunciò il moro col volto arrossato.

“Molto bene allora, mostralo” fece Malfoy allontanandosi dal compagno con le braccia conserte e fare impettito.

Non aveva scelta. Scambiò un'altra occhiata col suo immusonito ragazzo, quindi mostrò loro l’”oggetto” della contesa.

Merlino, era orribile starsene lì in piedi, davanti al suo compagno e ai suoi migliori amici così esposto, indifeso, bersaglio dei loro imminenti giudizi.

“Oh, ma è bellissimo Harry” esclamò Hermione allungando le mani per toccarne la liscia e rigida curva.

“Grazie Herm” fece l’amico arrossendo furiosamente.

“Certo, è meraviglioso, ma…” interruppe Malfoy imbronciato come un bambino a quale hanno negato un giocattolo.

Harry incontrò lo sguardo concentrato di Ron, sembrava uno scienziato intento ad osservare al microscopio un qualche minuscolo e strano esserino.

“Ron che ne pensi?” chiese titubante avvampando di nuovo.

“Bhè Harry, mi spiace, Malfoy ha ragione, è troppo piccolo” fece il ragazzo dispiaciuto.

“Ecco, appunto. Come, dico, come hai potuto pensare di potermi infilare qualcosa di così ridicolamente minuscolo nel….” disse Draco in tono melodrammatico senza concludere la frase, ma rivolgendo in compenso uno sguardo di fuoco al compagno.

Il moro si rivolse quindi ad Hermione, lei sì che lo avrebbe confortato, gli avrebbe dato una soluzione che lo avrebbe fatto uscire da quell’inferno.

“Tu che dici?” chiese speranzoso, dopotutto aveva detto che era bello.

“Mmmh, per essere piccolo è piccolo, ma forse..” disse osservando scrupolosamente ciò che Harry teneva in mano come se fosse la cosa più fragile del mondo, temendo che si rompesse come un cristallo.

“ma..?” incalzò Potter.

“Si può allargare” affermò la ragazza incrociando con decisione le braccia sul petto.

“Ma che dici, è troppo rigido, si romperà. Resterà piccolo e inutile” piagnucolò Draco, ma la grifondoro lo interruppe.

“Fidati anche io l’ho fatto con quello di Ron, e credimi, era ancora più piccolo. Adesso calza alla perfezione vero tesoro?” disse prendendo una mano del rosso fra le sue.

Draco sembrò sollevato e rivolse uno sguardo pieno di gratitudine alla ragazza che si offrì di mostragli come fare.

“Non so perché non ci ho pensato prima” sospirò il serpeverde.

- semplice, prima ti fai prendere dal panico, poi se è il caso rifletti – lo ammonì la sua vocina interiore.

“ENGORGIO!” pronunciò la riccioluta grifondoro con decisione.

Harry lo sentì ingrandirsi nella sua mano e tirò un grosso respiro di sollievo, tutto si sarebbe risolto e il suo Draco sarebbe stato felice.

I due grifondoro si allontanarono sorridendosi, intuendo che ormai la burrasca si era calmata e che quei due presto avrebbero dato inizio ad una appassionata riappacificazione.

Il biondo si avvicinò sornione, fece scivolare un braccio attorno alla vita del compagno e lo attirò contro il suo petto.

“Mi spiace Draco” mormorò il grifone appoggiando la fronte su quella del biondo.

“per questa volta ti perdono” disse l’altro baciandolo sulle labbra.

- non ti passa nemmeno per la testa di scusarti per esserti comportato come una femminuccia isterica vero? – affermò la sua coscienza.

“Adesso posso dartelo, se lo vuoi” suggerì Potter nel suo orecchio.

“Certo che lo voglio” rispose la serpe.

 

 

 

Harry osservò la sua promessa di amore eterno brillare sul dito del compagno sdraiato accanto a lui. Rigirò la sua mano fra le sue e poi la baciò sul dorso sfregando più volte le labbra sulla sua pelle liscia.

“Vuoi ancora sposarmi?” chiese perdendosi nel grigio acceso e dei suoi occhi accarezzando il suo corpo nudo sotto le coltri solleticandolo sui fianchi.

“Oh, te lo dirò quando mi avrai fatto una proposta di fidanzamento come si deve” rispose Draco fissando la preziosa fedina lucente sul suo dito.

“Ahia!” esclamò un attimo dopo a causa di un morso molto poco delicato che Harry gli aveva dato sul collo.

“Ti amo Draco” disse il moro sulla pelle del compagno baciando il leggero rossore provocato dal morso di prima.

Harry lo guardò intensamente, c’era una tale bruciante passione nel suo sguardo, una tale forza che Draco sentì le sue gambe tremare.

“Ti sposerò Harry” disse attirandolo contro di sé.

“Sarai mio per sempre” continuò il moro quasi volesse metterlo in guardia da eventuali ripensamenti.

“voglio esserlo” fece il biondo e sancì ancor più indelebilmente questa promessa sulle sue labbra.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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