Quando le dimensioni
contano.
Non è nulla di che, ma sxo
comunque che vi piaccia. Besos.
Ne approfitto per scusarmi
di nuovo per la confusione dei capitoli di Non tutto è perduto. Quello
pubblicato ora è il 16 anche se è indicato col numero 15 e il prossimo sarà il
17. Arriverà presto nn temete.
“Tiralo fuori” esclamò il
biondo con gli occhi inviperiti e oscurati da un sottile velo
ostile.
“Draco ti prego non fare
così” rispose Potter fievolmente, abbassando lo sguardo, timoroso.
“Io faccio quel che mi pare,
è mio no l’hai detto tu, quindi tiralo fuori ora!” ripeté il serpeverde con
fermezza allungando le mani verso il compagno.
“Almeno non qui davanti a
tutti” supplicò il moro cercando di far ragionare il suo ragazzo che sembrava
aver perso ogni barlume di lucidità.
“Oh, ma è questo il punto.
Voglio che tutti lo vedano, perché magari sono io che sbaglio a valutarne le
dimensioni, non si sa mai. Invece sono sicuro che terrai in gran conto il parere
dei tuoi migliori amici, quindi procedi” asserì Malfoy esortandolo con un cenno
della mano.
Ron ed Hermione si
scambiarono delle occhiate perplesse in completo silenzio. Ancora non riuscivano
a credere di essere stati trascinati lì da Draco Malfoy. Era piombato come una
furia in biblioteca e, dopo aver farfugliato qualcosa di incomprensibile sulle
ridicole dimensioni di qualcosa che apparteneva ad Harry li aveva abbrancati
entrambi come una piovra costringendoli a seguirlo fino alla stanza delle
Necessità.
Harry guardò il compagno
negli occhi sperando di impietosirlo con la sua espressione da tenero cucciolo
ferito, ma l’argento vivo nello sguardo dell’altro si confermò ancora una volta
impassibile.
Si voltò dando le spalle a
quel piccolo e improvvisato pubblico, rassegnandosi all’impassibilità del
biondo.
“Avanti Harry quanto ci
vuole” fece sempre più impaziente.
“Solo un attimo di pazienza”
rispose l’altro.
- accidenti non ci riesco,
si è incastrato dentro -
“Harry…”
“….”
“Conti di riuscirci entro la
prossima vita?” sbottò il biondo, poi stufo di aspettare, si fiondò sul
compagno.
“Draco fermo, ce la faccio
da solo” protestò il grifone cercando di allontanare le mani del compagno dai
suoi pantaloni.
“Potter se aspetto te
facciamo notte” ribatté l’altro imperterrito.
“Ahia…così mi fai male”
esclamò il grifondoro ritraendosi bruscamente.
“Non farla tragica…se solo
levassi la mano da lì, l’ho quasi toccato” fece Draco.
Ron iniziava a preoccuparsi
seriamente, che diamine stavano combinando quei due matti? Hermione invece
cercava di sbirciare per quanto possibile fra l’intrico di braccia con
espressione curiosa.
“Draco…. basta, credo di
esserci riuscito” annunciò il moro col volto arrossato.
“Molto bene allora,
mostralo” fece Malfoy allontanandosi dal compagno con le braccia conserte e fare
impettito.
Non aveva scelta. Scambiò
un'altra occhiata col suo immusonito ragazzo, quindi mostrò loro l’”oggetto”
della contesa.
Merlino, era orribile
starsene lì in piedi, davanti al suo compagno e ai suoi migliori amici così
esposto, indifeso, bersaglio dei loro imminenti giudizi.
“Oh, ma è bellissimo Harry”
esclamò Hermione allungando le mani per toccarne la liscia e rigida
curva.
“Grazie Herm” fece l’amico
arrossendo furiosamente.
“Certo, è meraviglioso, ma…”
interruppe Malfoy imbronciato come un bambino a quale hanno negato un
giocattolo.
Harry incontrò lo sguardo
concentrato di Ron, sembrava uno scienziato intento ad osservare al microscopio
un qualche minuscolo e strano esserino.
“Ron che ne pensi?” chiese
titubante avvampando di nuovo.
“Bhè Harry, mi spiace,
Malfoy ha ragione, è troppo piccolo” fece il ragazzo
dispiaciuto.
“Ecco, appunto. Come, dico,
come hai potuto pensare di potermi infilare qualcosa di così ridicolamente
minuscolo nel….” disse Draco in tono melodrammatico senza concludere la frase,
ma rivolgendo in compenso uno sguardo di fuoco al
compagno.
Il moro si rivolse quindi ad
Hermione, lei sì che lo avrebbe confortato, gli avrebbe dato una soluzione che
lo avrebbe fatto uscire da quell’inferno.
“Tu che dici?” chiese
speranzoso, dopotutto aveva detto che era bello.
“Mmmh, per essere piccolo è
piccolo, ma forse..” disse osservando scrupolosamente ciò che Harry teneva in
mano come se fosse la cosa più fragile del mondo, temendo che si rompesse come
un cristallo.
“ma..?” incalzò
Potter.
“Si può allargare” affermò
la ragazza incrociando con decisione le braccia sul petto.
“Ma che dici, è troppo
rigido, si romperà. Resterà piccolo e inutile” piagnucolò Draco, ma la
grifondoro lo interruppe.
“Fidati anche io l’ho fatto
con quello di Ron, e credimi, era ancora più piccolo. Adesso calza alla
perfezione vero tesoro?” disse prendendo una mano del rosso fra le
sue.
Draco sembrò sollevato e
rivolse uno sguardo pieno di gratitudine alla ragazza che si offrì di mostragli
come fare.
“Non so perché non ci ho
pensato prima” sospirò il serpeverde.
- semplice, prima ti fai
prendere dal panico, poi se è il caso rifletti – lo ammonì la sua vocina
interiore.
“ENGORGIO!” pronunciò la
riccioluta grifondoro con decisione.
Harry lo sentì ingrandirsi
nella sua mano e tirò un grosso respiro di sollievo, tutto si sarebbe risolto e
il suo Draco sarebbe stato felice.
I due grifondoro si
allontanarono sorridendosi, intuendo che ormai la burrasca si era calmata e che
quei due presto avrebbero dato inizio ad una appassionata
riappacificazione.
Il biondo si avvicinò
sornione, fece scivolare un braccio attorno alla vita del compagno e lo attirò
contro il suo petto.
“Mi spiace Draco” mormorò il
grifone appoggiando la fronte su quella del biondo.
“per questa volta ti
perdono” disse l’altro baciandolo sulle labbra.
- non ti passa nemmeno per
la testa di scusarti per esserti comportato come una femminuccia isterica vero?
– affermò la sua coscienza.
“Adesso posso dartelo, se lo
vuoi” suggerì Potter nel suo orecchio.
“Certo che lo voglio”
rispose la serpe.
Harry osservò la sua
promessa di amore eterno brillare sul dito del compagno sdraiato accanto a lui.
Rigirò la sua mano fra le sue e poi la baciò sul dorso sfregando più volte le
labbra sulla sua pelle liscia.
“Vuoi ancora sposarmi?”
chiese perdendosi nel grigio acceso e dei suoi occhi accarezzando il suo corpo
nudo sotto le coltri solleticandolo sui fianchi.
“Oh, te lo dirò quando mi
avrai fatto una proposta di fidanzamento come si deve” rispose Draco fissando la
preziosa fedina lucente sul suo dito.
“Ahia!” esclamò un attimo
dopo a causa di un morso molto poco delicato che Harry gli aveva dato sul
collo.
“Ti amo Draco” disse il moro
sulla pelle del compagno baciando il leggero rossore provocato dal morso di
prima.
Harry lo guardò
intensamente, c’era una tale bruciante passione nel suo sguardo, una tale forza
che Draco sentì le sue gambe tremare.
“Ti sposerò Harry” disse
attirandolo contro di sé.
“Sarai mio per sempre”
continuò il moro quasi volesse metterlo in guardia da eventuali
ripensamenti.
“voglio esserlo” fece il
biondo e sancì ancor più indelebilmente questa promessa sulle sue
labbra.
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