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Autore: larz    09/06/2007    4 recensioni
Una yaoi ambientata dopo l'esame dei chunin e prima dell'operazione di Rock Lee. Che altro dire? Leggete mi raccomando!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri, Kakashi Hatake
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi con un’altra fic

Eccomi con un’altra fic! La dedico a Marichetta, visto che oggi non sono potuto andarla a vedere e mi dispiace (non sto facendo la lecchina perchè mi dispiace davvero tanto visto che ci volevo venire!). Tornando alla fic, è una kakaxgai ambientata dopo gli esami dei chunin, esattamente prima dell’operazione di Rock Lee. Spero che vi piaccia!

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“Gai, va tutto bene?”

Il ragazzo si voltò di scatto. Era troppo pensieroso per accorgersi della presenza di qualcuno.

Che ci fai qui?”

Non si aspettava di incontrare qualcuno, tanto meno lui.

“Ultimamente sei così strano! Non è che stai pensando a qualche sfida strana da farmi fare?”

“Guarda che non ci sei solo tu nella mia vita!”

Certo che Kakashi era proprio irritante a volte!

“Lo so, sei preoccupato per Lee. Come sta?”

Era strano come Gai fosse diventato serio. Non lo aveva mai visto così prima d’ora. Gli faceva uno strano effetto.

Tsunade-sama dice che l’operazione è molto complicata.”

Strinse forti i pugni. Non poter fare niente lo infastidiva parecchio.

“Non ti devi preoccupare! Tsunade-sama è la migliore, stai tranquillo!”

Kakashi sorrise per confortare l’amico. Sapeva bene cosa provava Gai.

“È tutta colpa mia! Non avrei mai dovuto fargli usare quella tecnica! Non avrei mai dovuto farlo partecipare agli esami.”

Scoppiò a piangere. Perchè era dovuto succedere proprio a Lee? Quel ragazzo era diverso dagli altri e si assomigliavano molto. A volte sembravano quasi padre e figlio.

Se l’operazione non si poteva fare cosa sarebbe successo? Stava troppo male.

Kakashi rimase fermo. Aveva visto mille volte Gai piangere, ma mai per una cosa veramente seria.

Gli posò una mano sulla spalla e gli parlò dolcemente.

“Non è colpa tua. Molto probabilmente anche se non avesse usato quella tecnica sarebbe successo lo stesso. Quel ragazzo della sabbia non è normale. L’hai visto anche tu. Smettila di piangere e vai a confortare Lee, perchè lui sta soffrendo più di te.

Gai guardò Kakashi nell’unico occhio che aveva scoperto.

Aveva uno sguardo serio e profondo eppure trasmetteva dolcezza e un senso di conforto che non aveva mai provato con nessuno.

“Si, hai ragione. Grazie.”

Kakashi sorrise come faceva sempre.

Gai fece il segno d’ok con la mano e fece uno dei suoi soliti sorrisi.

“La prossima volta che ci vedremo sarà per una sfida!”

Certo che si riprendeva subito! Era proprio un tipo strano!

Così se ne andarono.

La sera Gai non riusciva a dormire. Era stato tutto il pomeriggio con Lee. Aveva fatto di tutto per farlo stare meglio e forse c’era pure riuscito. Per lui era come un figlio. Ecco perchè aveva fatto quella promessa. Era l’unica persona che lo apprezzava veramente. Che senso avrebbe avuto la sua vita senza di lui?

Aveva mille pensieri che non volevano andarsene via. Cosa doveva fare per stare un po’ meglio?

L’unico momento in cui non aveva avuto tutti questi pensieri era quando aveva parlato con Kakashi.

All’improvviso gli venne in mente un’idea. Cosa gli passava per la testa? Doveva essere la stanchezza! Non aveva veramente intenzione di...

Si alzò dal letto e fissò il cielo dalla finestra.

Kakashi era appena ritornato a casa. Era stato alla tomba di Obito, come sempre.

La sua casa era fredda e silenziosa. Gli faceva sempre uno strano effetto. Non c’era mai nessuno ad aspettarlo. Ecco perchè passava più tempo alla tomba di Obito che a casa sua. Lì c’era qualcuno che lo ascoltava.

Si buttò sul letto. Era veramente stanco. Chissà Gai cosa stava facendo!

Non l’aveva mai visto soffrire così. Sapeva cosa provava.

Si sentiva in colpa per quello che era successo. Aveva la testa piena di pensieri che lo tormentavano. Sicuramente era ancora sveglio.

All’improvviso sentì bussare. Chi mai poteva essere? Forse Naruto che voleva allenarsi?

Si alzò dal letto e si avvicinò alla porta. L’aprì.

“Gai! Che ci fai qui?”

Gai non rispose. Scoppiò a piangere.

Kakashi si spostò per farlo entrare.

“Non lo so nemmeno io perchè sono venuto qui, a casa tua. So solo che non trovavo pace e l’unico momento in cui l’ho trovata è stato quando mi hai parlato. Non è strano? Io che vengo a piangere da te?”

Cosa c’è di strano? Io ti capisco. Ci sono passato anch’io e non sai quante volte sono stato male.

Gai si mise seduto sul letto. Kakashi rimase in piedi. Non si aspettava di vederlo lì, sul suo letto a piangere e lui che lo consolava.

“Oggi sono andato da Lee. Ho finto di non essere preoccupato, solo che se n’è accorto. Io non sono bravo come te a nascondere i miei sentimenti.

Sapeva che a volte Kakashi fingeva che andava tutto bene, anche se non era vero. Solo che non capiva bene quando fingeva e quando no.

Era sempre stato un tipo complicato. Ma per la prima volta si sentiva vicino a lui. Adesso cominciava a capire tante cose.

“Sei fortunato per questo! Tu non hai bisogno di fingere con gli altri perchè non stai male ogni giorno della tua vita. Perdere qualcuno a cui vuoi bene è una ferita che non si rimarginerà mai. È come la mia cicatrice sull’occhio. Ci devi fare i conti ogni giorno che passa. Se sono riuscito a vivere fino a adesso è solo merito della promessa che ho fatto a Obito.”

Perchè gli stava dicendo tutte quelle cose? Non le aveva mai dette a nessuno. Lo sentiva vicino. Erano così diversi eppure in quel momento si sentivano simili.

Kakashi si mise seduto vicino a Gai.

Kakashi, che tipo di promessa hai fatto a Obito?”

Bhè ecco, gli ho promesso che avremo guardato il futuro insieme.”

Kakashi stava di nuovo ridendo. Sapeva che in quel momento stava male, ma guardarlo sorridere lo faceva stare meglio.

Improvvisamente gli venne sonno. Senza nemmeno accorgersene si appoggiò sulla spalla di Kakashi.

Che strano! Si stava veramente bene appoggiato a lui. Non sapeva perchè, ma non aveva voglia di spostarsi. Che gli stava succedendo? Prima sta bene solo con lui, dopo lo va a cercare, poi si appoggia alla sua spalla... era tutto molto strano.

Kakashi lo guardò con una faccia strana.

“Si può sapere cosa stai facendo?”

Gai si alzò di scatto.

“Scusa! Il fatto è che avevo sonno. Non chiudo occhio da un bel po’!”

Kakashi lo avvicinò a .

“Lo so che sei stanco. Se vuoi puoi rimanere a dormire qui.”

Sapeva che non era stato un caso che Gai si fosse appoggiato sulla sua spalla.

Quella sera si sentiva strano. Sentiva lo strano bisogno di stare accanto a Gai. Non sapeva il perchè. Forse perchè conosceva bene il suo dolore o forse perchè per la prima volta qualcuno lo capiva veramente.

Gai si riappoggiò sulla sua spalla. Sentì una mano che gli accarezzava dolcemente i lineamenti del viso e poi i capelli.

“Che cos’hai intenzione di fare Kakashi?”

Chiese quasi scherzando.

“Niente che tu non voglia.”

Kakashi aveva preso in mano la situazione, come faceva sempre durante le missioni.

Quella era una sensazione che non aveva mai provato prima, ma si fidava di lui. Non aveva paura. Voleva solo godersi quel momento.

Sentì baciarsi la guancia. Nonostante la maschera, sentì le labbra che delicatamente si posavano su di lui.

“Perchè non ti togli la maschera?”

Kakashi si levò il coprifronte.

“Veramente avevo detto la maschera...”

Disse Gai scherzando.

“Eh? Hai detto qualcosa?”

Gai gli tirò il cuscino.

Dai su, smettila di scherzare!”

Kakashi gli prese tutte e due le braccia e lo fece sdraiare.

“Chi ti ha detto che io voglio scherzare?”

Poi cominciò a spogliare lentamente Gai.

Non aveva mai pensato che stare lì con lui, lo potesse rendere così felice. Per la prima volta non si sentiva più solo. Aveva voglia di amare. Sperava che non sarebbe stata solo una notte, ma l’inizio di un qualcosa d’importante.

Gai si girò e si mise sopra di lui.

“Adesso è il mio turno.”

Sentire il suo corpo sotto di lui era qualcosa che non sapeva come descrivere.

Si sentiva bene. Non era stato uno sbaglio andare da lui. Come sempre aveva avuto un’ottima idea.

Sperava che tutto questo non stesse succedendo solo per leviare il suo dolore, ma perchè ci fosse qualcosa di più profondo tra di loro. Ormai l’aveva capito. Fra di loro c’era qualcosa di molto più di una stupida rivalità.

Cominciò a baciare ogni centimetro del suo corpo, fino ad arrivare al viso.

Lì si bloccò. Che doveva fare? Gliela doveva levare oppure Kakashi si sarebbe arrabbiato?

Aveva paura di rovinare quel momento così perfetto.

Kakashi lo scansò e mise seduto.

“Perchè ti sei fermato? Hai paura di me?”

“No. È che ho paura di sbagliare e non voglio farlo, non di nuovo.

Kakashi lo fece sdraiare di nuovo sotto di lui.

Si abbassò la maschera e iniziò a baciarlo dolcemente.

Quella notte continuò così. Piena di baci, di carezze, di passione che non pensavano di condividere insieme.

Kakashi!”

“Uhm?”

“Io... credo di amarti.”

Kakashi lo guardò negli occhi. Non aveva mai pensato di sentirselo dire da lui. Si sentiva al sicuro e per la prima aveva mostrato i suoi sentimenti senza fingere. Quella notte non era stato uno sbaglio.

Gai si strinse ancora di più al suo petto. Si sentiva felice. Quella notte non l’avrebbe mai scordata.

I suoi baci così dolci, le sue braccia così forti e delicate nell’abbracciarlo, i suoi occhi così profondi, non li poteva dimenticare.

Rimase in silenzio, ad aspettare una risposta che forse non sarebbe mai arrivata.

“A cosa stai pensando? Che io non ti amo? Ancora non ho capito bene a cosa provo per te, ma questa è stata la notte più bella della mia vita e non la scorderò mai!”

Gai sorrise. Per ora quelle parole gli bastavano perchè sapeva che erano sincere.

Poi si girò dall’altra parte. Pensò nuovamente a Lee.

Kakashi, c’è una cosa che non ti ho detto.”

“Uhm?”

“Vedi ho promesso che se Lee dovesse morire durante l’operazione allora morirò anch’io! Mi dispiace. Se questo fosse successo prima, forse non l’avrei mai promesso.

“Ti capisco! Anch’io volevo morire dopo la scomparsa di Obito. Vedrai che ti avrò di nuovo tra i piedi!”

Kakashi sorrideva. Ormai Gai sapeva bene che significava.

Gli mise una mano intorno al collo e lo baciò.

“Hai ragione! Non riuscirai mai a sbarazzarti di me!”

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Visto che era da un po’ che mi era venuta in mente e che ho il blocco della scrittrice per l’altra fic, l’ho voluta scrivere. Stranamente ci ho messo solo un pomeriggio. Mi raccomando, fatemi sapere se vi è piaciuta! Ciao e alla prossima!!!!!!!!!!!!!!!

  
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