Declino gentilmente l'offerta, passare quaranta minuti su una panca scomoda in mezzo a sei giganti sudati non rientra nella mia categoria dei “desideri assoluti”. Mi accoccolo sull'erba, vicino al parco giochi. La partita inizia bene, dopo dieci minuti siete già avanti di due punti; ora della fine i goal diventano cinque e vincete. Un giro alla fontana per rinfrescarsi il viso e le braccia e corri da me. Ma in realtà sono solo una stupida illusa: corri verso la buca della sabbia, dove una bambina dolcissima ti guarda sorridendo e ti butta le braccia al collo. Tu la sollevi, la stringi forte, poi la lanci in aria e la riacchiappi al volo. Lei ride contenta, i tuoi occhi sprizzano gioia. Charlie intanto si diverte a schizzarvi con l'acqua, geloso. Gli passi la bambina e ti giri verso di me, con lo stesso sguardo felice di poco prima. Ti sorrido e questa volta ricambi. Il mio cuore fa un salto mortale avvitato, ma almeno adesso è giustificato. Ti avvicini piano, senza guardarmi, e ti siedi di fianco a me. “Ti sei divertita?” il tuo tono è quasi ansioso. “Certo, siete bravi, davvero. Quella bambina è meravigliosa. Come si chiama?” chiedo osservando la scena oltre la sua schiena. “Emma. E' la figlia di Michelle, la conosci? La nostra vicina di casa.”. Ti abbracci le ginocchia: è inutile, solo a guardarla ti illumini. Le vuoi davvero bene. Che bambina fortunata.
Dopo due interi minuti di silenzio la conversazione sembra finita. Ti alzi piano e dici, quasi in tono di scusa: “Vado a cambiarmi, così poi andiamo a mangiare. Che fame!” Sorrido, per la centesima volta da quando ti ho visto, un'ora fa. Mi avvicino a Charlie che sta ancora chiaccherando con Emma. “Domani andiamo al parco giochi sotto casa e... Guarda chi c'è! C'è la zia!” e mi passa la bambina, che si lamenta: “Zio Charlie, tu sei mio zio, e anche zio Jack è mio zio, ma io questa zia proprio non la conosco!” Charlie e Michelle scoppiano a ridere e io mi presento: “Sono una nuova zia, a quanto pare. Mi chiamo Francesca.” “Ciao zia ... Fran... Frac...” sorrido. E' un nome difficile per una piccolina che parla a malapena l'inglese. “Puoi chiamarmi Fra se vuoi.” “Zia Fra! Io sono Emma e mi piacciono tanto tanto le Barbie e i libricini con tanti disegni colorati. Mi piace anche andare a giocare a pallone al parco con gli zii, però mi piace di più giocare con le Barbie. A te piacciono le Barbie, vero? Se vuoi puoi venire a vedere tutte le mie, ne ho taaante tante. Possiamo giocare insieme qualche volta se ti va.” La mia prima impressione si rivela esatta: è una bambina davvero dolcissima, e adesso capisco perchè le volete così tanto bene. Ringrazio e, dopo averle promesso di andare a trovarla, la lascio correre dalla sua mamma. Con la coda dell'occhio ti vedo uscire dallo spogliatoio e il mio cuore inzia a galoppare, di nuovo. Questa volta vieni verso di me, senza ombra di dubbio. Mi raggiungi e il tuo sorriso scioglie ciò che rimane del mio cervello.
*SPAZIO AUTRICE*
Punto primo, un enorme GRAZIE alle 20 lettrici silenziose :')
Punto secondo, un GRAZIE anche alla mia recensitrice(si dice così?) preferita AliWeasley :D
Punto terzo, non ho ricevuto che una recensione (quella di AliWeasley, appunto) e non sono molto contenta. Non vi piace la storia? E' noiosa, scritta male, troppo corta? Ditemi qualcosa, vi prego. E' la mia prima storia qui su efp, ed è la prima storia che faccio leggere a qualcuno che non siano le mie amiche. Vi prego, lasciatemi una recensione anche piccolapiccola, che ne so “Fa schifo.” Così almeno so cosa fare. Andare avanti o non andare avanti, questo è il problema.
Vostra, depressa
Kikka
:)