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Autore: Giova85    10/06/2007    1 recensioni
Una storia ambientata dopo CoTBP, ma scritta quando avevo già visto il secondo film. Elizabeth si comporta in modo strano, e sta per sposare....Norrington?
Genere: Romantico, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 8: A Pirate’s Life For Me

Valepigia: Vedrai in questo capitolo quanto gli sta stretta la vita di Port Royal…e Jack svolge il ruolo di diavolo tentatore…ihih Spero ti piaccia!

 

Pikky91: Spero che questo capitolo ti piacerà! Grazie della recensione, comunque!

 

Ed ecco quindi la fine di questa storia, l’ultimo capitolo. Spero vi sia piaciuta, fatemi sapere che ne pensate!

 

Capitolo 8: A Pirate’s Life For Me!

 

Camminando per Port Royal verso casa Turner, Jack Sparrow attirava notevolmente l’attenzione, per i suoi vestiti e la sua andatura. Ma non gliene importava nulla. Non gliene era mai importato, ma adesso ancora meno, visto che non era più ricercato, e anzi era il benvenuto.

 

Raggiunto l’edificio, bussò alla porta, e ben presto il piccolo William andò ad aprire, mentre i suoi genitori stavano ancora nella loro stanza.

 

“Oh, ciao piccolo. Sei cresciuto parecchio dall’ultima volta, eh compare?” Jack disse, guardando il bambino.

 

“Zio Jack!” William lo accolse, tirandolo dentro e poi abbracciandolo, al che Jack rispose abbastanza impacciato.

 

“Beh, quando nascerà l’altra canaglia?” Jack disse poi.

 

“E’ già nata, Jack” Will disse, sorridendo, e scendendo le scale verso il suo amico.

 

“Oh” il capitano disse.

 

“E’ bello vederti, amico” Will gli disse, dandogli una pacca sulla spalla.

 

“Anche per me, compare, anche per me. Allora, dimmi, non è che avresti un po’ di rum qui in casa?”

 

Will rise di gusto. “Hai già vuotato la stiva della Perla, vero?”

 

“Beh, in effetti…si. Con l’aiuto della mia ciurma, ovviamente”

 

“Ovviamente” Will annuì, ben sapendo che in realtà l’aveva bevuto in maggior parte lui stesso. Poi lo accompagnò di sopra.

 

“Jack! Sei venuto!” Elizabeth lo accolse con un ampio sorriso.

 

“Ma certo, tesoro. Non potevo mica perdermi l’arrivo nel mondo di un altro Turner, no?” disse lui, con un sorriso dei suoi. Poi diede un’occhiata al neonato. “Ah, è una bambina stavolta. Will, amico mio, avrai dei grossi problemi tra qualche anno”

 

“E perché?” sia Will che Elizabeth dissero.

 

“Beh, se sua madre è un indizio, diventerà una bella donna, e avrai il tuo da fare per tenere a bada i pretendenti…”

 

“Ah, se è per questo, non c’è problema. Non ci penso nemmeno a farla uscire con dei ragazzi” disse Will, ma un’occhiataccia di Elizabeth gli fece cambiare idea.

 

“Ok, uscirà con loro ma solo quando sarà grande abbastanza” concesse.

 

Passarono il giorno insieme, ma poi Jack dovette tornare alla nave. Preferiva dormire lì. “Tornerò domani però” disse, poi prese Will da parte per dirgli qualcosa.

 

Più tardi, Will mise la neonata nella culla, che aveva dipinto di rosa durante la giornata, Poi mise a letto William, e infine raggiunse sua moglie in camera loro.

 

Arrivato lì, sospirò.

 

“Che c’è?” lei gli chiese.

 

“Niente” mentì lui. Non voleva che lei prendesse la cosa in modo sbagliato.

 

“Bugiardo. Sai che di me puoi fidarti. Se non parli con me che sono tua moglie, con chi lo farai?” gli chiese lei, un po’ ferita dal fatto che lui non si fidasse.

 

Will sospirò di nuovo. “Va bene, ma non arrabbiarti” iniziò.

 

“Promesso” lei sorrise.

 

“Ok, allora, non prenderla male, però sai che da un po’ mi è venuta voglia di tornare in mare…”

 

“Certo che l’ho notato, e anche a me, Will. Non sai quanto mi manca andare in giro per il mondo con Jack e la ciurma sulla Perla. Ormai quelle avventure ci hanno marchiato, Will, inutile negarlo” disse lei.

 

“Beh, ecco, oggi Jack mi ha proposto di unirmi alla ciurma. Non sempre eh, tipo cinque o sei mesi l’anno…”

 

“E tu vuoi accettare, giusto?” lei indovinò.

 

“Beh, ecco…” iniziò lui, ma lei lo interruppe con un dito sulle labbra.

 

“Allora vai” lei disse dolcemente. “Ce l’hai nel sangue, non puoi combattere il tuo amore per il mare. Non fare scelte di cui ti pentiresti essendo infelice”

 

“Non potrei mai essere infelice con te al mio fianco!” esclamò lui, stringendola a sé.

 

Lei sorrise contro il suo petto, poi lo spinse via leggermente e lo guardò negli occhi. “E’ molto dolce da parte tua, ma quando diventeremo vecchi, potresti rimpiangere non aver colto la possibilità di stare in mare quando ce l’avevi. Se Caroline non fosse nata, sarei venuta con te. Ma ora lei ha bisogno di me, e William anche. Tra qualche anno, quando lui sarà più grande e potrà badare a lei un pochino, sarà più facile e verrò anche io” gli disse.

 

“Dici sul serio?” lui le chiese.

 

“Ma certo!” e confermò la sua decisione baciandolo dolcemente.

 

Così fu deciso, e il giorno dopo Will accettò la proposta di Jack. Il governatore non ne fu molto contento ma Elizabeth gli spiegò che era una scelta presa insieme, e che lui non la stava abbandonando. Anzi, in pochi anni sarebbe andata con lui.

 

Così, Weatherby Swann annuì. “Se questo vi fa felici, a me va bene. Almeno però vieni a stare con me mentre lui è via” le propose. “Almeno tu e i bambini mi terrete compagnia” aggiunse con un sorriso.

 

Lei accettò, felice di poter rivedere la sua stanza, alla quale era molto affezionata.

 

Will mantenne la promessa, e sei mesi dopo era di nuovo lì. Appena la vide, non poté fare a meno di abbracciarla e baciarla con forza, gli era mancata moltissimo. Anche lui era mancato molto a lei, quella era la parte più difficile, resistere sei mesi lontani, ma ora che si erano ritrovati erano felicissimi, e non riuscivano a staccarsi l’uno dall’altra.

 

Poi lui le mostrò i risultati di quei sei mesi di pirateria. Aveva portato a casa molto oro, che con i soldi che gli fruttava il negozio di fabbro, ormai ben avviato, li rendevano ricchi, anche senza contare la fortuna di cui poteva disporre Elizabeth come figlia del Governatore.

 

Gli anni passarono, e finalmente Elizabeth poté unirsi alla ciurma. Quando fu a bordo, dopo che la Perla ebbe lasciato il molo, Jack fece un segno a Gibbs, e tutta la ciurma, Will compreso, iniziò a cantare, lasciandola senza parole.

 

“Yo ho, yo ho, a pirate's life for me
We pillage, we plunder, we rifle and loot
Drink up me hearties, yo ho
We kidnap and ravage and don't give a hoot
Drink up me hearties, yo ho”

 

Lei si unì subito al coro improvvisato, mentre Will le teneva un braccio intorno alla vita.

 

 ”Yo ho, yo ho, a pirate's life for me
We extort, we pilfer we filch and sack
Drink up me hearties, yo ho
Maraud and embezzle and even high-jack
Drink up me hearties, yo ho

Yo ho, yo ho, a pirate's life for me
We kindel and char inflame and ignite
Drink up me hearties, yo ho
We burn up the city we're really a fright
Drink up me hearties, yo ho

We're rascals, scoundrels villains and knaves
Drink up me hearties, yo ho
We're devils and black sheep - really bad eggs
Drink up me hearties, yo ho

Yo ho, yo ho, a pirate's life for me
We're beggars and blighters and ne'er-do-well cads
Drink up me hearties, yo ho
Aye, but we'er loved by our mommies and dads
Drink up me hearties, yo ho”

 

Finita la canzone, lei si rivolse a Jack. “Gliela hai insegnata davvero!” gli disse.

 

“Ti avevo detto che l’avrei fatto, tesoro” lui disse, con un occhiolino, poi guardò lontano.

 

“E adesso, verso quell’orizzonte!” disse, prendendo un sorso di rum dalla bottiglia, mentre Will e Elizabeth guardavano il bel tramonto abbracciati sulla prua della nave sospinta dal vento.

 

 

 

 

  
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