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Autore: __Panda    21/11/2012    1 recensioni
Sappiamo tutti che ognuno è diverso dall’altro, non solo fisicamente: c’è chi è estroverso e riesce a socializzare con tutti, e altri che purtroppo questo dono non ce l’hanno, non sono portati a fare queste cose. Rimangono chiusi in sé stessi, pensando che la timidezza funga da scudo per il mondo esterno. I timidi sono fatti così, vivono nel loro mondo: ma non vuol dire che le storie che inventano hanno sempre un lieto fine, anzi...
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Inutile.


 

Inutile. Come quella goccia di pioggia che bagna il finestrino della macchina, che scivola e cade sull’asfalto, lasciando piccole gocce come segno del suo passaggio. Inutile, come un foglio bianco e una penna scarica inutilizzabile. Come le nuvole in cielo che nascondono le stelle; perché le stelle sono ovunque, e tutti riusciremo a vederle e raggiungerle, un giorno. Inutile, come i libri di chimica, di biologia, inutile come i nostri piedi che non riescono a percorrere la strada. Inutile come il sole che illumina la finestra, e di cui non riusciamo mai a percepire il calore. E’ così che mi sento: inutile.
 
Sono inutili anche i sogni, perché non si avverano mai.
Anche andare a scuola è inutile, il futuro è sempre troppo incerto, purtroppo.
 
Il futuro, che grande punto interrogativo: credo che a tutti al giorno d’oggi sarebbe utile una palla di vetro, come quella delle sensitive, che magari funzionasse davvero.
Ma se il futuro è imprevedibile, chi ci dice che ogni cosa accade per una ragione?
 
Semplicemente all’uomo è più conveniente dire che sono le scelte di qualcun altro che fanno schifo, e non si incolpa da solo.
Perché in fondo è vero, incolpiamo sempre gli altri degli errori che facciamo noi.
 
Sappiamo tutti che ognuno è diverso dall’altro, non solo fisicamente: c’è chi è estroverso e riesce a socializzare con tutti, e altri che purtroppo questo dono non ce l’hanno, non sono portati  a fare queste cose. Rimangono chiusi in sé stessi, pensando che la timidezza funga da scudo per il mondo esterno.
I timidi sono fatti così, vivono nel loro mondo: ma non vuol dire che le storie che inventano hanno sempre un lieto fine, anzi... a volte i loro finali sono più tragici dei nostri, perché sono succubi della loro mente.
 
La fine, chissà quando giungerà? O sarà tutto inutile? Tutte le lotte che affrontiamo ogni giorno... sono inutili?
Che senso ha combattere se non si ha qualcosa per cui vale la pena farsi male?
 
Eppure so che ognuno di noi ha un obiettivo, ma io non ce l’ho.
E’ già tanto che riesco a sopravvivere giorno per giorno in questa gabbia che è la città, senza poter spiegare le ali e volare, come fanno i gabbiani: scivolano sull’acqua, e poi tornano nel cielo.
Un po’ come succede sulle montagne russe.
Quella scarica di adrenalina ci fa sentire davvero vivi, impauriti, ma pur sempre vivi.
E alla fine ti diverti perché realizzi che tutta quella paura era inutile, e sorriderai per la tua stupidità.
 
E anche dopo tutto questo, mi sento ancora inutile. Mi sento vuota. O per la precisione, mi sento svuotata, rotta in tremila pezzi,  perché nessuno è in grado di rimetterli al posto giusto. Infatti il mio cuore è perso, chissà dove. 
Chissà se qualcuno riuscirà mai a trovarlo, e, magari, a rimetterlo dov’era: ma sarei ben felice di regalarglielo se è in grado di trattarlo con cura. Magari fosse facile prendersi cura di qualcosa di sconosciuto, la prima volta che lo si tiene tra le mani.
Ed è forse per questo che me lo ritrovo sempre a pezzi, perché ogni persona che l’ha trovato, pian piano ha privato il mio cuore di ogni suo componente e l’ha lasciato da solo in balia dei suoi sentimenti.
 
Una volta sperai che qualcuno sarebbe tornato, e avrebbe messo a posto ogni cosa ricominciando tutto daccapo; ma purtroppo mi hanno sempre lasciata da sola, a risolvere i miei problemi.
E in fondo mi va bene così.
 
Odio il fatto che le persone ti pongono sempre quella fatidica domanda, “Come stai?”, perché sanno che dirai “Sto bene, grazie” anche se non è così.
Dicono sempre che ci saranno per te se starai male, ma nel momento in cui ti senti davvero una merda tutti se ne vanno, sei ignorata, nessuno ti pensa, perché a nessuno interessa se stai male o no.


Ed è sempre così che alla fine ti senti: inutile.
  
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