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Autore: Yanothing    22/11/2012    2 recensioni
La mia prima ff basata a grandi linee su una storia vera.
Un amicizia che comincia all'età di sedici anni, periodi molto difficili, problemi con alcool e farmaci, il mondo della musica punk-rock, un amore sano e puro, continue sfide che si infrangono contro le vite dei personaggi, sopratutto contro la vita dell'eterno giovane Billie.
"Portami indietro a un’ora fa, il tempo sta fermo mentre gli anni passano".
Genere: Malinconico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Adrienne Nesser Armstrong, Billie J. Armstrong, Mike Dirnt, Tré Cool
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Suonò l'ultima campana e Michael era in corridoio quando vide in lontananza Billie, così affrettò il passo e lo raggiunse.
"Hey!"
Billie si girò a guardarlo e lo congedò con un gesto della mano continuando a camminare, con la fretta di uscire da quella prigione.
"Perchè vai così di fretta?" continuò a seguirlo mentre Billie lo ignorava e raggiunse l'ingresso della scuola dove venne fermato da un tipo un po' più alto di lui, con la barbetta adolescenziale appena accennata, i capelli castani leggermente scombinati e un sorriso a trentadue denti stampato sul viso.
"Hey Bill!"
"Ciao Nick!" Billie gli diede un'amichevole pacca sulla spalla per poi avviarsi fuori con il tipo al seguito. Michael li osservò curioso e li seguì, ma rimase in disparte. I due parlarono per pochi secondi fin quando Billie non gli porse una bustina e, dopo essersi preso i soldi e averlo salutato, si allontanò verso i parcheggi.
Michael dopo aver guardato con curiosità Nick seguì a passo svelto Billie, raggiungendolo con poche falcate.
"Hai intenzione di rivolgermi la parola?" ma venne ignorato dal ragazzo che raggiunse la sua vecchia Ford "un attimo dai!".
"Che vuoi?" sbottò Billie girandosi a guardarlo con le braccia incrociate.
"Piacere, io sono Michael, ma..chiamami Mike" gli sorrise con quei due occhi azzurro cielo fissi negli smeraldi del moro, "sono nuovo e tu sembri un tipo interessante" continuò vedendo che Billie esitava a rispondere.
"Interessante?" rise sarcastico per poi tornare serio a guardarlo alzando un sopracciglio, "senti..Mike..io non sono il tipo per te..capisco che sei nuovo e sei solo, ma anche io lo sono..e per scelta, qui c'è tanta gente.."
"Beh ma insieme non siamo più soli" lo interruppe Mike, sorridendo.
Billie scoppiò in una fragorosa risata "te l'hanno mai detto che hai l'aria di un bambino?" poggiò una mano sul cofano della macchina continuando a ridere "bella questa! Potresti scriverci una canzone!"
Mike incrociò le braccia mentre lo guardava male, fece dietro front e si allontanò imbronciato sotto lo sguardo di Billie che si morse il labbro e cercò di far tornare il respiro regolare.
"Hey Mike! Dai torna qui!" ma il ragazzo non ne aveva alcuna intenzione così Armstrong gli corse dietro fino a superarlo e piantarsi davanti a lui "Hey! Dai scusami, scusa, non te la prendere, scherzavo!" cercò di rivolgergli un sorriso nascondendo la sua espressione divertita.
"Odio essere preso in giro" lo guardò male.
"Dai scusami, veramente, mi dispiace.." si morse il labbro mentre Mike lo fulminava con lo sguardo, in silenzio "dove abiti? Ti do un passaggio io".
"Non preoccuparti, prendo il pullman" fece per andarsene, ma Billie lo fermò prendendolo dal braccio.
"Senti veramnte..lascia che ti accompagni..intanto per farmi perdonare per averti preso in giro e poi perchè non ho niente di meglio da fare" lo guardò negli occhi, cercando di fingersi veramente dispiaciuto.
"Mh..okay.." il moro annuì e tornarono verso la macchina.
"Beh dove devo lasciarti?" chiese Billie dopo essere saliti e dopo aver messo in moto
"Lasciami all'incrocio tra California St. e Virginia St." e così partì senza aggiungere altro.
Il tragitto era abbastanza breve, ma tra traffico, semafori rossi e il silenzio che aleggiava nell'abitacolo, sembrava più lungo del dovuto.
Billie non fiatava, teneva gli occhi sulla strada, ma sembrava completamente assente e ogni suo movimento quasi meccanico, accellerava, girava, cambiava marcia, con una noia apatica che sembrava non appartenere a quel ragazzo fino a pochi minuti prima.
Mike lo scrutava come un bambino incuriosito da qualcosa di nuovo. Dall'aspetto il moro sembrava più giovane dei suoi 16 anni, quei capelli leggermente lunghi non gli stavano per niente bene, oddio, non che Mike lo avesse mai visto con i capelli corti.
Mentre era intento nel suo accurato studio la sua attenzione venne attirata da una bustina sul cruscotto così allungò instintivamente una mano verso di essa e Billie gli bloccò il polso.
"Cos'è?"
"Stai fermo. Cazzi miei." ecco tornato l'Armstrong acido dei corridoi della scuola.
"Scusa" biascicò Mike tornando con le mani sulle ginocchia mentre Billie lo guardava con la coda dell'occhio.
Dopo pochi minuti arrivarono a destinazione e Billie accostò all'incrocio.
"Okay..grazie del passaggio.." Mike aprì lo sportello e il moro si girò a guardarlo.
"Non c'è di che" mise nuovamente in moto.
"A domani." scense e si chiuse lo sportello alle spalle, "aspetta! Non mi hai detto come ti chiami"
"Billie Joe" buttò un occhiata sulla bustina e fece un respiro profondo "senti veramente, dovresti trovare qualcun'altro con cui fare amicizia, dovresti starmi lontano..e non solo durante l'ora di matematica".
"Senti Billie non mi sembra che in te ci sia qualcosa che non va, almeno a primo impatto, ma tu non mi conosci mica e io non ho mai detto di essere un bravo ragazzo, quindi a domani." il biondo gli sorrise calorosamente per poi allontanarsi e sparire dentro Virginia St.
"Mi chiamo Billie Joe" sbuffò per poi allontanarsi con la sua Ford.

  
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