Bonne nuit, princesse.

Mi alzo dal letto di malavoglia, riprendendo l' Ipod e infilandomi gli auricolari. Non ho voglia di sentire niente mentre faccio colazione e oggi mi sento più rinscemita del solito.

Mentre attraverso il corridoio per andare in cucina vedo mio fratello che va nella sala. Sala e cucina sono collegate.

Adesso che ci penso, non ho ancora controllato come sta Musina. Ieri, mentre l'accarezzavo, mi sono messa a piangere, senza un preciso motivo.

Forse ero semplicemente triste che fosse così malaticcia e che io non ci potessi fare niente. Chiunque, credo, si sarebbe sentito triste, se avesse visto com'era prima: mantello beage e bianco morbidissimo, come se fossero piume, occhioni marrone scuro grandi e lucenti e sguardo vispo e curioso. Quando ci si avvicinava alla gabbia, lei si metteva sulle zampette posteriori ed appoggiava quelle anteriori sulle sbarre. Quando le versavamo i semi nella ciotola, lei si metteva subito a mangiarli, mettendo la testa sotto il getto di cibo. Da quando si è presa la polmonite, però, non faceva più né l'uno né l'altro. Teneva il muso sollevato, cercando più aria da respirare.

Quando la mamma, vedendomi, allarga le braccia dicendomi di avvicinarmi subito intuisco cosa può essere accaduto, ma la mia mente si rifiuta di formulare il pensiero.

-Vale, la Musina è morta.- Mi disse mentre mi abbracciava. L'abbraccio più doloroso di sempre.

Mio fratello piange rumorosamente mentre io mi sdraio con il capo in grembo a mia madre, che cercava di coccolarci un po'.

-È morta nel sonno, non ha sofferto.-

Mio fratello, a quel punto, si alza a vedere nella gabbia, che in quei giorni avevamo spostato in sala.

Io sono combattuta tra la voglia di vedere e quella di ricordarla com'era prima che si ammalasse. Scelsi la seconda, anche se la ricordavo un po' a fatica.

Mi giro con il viso verso la testiera del divano e stringo un cuscino.

-Pensa che ora può respirare bene, che ora vive meglio nel paradiso dei conigli.-

Che stronzata.

Che ne sappiamo di quello che c'è dopo, per noi come per gli animali? La chiesa, anticamente, credeva che gli animali non avessero un'anima e che quindi, a meno di non essere assunti in cielo come la Vergine Maria, non andavano in paradiso una volta morti.

E poi io credo nella reincarnazione fino al giorno del giudizio. Gesù aveva detto che voleva prepararci un posto, quando è morto, vuol dire quindi che il paradiso è ancora in fase di costruzione.

Pensare a Gesù vestito da operaio, che normalmente mi avrebbe fatto ridacchiare da sola come una schizofrenica, non mi aiuta. Sto male. Molto.

Solo ora mi rendo conto di quanto Musina somigliasse ad una principessa. Una principessa vecchia ma non stanca. Una principessa che, nonostante gli anni, sarebbe stata pronta a prendere spada e armatura per andare a combattere un dragone ed andare in cerca di avventure.

Beh, contro il Dragone della Vecchiaia e quello della Malattia, questa volta, non è riuscita a vincere, ma non importa. Importa solo che fosse rimasta con noi tutto questo tempo alzandosi sulle zampette posteriori e che mi guardasse con i suoi splendidi occhioni. Ora dorme e io non potrò più chinarmi a darle i semi, chiedendomi il perchè di tanta fretta. Ora dorme, e non so dov'è andata.

Posso solo augurarle il meglio, ora che si è addormentata.

Dormi bene, piccola Principessa.

Il coniglio nano di nome Musina, è morto nella notte tra il 21 e il 22 novembre, mentre dormiva.

Angolo Blù

Beh, che dire? In questo momento sto piangendo davanti allo schermo.

Dopo quasi undici anni un pezzo importante della mia vita è morto. Letteralmente.

Fa malissimo.

Spero solo che sia morta davvero senza dolore e che ora stia meglio.

Non so' cos'altro aggiungere a questo sfogo, ma penso che non ci sia molto altro da aggiungere.

(Che schifo, la mia prima Originale è un testo sulla morte del mio coniglio!)

P.S.: Scusate gli errori di ortografia o se il testo è noioso, ma è solo uno sfogo. Perdonatemi.

Aoi