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Autore: Mata Turk    22/11/2012    1 recensioni
È nata in un passato di povera memoria, per acque torrentizie dall’altopiano al mare che solo in cent’anni si è saputo valorizzare.
Data in sposa al bel golfo, dal trono del porto, le braccia tese al Carso, il suo riso, il suo canto oltre i monti, oltre il mare da stracciona a fattrice di lavoro e ricchezza faceva allora arrivare.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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È nata in un passato di povera memoria, per acque torrentizie dall’altopiano al mare che solo in cent’anni si è saputo valorizzare.
Data in sposa al bel golfo, dal trono del porto, le braccia tese al Carso, il suo riso, il suo canto oltre i monti, oltre il mare da stracciona a fattrice di lavoro e ricchezza faceva allora arrivare.
Pietra bianca i palazzi, adornate le chiese, brulicanti le strade, operose le coste, dal golfo le navi fin dentro il canale come api all’alveare.
Tutto questo è Trieste; resta ancora la stessa, io la vedo, la sento, non è spenta al mio amore.
Con grazia, con calore risponde un poco stanca. Appassisce se non canto. Per questo io la voglio abbracciare come madre, come amante.
Trieste negli occhi, Trieste nel cuore anche se vado lontano sempre voglio portare.
Ma dal mare arriva morte. Come in croce Trieste non ha più voce. Il cantiere produttivo bello e forte è nella sabbia a Monfalcone a trovare miglior sorte.
Il Franco decadente non scarica più niente. Arrugginito e distorto a Luka Koper fiorente nipotina ha passato pranzo, cena e merendina.
Ma adesso là nel mezzo del golfo dove pulsava il suo cuore vogliono piantare un orrido velenoso rigassificatore.
Non più gloria ne potenza, non futuro per i figli.
Solo arrida bugiarda sentenza.
Fino ai massi di arenaria hanno fruttato qualche cosa. Divelti dalla gran piazza, dalle rive, da dove stanno adesso chiamano ancora con voce dolente. Trieste negli occhi, Trieste nel cuore e nessuno più li sente.
 
 
Un rigassificatore nel golfo  di Trieste è un grandissimo affare per il governo. Vendendo il golfo si rende possibile l’installazione del rigassificatore, l’arrivo, lo stoccaggio, la distribuzione di GNL in quantità enormi. Il trasposto su gomma, su rotaia è assicurato dalla presenza della ferrovia (vedi Viareggio) dalla rinforzata rete autostradale  (vedi Cattinara – Mestre) da passaggi di tubi sottomarini.
L’aumentata domanda di GNL nel mondo (vedi Giappone) ha lievitato il prezzo assicurando crescenti introiti alla società fornitrice, ma cosa ne ricaverà il golfo di Trieste in turismo, trasporti, bagni, pesce, sicurezza, qualità delle acque e dei fondali?
Per i cittadini tanti euro in arrivo?
No, niente euro ma pericoli comprovati e ancora volutamente ignorati.
Trieste conferma i tuoi principi: viva là e po bon!
  
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