Forza. Coraggio. Lo sai che puoi farlo. Non è difficile. Hai studiato in fondo! Non devi pensare che questa è la materia in un cui vai peggio, ma una vasta distesa di zucchero filato tutta lì per te! Dai! Prendi quella cavolo di biro!

Tanto non funziona mai. Convincere me stessa? Se un giorno succederà, chiamatemi! E' vero infatti, io ho studiato e gli argomenti li so perfettamente, ma nel momento in cui la prof passa per distribuire i fogli vado nel panico, sudo freddo e ho paura. Quando capirò il maledettissimo motivo, farò un party hard a Las Vegas! No, non sono il tipo. Vi immaginate la persona più insicura a Las Vegas? Certamente avrebbe una crisi di panico e non sarebbe la prima volta. Interrogazione di latino qualche giorno fa? Crisi di panico. Verifica di inglese? Crisi di panico. 

Allora prendo la biro, finalmente, e inizio con la prima equazione fratta che ovviamente non viene, a meno che la prof non fosse ubriaca mentre sceglieva gli esercizi e la X è uguale a 34576! Fu così che passò un'ora in tre minuti e l'ultimo esercizio è andato a farsi benedire! Perfetto! Spero in un 6 clemente.

Francese. La mia materia preferita. E' quella dove vado meglio! Avevo una prof fantastica alle medie, se non fosse stato per lei sarei ai livelli della matematica adesso! E pensare che matematica alle elementari la adoravo! Ma ero alle elementari. Se rileggo il diario di allora mi chiedo perché non avessi istinti omicidi! Mi piaceva uno che si chiamava Ferdie, anzi piaceva a tutte! In terza media alla gita di tre giorni a Trento, con la mia compagna di stanza Becky parlavamo del passato ed è saltato fuori che a 7 anni Ferdie era davvero un play boy. Non c'era da stupirsi, non ci voleva un genio. Ireland, mi ricordo, disse che l'avrebbe amato per tutta la vita. Ora è fidanzata con chissà chi e lui, poveretto, è un single a tutto spiano. 

E dopo questa magnanima digressione super infinita non ricordo più cosa stavo dicendo. Ah già, francese, ma ormai il tempo di tutti questi pensieri che tra un po' suonerà la campanella per la ricrezione. E poi italiano. E poi due ore di educazione fisica. E poi l'autobus.

I know you've never loved 
the sound of your voice on tape 
You never want to know how much you weigh 
You still have to squeeze into your jeans 
But you're perfect to me... 

Little Things. One Direction. La mia canzone preferita sull'iPod col volume a palla mentre ripenso a quella cavolo di X=34576. Poi arrivo alla fermata dopo aver setacciato ogni angolo della mia playlist e cammino pochi metri per arrivare alla mia grande casa gialla. Preparo un piatto povero di pasta e poi sbuccio un'arancia. Cavolo, è proprio buona. Va beh, ha un po' i suoi contro, come il fatto che, credendosi simpatica, ti spruzza l'acido negli occhi, ma è così dolce. Domani mi porto un'arancia per merenda a scuola, invece di comprare il solito Mars dalle macchinette.

E fu così che si fecero le 6 anche sta mattina, evviva. Il mio entusiasmo supera i limiti dell'immaginazione. Mmh, proprio. Colazione. Zaino. Autobus. Playlist. Storia. Matematica. Come se avesse ottocento braccia, la prof ha già corretto più di 20 verifiche, è un polpo, lo sapevo. Anzi no, è una sanguisuga. Quanto ho preso? 5. Ma evviva anche qui. E' proprio meraviglioso. Tanto eh. Eccola che parte con la ramanzina davanti a tutti. Che posso fare, se non sorridere ed annuire? Oh... ma dentro sono un fuoco di rabbia con un fiume di lacrime. Tremo, ma nessuno lo nota. Mi correggo, una persona lo nota. Quella mattina si era messo nel banco, di solito vuoto, vicino al mio e l'ha capito. 

-Tranquilla, non ascoltarla, lei si crede chissà chi, non devi soffrire per questa prof. Tu sei più forte. Puoi farcela. - sussurra.

Non tremo più. Vorrei guardarlo in quei suoi occhi azzurri. Vorrei potergli dire che sto ascoltando solo la sua voce e la prof è un sibilo di sottofondo inutile e fastidioso inabissato dalle sue parole confortanti. Non posso però, non ora almeno. Vedo solo la sua bionda cresta di capelli che si muove appena al vento come il grano nei campi d'estate. E come si dice in questi casi: salvata dalla campanella, quella della ricreazione. Finalmente posso respirare e respiro. Tiro fuori l'arancia un po' spappolata dallo zaino e penso che ora sia arrivato il momento di dirgli grazie. Prima però sbuccio il frutto arancione e mi dirigo verso il cestino dei rifiuti. Lui sente subito il profumo che ho sprigionato e si gira verso di me, mi sta venendo incontro. Credo di adorare profontamente le arance, non sapevo fossero afrodisiache, un attimo, ma non lo sono. Allora perché si sta avvicinando?! E' a pochi passi da me, magari invece di restare piantata come un tubero potrei fare un passo anch'io verso di lui. Perché mi sta indicando il pavimento? Ghdmkyjhfj.........................

Ecco perchè! Cartaccia di una fetta di torta al cioccolato impregnata di glassa marrone! Ma che meraviglia. Oddio, ma dove è finita la mia arancia?! Spalanco gli occhi impietrita. Non può essere quella cosa arancione sulla sua maglia. Ma come diavolo è finita lì?! Ecco, forse certe volte sì, odio le arance. Ad esempio ora.
 

NOTA DELL'AUTORE

Ciao a tutti!
Sono tornata con questa storia originale :)
Grazie intanto per le recensione lasciate nelle altre ff o quello che sono,
ve ne sono davvero grata!
Spero poi che vi sia piaciuta questa pazzia uscita oggi dalla mia testa! XD
Non voglio dirvi perché mi è venuta in mente questa cose delle arance
perché vi farei vomitare tutti!
E' vero ù.ù
Ooook...
Ora voglio citare una frase che ho trovato in un NdA
(quello di fleur rebeLLe)...
"Scrivo per scappare. Scrivo per restare. Scrivo per dimenticare. Scrivo per ricordare. Scrivo per sfogare. Scrivo per rimediare. Scrivo per me stessa. Scrivo ogni incertezza. Scrivo perché mi va. Scrivo finché non sarò morta già."
La trovo una frase bellissima! *-*
Sapete, non avrei dovuto mettere questa storia,
ma era in preparazione una su TD.
Alla fine quel che sarà, sarà.
E oggi è stato così.
Bye
Teal Eyes xx