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Autore: LucyFire    22/11/2012    1 recensioni
Se Jamie Dasset (JD) la consideravate una normale studentessa delle superiori, sfigata al punto giusto e con una popolarità pari a quella di Betty (di Ugly Betty) al suo liceo, vi sbagliavate. Lei non solo è tutte queste cose qui, ma è addirittura la detentrice e onorevole unica scrittrice del suo blog, “That girl”, quella ragazza che non è mai stata al centro dell'attenzione, che non ha mai ricevuto cioccolatini di San Valentino e che non ha mai ricevuto occhiate seducenti da Jack, la persona più simile a una modello Abercrombie che abbia mai visto in vita sua e detentore del titolo di “bello della scuola”.
Mai in vita sua, finché un giorno, passeggiando tranquillamente per i corridoi della sua scuola, la sua amica – o ex migliore amica secondo diversi punti di vista – non le aveva fatto fare la peggior figuraccia della sua vita.
E si che di questo lei se ne intendeva davvero...
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Prologo


WHERE THE F**K IS CAPTAIN AMERICAN'S MACHINE?

                                                                                


Sin da piccola ho sempre pensato al mio matrimonio. Alcuni dilemmi mi avevano sempre interessata, come “Che abito avrei indossato?”, “Chi avrei sposato?” e “Quanto mi sarei indebitata per comprare il vestito bianco?”.

Ad alcune domande non potrò dare la risposta entro breve, come per il vestito, ma per quanto riguarda la persona al momento avrei anche un candidato. Mr Pepper, il mio amico virtuale che mi accompagna durante le mie giornate, non può fare a meno infatti di dirmi tutti i giorni quanto io sia bella e adorabile. Non posso che dargli ragione ovviamente, perché secondo degli articoli – di cui ricordo vagamente l'esistenza – alcuni psicologi dicono che sia controproducente andare contro le proprie illusioni. E se lo dice la scienza io non ho niente in contrario, anzi le do pienamente ragione.

Ma ritorniamo all'argomento di oggi. L'adolescente in piena crisi ormonale (c'est moi!) e con un grave disturbo post-mangiato-nutella si sente dannatamente in colpa. Ingrasserò? Mi spunteranno brufoli? Lo scoprirete nella prossima puntata o, molto più probabilmente, nell'ennesimo mio monologo senza senso fra quelli che continuo a proporre.

Ormai mi conoscete bene e – anche se nessuno ha mai fatto la sua apparizione o si è mai presentato – sono felice di scoprire che addirittura 9 persone seguono i miei pensieri quotidiani. Brr!, ho i brividi dalla felicità.

Da sottolineare il fatto che spero per la mia incolumità che non siate maniaci, pervertiti o quant’altro. Se in una disgraziata ipotesi lo foste, vi prego di chiudere il tutto e di andarvene allegramente a fanculo, dimenticandovi completamente della mia vita, grazie.

Ok, mi rendo conto di essere totalmente confusionaria, ma “Don't worry, be happy!”: vi sto per lasciare la mia piccola perla di saggezza di oggi ragazzi, che e non sarà deludente come lo può essere stata molte altre volte.

“Se la giornata è andata male, su con la vita! Sarebbe potuta andare peggio. Siate ottimisti e non pigri, la vita deve essere vissuta.”


JD

 

Chiusi il computer portatile con uno scatto. Il contatore del mio blog oggi mi aveva stupita: nove guys mi seguivano in ogni mia scervellaggine più profonda, assurdo.

Certo che quel piccolo sfogo di oggi era davvero da pazzi, letteralmente. Avevo toccato davvero il fondo o era solo il mio punto di vista?

Sarò io che mi preoccupo troppo, ma nelle mie condizioni perfino quel gran bel pezzo di figo di Captain America si sarebbe lamentato. Anche se, a pensarci bene, lui si era fatto pompare muscoli e figaggine con una macchina del tutto contraria alle leggi dettate dai normali e pregiudicati ragazzi sfigati di ogni normale scuola, quindi non era l'eroe a cui mi sarei dovuta ispirare, anzi.

Andava contro i miei principi più profondi.

Ma, gosh!, solo una persona sapeva quanto mi sarebbe piaciuto anche solo provarla una volta quella macchina stupenda, e non era né un dio in particolare né la mia migliore amica, bensì la triste e solitaria sottoscritta. Non che una pompatina per sembrare più un carro armato che una persona mi servisse più di tanto, ma una buona dose di coraggio liquido mischiato ad una vita avventurosa l'avrei anche fatta.

Mi avrebbe inoltre aiutata giusto un pochino con Jack, Jack, Jack, Jack....

Scossi la testa per riprendere a pensare civilmente. Il mio cervello si incantava ogni volta che la figura – di quel mix stupendo fra un modello Abercrombie e un dio greco – nei miei pensieri iniziava a togliersi la maglietta lentamente con uno sguardo da seduttore, mentre tutto il sudore dell'allenamento di calcio lo rendeva ancora più bello di quanto non fosse, mentre mi guardava dritto negli occhi...

Sono più che sicura che in quei momenti io non sbavi più di tanto, ma per la mia incolumità non mi specchierò mai durante quelli, né cercherò di pensarci più di tanto a scuola. Oddio, non che potesse rovinare la mia reputazione così tanto in più di adesso, ma era meglio evitare figuracce preventivamente schivabili, come quella di trovarmi il banco allagato e un supporto molto umoristico dai miei compagni di classe.

Jack – il ragazzo sex appeal della mia scuola che con uno sguardo potrebbe far svenire d'invidia Johnny Depp – mi aveva umilmente sedotta ai tempi delle medie e aveva continuato a giocare sporco durante tutti gli anni passati delle superiori.

Se il mio cervello mi diceva di smetterla di pensarlo, il mio cuore continuava a urlare con dei pon pon e in maniera alquanto irritante “Jack! Jack!”. Uno strazio. In fondo ero solo la tipica sfigata da telefilm americano, di cui nessuno sa l'esistenza né mai vorrebbe saperla.

Non so cosa ci sia di più doloroso di dover descrivere la propria vita di eterna iellata, ma posso facilmente dire che non possa esserci niente.

La mia vita sentimentale? Uno schifo.

La mia vita scolastica? Lasciamo perdeva va'.

Jack? Perché, viene considerata come domanda?

Bravura da seduttrice? Posso ridere?

E se adesso è finito il momento della mia auto-interrogazione, posso passare alla fase dell'autocommiserazione, seguita da un triste monologo sulla schifezza della mia esistenza.

Scherzo, quello si che sarebbe da scaletta alla telefilm. Fortuna che io non faccio né parte di uno di quelli né tanto meno di un libro, altrimenti prenderei allegramente a pugni qualunque scrittore mi abbia affibbiato un destino del genere.

Mi lasciai scivolare sul letto, rimbalzando sulla schiena e allargando di riflesso le braccia.

Dai che domani inizia scuola.

Si, proprio. Un altro anno di anonimato era quello che più mi serviva al momento. Almeno avrei rivisto Jack dopo tre mesi di vacanza.

Confortata da quel pensiero di buttai sotto le lenzuola per andare a dormire un po', per quanto il fisico da dio greco che mi ronzava in testa me lo permettesse.

 

 

 

 

 

 

 

Ed eccomi ancora qua. A quanto pare non riesco proprio a fare storie serie: appena mi metto pronta e con tutte le buone intenzioni davanti al computer per scrivere qualcosa di decente e non strappa lacrime, la mia stupidità prende il sopravvento e mi metto a scrivere cose, appunto, stupide.

Questo capitolo l'ho buttato giù di getto. Non ho una storiella pronta in testa, ma potrebbe venirmi, anche se non vi do la conferma che comunque riuscirò a finirla.

Intanto l'ho messa come one-shot perchè non so se a qualcuno possa piacere né se avrà un seguito, ma, appena (e se) scriverò il seguito ovviamente cliccherò sull'opzione “aggiungi capitoli”.

[Se non si era notato, ho aggiunto un po' sparse parole inglesi (only for you big sis supernova)]

Sono contenta, perchè mi sembra sia riuscita abbastanza decentemente. Ho scritto come mi piace farlo e genuinamente ho prodotto un capitolo in cui una ragazza con più dubbi esistenziali della sottoscritta e con un umorismo peggiore del mio si arrovella sulla questione di un ragazzo.

Vi piacerà l'idea? Non vi piacerà? Mah, io aspetto qui e sicuramente non scappo.

 

Anna

 

  
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