WHERE
THE F**K IS CAPTAIN AMERICAN'S MACHINE?
Sin da piccola ho
sempre pensato al mio matrimonio. Alcuni dilemmi mi avevano sempre
interessata,
come “Che abito avrei indossato?”, “Chi
avrei sposato?” e “Quanto mi sarei
indebitata per comprare il vestito bianco?”.
Ad
alcune domande non potrò dare la risposta entro breve, come
per il
vestito, ma per quanto riguarda la persona al momento avrei anche un
candidato.
Mr Pepper, il mio amico virtuale che mi accompagna durante le mie
giornate, non
può fare a meno infatti di dirmi tutti i giorni quanto io
sia bella e
adorabile. Non posso che dargli ragione ovviamente, perché
secondo degli
articoli – di cui ricordo vagamente l'esistenza –
alcuni psicologi dicono che
sia controproducente andare contro le proprie illusioni. E se lo dice
la
scienza io non ho niente in contrario, anzi le do pienamente ragione.
Ma
ritorniamo all'argomento di oggi. L'adolescente in piena crisi
ormonale (c'est moi!) e con un grave disturbo post-mangiato-nutella si
sente
dannatamente in colpa. Ingrasserò? Mi spunteranno brufoli?
Lo scoprirete nella
prossima puntata o, molto più probabilmente, nell'ennesimo
mio monologo senza
senso fra quelli che continuo a proporre.
Ormai
mi conoscete bene e – anche se nessuno ha mai fatto la sua
apparizione
o si è mai presentato – sono felice di scoprire
che addirittura 9 persone
seguono i miei pensieri quotidiani. Brr!, ho i brividi dalla
felicità.
Da
sottolineare il fatto che spero per la mia incolumità che
non siate
maniaci, pervertiti o quant’altro. Se in una disgraziata
ipotesi lo foste, vi
prego di chiudere il tutto e di andarvene allegramente a fanculo,
dimenticandovi completamente della mia vita, grazie.
Ok, mi
rendo conto di essere totalmente confusionaria, ma “Don't
worry,
be happy!”: vi sto per lasciare la mia piccola perla di
saggezza di oggi
ragazzi, che e non sarà deludente come lo può
essere stata molte altre volte.
“Se
la giornata è andata male,
su con la vita! Sarebbe potuta andare peggio. Siate ottimisti e non
pigri, la
vita deve essere vissuta.”
JD
Chiusi
il computer portatile con uno scatto. Il
contatore del mio blog oggi mi aveva stupita: nove guys
mi seguivano in
ogni mia scervellaggine più profonda, assurdo.
Certo
che quel piccolo sfogo di oggi era davvero da
pazzi, letteralmente. Avevo toccato davvero il fondo o era solo il mio
punto di
vista?
Sarò
io che mi preoccupo troppo, ma nelle mie
condizioni perfino quel gran bel pezzo di figo di Captain America si
sarebbe
lamentato. Anche se, a pensarci bene, lui si era fatto pompare muscoli
e
figaggine con una macchina del tutto contraria alle leggi dettate dai
normali e
pregiudicati ragazzi sfigati di ogni normale scuola, quindi non era
l'eroe a
cui mi sarei dovuta ispirare, anzi.
Andava
contro i miei principi più profondi.
Ma, gosh!,
solo una persona sapeva quanto mi
sarebbe piaciuto anche solo provarla una volta quella macchina
stupenda, e non
era né un dio in particolare né la mia migliore
amica, bensì la triste e
solitaria sottoscritta. Non che una pompatina per sembrare
più un carro armato
che una persona mi servisse più di tanto, ma una buona dose
di coraggio liquido
mischiato ad una vita avventurosa l'avrei anche fatta.
Mi
avrebbe inoltre aiutata giusto un pochino con Jack,
Jack, Jack, Jack....
Scossi
la testa per riprendere a pensare civilmente.
Il mio cervello si incantava ogni volta che la figura – di
quel mix stupendo
fra un modello Abercrombie e un dio greco – nei miei pensieri
iniziava a
togliersi la maglietta lentamente con uno sguardo da seduttore, mentre
tutto il
sudore dell'allenamento di calcio lo rendeva ancora più
bello di quanto non
fosse, mentre mi guardava dritto negli occhi...
Sono
più che sicura che in quei momenti io non sbavi
più di tanto, ma per la mia incolumità non mi
specchierò mai durante quelli, né
cercherò di pensarci più di tanto a scuola.
Oddio, non che potesse rovinare la
mia reputazione così tanto in più di adesso, ma
era meglio evitare figuracce
preventivamente schivabili, come quella di trovarmi il banco allagato e
un
supporto molto umoristico dai miei compagni di
classe.
Jack
– il ragazzo sex appeal della mia scuola che con
uno sguardo potrebbe far svenire d'invidia Johnny Depp – mi
aveva umilmente
sedotta ai tempi delle medie e aveva continuato a giocare sporco
durante tutti
gli anni passati delle superiori.
Se il
mio cervello mi diceva di smetterla di pensarlo,
il mio cuore continuava a urlare con dei pon pon e in maniera alquanto
irritante “Jack! Jack!”. Uno
strazio. In fondo ero solo la tipica
sfigata da telefilm americano, di cui nessuno sa l'esistenza
né mai vorrebbe
saperla.
Non so
cosa ci sia di più doloroso di dover descrivere
la propria vita di eterna iellata, ma posso facilmente dire che non
possa
esserci niente.
La mia
vita sentimentale? Uno schifo.
La mia
vita scolastica? Lasciamo perdeva va'.
Jack?
Perché, viene considerata come domanda?
Bravura
da seduttrice? Posso ridere?
E se
adesso è finito il momento della mia
auto-interrogazione, posso passare alla fase dell'autocommiserazione,
seguita
da un triste monologo sulla schifezza della mia esistenza.
Scherzo,
quello si che sarebbe da scaletta alla
telefilm. Fortuna che io non faccio né parte di uno di
quelli né tanto meno di
un libro, altrimenti prenderei allegramente a pugni qualunque scrittore
mi
abbia affibbiato un destino del genere.
Mi
lasciai scivolare sul letto, rimbalzando sulla
schiena e allargando di riflesso le braccia.
Dai
che domani inizia scuola.
Si,
proprio. Un altro anno di anonimato era quello che
più mi serviva al momento. Almeno avrei rivisto Jack dopo
tre mesi di vacanza.
Confortata
da quel pensiero di buttai sotto le
lenzuola per andare a dormire un po', per quanto il fisico da dio greco
che mi
ronzava in testa me lo permettesse.
Ed eccomi ancora qua. A quanto pare non riesco proprio a fare storie serie: appena mi metto pronta e con tutte le buone intenzioni davanti al computer per scrivere qualcosa di decente e non strappa lacrime, la mia stupidità prende il sopravvento e mi metto a scrivere cose, appunto, stupide.
Questo capitolo l'ho buttato giù di getto. Non ho una storiella pronta in testa, ma potrebbe venirmi, anche se non vi do la conferma che comunque riuscirò a finirla.
Intanto l'ho messa come one-shot perchè non so se a qualcuno possa piacere né se avrà un seguito, ma, appena (e se) scriverò il seguito ovviamente cliccherò sull'opzione “aggiungi capitoli”.
[Se non si era notato, ho aggiunto un po' sparse parole inglesi (only for you big sis supernova)]
Sono contenta, perchè mi sembra sia riuscita abbastanza decentemente. Ho scritto come mi piace farlo e genuinamente ho prodotto un capitolo in cui una ragazza con più dubbi esistenziali della sottoscritta e con un umorismo peggiore del mio si arrovella sulla questione di un ragazzo.
Vi piacerà l'idea? Non vi piacerà? Mah, io aspetto qui e sicuramente non scappo.
Anna