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Autore: Bathin Raksha Dolorosa    22/11/2012    2 recensioni
Consiglio vivamente al lettore di scaricare il font "Madokarunes.font", vi renderà più partecipi della storia!
Mahō Shōjo Miyuki Magica: Killing me Softly è una fan-fiction spin-off del famoso anime "Mahō Shōjo Madoka Magica" e tratta la storia di due ragazze alle prese con uno strano gatto bianco, strani poteri ed un lontano ricordo.
Riusciranno le ragazze a far luce nel loro cuore e nella loro mente?
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kyubey, Madoka Kaname, Nuovo personaggio, Walpurgis
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Dire che non le importava nulla era una bugia, come anche dire che non vedeva l’ora che Kai morisse, in qualunque modo non importa, basta morire.

Miyuki non si considerava amica di Kai, ma non avrebbe mai voluto ferirla più del dovuto, non era nella sua natura o almeno..  solo in teoria.

Tirò fuori la sua Soul Gem, di un brillante arancione, e si trasformò.

Scarpette bianche con tacco ed allacciatura sopra il tallone, vestito arancione con quattro balze una dopo l’altra, con decorazioni viola e bianche ed un ampissimo spacco sulla gamba sinistra, adornata con un autoreggente viola e relativo reggicalze.

Per finire, lunghi guanti bianchi e girocollo con la Soul Gem, che ora, aveva assunto un aspetto diverso... simile ad una cellula intenta a dividersi in due.

Era pronta. Era sola.

Non sapeva quanto effettivamente Andromeda sarebbe stata forte, ed ora che non aveva più alcun compagno, sarebbe stato comunque difficile.

-Mpf.- si sistemò un ciuffo dietro le orecchie e pestò forte un piede, scaricando una forza tale da smuoverle il vestito ed i capelli -E va bene... ti ucciderò-

Andromeda iniziò a muoversi, era come incatenata al muro, ma stava ovviamente nascondendo altre armi, se non addirittura una trappola.

Miyuki fece apparire quattro coltellini piccoli, ma affilati tra i suoi pugni.

-PRENDI QUESTO!!!- e si gettò all’attaccò.

La Strega quasi non sentì le sottili lame toccarla, ma la cosa la fece comunque infuriare. Ai suoi lati comparvero delle catene che agganciarono Miyuki in uno dei loro anelli e stringendosi come un gancio tra i suoi fianchi.

La ragazza urlò più per l’impatto che per il dolore, ma proprio in quel momento alche catene arrivarono, assediandola come degli avvoltoi.

Miracolosamente, riuscì a liberarsi un braccio e a far apparire una zanbato... era ora di liberarsi da tutte quelle catene.

L’assedio finì.. e lei cadde a terra non troppo rovinosamente, ma... non era stata opera sua.

-Spero vivamente che questa... COSA sia più forte di quanto sembra...- disse una voce -Perché se la tua forza è tutta qui... io ci rimango davvero male!-

Era una giovane, capelli verdi mossi con un ciuffo liscio a falce, occhi penetranti ed oscuri come una foresta. Vestito color acqua marina con delle maniche a sbuffo basse ed una mantellina al collo, bustino color verde intenso... come stivali e cerchietto tra i capelli.

Teneva tra le mani una pesante e lunga catena con una grossa punta alla fine.

-Yu... Yukiko...- disse Miyuki quasi senza voce.

All’improvviso, uno spesso filo d’oro interruppe un attacco di Andromeda stritolandole le catene non spezzate dall’attacco precedente.

-Abbiamo solo pensato... che forse ti sentivi sola- Sorrise Yumi.

Vestiva un’adorabile mantellina rossa con del pelo nero alla fine, tenuta chiusa da delle spille. Una camicetta rosa sembrava uscire da sotto di essa, sopra una gonna a palloncino rossa con le righe gialle.

Completava il tutto, delle lunghe calze marroni  ed un paio di stivali rossi.

Yumi strattonò il filo d’oro e le catene della Strega furono fuori uso, tagliate come se fossero burro.

-Abbiamo fatto tutto noi.. ti decidi a fare qualcosa?!- intervenne Yukiko.

-Se me lo chiedi gentilmente, sì- sorrise Miyuki -E’ ora di liberarmi di lei... definitivamente-

La ragazza si alzò in piedi e compì un enorme balzo all’indietro, atterrando su una sua lama.

Alzò un braccio e mille altre lame, tra spade e coltelli si unirono a lei, come fosse una coreografia, una bellissima coreografia che solo una Strega prossima alla morte può vedere.

Tenne ancora il braccio alzato, sospirò nervosa.

-ORA.- ed abbassò di colpo l’arto.

Quello che rimase di Kai Suzuki... la Strega Andromeda, non era molto.

Solo il suo Grief Seed.

-Quello cos’è?- chiese Yukiko.

-È un Grief Seed, un uovo di Strega.. vedetela come la ricompensa non sempre presente quando sconfiggete un nemico in un videogioco...-

-E a che serve?-

Sia il mondo circostante che la loro magia svanì. Miyuki prese la sua Soul Gem e la avvicinò all’uovo, questo assorbì tutte le impurità della gemma, facendola risplendere.

-Assorbe le impurità...- disse Yukiko.

Miyuki annuì.

-Senza diventereste come lei...-

 

Come lei.

Senza quell’affare denominato “uovo di Strega”... utile solo a depurare un gioiello... si diventava una Strega.

Questo Kyubey non gliel’aveva detto.

Questo... loro non l’avevano immaginati.

Ed ora quel piccolo quanto scaltro animaletto era sparito, alla ricerca di altre ragazze da condannare.

-E... e perché...? cioè.. è solo un gioiello!- disse Yukiko in preda al nervosismo, ma si conteneva.

-Non è un gioiello.. ci somiglia sì e racchiude tutto il nostro potere, ma si chiama Soul Gem, no? Che cosa volete che signichi?... SOUL... GEM- scandì Miyuki, senza nemmeno capire la paura delle due ragazze.

-Gemma dell’anima...-sibilò Yumi tra le labbra.

-Esatto! Questa piccolina ora è la nostra anima! Come vedete ha preso forma, quindi è accessibile a demoni o altri spiriti-mangia anime... il pro però è che è sempre con noi! Ed inoltre... senza la Soul Gem noi moriremmo al primo attacco di una Strega!-

-Primo colpo... dici?- disse a bassa voce la verde.

La riccia annuì.

-Quindi... così non moriresti?!- dalla rabbia, Yukiko afferrò Miyuki per il braccio e la lanciò in strada, proprio mentre stava passando un grosso camion.

-MA CHE COSA FAI!!- urlò Yumi.

Miyuki sgranò gli occhi, alzò le braccia e spaventata tentò di pararsi, come se fosse servito qualcosa.

Poi...

Yumi spalancò gli occhi come avesse visto un fantasma, poi si coprì il volto, iniziando a piangere... come non volesse vedere quella scena.

Yukiko era spaventata, ma non sembrava pentirsi di quel gesto.

Poi... l’impatto con il nulla.

Il camion continuò per la sua strada... Miyuki non l’aveva vista, non l’aveva presa... Miyuki gli era passato attraverso.

-Che cosa... sei tu?- sussurrò Yukiko, incredula ai suoi occhi.

-Sono... un lontano ricordo, eliminato dai vostri cuori... oscuro alle vostre menti-

 

“Ho pensato al desiderio che mi hai chiesto...

Io... io... vorrei non essere mai nata.”

 

Yukiko passò da sola quella settimana a scuola.

Preferiva stare per conto suo... senza andare mai a trovare Yumi, con la febbre alta da quel maledetto giorno.

Non era nulla di grave avevano detto.. le serve solo riposo.

Non aveva perdonato Miyuki... e non l’aveva più vista da quella volta, la riteneva complice di Kyubey, una traditrice... e nemmeno lontanamente voleva capire il suo punto di vista.

Era colpa sua se Yumi aveva avuto un trauma dopo che il camion le era passato attraverso...

Tuttavia, era piena di domande e lei era l’unica a poter rispondere.

Miyuki prese la teiera fischiante dallo scalda vivande e versò l’acqua bollente in due tazze a tema anime, in una vi era una giovane con orecchie e coda da lupo e nell’altra tanti piccoli bambini con dei grossi ciucci colorati al collo.

Porse quell’ultima tazza all’amica che iniziò a mescolare aspettando la fine dell’infusione della bustina.

-Se sei venuta qui non è di certo per vedere la mia bella casa... o le mie tazze otaku- rise Miyuki.

Già.. perché lei non aveva una bella casa... abitava in un rudere poco fuori la città, verso i boschi.

Era una casetta in stile vecchio Giappone, abbandonata e malandata, le persone del luogo dicevano fosse tormentata dai fantasmi e forse era per quello che Yukiko si sentiva a disagio.

-Le tue tazze sono molto belle... e se sistemassi questo tugurio....- iniziò Yukiko.

-Vieni al punto... lo so che non ti piaccio...- la riccia guardò altrove -Da tanto tempo... non ti piaccio più-

-Dimmi questa cosa dei Grief Seed e le Soul Gem...-

-Quando si compie il patto con Kyubey, lui separa l’anima dal corpo trasformandola in una gemma, in questo modo rimaniamo vive solo perché la portiamo sempre con noi in un modo o nell’altro... qual’ora questa venisse allontanata..-
-La persona torna morta... com’è giusto che sia...-
-Esatto, noi siamo già tutte morte, quella gemma è l’unica cosa che ci tiene in vita, fai attenzione anche quando combatti-

-Le Streghe che combattiamo... loro sono..-

-È possibile, quella che avete sconfitto con me non era altro che la mia vecchia partner/spina nel fianco e la settimana scorsa ancora, era un’altra ragazza... e prima ancora una ragazza era talmente... cattiva ed impazzita che ne ha uccise altre, distruggendo le loro Soul Gem- continuò Miyuki.

-Magari eri tu.- disse seria Yukiko -Sei l’unica sopravvissuta-

-Mi rattrista che tu pensi questo di me...-

Yukiko guardò altrove.

-Spero di aver risposto alle tue domande... in sostanza.. più combattiamo più la nostra anima si sporca, i Grief Seed assorbono questo lerciume..- finì Miyuki.

-Sisi.. ormai l’ho capito, ho un ultima cosa da chiederti...-

Miyuki chiuse gli occhi e bevve il suo the.

Yukiko allora parlò.

-Noi ci conosciamo?-

La riccia sgranò gli occhi e fissò la verde, era convinta che le avrebbe chiesto del camion, del perché vivesse così isolata e non voleva dire il desiderio che le era stato esaudito.. eppure...

-Se ci conosciamo o meno.. sarà il tempo a dirtelo, Kyubey ha detto che... più tempo passerete con me, più ricorderete-

Yukiko si alzò in piedi sbattendo le mani sul tavolo.
-MA CHI TI CREDI DI ESSERE?! PARLA E  BASTA!! CHE TI COSTA?! Sei sempre lì che ti lamenti che nessuno ti capisce e fa niente per te! MA SE NON PARLI NESSUNO POTRÁ MAI AIUTARTI!!- urlò la ragazza, mettendosi in bocca cose che non sapeva nemmeno.

Per poi sgranare gli occhi e riflettere su che cosa aveva appena detto.

-A quanto pare avevo ragione, ma tu non sei mai stato il tipo da scusarti se avevi torto.. come io quello di far valere le mie idee... mica tutti sanno fare tutto!- intervenne Miyuki facendosi beffe di lei.

-Devo andare...- Yukiko uscì dalla casa senza nemmeno salutare.

Sul tavolo rimaneva la tazza piena di the ormai freddo, non aveva nemmeno fatto un sorso.

 

 

   
 
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