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Autore: Clairy93    22/11/2012    3 recensioni
Clairy è orfana e da sempre vive in un collegio. Una strana voglia sulla spalla sembra tutto ciò che può in qualche modo collegarla alla sua famiglia. Sembrerebbe una storia comune, se non fosse per la scoperta di un magico armadio che condurrà Clairy in un mondo parallelo, Narnia.
Questa fan fiction è ambientata dopo "Il Principe Caspian", infatti il nostro principe, ancora innamorato di Susan, non sarà così felice dell'arrivo improvviso di Clairy.
Clairy avrà la possibilità di vivere l'avventura che sempre ha sognato e scoprire chi è veramente. Ma è necessario unire le forze perchè gravi ostacoli e nuovi pericoli minacciano Narnia...
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caspian, Susan Pevensie
Note: Movieverse, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La timida luce del mattino invase la stanza e illuminò l’abito rosso posto su una sedia.
Allora non è stato un sogno, pensò Clairy sollevata, ripensando allo splendido compleanno passato. 
Si sistemò e dopo di che si diresse alla sala da pranzo, affamata. La sera prima infatti, si era sentita così nervosa e allo stesso tempo contenta che non era riuscita a mangiare molto.
Mentre Clairy afferrava qualche pietanza dal tavolo, udì una voce alle sue spalle che la fece sobbalzare.
“Siamo affamante questa mattina?”
“Caspian!” lo salutò Clairy, percependo un sensazione di caldo improvviso ripensando alle sue braccia attorno a lei mentre danzavano.
“Oggi voglio portarti in un posto.” disse Caspian, appena si sedettero al tavolo.
Clairy alzò curiosa lo sguardo dalla sua tazza.
“E dove andiamo?”
“E’ una sorpresa.” rispose Caspian.
“E’ sempre tutto un mistero con te!”
“Lo faccio volutamente perché sei troppo curiosa.” Clairy sbuffò ed entrambi risero.
Caspian le mostrò un pacchetto chiuso da due lacci di cuoio.
“Prima di andare voglio darti questo.” dichiarò Caspian porgendoglielo.
“Per me?” domandò meravigliata Clairy “Non dovevi.”
“Se non puoi accettarlo…”
“No no!” lo interruppe immediatamente Clairy “Lo accettò molto volentieri.”
Caspian rise alla sua risposta e Clairy prese il pacchetto. Sciolse i lacci e all’interno, con sua dolce sorpresa, trovò un libro.
“Grazie Caspian. Come facevi a sapere che mi piacciono i libri?”
“Non lo sapevo. L’ho immaginato.”
“Beh...sei stato molto bravo.”
“E’ un libro noto a Narnia. E’ una raccolta di storie. E ti insegnerò la nostra scrittura se ne avrai voglia.”
Clairy sfogliò delicatamente le pagine del libro che, in effetti, erano ricche di simboli a lei sconosciuti.
“Grazie davvero Caspian. Sono molto contenta.”
E Clairy lo era davvero. Non solo per il libro e per la festa, ma per la felicità e l’energia che provava ogni volta che Caspian le sorrideva ed era in sua compagnia.
Dopo di che, uscirono dalla sala da pranzo, mano nella mano.
 
“Siamo arrivati!” annunciò Caspian, dopo pochi minuti di cammino.
Lo spettacolo che si presentò loro davanti era incantevole: c’era un lago con l’acqua più trasparente e cristallina che Clairy avesse mai visto, illuminata dai raggi del sole. La riva era cosparsa da numerosi alberi dalle sfumature e dimensioni differenti e in lontananza, colline verdeggianti si innalzavano imponenti.
“Ti piace?” le domandò Caspian.
“E’ stupendo. Come fai a conoscere tutti questi posti meravigliosi?”
“Se te lo dicessi, come farei a sorprenderti?”
Ma tu mi sorprendi ogni minuto che passa, pensò Clairy.
Caspian le prese la mano e la portò vicino alla riva, dove era ormeggiata una barca.
“Ti va di fare un giro?”
Caspian tuttavia notò immediatamente l’espressione dubbiosa apparsa sul volto di Clairy.
“Hai paura?”
“Paura? Io? Ma no, certo che no...”
Caspian la osservava insistentemente con un sorrisetto compiaciuto.
“Sì va bene non sono mai salita su una barca! Non mi dà l’impressione di grande stabilità.”
“I laghi sono infestati da enormi pericoli Clairy, sei sicura di farcela?” le domandò Caspian con tono ironico.
“Sei davvero antipatico!” Clairy mise il broncio e Caspian scoppiò a ridere.
“Sai che ti dico? Salgo sulla barca ma ricorda, se succede qualcosa tu dovrai proteggermi!”
“Sarà un piacere.” rispose Caspian sorridendole.
Caspian si tolse la casacca appoggiandola su un ramo e il tessuto leggero della maglia lasciava intravedere i suoi muscoli.
“Continuerai ha fissarmi per molto?” domandò Caspian divertito.
Clairy si sentì avvampare.
“Io sto…sto controllando attentamente che tu stia adottando tutte le precauzioni necessarie per andare in barca.”
Caspian sorrise tra sé e Clairy cercò di tornare al suo colorito naturale.
Caspian la aiutò a salire sulla barca e si sedettero uno di fronte all’altra.
Caspian iniziò a remare e Clairy, non potè non scorgere nuovamente i suoi muscoli tesi sotto la maglietta.
Dacci un taglio, si ammonì Clairy distogliendo lo sguardo e cercando di ammirare il paesaggio circostante.
Eppure Clairy non si sentiva tranquilla mentre la barca continuava ad ondeggiare e si aggrappò con forza ai bordi dell’imbarcazione.
“Attenta a non romperla. Altrimenti come torniamo poi a riva?”
“Oggi sei davvero simpatico Caspian. E comunque mi sto abituando e…non è poi così male.”
Bugia.
“Mi fa piacere saperlo.” rispose Caspian divertito “Perché non mi racconti qualcosa di te, del tuo mondo. E’ un modo per distrarti.”
“Ho paura di annoiarti.”
“Non pensarci nemmeno.” la ammonì dolcemente Caspian.
“D’accordo. Allora…partiamo dal principio. Sono stata abbandonata poco dopo la mia nascita. Quando le suore mi trovarono, decisero di prendermi con loro e mi chiamarono Clarinda.”
“Clarinda?” ripeté perplesso Caspian trattenendo una risata.
“Sì. E non ridere, antipatico!” lo ammonì scherzosamente Clairy.
“Tuttavia, ho ovviato a questo piccolo problema facendomi chiamare Clairy. Ad ogni modo, la mia infanzia non è stata fantastica. Le suore erano tanto severe con me e gli altri ragazzi mi escludevano sempre. Non sai quante volte ho pianto nella mia camera. Crescendo ho capito che piangere non sarebbe servito a molto e cercavo di sopportare, trovando un piccolo rifugio nella lettura. Ti sto annoiando non è vero?”
Caspian scosse la testa sorridendole.
“Continua, ti prego.”
“Siamo in ogni caso quasi giunti alla fine della mia storia perché arriviamo al giorno in cui ho scoperto il passaggio per Narnia. E non dimenticherò mai quel momento Caspian. Davanti a me avevo la possibilità di ricominciare, di vivere davvero. E qualunque cosa accadrà, sono contenta di aver avuto il coraggio di rimanere e aver trovato la forza di…credere, in qualcosa. E in qualcuno.”
Caspian le sorrise.
“Non è stato un caso che proprio tu Clairy sia arrivata a Narnia, e ora lo capisco fino in fondo. Sei coraggiosa, forte e umile.”
“Proprio come una regina?” domandò Clairy sorridendo.
“Molto meglio di una regina.”

Clairy si sentiva ancora un po’ scombussolata per la conversazione avuta poco prima con Caspian. Non aveva mai raccontato a nessuno la sua vita e come si sentisse al riguardo, non le era mai capitato di aprirsi così liberamente con qualcuno.
Ma qualcosa nell’acqua catturò la sua attenzione.
Non è possibile..
“Caspian, ma quelle sono…”
Non riuscì a terminare la domanda che all’improvviso due ragazze apparvero dall’acqua.
Sirene!
Ridacchiando tra loro mentre guardavano rapite Caspian, le due sirene si appoggiarono al bordo della barca agitando le lunghe code.
“Salve, mio principe.” salutò la sirena.
“Salve.” rispose Caspian.
“Una tranquilla navigata nel lago, Maestà?” fu l’altra sirena a parlare.
Caspian annuì sorridendo.
“Mio principe, voi siete la luce per i nostri occhi.” disse la prima sirena, con aria sognante.
“Finiscila imbranata! Non vedi che il principe è in dolce compagnia?” dichiarò l’altra sirena.
La prima sirena alzò il capo imbronciata e scomparve in acqua, seguita dall’amica.
“Non avevi mai visto le sirene?” domandò Caspian, notando lo sguardo incredulo di Clairy.
“Diciamo che da dove vengo io, puoi trovarle solo raffigurate nei libri.” affermò Clairy “E...direi che sono pazze per il loro amato principe.”
“Non sarai gelosa, vero principessa?”
“Assolutamente no.” mentì Clairy “E poi non credo che le sirene siano il tuo tipo.”
“E quale sarebbe il mio tipo?” chiese curioso Caspian.
“Non so...” rispose Clairy arrossendo “E smettila di farmi queste domande!”.
“Quali domande?” domandò Caspian con occhi innocenti.
Clairy distolse lo sguardo e sorrise tra sé, mentre vide le torri del castello spiccare alte da dietro una collina.
Quando Clairy si voltò, notò che Caspian non remava più e aveva un’aria pensierosa.
“E’ successo qualcosa?”.
“Credo che la barca abbia qualche problema.” le rispose.
“Cosa dobbiamo fare?” domandò Clairy allarmata.
“Tu niente. Stai calma. Qualche roccia o foglia deve aver ostruito il percorso. Entro in acqua e controllo.”
Clairy non riuscì a replicare che Caspian si era già tuffato in acqua, scomparendo. Clairy si affacciò dal bordo della barca ma appena iniziò a traballare ritornò immobile al suo posto, attendendo che Caspian tornasse in superficie.
Pochi secondi dopo, riemerse dall’acqua prendendo fiato e scuotendo i capelli. In mano aveva un mucchio di alghe.
“Problema risolto.” esultò.
“Ottimo.” disse Clairy senza alcun entusiasmo, ansiosa di tornare presto sulla terra ferma.
“Ora risali sulla barca. Adesso sei completamente fradicio!” lo ammonì Clairy.
Caspian la guardò con il suo sorriso meraviglioso.
“E non guardarmi così!” Clairy distolse lo sguardo “Ti aiuto a salire. Non credo vorrai restare a mollo ancora per molto.”
Clairy gli porse la mano ma appena afferrò la mano bagnata di Caspian lui la strinse più forte, tirandola verso di sé e Clairy cadde in acqua.
Clairy tornò immediatamente in superficie e cercò di aggrapparsi a qualcosa. Non sapeva nuotare e per di più la gonna del suo abito le impediva di muovere liberamente le gambe. Si aggrappò con forza alle spalle di Caspian, per restare a galla.
“Caspian…” sibilò tra i denti Clairy, furiosa.
Caspian rideva fragorosamente.
“Caspian! Sono bagnata fradicia e non so nuotare.”
“Non potevo saperlo Clairy, mi dispiace. Vedi il lato positivo: hai fatto un bel bagno.”
Clairy lo fulminò con lo sguardo.
Caspian rise ancora, divertito da quella scena.
“Dovrò aggiungere anche questo nella lista delle cose da cui dovrai farti perdonare.”
“Tieni ancora il conto?”
“Ovviamente!”
Fu in quel momento che Clairy realizzò di essere totalmente avvinghiata con le braccia e con le gambe a Caspian e lui la teneva stretta a sé. Clairy era così vicina al suo viso da poter ammirare i suoi occhi, contornati dalle ciglia bagnate, e i suoi capelli umidi che gli incorniciavano il viso. Riusciva a sentire i suoi muscoli attraverso la camicia bagnata e Caspian le cingeva i fianchi. Nessuno l’aveva toccata in quel modo prima d’ora.
Percepì il viso di Caspian sempre più vicino al suo.
Perché l’allarme nella mia testa non suona?
Il suo respiro.
Perché non suoni, allarme maledetto?
Clairy abbassò lo sguardo sulle labbra di Caspian, sempre più vicine alle sue.
Forse non voglio che suoni. Forse voglio lui, voglio Caspian.
”Clairy!!!” urlò una voce. “Caspian!!!”
Era Jocelyn.
Clairy si destò e si voltò verso il castello, da dove la voce proveniva.
Si girò nuovamente verso Caspian che la guardava sorridendo tristemente.
“Sarà meglio andare.” propose.
Clairy annuì, ancora un poco scossa, mentre Caspian la aiutò a risalire sulla barca.
Il vestito era zuppo e istintivamente Clairy cercò di coprirsi il più possibile con le braccia e i capelli bagnati.
“Credo che Jocelyn mi ucciderà.” disse Caspian scherzosamente.
“Perché dovrebbe?”
“Ci siamo allontanati dal castello da parecchie ore ormai.”
Clairy non si era neppure accorta che il sole stava già iniziando a calare.
Raggiunta la terra ferma ("Finalmente! " pensò Clairy), corsero rapidamente verso il castello.
Erano completamente fradici e Clairy sentì freddo. Caspian se ne accorse e la strinse a sé cercando in qualche modo di scaldarla. Clairy provò subito un certo tepore tra le sue braccia.
All’entrata del castello Jocelyn li stava aspettando, adirata.
“Tieniti pronta.” le sussurrò Caspian.
“Eccovi finalmente!” urlò Jocelyn “Ma dove siete stati per tutto questo tempo? Allontanarsi senza avvisare nessuno per di più! Con i tempi che corrono...”
Clairy e Caspian si voltarono per un attimo, scambiandosi uno sguardo d’intesa.
“E poi guardatevi! Siete completamente fradici. Clairy venite subito con me o vi prenderete una polmonite. E va a cambiarti anche tu Caspian.” ordinò la donna.
“Certo Jocelyn. Scusa la mia incoscienza.”
Jocelyn accennò un sorriso.
“Scuse accettate. Ora corri a toglierti quei vestiti bagnati!”
Jocelyn mise un braccio attorno alla spalla di Clairy per riscaldarla e si diressero all’interno del castello.
Clairy si voltò verso Caspian, sorridendogli, e lui ricambiò sillabando un “ci vediamo dopo”.
Clairy annuì felicemente.
Salì con Jocelyn in camera sua, completamente bagnata ma felice.

 
   
 
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